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« I LEGHISTI NON SONO ITALIANI!I PENSIERI DI SILVIO »

PECCATI E PECCATORI

Post n°84 pubblicato il 02 Settembre 2009 da bonicaM

"Misericordia divina sempre disponibile perché Dio persegue le colpe ma protegge i peccatori"Sul TG2 delle ore 13 questa citazione del papa è stata chiosata con una postilla in cui ci si affrettava a negare preventivamente qualsiasi riferimento all’attualità (ovvero ai peccati e al peccatore presidente del consiglio nostrano). Tale smentita preventiva buttata lì nel corso del servizio mandato in onda sull’udienza generale di papa Ratzinger che vuol scoraggiare un’interpretazione malevola della citazione da parte di incalliti antivaticanisti come lo scrivente mi toglie ogni dubbio sul messaggio chiaro trasmesso dal papa all’amico Berlusconi sulle ultime “incomprensioni” tra chiesa cattolica e governo di centrodestra: che la “perdonanza” del santo padre al premier-papi non concretizzata in luculliana cena aquilana si manifesta oggi tra le righe di un’udienza ordinaria nel più prosaico ma operativo “perdono” necessario a sostenere il governo e le sue manovre antipopolari in quello che si prevede possa essere un nuovo autunno caldo se non addirittura rovente. Il testo del messaggio “cifrato” (si fa per dire) di Benedetto XVI al peccatore Silvio Berlusconi e ai rompiballe cattolici disubbidienti non a caso si sviluppa da un pre/testo di un certo Sant’Oddone, abate di Cluny le cui virtù esemplari furono propriamente "umiltà, austerità, distacco dalle cose effimere e adesione a quelle eterne", quelle virtù di cui il cavaliere premier è stato un assiduo promotore attraverso i suoi media per la maggioranza del popolo italiano - sia pure negli opposti “arroganza, consumismo, edonismo e disprezzo eterno per tutti gli ideali umanitari”. Così, come confermato maldestramente dalla postilla del TG2, le parole del papa andrebbero decifrate e tradotte nel modo seguente: “Dio persegue le colpe ma protegge i peccatori, purché mostrino (spot pubblicitari) di intraprendere una vita austera eccetera. Perciò io papa, che sono rappresentante ufficiale di dio in terra, perseguo le puttane ma proteggo il puttaniere, purché finanzi le casse vaticane e sostenga tutte le battaglie oscurantiste della nostra industria della finta fede, secondo gli accordi in corso dal precedente cavaliere Benito ad oggi.”La “perdonanza” è dunque compiuta. E la Chiesa cattolica può tranquillamente rassicurare i suoi fedeli in buona fede che il cavaliere puttaniere è e rimane l’unto del Signore, protetto dal papa e quindi da dio in quanto peccatore e quindi attraverso il peccato soggetto a futura santificazione; e che tutti i crimini commessi dalla Chiesa stessa nel corso dei secoli per i quali il papa polacco volle chiedere scuse formali a dio (ma non agli uomini) confermano, anziché mettere in dubbio, la santità di santa madre romana chiesa cattolica ovvero vaticana, santità esaltata proprio dal suo essere peccatrice e non peccato storico da perseguire. Basta dunque con le liti in famiglia: i cattolici devono ubbidire al Vaticano e accettare con "umiltà, austerità e distacco dalle cose effimere” tutte le leggi e le iniziative del governo berlusconiano, anche se peccaminosamente anticristiane e antipopolari come la cosiddeta riforma (distruzione) della scuola pubblica e le nuove leggi razziali che perseguono il peccato della clandestinità e dell’immigrazione illegale. E se, in conseguenza a tali leggi inumane, migliaia di migranti annegheranno in fondo al mare senza riuscire in alcun modo a camminare sulle acque secondo l’insegnamento di nostro signore Gesù Cristo... ebbene, tutti i cattolici accolgano con serena condiscendenza tali sciuagure terrene, giacché esse sono la prova evidente che i barconi degli immigrati sono il peccato vivente e non i peccatori, e in conseguenza di ciò non protetti nè da dio nè dagli uomini, ma lasciati morire senza pietà né carità cristiana. Anzi, a tal proposito, il santo padre conferma quanto ripetutamente dichiarato dal santo papi e dal suo ministro aguzzino Maroni il Malo, che il secondo comandamento di Gesù Cristo “ama il prossimo tuo come te stesso” vada interpretato alla lettera e si riferisca pertanto ai connazionali, meglio ancora a quelli della stessa etnia padana, meglio ancora ai parenti e amici prossimi e, per estensione-riduzione, meglio ancora al prossimo più prossimo alias se stessi. Così la massima evangelica coincide alla perfezione col credo berlusconiano “ama te stesso e fottétene di tutti gli altri”, specialmente se gli altri non sono prossimi ma “lontani” cioè provenienti da altre coste e altri paesi. Pace fatta dunque col cavaliere e con la coscienza del mondo cattolico! In quanto al resto... sono solo chiacchiere mediatiche e veline, nel duplice senso di silenzi giornalistici e di corpi femminili da offrire al peccatore Silvio affinché venga maggiormente protetto da dio in omnia saecula saeculorum amen.

 
 
 
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