Creato da bonicaM il 28/12/2005
il Blog di RANDAGIO CLANDESTINO

Area personale

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

 
bonicaMeosseagiulio.sacchettiun_uomo_della_follalubopoLolieMiuEylive.BlacknessplatefElemento.ScostanteIltuocognatinomisteropaganoGiuseppeLivioL2Stolen_wordsamorino11lacey_munro
 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 
« Tu che premi il grilletto...IL CIMITERO DEGLI ANIMAL... »

CATANIA ARRUSTI-E-MANGIA

Post n°191 pubblicato il 27 Settembre 2011 da bonicaM

Questo è un grido d’allarme e, allo stesso tempo un atto d’accusa nei confronti di tutti coloro che dicono di lottare per una Catania migliore, ma chiudono gli occhi e le orecchie e tacciono di fronte a uno dei fenomeni più vergognosi di questa città “spacchiusa e pezzente”.

Alle 6 del mattino vengo svegliato da un nitrito a dal rumore degli zoccoli sul selciato, il solito schiocco di frusta, la solita voce bestiale che richiama la creatura… Tutto normale! è quasi la regola ormai in questo bel quartiere pop a totale gestiona mafiosa: la moltiplicazione dei cavalli, delle stalle, delle torture agli animali, degli arrustiemangia serali. Cavalli e calessi, regolarmente scortati da almeno due bestie pseudoumane in moto, attraversano le strade dello spaccio dilagante a tutte le ore e tutti i giorni. Risveglio equino e, alle 3 del pomeriggio, ancora una volta, un nitrito “bambino” risuona dall’interno del cortile di casa mia. Mi affaccio: il solito puledrino in mano a un ragazzotto lardoso ingrassato fin dalla nascita a polpette di cavallo e wurstel infilati in qualsiasi pezzo di tavola calda sette giorni su sette. Provo una gran pena per quel cucciolo, per il destino che lo attende, senza nemmeno la speranza che qualche associazione antimafiosa o animalista scenda in campo a difendere i suoi diritti contro la prepotenza e la violenza estrema di una pseudocultura pop tanto cara a certa sinistra sinistramente populista e alla destra che governa la città da Scapagnini in poi. Fino a qualche anno addietro la LAV si era fatta sentire a livello nazionale contro la barbarie catanese delle stalle clandestine e dell’arrustiemangia, lanciando la proposta di considerare i cavalli animali “d’affezione” come i cani o i gatti. Fu in coincidenza con l’episodio brutale del cavallo massacrato a legnate sulla spiaggia libera numero uno. Anche un esponente di rifondazione comunista scese in campo contro quello che era diventato il simbolo stesso della gestione scapagniniana della città (ne parlo dettagliatamente nel mio libretto pubblicato in proprio appena un anno fa e da tutti snobbato CATANIA ARRUSTIEMANGIA). Poi silenzio. Parlar male di cavalli e di polpette equine è antipopolare e i cavalli, ahimé! non votano… Anzi, l’università stessa di Catania scende in campo per esaltare la grande cultura pop dei cavalli sfruttati, massacrati e offerti in pasto “al popolo”. Inutile tentare di aprire una riflessione con le associazioni catanesi o con la stessa informazione alternativa di questa miserabile città: a nessuno gliene frega niente! Cerco di “approfittare” di qualche occasione di dibattito, magari alla presentazione di un libro su Fava per porre almeno il problema all’attenzione… vengo attaccato brutalmente dal giornalista Orioles come un profittatore che voglia approfittare del nome di Fava per pubblicizzare il proprio libro spregevole… ti aspetti che l’associazione Libera catanese si interessi all’argomento: snobbato! La stessa associazione Fava non si è nemmeno degnata di dare un’occhiata alla denuncia antimafiosa scritta da un imbecille animalista…  Loro lavorano in fondo solo per l’immagine di se stessi, e, ripeto, questa faccenda dei cavalli e della polpetta equina è troppo radicata nelle abitudini dei catanesi, contrastarla è antipopolare: la mafia si combatte con le manifestazioni, con le belle parole, coi progetti nelle scuole ma… denunciare la sorte dei cavalli nella gestione mafiosa del territorio, non sia mai!

Povero puledrino! Non hai speranza alcuna in questa città da schifo che la tua sorte possa essere diversa da quella dei tuoi genitori… Sarai sfruttato in maniera vergognosa come oggetto di svago da cucciolo, poi costretto a correre, correre, ma non per fuggire dalla Catania degli osceni mangiatori di carne equina, ma per servire quella criminalità mafiosa che amministra di fatto la vita dei tuoi simili e di noi cittadini senza diritti.

A nessuno viene in mente di gridare basta, di chiedere a chi di dovere ma per quale cavolo di motivazione sia legittimo aprire stalle in città e tenere cavalli come se fossero strumenti di lavoro o da trasporto e perché si continua a fingere che queste stalle siano “clandestine” e, soprattutto, per quale cavolo di reale identità culturale non mafiosa si debba giustificare la moltiplicazione delle grigliate a cielo aperto dei cadaveri affettati dopo regolare tortura.  Dovrò continuare ad avere compassione di te, povero puledro, senza poter far nulla per cambiare la tua sorte e la mia, la sorte di un catanese che credeva ancora fino a ieri che difendere i tuoi diritti fosse al centro delle lotte di chi dice di combattere le mafie o di lavorare per l’abolizione dello sfruttamento di tutti, compresi voi cavalli. Domani qualche altro tuo simile attraverserà questa strada di questo infame quartiere, una strada che porta dritti a una morte violenta a conclusione di una vita reificata a pura merce… e io, che non potrò far nulla per cambiare il tuo destino, dovrò scrivere questa lettera di denuncia a chi? Forse ai “compagni” della Federazione della Sinistra che fra qualche giorno invaderanno la villa Pacini di altre griglie a cielo aperto con la vecchia ma ormai a dir poco decadente tradizione del panino con la salsiccia (alias il corpo straziato di un povero maiale) e, peggio ancora, con la bistecca equina ben affettata dal corpo di un tuo simile, prima azzoppato e poi abbattuto a sprangate?

 

Randagio Clandestino

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963