VITE A PERDERE

Nel paese in cui vivo c’è un signore molto anziano, vestito con paramenti da grande imperatore che vive lussuosamente dentro un immenso edificio che è la sede legale di uno stato abusivamente mantenuto all’interno di una città straniera che è poi nientemeno che la capitale dello stato nazionale che è appunto il paese di cui mi ritrovo ad essere cittadino. Questo signore viene chiamato Papa ed è a capo di una istituzione chiamata chiesa cattolica che possiede grandi ricchezze e si autoproclama da secoli rappresentante in terra di un dio che avrebbe scelto di farsi uomo nella più assoluta povertà e vivere accanto ai poveri e ai diseredati. Questo gigantesco imbroglio, nonostante sia stato smascherato più volte nel corso dei secoli da uomini di fede chiamati eretici, col pretesto d’essere una religione e, quindi, una faccenda dello spirito, ha consentito a questi papi di gestire con astuzia  grossi interessi materiali e di potere temporale, ora incoronando teste di criminali nel nome di una colomba chiamata spirito santo, ora appoggiando i ricchi e i potenti di ogni specie, ancor meglio se corrotti e corruttori di intere nazioni. L’ultimo erede di questi monarchi fraudolenti attualmente appoggia e sostiene con forza il più mascalzone degli arricchiti impadronitosi del paese in cui vivo, dopo aver manipolato la mente e il cuore di un intero popolo con le sue televisioni, un tizio dedito da decenni alla devastazione dello spirito e delle anime messe in vendita insieme ai loro corpi in una mercificazione universale, che è appunto la negazione assoluta di quella “religione” e di quella spiritualità di cui il signore con le babbucce alla moda si autoproclama rappresentante per volontà divina su questa terra. Oggi, 2 aprile del 2010, questo signore chiamato papa farà la sua bella parata-spettacolo chiamata via crucis in cui fingerà di commemorare quel dio che si sarebbe sacrificato sulla croce per il riscatto degli umili e degli oppressi, ovvero per la liberazione finale dell’umanità dal male. E questo signore chiamato papa fingerà d’essere cristiano e di pregare per quel povero cristo inchiodato agli altari, dopo avere benedetto un partito razzista che perseguita i poveri e i bisognosi di aiuto, che nega in tutti i modi i valori della fratellanza e della solidarietà tra gli esseri umani, che disprezza la vita stessa di donne e bambini per il semplice fatto di essere “diversi” ovvero poveri e affamati dal benessere dei ricchi. E questo signore chiamato papa dichiara ipocritamente in coro con i razzisti nemici dei bisognosi di essere difensore della vita umana, così come vorrebbe la religione di cui dice di essere rappresentante in terra, ma poi specifica con una frase che è un evidente disvelamento della verità:

Non bisogna uccidere i bambini innocenti non ancora nati…

Frase che giustifica ampiamente l’alleanza del signor papa coi signori governatori razzisti, per i quali provocare la morte di bambini già nati e per giunta non innocenti in quanto clandestini (cioè colpevoli del reato di clandestinità) o respingendoli in mare o negandogli per legge il diritto a vivere è un’azione lecita e da elogiare cristianamente parlando. La difesa della vita, dunque, per il signor papa e per i suoi sadici aguzzini con giacca e cravatta e fazzoletto verde nel taschino è relativa quasi esclusivamente ai non ancor nati e, per logica conseguenza ai non ancor morti che devono essere tenuti in vita artificiale affinché sia loro negato il diritto cristiano a una morte naturale che è parte della vita stessa. Nel mio paese i seguaci del signor papa sono molto impegnati a difendere in tutti i modi la vita quando ancora vita non c’è: la vita vera, quella vissuta di donne e uomini senza diritti umani non merita nemmeno di essere presa in considerazione, anzi può essere ostacolata in tutti i modi, pur di difendere i privilegi e la gretta meschinità di gente aggrappata all’unico valore del denaro e del benessere materiale.