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IL SILVIO FURIOSO
Post n°165 pubblicato il 16 Febbraio 2011 da bonicaM
dal CANTO I° vv. 1-40
Le donne al Cavalier supine io canto vaghe veline ed escort alla Certosa e le imprese amorose che fur vanto di colui che fu primo in ogni cosa: Silvio divino puttaniere e santo, lui che la terra italica vogliosa di leggi truffa e mediatica menzogna glorificò in gran fetida fogna!
Fogna di servi e luridi cervelli al servizio perenne del Signore che liberò dai sinistrorsi imbelli il popolo suo schiavo e in poche ore fece strage di falci e di martelli proclamandosi duce salvatore della patria-mercato consacrata all’assoluta proprietà privata.
Ei fece dell’Italia il gran convento di veline in carriera, incantatori pubblicitari, libero cemento e affari d’oro per speculatori, il paese dei culi e tette al vento sola religio ai telespettatori santificata pur da Madre Chiesa in cambio di prebende e buona spesa.
Canterò le vittorie a lui dovute del novello italico razzismo e le bocche cucite e rese mute al libero e ribelle giornalismo e la democrazia con poche e astute leggi dissolta in libero fascismo e come tutto il pubblico e il sociale fu traslato in affare personale.
E tu del Cavalier Musa puttana ispirami l’elogio più lecchino come s’addice a una poesia ruffiana sola cultura a un popolo meschino e all’azzurra stagion berlusconiana dei furbi e dei ladron del quartierino – accoglimi alla corte dei miracoli dimora di ricchezze senza ostacoli.
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dal CANTO IX° vv. 21-44
............................ ........................... Ecco che avanza intrepido Giuliano Sferrazza esortando alla tenzone L’esercito del Popolo Ruffiano A difesa di Silvio il Berluscone Sotto assedio in Procura di Milano: di toghe rosse la spelonca trista dell’infame giustizia comunista. Ululando rabbiosa e lancia in resta A fianco di Giuliano rosso d’ira Galoppa Santanchè, furia funesta Che reclama vendetta e già delira; segue Belpietro detto pennalesta con Sallusti della Stampa Vampira e Fede e Vespa e Minzolin meschino al suo padrone Silvio sempre chino. Dietro di lor le macchine guerriere Vengon turrite e pronte alla battaglia Al comando di Alfano il giustiziere Di Boccassini giudice canaglia e d’ogni toga avversa al Cavaliere: morte eterna minaccia alla plebaglia dei magistrati anti-impunità del gran Casino delle libertà. ............................ ...........................
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Inviato da: anastomosidisabbia
il 06/08/2015 alle 22:14
Inviato da: RavvedutiIn2
il 29/07/2015 alle 20:40
Inviato da: Arcobaleno1961
il 17/11/2012 alle 18:05
Inviato da: MeNeStrafrego
il 29/09/2012 alle 16:44
Inviato da: MeNeStrafrego
il 29/09/2012 alle 16:42