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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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« LA VEXATA QUAESTIO LEGAT...Altro che razzismo messo... »

LA VEXATA QUAESTIO LEGATA AL RAZZISMO SOCIALE SUBITA DA DAL MONDO DEI NEGRI

Post n°976 pubblicato il 18 Novembre 2022 da Caino2007dgl

 

SECONDA PARTE

 

LA VEXATA QUAESTIO LEGATA AL RAZZISMO SOCIALE COME DA TEMPO SIA LE MALEDETTE SINISTRE SIA CERTI MOVIMENTI USA ED EUROPEI LEGATI ALLA NOTA ASSOCIAZIONE BLACK LIVES MATTER CHE NEL PASSATO PARE CHE ABBIA TOLLERATO DURANTE ALCUNE SUE MANIFESTAZIONI PUBBLICHE LA PRESENZA ANCHE DI SOGGETTI PARTICOLARMENTE PERICOLOSI CHE ODIA SICURAMENTE TOTALMENTE E COMPLESSIVAMENTE IL MONDO DEI BIANCHI , LO HANNO SEMPRE PRESENTATO E DENUNCIATO .

 

QUESTO TEMA PUO’ ESSERE TRATTATO SLEGANDOLO DAGLI IMMENSI MERITI E DAGLI ENORMI BENEFICI CHE NELLA TERRA, HANNO PRODOTTO LE IDEE E LE SCOPERTE SCIENTIFICHE FATTE DAL MONDO DEI BIANCHI ??

 

NON NON PUO’ ESSERLO , PERCHE’ SE COSI’ FOSSE, TUTTE LE PERSONE DI PELLE BIANCA SIA OCCIDENTALI CHE ASIATICHE , VERREBBERO DISCRIMINATE INGIUSTAMENTE .

 

E QUESTA EVIDENZA INCONFUTABILE E FONDATA, DIMOSTRA CHE NON SI PUO’ CONTINUARE A PARLARE E DENUNCIARE IL RAZZISMO IN DANNO DEI NEGRI , SENZA SCORDARE I MERITI ACQUISITI NEI SECOLI DAL MONDO DEI BIANCHI E DAGLI ASIATICI, BASATI SU DATI DI FATTO INCONTESTABILI E CERTI DI ALTISSIMO VALORE UMANO SCIENTIFICO ED ANCHE DI ALTRO TIPO CHE HA PERMESSO ALL’UMANITA’ EVOLVERSI E CRESCERE POSITIVAMENTE, AL NETTO DI TUTTE LE STUPIDE E PERICOLOSE GUERRE CHE NEL TEMPO , PURTROPPO , SI SONO SUCCEDUTE IN OCCIDENTE ED ANCHE IN ASIA.

 

ECCO DI QUALI MERITI IO PARLO E DI CUI NON SI TROVA QUASI NESSUN RISCONTRO NEL MONDO DEI NEGRI:

 

- nel campo della cura e difesa dalla poliomielite abbiamo il vaccino SALK o IPV che oggi è costituito , a partire dal 2002 , contenente i tre virus della poliomielite uccisi (inattivati), somministrato con un'iniezione per via intramuscolare o sottocutanea. Il ciclo completo della vaccinazione antipoliomielite prevede la somministrazione di 4 dosi .

Il vaccino de quo venne scoperto e messo in pratica dai seguenti famosi medici:

 

Jonas Salk, l'uomo che sconfisse la poliomielite - Focus.it

https://www.focus.it › scienza › salute › jonas-salk-luo...

Jonas Salk, l'eroe della medicina sche scoprì il vaccino anti-polio. ... Il 28 ottobre 1914 nasceva a New York l'eroe degli Stati Uniti del secondo dopoguerra: ...

 


Albert Sabin, l'inventore del vaccino anti-polio che rinunciò al ...

https://www.ilriformista.it › albert-sabin-linventore-del-...

3 mar 2021 — Il 3 marzo del 1993 moriva a 86 anni all'ospedale della Georgetown University di Washington Bruce Albert Sabin. È diventato famoso anche ...

 

 

Rammentiamo che non esiste alcuna cura specifica per debellare, senza vaccinazione, la terribile poliomielite.

E specifichiamo anche il vaccino contro la poliomielite , il relativo merito scientifico è anche da assegnare al seguente medico dr. HILARY KOPROVOSKY .

Infatti, la scoperta pratica del vaccino antipoliomielite avvenne attraverso l’attenuazione di passaggi in un ospite “inabituale” – inabituale, cioè, rispetto agli organismi normalmente infettati – fu realizzata per ottenere il primo vaccino contro la poliomielite. Hilary Koprowsky sviluppò un vaccino orale ottenuto attraverso passaggi seriali del virus della malattia in embrioni di pollo e topo, testato per la prima volta nel 1950, ma entrato in produzione e diffuso, soprattutto in Africa, solo diversi anni dopo.

 

 

- abbiamo poi il vaccino anti-vaiolo, scoperto dal dr, Edward Jenner e il vaccino anti-vaiolo

Il vaccino antivaiolo fu il primo a essere scoperto, a fine Settecento, dal medico inglese Edward Jenner, una figura che spesso, a torto, viene dipinta come un “semplice” medico di campagna. In realtà, Jenner era un uomo colto che aveva avuto un’educazione di alto livello. Per esempio, era stato allievo del celebre John Hunter, forse il più importante chirurgo del suo tempo, oltre che anatomista e naturalista. Prima della scoperta di Jenner, esisteva già una pratica secolare che potremmo definire “proto-vaccinale”, quella cioè della “variolizzazione”, basata sull’osservazione secondo la quale chi guariva dalla malattia poi ne restava immune. Si inoculava nel paziente sano del pus o della polvere delle escare prelevate da un individuo affetto da una forma lieve di vaiolo, pensando, così, che potesse contrarre anch’egli una forma lieve e risultare, poi, immune per tutta la vita alla malattia, lieve o grave che fosse.

Naturalmente, la pratica era piuttosto rischiosa, perché poteva causare la malattia vera e propria e, persino, determinare l’emergenza di epidemie iatrogene. Jenner, invece, notò che i mungitori che entravano a contatto col pus del vaiolo vaccino, cioè una malattia che colpiva le mammelle delle vacche con pustole simili a quelle del vaiolo umano, di solito erano immuni al virus che colpiva l’uomo. E in effetti oggi sappiamo che vaiolo umano e vaiolo vaccino sono causati da virus simili, appartenenti alla famiglia dei “poxvirus”, e quindi il virus animale può immunizzare contro la temibile malattia umana. Si trattò, si noti, di una rivoluzione squisitamente “empirica”, cioè basata sull’osservazione e sulla sperimentazione in soggetti sani e ammalati, in cui la ripetuta e verificata efficacia della procedura era sufficiente a giustificarne l’utilizzo, dato che non erano disponibili, all’epoca, conoscenze microbiologiche e immunologiche basilari per comprendere i meccanismi d’azione del vaccino.

Omissis

Fra il 1967 e 1979, l’Organizzazione mondiale della Sanità condusse una campagna di vaccinazione a livello mondiale grazie alla quale, il 9 dicembre 1979, questa malattia fu trionfalmente dichiarata “eradicata”. Si noti che, ancora oggi, il vaiolo è la sola e unica malattia del tutto scomparsa nella popolazione umana. E questo, appunto, grazie alla vaccinazione.

Elementi informativi stralciati , tratti dal sito web:

https://ilbolive.unipd.it/it/news/dal-vaiolo-poliomielite-vaccini-storia

- vaccino anti-rabbia: Pasteur e il vaccino contro la rabbia

Louis Pasteur, padre della batteriologia e fra i primi a dimostrare la “teoria dei germi” – cioè la teoria secondo la quale le malattie infettive erano causate da un agente microscopico “vivente” – rappresenta un altro fondamentale capitolo nella storia della vaccinazione. Con Pasteur, si sviluppa ulteriormente il concetto di “attenuazione” secondo il quale, cioè, il “germe” poteva essere attenuato in vari modi – passandolo serialmente in animali diversi, o in colture cellulari, o “aggredito” con calore od ossigeno – per renderlo innocuo, ma, allo stesso tempo, capace di suscitare la risposta immunitaria. Pasteur riuscì ad attenuare, in primo luogo, il bacillo del colera dei polli che era stato isolato qualche anno prima.

La scoperta, in realtà, fu dovuta a una di quelle fortunate casualità che si incontrano, a volte, nella storia della scienza. Pasteur scoprì che certe colture “vecchie”, cioè che aveva dimenticato in laboratorio nel corso delle vacanze, fornivano un virus fortemente attenuato ed efficace, quindi, nell’indurre l’immunità nei polli contro il colera. Come spiegò Pasteur stesso era stata la prolungata esposizione all’ossigeno ad attenuare i germi.

Dopo aver sviluppato, allo stesso modo, un vaccino contro l’erisipela suina, si dedicò allo studio della rabbia. All’epoca si pensava che l’agente patogeno risiedesse solo nella saliva del cane, mentre Pasteur dimostrò che si trovava nel sistema nervoso, sebbene non disponesse di microscopi abbastanza potenti per individuarlo, visto che non si trattava di un batterio, ma, appunto, di un virus, l’osservazione dei quali sarà possibile solo con l’avvento della microscopia elettronica. Si convinse, poi, di poter ottenere un virus attenuato attraverso l’esposizione all’aria di midollo spinale di coniglio infettato. Nel 1885 ottenne uno straordinario successo inoculando questa sostanza in alcuni pazienti morsi da cani rabbiosi, e la riuscita del suo vaccino lo rese ancora più famoso in tutto in modo.

  1. Stralcio ricavato dal sito web: https://ilbolive.unipd.it/it/news/dal-vaiolo-poliomielite-vaccini-storia

 

- vaccino anti tubercolina :Robert Koch e la tubercolina, i suoi assistenti e la sieroterapia

L’altro grande rappresentante della microbiologia ottocentesca, nonché rivale di Pasteur nella corsa all’isolamento di batteri e all’introduzione di nuovi vaccini, fu Robert Koch. Se in Francia la nuova disciplina era definita “microbiologia”, in Germania era nota come “batteriologia”: una semplice questione terminologica che, in realtà, nascondeva una spiccata rivalità fra i due paesi. Ebbene, Koch è universalmente noto per aver isolato, per primo, il “bacillo” della tubercolosi, ancora oggi chiamato “bacillo di Koch”, scoperta che gli valse il Nobel nel 1905. Tuttavia, fu anche protagonista di un clamoroso fallimento.

Egli infatti tentò in ogni modo di produrre un vaccino, ma la sua “tubercolina” si rivelò del tutto inefficace, sebbene fu poi utilizzata, con successo, nella diagnostica della malattia. Per inciso, il primo vaccino contro la tubercolosi fu introdotto da Albert Calmette e Camille Guérin. I due ricercatori francesi trasferirono un ceppo di batteri di tubercolosi bovina per 230 volte, lungo un periodo di ben 13 anni, in terreni di coltura costituiti da bile, glicerina e patata, ottenendo, così, un germe non virulento che fu chiamato “Bacillus Calmette-Guèrin” e utilizzato a partire dai primi anni Venti del Novecento.

Qualche anno prima di Koch, nel 1901, il Nobel per la medicina era stato assegnato a Emil von Behring e Shibasaburo Kitasato – entrambi avevano lavorato con Koch stesso a Berlino – per i vaccini contro la difterite e il tetano. In questo caso, non si trattava di iniezione di “germi” in qualche modo attenuati, ma di vaccinazioni attraverso preparazioni di siero sanguigno di animali infettati che avevano sviluppato gli “anticorpi” alla malattia. Nasceva, con ciò, la sieroterapia. Un’antica pratica riutilizzata diverse volte nel corso della storia successiva – non ultima contro le epidemie di Ebola – che, tra l’altro, oggi è nuovamente sotto i riflettori nelle discussioni sulle possibili terapie contro il Covid-19.

Stralciato dal sito web: https://ilbolive.unipd.it/it/news/dal-vaiolo-poliomielite-vaccini-storia

 

 

Per ora mi fermo qui, con riserva di fornire altri dati importanti sulle scoperte fatte in occidente ed in Asia da persone non negre, al fine di evidenziare la prepotente ed evidente capacità ed intelligenza di cui l’uomo bianco è stato dotato da nostro Signore rispetto all’uomo negro.

Chi fosse a conoscenza di scoperte scientifiche sia nel campo medico che industriale di pari valore fatte da persone di colore, me lo faccia per cortesia sapere per diffonderle accuratamente ed opportunamente.

 

ALTRO CHE RAZZISMO SOCIALE E CIVILE !!!

Cuneo,li 18.11.2022

 

Rnaldo

 
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