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Il nuovo modo di ragionare e giudicare le differenze culturali

Post n°77 pubblicato il 30 Luglio 2007 da bolinanews

Oggi ci si diverte tanto a mostrarsi paladini di uguaglianza e tolleranza; ci si erge a sommi difensori delle minoranze(finendo poi con il voler imporre il modus vivendi di queste minoranze anche a chi non è in grado di comprenderlo) e si elargiscono con disarmante generosità una serie infinita di ovvietà concettuali ed idealistiche.


Noto con sconforto che si tende inesorabilmente alla reificazione della cultura e all’imposizione della ingenua e contraddittoria teoria relativista del mondo sociale. La psicologia culturale, tanto cara a lungimiranti uomini come il docente universitario Giuseppe Mantovani, fatica ancora a prendere piede nonostante la valenza intrinseca che inconfutabilmente dimostra. Questo perché? La risposta è, a mio avviso, piuttosto semplice: il relativismo, infatti, figlio di una filosofia di vita semplicistica e profondamente ipocrita, attecchisce con più facilità nelle menti dei finti dotti e del loro annichilito seguito in quanto, rinunciando totalmente alla propensione verso la verità(o realtà), si limita ad esortare a non esprimere giudizi e si rassegna ad accettare ogni atteggiamento, ogni valore, ogni credenza come una manifestazione della diversità umana. "La psicologia culturale, al contrario, non rinuncia affatto alla tensione verso la verità"(cit. Mantovani) e, aggiungerei, al giudizio; solo che è conscia del fatto che, ognuno di noi, accede a questa verità e segue determinati valori utilizzando strumenti, esperienze, categorie e pratiche che sono attribuibili allo sfondo storico e socio-culturale nel quale è vissuto.


Se ci riflettete, infatti, una teoria relativista dura e pura, non sarebbe in grado di dire che cosa ci sia di sbagliato neppure nel genocidio degli Ebrei. Se ogni scelta è libera, se ogni aspetto dell’agire umano è giustificabile con il fatto che siamo diversi e che, le nostre decisioni, vanno rispettate in quanto dettate dalla diversità intrinseca tra gli uomini; essendo nessuno in grado di determinare cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, allora anche Hitler, per assurdo, potrebbe essere assolto dai suoi crimini. La falsa, ipocrita e irrealizzabile morale del non giudicare mai, dovrebbe lasciare il posto a quella che invita ad un “realismo (culturalemente)mediato”(cit. Mantovani) e, cioè, ad un giudizio(in quanto l’uomo è irrinunciabilmente spinto a catalogare, etichettare e inquadrare all’interno di un contesto preciso, la realtà in cui vive)che sia non inibito, ma guidato e depurato dall’etnocentrismo, dalla antica concezione del West against the rest e, appunto, dall’ossimorica tolleranza-intollerante della quale sono orgogliosi fautori certi rappresentanti dell’estrema sinistra. Per concludere il post con un pensiero di Mantovani, la psicologia culturale è:” Incessante ricerca della <verità> e delle cause <giuste> da difendere, come quella di salvare Amina dalla lapidazione; nello stesso tempo, costante esortazione a depurare le nostre posizioni dalle scorie dell’etnocentrismo che ottunde il nostro senso critico e ci fa scambiare per <valori universali> il nostro peculiare, situato, culturalemente mediato modo di vedere i <valori universali>.”


Questi, in sintesi, sono il mio pensiero e la mia filosofia di vita...e di giudizio

 

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Commenti al Post:
Sinensis
Sinensis il 30/07/07 alle 15:31 via WEB
cazza la vela, vento in poppa!
 
 
dream3r86
dream3r86 il 30/07/07 alle 16:36 via WEB
^^...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/07/07 alle 17:22 via WEB
Lo studio delle differenze culturali dovrebbe servire a mettere in discussione i dogmi della propria cultura, criticando e migliorando i propri usi, in modo da diventare esseri migliori. Purtroppo, ora come nel secolo scorso, lo studio dell'alterità culturale è finalizzato alla propaganda, sia interna agli schieramenti politici (che sfruttano l'argomento per accrescere la propria popolarità, mostrandosi mentalmente aperti o meno, sia a sinistra che a destra), sia nella politica estera. Ne è un esempio lampante la guerra di religione che attualmente mette in contrasto noi "occidentali" con il popolo islamico. Si studia l'altro per diffondere false nozioni dall'alto di una presunta competenza distorta, un'autorità intellettuale volta esclusivamente alla propaganda. La storia, come al solito, si ripete, tanto da noi, quanto nell'islam. Fior fior di falsità per giustificare interessi schifosamente economici. IL WRITER - Un giornale libero sulla rete
 
 
bolinanews
bolinanews il 30/07/07 alle 17:55 via WEB
Flavio, proprio quando cominciavo a perdere le speranze, è arrivato il tuo commento al post. Ma dite la verità, non avete commentato perchè il post è noioso e/o criptico?Le critiche di questo genere sono benedette perchè aiutano a migliorare la comunicazione e lo stile. Anche se dovete scrivere:"Non c'ho capito na sega", fatelo...lo dico perchè, dopo 100 visite e 3 commenti, mi sta sorgendo il dubbio che io sia stato poco chiaro(anche se l'articolo è breve). Per il resto, caro Flavio, concordo sull'intera linea del tuo commento(soprattutto sulle presunte autorità intellettuali nate solo per propaganda) un abbraccio Ge
 
arabafelice59
arabafelice59 il 31/07/07 alle 14:10 via WEB
...se non volevi essere chiaro, ci sei riuscito beniSSSSSimo!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 31/07/07 alle 16:22 via WEB
Lo sapevoooooooooooooooooooooo...questo post è esclusivamente per tecnici ed esperti della materia! Troppi elementi exstratestuali^^ bolina
 
   
arabafelice59
arabafelice59 il 31/07/07 alle 16:39 via WEB
..APPUNTOOOOOOOO !!!!!
 
     
bolinanews
bolinanews il 31/07/07 alle 16:40 via WEB
Ricevuto la mia mail?! Con il libro?!
 
gavasi
gavasi il 22/08/07 alle 14:54 via WEB
Buondì son tornato! colgo l'occasione per commentare questo stuzzicante post sul relativismo culturale. Mi permetto di affrontare l'argomento con un approccio trasversale utilizzando schemi di tipo Sociologico. E' chiaro che ogni gruppo sociale dal più semplice al più complesso (esempio famigia/intera società occidentale), per la coesistenza pacifica tra gli individui, crea delle regole e usanze condivise. Tutta la società “occidentale” nel corso dei secoli, dal ‘500 ad oggi, ha consolidato meccanismi sociali (regole, usanze, costumi, politiche) basati sui principi del profitto e dell’appagamento materiale, in netta contrapposizione con altre tipologie di società come ad esempio quella orientale e medio orientale forse più vicine a concetti di “salvezza spirituale” e “purezza morale”. Quando si parla di relativismo culturale io intendo la capacità del singolo di intendere e tollerare i comportamenti dell’altro tanto nell’ambito della “cultura domestico/familiare”(piccoli gruppi sociali) quanto in scenari di pluralismo politico (nazionale ) o etnico (internazionale). Il relativismo assoluto (“duro”), sociologicamente parlando sarebbe innaturale perché contrario ai principi della socialità umana (demolizione e affondamento delle credenze etiche e culture sociali con conseguente appiattimento e depauperamento culturale). Nell’ambiente nazionale è lo Stato che deve definire le regole del relativismo culturale con opportune leggi...indispensabili. Le leggi nel nostro meccanismo sociale sono l’espressione di una maggioranza: dovrebbero riflettere quello che la maggioranza delle persone pensa…naturalmente il singolo NON fa la forza. In sostanza a mio avviso è il contesto che produce e disciplina il relativismo e le leggi che lo regolano: etica e valori mutano nel tempo, decadono alcuni e ne emergono di nuovi . Il problema del conflitto interculturale è tanto attuale quanto complesso e immagino che non si risolverà certo con i nostri polpettoni da bloggers!! ;-)
 
 
bolinanews
bolinanews il 28/08/07 alle 16:51 via WEB
Non potevi tornare con un commento migliore, caro il mio gavasi! Complimenti anche per il coraggio che hai dimostrato nel commentare un post che, a detta di molti, era di difficile comprensione e troppo tecnico. L'intento, comunque, non era certo quello di risolvere i conflitti interculturali con un post(figuriamoci^-^) ma solo quello di esporre la mia filosofia di vita e di pensiero! Grazie per il contributo. A presto Ge
 
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