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il Blog di RANDAGIO CLANDESTINO

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« COPENAGHENLETTERA A BABBO NATALE »

IL TRIONFO DELL’AMORE (ovvero ASCESI DEL BEATO SILVIO MARTIRE)

Post n°117 pubblicato il 18 Dicembre 2009 da bonicaM

 

 

Ancora una volta l’Inviato del Signore illumina con la sua parola e col suo esempio il popolo caprone. Beatificato dalle sacre stimmate ricevute sul volto sofferente dalla madonnina del duomo di Milano, egli ci è apparso in forma di colomba sul teleschermo infinito del cielo natalizio per insegnarci la legge dell’amore. Amore “senza se e senza ma”, amore puro e assoluto, amore sparso a piene mani per decreto legge a tutti coloro che non sanno amare e odiano il beato Silvio, dio d’amore e di carità, secondo testimonianza dei devoti Bondi e Capezzone. Amore! Amore! Cantano in coro i guerrieri padani, mentre falciano con crocifissi acuminati le teste dei musulmani infedeli e incendiano con amore campi rom, spargendo quale incenso il fumo delle tenere carni bruciate dei bambini zingarelli. Amore! Amore! Canta con voce bianca l’addolorata vergine Maria Stella Gelmini dell’Ignoranza, mentre condanna a eterna disoccupazione o precarietà a vita migliaia di insegnanti e lavoratori scolastici incapaci di amarla e benedirla nella sua distruzione biblica dell’infame scuola pubblica, da sempre infausta istigatrice alla depravazione comunista delle giovani menti. Amore! Amore! Gracchia con voce baritonale il devotissimo ministro della guerra, Ignazio Caprone La Russa, mentre appresta nuove armi di pace eterna per le lontane terre afgane e invia schiere di giovani eroi italici affinché donino caldo amore esplosivo agli infedeli talibani e a tutti quei pezzenti con la barba islamista, ivi incluse le donne che nascondono il viso col burcone fetentone perché non vogliono mostrare i peli dei baffi e si rifiutano di fare le veline e di scoprire le tette e il culo, come tentò inutilmente di insegnar loro la santissima nostra signora Sant’Anchè, che con amore passionale volle strappare il velo alle infedeli musulmane incapaci d’amore a pagamento secondo i dettami dell’Inviato del Signore. Amore! Amore e nient’altro che amore! Tra festosi scampanii e squilli di trombe divine cantavano gli angeli ministri del Popolo delle Libertà di fottere il prossimo nel nome del Signore e i loro volti splendevano di luce lucente, mentre accendevano i nuovi roghi per ardervi con amore giornalisti e intellettuali seminatori d’odio e di discordie, giornali mandanti di infami delitti, cattocomunisti d‘ogni specie, anarchici dalle bombe ad orologeria ma incapaci di esprimere con amore l’ora esatta e la data, sindacalisti irriducibili e, causa prima di tutte le eresie, il libro dannato della Costituzione. Amore e amore fino alla morte! Amore mediatico e invasivo! Amore che non ha principio né fine! Amore che espelle con amore dal lavoro mezzo milione di disoccupati! Amore che affama i poveri e arricchisce i ricchi, gli evasori e tutti i furbastri eletti del signore Profitto Uno e Trino… Amore amore che non cape in cor gentile di sinistresi reti web dove il glorioso presidente del senato Renato da Schifo e il beato piduista Fabrizio Cecchino videro il maligno seme dell’odio minacciare l’italico suolo di sprofondare in inferno di terrore ed esorcizzarono la minaccia oscurando le reti web ribelli e i computer delle toghe rosse e di tutti i magistrati comunisti che non sanno amare secondo la legge dell’amore del beato Silvio. Amor, che a nullo amato amar perdona, e che fa balbettar d’insipide parole genuflesse i candidi oppositori consenzienti a tutto ciò che l’amore del beato Silvio loro impone per grazia divina. Amore, amore! Amore infinito e onnipotente che tutto distruggi al tuo manifestarsi… amore assoluto e totale che fu morte e rovina di Democrazia. 

 

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