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LIBERTA' DI STAMPA E DI CONSENSO

Post n°99 pubblicato il 22 Settembre 2009 da bonicaM
Foto di bonicaM

Ai giornalisti presenti alla conferenza stampa sulla finanziaria, il più grande presidente del consiglio della storia repubblicana italiana ha dato finalmente una lezione chiara e incontestabile di che cosa voglia dire fare vero giornalismo. Giornalismo d’analisi e d’inchiesta, e non gossip osceno nemico del paese e della democrazia. Un vero giornalista in alcuni casi è libero anche di fare delle domande al capo del governo sulla base però di un apposito manuale offerto gratuitamente insieme all’ennesima copia del LIBRO NERO DEL COMUNISMO a tutti gli intellettuali italiani ed europei. Allora sì che il presidente del consiglio sarà tenuto a rispondere alle domande dei giornalisti, tranne che non sia impedito da impegni superiori, nel qual caso risponderà per bocca di Vespa o di Fede su una delle sue dodici televisioni pubbliche e private. Il manuale in questione è stato curato dalla coppia di portavoci governativi Bonaiuti e Capezzone e contiene ben 5 domande di base articolate su quattromila variazioni delle medesime. Esempio: tu, giornalista libero, puoi porgere al presidente del consiglio la domanda n.1, che dice “quanti appartamenti consegnerà il 29 settembre all’Aquila”, ma potrai anche sbizzarrirti grazie alla libertà di stampa concessa dal capo del governo a porgere la stessa domanda in una delle 8 variazioni possibili, tipo “quanti il 29 settembre consegnerà appartamenti all’Aquila” o ancora “all’Aquila quanti 29 settembre consegnerà appartamenti il” e così via di seguito. Insomma se sei un bravo giornalista il manuale ti aiuterà a non commettere errori di stampa e a non fare arrabbiare sua maestà Berlusconi o uno qualsiasi dei suoi egregi ministri con le solite domande cattocomuniste da gossip sulla disoccupazione o sui morti sul lavoro, come se già non si sapesse che a morire sul lavoro sono sempre i fannulloni che lavorano di malavoglia e sbadatamente, mentre i cavalieri del lavoro come tutti sanno non muoiono mai pur lavorando 28 ore al giorno. In più il MANUALE DEL LIBERO GIORNALISTA (questo il titolo voluto dalla coppia Vespa-Fede) guida il volenteroso reporter italiano a una nuova tecnica giornalistica che consiste nel tacere e non fare nessuna domanda al capo del governo, ma aspettare che sia lui a dare le risposte, risposte a cui il libero giornalista dovrà dare le giuste domande. Ai giornalisti che indovineranno la domanda sottintesa dalla risposta verrà naturalmente dato un premio in denaro e la direzione di un giornale o di un telegiornale, tipo il TG1 di Augusto Minzolini. Da quanto esposto finora si evidenzia come la manifestazione per la libertà di stampa già prevista per il 19 settembre e rinviata giustamente per stringersi tutti in una patriottica ammucchiata ai piedi dell’altare della patria – tale famigerata manifestazione cattocomunista, come tutto ciò che non plaude al più grande presidente del consiglio d’Italia e dell’universo intero, vada annullata definitivamente, perché mai maggior libertà di espressione fu concessa dai Borgia o dai Visconti ai propri cortigiani.

 
 
 
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