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Anni 2000 »

COL CUORE IN MANO

Post n°12 pubblicato il 27 Gennaio 2007 da bolinanews

Basterebbe ascoltare il cuore

Oggi aprendo la posta ho trovato una mail di Giacomo con questa storiella che mi ha permesso di riflettere un attimo e respirare dopo averne letta�una di una persona che ho molto amato e che mi�ha appena�morso il cuore.

�

Ecco la storiella, rivista e corretta da me:

Un giorno un'insegnante chiese ai suoi studenti di fare una lista dei nomi degli altri studenti nella stanza su dei fogli di carta, lasciando un po' di spazio sotto ogni nome.
Poi disse loro di pensare la cosa pi� bella che potevano dire su ciascuno dei loro compagni di classe e scriverla.
Ci volle tutto il resto dell'ora per finire il lavoro, ma all'uscita ciascuno degli studenti consegn� il suo foglio.
Quel sabato l'insegnante scrisse il nome di ognuno su un foglio separato, e vi aggiunse la lista di tutto ci� che gli altri avevano detto su di lui/lei.
Il luned� successivo diede ad ogni studente la propria lista. Poco dopo, l'intera classe stava sorridendo.
"Davvero?" sent� sussurrare. "Non sapevo di contare cos� tanto per qualcuno!" e "Non pensavo di piacere tanto agli altri" erano le frasi pi� pronunciate.
Nessuno parl� pi� di quei fogli in classe, e la prof non seppe se i ragazzi l'avessero discussa dopo le lezioni o con i genitori, ma non aveva importanza: l'esercizio era servito al suo scopo.
Gli studenti erano felici di se stessi, avevano aumentato la loro autostima, si sentivano liberi di esprimere tranquillamente i loro sentimenti e divennero sempre pi� uniti.
Molti anni pi� tardi, uno degli studenti venne ucciso in Vietnam e la sua insegnante partecip� al funerale. Non aveva mai visto un soldato nella bara prima di quel momento: sembrava cos� bello e cos� maturo...
La chiesa era riempita dai suoi amici. Uno ad uno quelli che lo amavano si avvicinarono alla bara, e l'insegnante fu l'ultima a salutare la salma. Mentre stava l�, uno dei soldati presenti le domand� "Lei era
l'insegnante di matematica di Mark?". Lei annu�, dopodich� lui le disse "Mark parlava di lei spessissimo".
Dopo il funerale, molti degli ex compagni di classe di Mark andarono insieme al rinfresco. I genitori di Mark stavano l�, ovviamente in attesa di parlare con la sua insegnante. "Vogliamo mostrarle una cosa", disse il padre, estraendo un portafoglio dalla sua tasca. "Lo hanno trovato nella sua giacca quando venne ucciso. Pensiamo che possa riconoscerlo"
Aprendo il portafoglio, estrasse con attenzione due pezzi di carta che erano stati ovviamente piegati, aperti e ripiegati molte volte. L'insegnante seppe ancora prima di guardare che quei fogli erano quelli
in cui lei aveva scritto tutti i complimenti che i compagni di classe di Mark avevano scritto su di lui.
Da quelle parole lette su un pezzo di carta erana nata la storia d`amore con Marylin. Non avrebbe mai immaginato che la bellissima compagna di classe potesse provare attrazione per lui. Scoprire che chi amava da sempre non era indifferente gli aveva dato la forza di dichiarare i propri sentimenti. Marylin divenne la sua donna, dopo poche settimane. La donna che aveva poi sposato e che amava da sempre e per sempre.
"Grazie mille per averlo fatto", disse la madre di Mark. "Come pu� vedere, Mark lo conserv� come un tesoro".
Tutti gli ex compagni di classe di Mark iniziarono ad avvicinarsi.
Charlie sorrise timidamente e disse "Io ho ancora la mia lista. E' nel primo cassetto della mia scrivania a casa".
La moglie di Chuck disse che il marito le aveva chiesto di metterla nell'album di nozze, e Marilyn aggiunse che la sua era conservata nel suo diario.
Poi Vicki, un'altra compagna, apr� la sua agenda e tir� fuori la sua lista un po' consumata, mostrandola al gruppo. "La porto sempre con me, penso che tutti l'abbiamo conservata. Io mi sentivo bruttissima ed odiata, ma qualcuno mi scrisse che ero carina e simpatica... E so che lo pensavo veramente. Mi ha aiutata a stare meglio col mio corpo e ad avere meno fisime e fissazioni che mi facevano pinagere e diventare sempre piu` ostile e chiusa nei confronti degli altri."
In quel momento l'insegnante si sedette e pianse. Pianse per Mark e per tutti i suoi amici che non l'avrebbero pi� rivisto. Pianse per aver aiutato inconsapevolmente tanti ragazzi a crescere meglio.

Morale?�

Ci sono cos� tante persone al mondo e troppe cose da fare che spesso dimentichiamo che la vita finir� un giorno o l'altro. E non sappiamo quando accadr�.

Perci�sarebbe�essenziale dire alle persone che amiamo quel che proviamo e a chi vogliamo bene che ci importa di loro, che per noi sono speciali e importanti. Diciamolo prima che sia troppo tardi.

�

�Se ami qualcuno e ti nascondi dietro un dito, se�vuoi bene a qualcuno�e cerchi solo di imbastire di insulti, di volgari parole e odiosi gesti capricciosi il muro che hai costruito per allontanarlo da te, pensaci!!!!

�

Pensa al dolore che puoi provocare.

Alle lacrime che puoi generare.

Alla frustrazione e al disagio che puoi arrecare.

Ai dubbi e ai crampi che puoi originare.

Alla tristezza e alla diffidenza che puoi istillare.

�Se non riesci a dirglielo, per pudore o per posizione presa, per cattiveria o per vergogna, per farla star male o per ignorarla, avrai perso una bellissima occasione per fare qualcosa di veramente importante non solo verso chi vuoi bene o ami ma soprattutto verso te stesso.

�

Come un tarlo le parole non dette ti rimangono impigliate nel cuore, ti navigano�nel sangue, ti torneranno continuamente alla mente ...e ci starai male... e continuerai a stare sempre peggio...

�Se si imparasse a parlare col cuore in mano, senza spregiudicate finzioni, senza maschere pirandelliane, senza ottusi cammuffamenti, velate allusioni, stupide�illusioni e forzate ambiguit� i rapporti interpersonali sarebbero migliori, pi� sani, pi� veri.

�

Si avrebbero rapporti non malati da false parole e ottenebrati da migliaia di parole perse nel silenzio voluto ed imposto.�

�

Dire senza tentennamenti e senza vergogna che provi un sentimento per una persona, che per te � davvero importante non � un reato o una sconfitta ma un personale momento di gioia e di coerenza con se stessi.

�

Ci si sente liberi di sorridere, di dire, di fare, di amare, di desiderare, di sognare.

Il diritto che abbiamo ad essere noi stessi.

I diritti del nostro cuore esigono rispetto, non menzogne!

E�meno che meno sordide inibizioni che paralizzano la vita.��

Sono le piccole cose che fanno la differenza in una relazione.

�

Il rispetto per chi ti sta davanti, la dichiarazione vera e schietta dei propri sentimenti, il blocco di parole o gesti assurdi e cattivi che feriscono l'altro, il privarsi delle osservazioni� ironiche o sarcastiche, volutamente pungenti che degenerano in insulti e lacinanti ferite per chi li ascolta...

�

�A volte i conflitti nascono dalla mancanza del perdono per il male fatto.

�

Seguendo orgoglio e risentimento troppo spesso non si riesce a perdonare il dolore subito, l`inganno, la menzogna, le illusioni ed i sogni infranti...

�

Ed ecco nascere il risentimento,�la mancanza di comunicazione, il mutismo provocato e povocatorio,�la malsana voglia di vendetta�condita da un astio assurdo che logora ogni rapporto.

�

Ed ecco la�voglia di passare al contrattacco usando le stesse armi per ferire, donare amarezza, uccidere il cuore dell`altro per far tacere il proprio che sanguina senza sosta...

�

Che fare dunque per spezzare questo circolo vizioso?

�

Basterebbe ascoltare il cuore ed imparare a perdonare chi si ama. Non per mancanza di carattere ma proprio perche` lo si ha.

Essere coerenti con se stessi, senza fronzoli e senza recinsioni.

Basterebbe trasformare un gesto negativo in un sorriso che scalda il cuore e nella leggerezza impalpabile di un abbraccio.

Basterebbe usare la propria intelligenza per riparare ai torti subiti e fatti, a leggersi dentro per sapere davvero quali sentimenti si provino e a dirli, semplicemente...

Ricorda che "chi semina raccoglie". Quello�che offri al cuore altrui torner� come un boomerang al tuo... e dal tuo ripartira` di nuovo come nuovo boomerang lanciato come maggior vigore...in un gioco che puo` essere piacevolissimo e dolcissimo oppure�trasformarsi inesorabilmente�in�un gioco al massacro che frantuma tutto cio` che trova.

Il famoso serpente che si mangia la coda.

�Una strada a senso unico che porta solo a tagli drastici. Al dolore e alla sofferenza. La tua. La sua.

�

Impariamo a non uccidere il nostro rapporto sotto valanghe assurde di silenzi, ottuso orgoglio e�mercato�delle offese e delle recriminazioni.

�

Impariamo ad essere maturi e leali e a farlo crescere con noi, assieme a noi.

Magari con una dimensione diversa, magari con colori e contorni diversi, ma ucciderlo sarebbe uccidere una parte di noi.

�

Magari il rapporto si evolve� e si riesce a diventare complici e compagni di viaggio verso un orizzonte sereno dove "ioete" diventa una parola che riscalda il cuore, un passo verso il cielo sereno, un calcio al negativo che spazza via�magicamente tutte le�nubi nere e minacciose...

Io non voglio girarmi indietro e vedere il caos...

�Voglio guardare avanti e iniziare il viaggio...

Magari il mezzo con cui viagger� sar� lentissimo e avr� soste inaspettate e poco piacevoli, ma nulla lo potr� fermare se siamo insieme e convinti di aver scelto la direzione giusta...

�

Quale direzione?

�

Prima di accomodarci�per la partenza, parliamone senza remore e tentennamenti, senza finzioni e maschere, decidiamo dove vogliamo esser portati: amore? amicizia? fiducia? serenit�? gioia?

Decidiamo la direzione giusta per entrambi.

�

Se vuoi rimanere fermo e vedermi partire da sola, non rispondermi...

Se vuoi accompagnarmi nel viaggio io ci sono.

Sono qui pronta ad accoglierti.

Nonostante tutto, malgrado tutto...io ci sono.

E tu?

�Tu ci sarai?
�� Jenny
Inviato da: Chiliandnutella�

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