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il Blog di RANDAGIO CLANDESTINO

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LA VIOLENZA A TELECAMERA ARMATA

Post n°104 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da bonicaM

 

Qualche giorno addietro un giovane militante del PD “si permette” di ironizzare sul padrone d’Italia con una frase che tutte le persone oneste di questo paese abbiamo sicuramente pensato un miliardo di volte: non ne possiamo più di Berlusconi e del berlusconismo. Pensiero più che legittimo tradotto però in parole un po’ più colorite: possibile che non ci sia nessun killer che possa toglierci dai coglioni il divo Berlusconi? Subito è scoppiato lo scandalo: incitamento all’odio e alla violenza! criminale assassino! terrorista! I vertici del PD subito fanno fuori il giovane “violento” che, pentito di aver tanto osato, quasi giunge a suicidarsi per la vergogna del pubblico ludibrio! E’ vero: non è lecito risolvere l’attuale situazione politica assoldando un killer che elimini Berlusconi, per il semplice fatto che Berlusconi riuscirebbe a corrompere il killer con tangenti miliardarie, con la conseguenza ovvia che il killer andrebbe ad ammazzare l’aspirante mandante di un delitto impossibile. Altro che violenza! si trattava di una battutaccia e nient’altro. La vera violenza, quella delle intimidazioni reali e dei killer mediatici pronti ad eseguire l’ordine è invece la specialità del signor Berlusconi e della sua banda delinquenziale. Ma nessuno si scandalizza abbastanza, perché ormai in questo paese di merda il signor Berlusconi, come lui stesso ha dichiarato di recente, è dio stesso incarnato e il padreterno è soltanto il suo vice. Ma lui scherza e lui può, mentre la battutaccia di quel giovane avventato è una cosa seria, è un atto di violenza. Quel giovane è sicuramente un aspirante terrorista rosso, mentre quel simpaticone del signor Berlusconi può tranquillamente permettersi di “scherzare” con frasi e parole di una violenza inaudita e ricevere il plauso di una folta schiera di italiani ormai irrecuperabili culturalmente e intellettualmente. E dopo le parole il cavaliere passa subito ai fatti. Un giudice si permette di applicare una sentenza sfavorevole al signor dio novello? Subito il cavaliere minaccia quel giudice con “battute” del tipo “a quello lì gliela faccio pagare”, battute che sono in realtà ordini precisi ai killer suoi servi di far fuori il nemico. E i killer entrano subito in azione. Non usano armi da fuoco ma telecamere e microfoni. Pedinano la vittima, registrano i suoi comuni gesti quotidiani e li deformano in azioni “stravaganti”, da malato mentale, ne sia prova il calzino turchese, tipico indumento da cattocomunista squilibrato. Alla fine i killer mandati dal serial killer Berlusconi non hanno usato proiettili né lasciano tracce di sangue sul luogo del delitto; ma il più violento e meschino dei delitti è stato compiuto sulla persona di quel giudice. Così, in puro stile mafioso, all’intimidazione segue l’esecuzione del delitto. E ciò suscita il plauso e l’ammirazione di una massa di violenti repressi, teppisti, razzisti e aspiranti corrotti, ovvero una “minoranza maggioritaria” degli italiani ridotti a tale stato di degrado da trent’anni di violenza mediatica che ha distrutto la mente e il cuore di una nazione. L’altra “minoranza elettorale” balbetta appena e legittima il teppismo dei berlusconidi, unendosi al coro di tutti i perbenisti criminali che ritengono che la violenza sia quella dei killer a mano armata e non quella ancora più infame dei killer a telecamera o notizia armata! 

 
 
 
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