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GLI OCCHI FREDDI DELLA NOTTE - IX E ULTIMA PUNTATA

Post n°118 pubblicato il 10 Novembre 2006 da BloodyPoet

Lo sceriffo della contea non riuscì mai a capire perché un suicidio, anche se di una famosa attrice, dovesse meritare così tanta attenzione. Tutti sapevano che la donna da tempo era depressa e che da ancor più tempo aveva deciso di farla finita con il mondo. E allora perché gli uomini dell’FBI avevano avocato a sé le indagini impedendogli di svolgere quello che era un suo compito? E ancora: perché era durato giorni interi tutto quell’andirivieni a casa dell’attrice? Altrettanto inspiegabile ai suoi occhi apparvero le ripetute convocazioni di Eunice negli uffici investigativi dell’FBI. La donna aveva qualcosa a che fare con la morte della padrona? E perché dopo qualche tempo lei se ne era andata a vivere all’Est, senza comunicare il proprio indirizzo? Nessuno di questi interrogativi ebbe mai una risposta.
Il mandante dell’omicidio di Norma fu colto da un attacco di bile quando sentì parlare le TV di suicidio dell’attrice. Aveva mandato a morte una sua ex-amica, col solo intento di danneggiare l’immagine dei suoi due peggiori nemici, e invece essi non venivano affatto menzionati nelle cronache giornalistiche. Era sicuro che la polizia avrebbe trovato in casa di Norma le tante lettere d’amore che Robert le aveva scritto: era stata lei stessa a dirglielo. Invece, delle lettere non si parlava. E nemmeno i giornali scandalistici, nei giorni che seguirono, ne parlarono mai. Perché?
Ancor peggio l’uomo si sentì la settimana seguente, quando un informatore dell’FBI iscritto sul suo libro paga, lo mise al corrente su come era andato effettivamente l’affare ’Norma’: il Presidente in persona aveva ordinato che le cose fossero sistemate in modo che sembrasse un suicidio. L’FBI aveva rispettato alla lettera il suo volere, facendo sparire le lettere di Robert e consigliando, meglio minacciando, Eunice a dimenticare di averlo visto nella villa di Norma la notte fra il 4 e il 5 agosto 1962. Anche il libretto rosso dove Marilyn teneva annotate le sue cose e, soprattutto, le conversazioni tenute con Robert nell’estate del ’62 era stato fatto sparire.
- Bastardi. – urlò l'uomo fuori di sè, all’indirizzo dei due fratelli Kennedy. – Meglio avere a che fare con i balordi, se hai il fegato di guardarli in faccia e sentire il puzzo del loro alito, che con due politici infami come questi! Ma li caccerò all’inferno, dovessi impiegarci una vita!
Gli occhi dell’uomo erano gelidi come la notte dell’Artico.

FINE

 
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