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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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SECOLO XXI - ANNO 2024 - CASO SCANDALOSO SU ANTONIO SCURATI E LA SERENA BERTONE PER PRESUNTA CENSURA RAI

Post n°1400 pubblicato il 09 Maggio 2024 da Caino2007dgl

 

Serena Bortone, la Rai apre un procedimento disciplinare dopo il caso Scurati

La Rai ha aperto un procedimento disciplinare contro Serena Bortone dopo che la conduttrice ha letto il monologo (prima cancellato) di Antonio Scurati

8 Maggio 2024 22:01

Giorgia Prina

Lifestyle Specialist

Web Content Creator e Internet addicted che ama la complessità del reale. La passione più grande? Sciogliere matasse con occhio critico e ironia.

 

Fonte: IPA Serena Bortone

La Rai ha aperto un procedimento disciplinare che coinvolge direttamente Serena Bortone. Al centro dell’attenzione c’è l’ormai famoso Caso Scurati: dopo la cancellazione del monologo di Antonio Scurati per il 25 aprile su Rai 3, la conduttrice lo ha letto in diretta nel suo programma Chesarà…. “Il procedimento disciplinare aperto contro Serena Bortone è inaccettabile. Anche basta”, ha dichiarato Daniele Macheda, segretario Usigrai. Sergio Rossi, dg Rai ha invece chiesto “a tutti una collaborazione responsabile e costruttiva affinché non si smetta mai di sentire come nostro, prezioso e nazionale il patrimonio Rai“.

Rai, procedimento disciplinare contro Serena Bortone

In commissione di Vigilanza Rai della Camera dei deputati l’amministratore delegato Roberto Sergio ha annunciato di aver avviato un procedimento disciplinare contro la giornalista Serena Bortone. Nonostante le polemiche, la giornalista e conduttrice aveva deciso di leggere, nel corso dell’ultima puntata del programma, il monologo sul 25 aprile che era stato preparato da Scurati in vista della partecipazione alla trasmissione. Un comportamento che avrebbe infastidito i dirigenti della tv di Stato, e duri provvedimenti nei suoi confronti erano già stati annunciati.

Viale Mazzini ha diffuso un comunicato in cui si spiega: è stata “inviata una lettera di contestazione disciplinare in riferimento al post pubblicato dalla giornalista sui propri profili social il 20 aprile in merito alla vicenda Scurati”. In quella occasione, la giornalista e conduttrice di CheSarà… annunciò che l’intervento dello scrittore era stato annullato senza spiegazioni. “Come da prassi nella contestazione si chiedono alla giornalista eventuali giustificazioni e chiarimenti”, prosegue la nota della Rai. A distanza di alcune settimane, l’azienda avrebbe quindi deciso di indagare sul comportamento della sua giornalista. Lo annuncia all’Ansa Daniele Macheda, segretario del sindacato Usigrai, che ha attaccato l’ad Sergio.

 

“E cosi l’ha fatto: Roberto Sergio, l’uomo che da dirigente Rai, direttore della radiofonia attaccava pubblicamente sui social il Giornale Radio Rai, ora da Amministratore delegato fustiga a colpi di procedimenti disciplinari chi, anche attraverso i social, difende la propria libertà e professionalità da un sistema di controllo ‘asfissiante’ sul lavoro dei giornalisti della Rai”, le parole del sindacalista, “i provvedimenti annunciati sulla vicenda Scurati sono dunque arrivati ma alla persona sbagliata. Il procedimento disciplinare aperto contro Serena Bortone è inaccettabile. Anche basta”.

Il botta e risposta sul provvedimento

Anche i componenti democratici della commissione di vigilanza Rai hanno dato la loro opinione sull’accaduto: “Il procedimento disciplinare dell’Ad Rai Sergio nei confronti di Serena Bortone definisce l’idea che la dirigenza dell’azienda ha del pluralismo informativo. Siamo di fronte ad un atto arrogante, minaccioso, intimidatorio. ‘Colpirne uno per educarne cento’ è il motto che anima questa maggioranza che vuole rendere l’azienda del servizio pubblico il megafono del governo”.

Il dg Rai Sergio Rossi, in audizione in Commissione di Vigilanza, ha chiesto “a tutti una collaborazione responsabile e costruttiva affinché non si smetta mai di sentire come nostro, prezioso e nazionale il patrimonio Rai, tutelandolo e rifuggendo sempre ogni azione distruttiva, autodistruttiva e denigratoria”. Con questo “invito” il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, conclude il suo intervento in commissione di Vigilanza.

Serena BortoneStar e Vip

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NOTA BENE: LA NOTIZIA DI CUI SOPRA E’ STATA TRATTA DAL SITO WEB: https://dilei.it/spettacolo/serena-bortone-procedimento-disciplinare/1388870/

 

 

 

IO DA CITTADINO E DA UTENTE RAI , RITENGO CHE IL PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE SIA MOLTO UTILE , GIUSTO E OPPORTUNO IN QUANTO LA SIGNORA BERTONE HA SICURAMENTE TRAVALICATO I SUOI COMPITI E FUNZIONI IN ENSO AL PROGRAMMA CHE SARA’ DELLA RAI, NON AVENDO COMPRESO CHE LA RAI NON LE APPARTIENE .

 

E QUINDI NON PUO’ DECIDERE LEI CHI FARE APPARIRE IN VIDEO O MENO A SECONDA DELLA SUA PERSONALE DISCREZIONALITA’.

ANCHE PERCHE’ LO SCURATI ANTONIO CON IL SUO DIABOLICO E STRAMPALATO MONOLOGO, NON HA CERTAMENTE RESO UN BUON SERVIZIO PUBBLICO, MA HA SOLO CERCATO DI DANNEGGIARE L’IMMAGINE DEL GOVERNO MELONI E BASTA PER MOTIVI STRUMENTALI POLITICI DI BASSA LEGA.

TENENDO ANCHE PRESENTE IL FATTO CHE LA RAI, IN EFFETTI, NON GLI HA MAI POSTO UN VETO ASSOLUTO, VISTO CHE LA DIATRIBE INSORTA FRA LUI ED I VERTICI RAI, RIGUARDAVA IL COMPENSO DA LUI PRETESO PER LA SUA APPARIZIONE CHE, IN UN PRIMO MOMENTO, EGLI AVEVA ASSICURATO CHE L’AVREBBE FATTA GRATUITAMENTE.

COM’E’ STATO GIA’ CHIARITO ABBONDANTEMENTE , IL CASO VERGOGNOSO E SCANDALOSO SULLA PRESUNTA CENSURA RAI ADOTTATA NEI CONFRONTI DELLO SCURATI ANTONIO, QUESTO PROVVEDIMENTO , DI FATTO, NON E’ MAI STATO ADOTTATO AVENDO QUEST’ULTIMO DECISO MOTO PROPRIO , DI NON APPARIRE IN RAI PER CERCARE DI CREARE IL “CASO” ANTIDEMOCRATICO IN DANNO DELLA RAI STESSA.

 

E QUESTO E’ INTOLLERABILE E VERGOGNOSO, VISTO I PRECEDENTI RAI DI VERA CENSURA, ADOTTATI NEL PASSATO PER MOTIVI ANCHE POLITICI DA PARTE DI VARI GOVERNI DI SINISTRA ED ANCHE DI DESTRA.

 

MI AUGURO CHE IL PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE ADOTTATO NEI SUOI CONFRONTI PER MOTIVI FONDATI E LEGITTIMI, FACCIA RIFLETTERE LA SIGNORA BERTONE SU QUALI SIANO IN REALTA’ I SUOI ESATTI COMPITI IN RAI.

Cuneo,li 09.05.2024

Rinaldo

 

 

 
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SECOLO XXI - ANNO 2024 - ECCO LA NOTIZIA POSITIVA CHE RIGUARDA LA SOLUZIONE INGLESE CONTRO I CLANDESTINI

Post n°1399 pubblicato il 06 Maggio 2024 da Caino2007dgl

 

ATTENZIONE ECCO UNA ECCELLENTE NOTIZIA RIGUARDANTE IL MODO CON CUI ANCHE L’ITALIA E L’EUROPA INTERA DOVREBBE AFFRONTARE LA QUESTIONE CLANDESTINI ALLA FACCIA DI TUTTA LA SINISTRA FAMIGERATA:

 

 

 

LA QUESTIONE DEI MALEDETTI E PERICOLOSISSIMI CLANDESTINI STRANIERI NON COMUNITARI, GLI INGLESI LO HANNO ORMAI RISOLTO , CON LA LORO DEPORTAZIONE SISTEMATICA E COSTANTE IN RUANDA, AL FINE DI VERIFICARE LE LORO RISPETTIVE POSIZIONI PERSONALI IN MODO SERENO E TRANQUILLO PER LA POPOLAZIONE DEL REGNO UNITO.

 

COME MAI L’ITALIA NON FA LA STESSA COSA ANCHE SE CON L’INIZIATIVA AVVIATA CON LO STATO DELL’ALBANIA VA VERSO LA MEDESIMA DIREZIONE E RISULTATO POSITIVO ANCORA COMUNQUE TUTTO DA VERIFICARE ED ACCERTARE IN CONCRETO ?

 

 

 

DAL SETTIMANALE LA GUIDA DI CUNEO DE 2 MAGGIO 2024, SI LEGGE:

 

STRALCIO:

 

DAL REGNO UNITO DEPORTAZIONI IN RUANDA – E’ DIVENTATA REALTA’, IL 22 APRILE SCORSO, IL PIANO DI “TRASFERIRE” IN RUANDA I RICHIEDENTI ASILO CHE ARIVANO NEL REGNO UNITO SENZA DOCUMENTI.

 

SI TRATTA DI MIGRANTI – LEGGASI CLANDESTINI ESATTAMENTE -CHE ATTRAVERSANO LA MANICA , SU QUEI FRAGILI E PERICOLOSI BARCHINI DI FORTUNA – DI LORO SPONTANEA INIZIATIVA E CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO CHE ESSI CORRONO NEL FARLO – I QUALI , IN ATTESA DI UNA VERIFICA E DI UNA PRESA IN CARICO DELLA LORO RICHIESTA D’ASILO , SARANNO SPEDITI NELLA MANI DEL PRESIDENTE RUANDESE PAUL KAGAME.

 

ARTICOLO A FIRMA DELLA SIG.RA ADRIANA LONGONI

 

 

 

ECCO UN ECCELLENTE E FORSE DEFINITIVO MODO DI AFFRONTARE LA QUESTIONE CLANDESTINI CHE L’ITALIA DOVREBBE EMULARE RAPIDAMENTE, ONDE IMPEDIRE CHE ALTRE MIGLIAIA DI CLANDESTINI POSSANO, NEL FRATTEMPO. ENTRARE ILLEGALMENTE IN ITALIA PER FARCI DEL MALE SICURAMENTE ANDANDO A RIMPINGUARE LE GIA’ FOLTE SCHIERE DI DELINQUENTI NOSTRANI.

 

ED ANCHE DI RINFOLTIRE LE NUMEROSE SCHIERE DI LAVORATORI IN NERO CHE PRODUCONO SOLO DANNI ENORMI ALLE NOSTRE INDUSTRIE ED AL NOSTRO SISTEMA DEL WELFARE - INPS.

 

 

INVITO TUTTI A COMPRARE ED A LEGGERE LA GUIDA DEL 2.5.2024, E PRENDERE VISIONE INTEGRALMENTE DI TALE IMPORTANTISSIMA NOTIZIA EUROPEA CHE E’ LA MIGLIORE RISOLUZIONE FINORA ADOTTATA DA UN PAESE DEL NOSTRO CONTINENTE PER RISOLVERE, FINALMENTE E DEFINITIVAMENTE, PRO CITTADINANZA INGLESE , QUESTA ANNOSA E PERICOLOSA QUESTIONE.

 

 

CONGRATULAZIONI QUINDI AL GOVERNO INGLESE ATTUALE CHE HA SAPUTO IMPORRE LA SUA SPECIFICA E POSITIVA RISOLUZIONE SU TALE PROBLEMA CHE LA SINISTRA NON HA MAI VOLUTO AFFRONTARE DECENTEMENTE ED IN SICUREZZA PER TUTTI NOI, PREFERENDO CONTINUARE AD AFFIDARSI AL SUO SFRENATO ED INGIUSTIFICATO BUONISMO ESASPERATO ED ESASPERANTE CHE HA PRODOTTO SOLO TANTISSIMI DANNI DI OGNI TIPO NEI CONFRONTI DI MIGLIAIA DI INNOCENTI ITALIANI ED ANCHE STRANIERI REGOLARI.

 

Cuneo,li 06.05.2024

 

Rinaldo

 

 
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SECOLO XXI - ANNO 2024 - LA CASA FARMACEUTICA ASTRAZENECA RITIRA IL SUO VACCINO ANTI COVID 19 CINESE

Post n°1398 pubblicato il 06 Maggio 2024 da Caino2007dgl

 

PANDEMIA DA COVID 19 CINESE

 

LA VACCINAZIONE PRATICAMENTE OBBLIGATORIA IN VIOLAZIONE DELL’ART. 32 DELLA NOSTRA COSTITZUIONE DISPOSTA A SUO TEMPO DAL GOVERNICHCCHO FAMIGERATO E SPREGIUDICATO CONTE 2, CON MINISTRO SPERANZA AL MINISTERO DELLA SALUTE , HA PRODOTTO SICURAMENTE DEI LATI OSCURI CHE ANDREBBERO INDAGATI DA PARTE DELLA NOSTRA COMPETENTE AUTORITA’ GIUDIZIARIA CHE, INVECE, SINORA E’ RIMASTA COLPEVOLMENTE IGNAVIA ED ASSENTE

 

 

 

 

INFATTI, DAL GIORNALE LA VERITA’ DEL 4 MAGGIO C.A., SI LEGGE CON TITOLO DI PRIMA PAGINA:

 

ASTRAZENECA RITIRA IL SUO VACCINO - UNA MOSSA CHE AUMENTA I DUBBI SULLA GESTIONE DELLA PANDEMIA

 

ARTICOLO A FIRMA DELLA DR.SSA PATRIZIA FLODER RETTER.

 

 

E QUESTI LATI OSCURI SULLA VACCINAZIONE ANTI COVID 19 , VIENE RAFFORZATA DALLA SECONDA ULTERIORE NOTIZIA, SEMPRE PUBBLICATA SUL QUOTIDIANO LA VERITA’ DEL 6.05.2024:

 

COSI’ GLI “ESPERTI” DI VACCINAZIONI HANNO MANDATO CAMILLA A MORIRE, RIFERENDOSI AL DECESSO IMPROVVISO ED INGIUSTO DELLA SVENTURATA SIG.RA CAMILLA CANEPA, LA 18 ENNE DI SESTRI LEVANTE STRONCATA , A SUO TEMPO, DALLA VITT (TROMBOTICIPENIA TROMBOTICA IMMUNE INDOTTA DA VACCINO) DOPO L’ASSUNZIONE DEL VACCINO ASTRAZENECA.

 

SPERO CHE LA FAMIGLIA DOPO AVERNE FATTO REGOLARE DENUNCIA PER PRESUNTO OMICIDIO COLPOSO CON RESPONSABILITA’ QUASI SICURAMENTE PLURIME, OTTENGA IL GIUSTO RISARCIMENTO PER LA MORTE DELLA LORO FIGLIA, ANCHE SE NESSUNA SOMMA DI DENARO LA POTRA’ RIPORTARE IN VITA.

 

ARTICOLO A FIRMA DEL DR. GIACOMO AMADORI

 

 

 

 

DIFFONDO QUESTA NOTIZIA PER DIMOSTRARE ANCH’IO, CON QUANTA SUPERFICILITA’ ED INDECENZA PROFESSIONALE ED ANCHE SCIENTIFICA IL GOVERNICCHIO DI CONTE 2 APPOGGIATO ANCHE DALLA MALEDETTA SINISTRA, NEL PASSATO ABBIA PRODOTTO CHISSA’ QUANTI ALTRI DANNI PSICOFISICI SU CHISSA’ QUANTE ALTRE SFORTUNATE ED INNOCENTI PERSONE.

 

 

QUESTI SONO ALTRI MOTIVI ESSENZIALI E GIUSTI PER EVITARE DI VOTARE A SINISTRA OVVERO IL FAMELICO M5S-STALLE DELL’EX AVVOCATUCCIO DEL POPOLO IL PRESUNTUOSO, ARROGANTE E SACCENTE GIUSEPPE CONTE.

 

VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

 

Cuneo ,li 06.05.2024

 

Rinaldo

 
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SECOLO XXI - ANNO 2024 - LA QUESTIONE DRAMMATICA DELLE CASE OCCUPATE ILLECITAMENTE

Post n°1397 pubblicato il 05 Maggio 2024 da Caino2007dgl

 

IL DRAMMA DELLE CASE OCCUPATE ABUSIVAMENTE ESISTENTE IN ITALIA.

 

PERCHE’ NON SI RISOLVE UNA VOLTA E PER SEMPRE ?

 

 

 

 

ANCHE IERI SERA TRAMITE IL TG5 DI MEDIASET, ABBIAMO APPRESO DELL’ENNESIMA OCCUPAZIONE ILLEGALE DI UN ALLOGGIO POPOLARE REGOLARMENTE GIA’ ASSEGNATO AD UNA FAMIGLIA ITALIANA.

 

EPPURE IL RESOCONTO DELL’INVIATA DEL TG5, E’ STATO SCONFORTANTE AVENDO DELINEATO UN PROBLEMA VITALE ED ESIZIALE PER LA VITA DELLE PERSONE INTERESSATE, SENZA PREFIGURARE UN VERA E FORTE SOLUZIONE IMMEDIATA.

 

MA LA SOLUZIONE IN VERITA’ ESISTE ECCOME, IN QUANTO LA POLIZIA GIUDIZIARIA, ANCHE IN QUESTO CASO COME IN TUTTI GLI ALTRI CASI , MAGARI ASSISTITI DAI SERVIZI SOCIALI DEL POSTO , AVREBBERO POTUTO PORRE SOTTO SEQUESTRO PREVENTIVO L’ALLOGGIO OCCUPATO ILLEGALMENTE AI SENSI DELLA’RT. 321 CPP CHE SI RIPORTATA:

 

 

Dispositivo dell'art. 321 Codice di procedura penale

 

Brocardi.it

https://www.brocardi.it › libro-quarto › titolo-ii › capo-ii

321 consente agli ufficiali di P.G. di procedere al sequestro preventivo in tutti quei casi in cui per la situazione di urgenza non sia possibile attendere il ...

 

 

E’ UN PROVVEDIMENTO DI COERCIZIONE REALE TEMPORANEO CHE IL GIUDICE A RICHIESTA DEL PM COMPETENTE POTREBBE ANCHE TRASFORMARE IN VERO SEQUESTRO FINALIZZATO AL RIPRISTINO DEL DIRITTO DI ABITAZIONE POSTO IN PERICOLO DALLE AZIONI DELITTUOSE DEGLI AUTORI DI DETTE SCHIF...E LURIDE PERSONE.

 

SENZA SCORDARE CHE NEL MOMENTO IN CUI SI OCCUPA UNA CASA, GLI AUTORI SI IMPOSSESSANO ANCHE DI TUTTI I BENI MOBILI – DENARO ED ALTRO – APPARTENENTI A COLORO CHE ABITANO NELLA CASA PRESA DA LORO DI MIRA

 

ED IN AGGIUNTA, I DELINQUENTI IN QUESTIONE , SI APPROPRIANO ILLECITAMENTE ANCHE DELL’ENERGIA DI CUI LA CASA E’ FORNITA: ENERGIA ELETTRICA E GAS.

 

QUINDI SI CONSIGLIA SEMPRE DI ANDARE IMMEDIATAMENTE AD ANNOTARSI E MAGARI FOTOGRAFARE I DUE RELATIVI CONTATORI PER AVERE UN DATO CERTO SUL CONSUMO ILLEGALE DI TALI IMPORTANTI ENERGIE.

 

E QUESTI FATTI PRODUCONO UN REATO A FLAGRANZA PERMANENTE CHE DA LA POSSIBILITA’ ALLA POLIZIA GIUDIZIARIA DI PROVVEDERE A PERQUISIRE LA CASA PER SEQUESTRARE LA REFURTIVA SOTTRATTA ALLA PARTE LESA ED ANCHE E SOPRATTUTTO DI INDIVIDUARE I RESPONSABILI DELL’INVASIONE ILLEGALE. AI SENSI DELL’ART. 352 CPP CHE SI RIPORTA:

 

Art. 352 codice di procedura penale - Perquisizioni

 

Brocardi.it

https://www.brocardi.it › libro-quinto › titolo-iv › art352

L'art. 352 c.p.p. disciplina le perquisizioni ad iniziativa della polizia giudiziaria. La norma considera tre diverse situazioni. Ai sensi del comma 1, nel caso 

 

 

MI SONO CHIESTO FINORA DEL COME MAI IN QUASI IL 99% DEI CASI LA POLIZIA GIUDIZIARIA INFORMATA DI TALI GRAVISSIMI FATTI REATO DI NATURA CUMULATIVA, NON ABBIA MAI ADOTTATO I PROVVEDIMENTI DI CUI SOPRA, PER RIPRISTINARE IL DIRITTO ALLA CASA E DEI BENI SOTTRATTI ILLEGALMENTE ALLE PARTI OFFESE DAI CRIMINALI SPECIALIZZATI IN TALI SPECIFICI DELITTI CHE VANNO PERSEGUITI CON FORZA E DECISIONE SUBITO, POTENDOLO FARE IN FORZA DELLE NORME SOPRA RICHIAMATE

 

PERCHE’ LA POLIZIA GIUDIZIARIA , DI SUA INIZIATIVA EX ARTT. 55-321 - 347 – 348 . 354 E 352 CODICE DI PROCURA PENALE , NON S’E’ MAI ATTIVATA FINORA POSITIVAMENTE PER IMPEDIRE SOPRATTUTTO CHE IL DELITTO POSSA PRODURRE ULTERIORI DANNI, COME STABILITO DALLA’RT. 55 CPP CHE SI RIPORTA CHE OBBLIGA AD AGIRE ?

 

ECCONE LA PROVA:

 

La polizia giudiziaria deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e raccogliere quant'altro possa servire per l'applicazione della legge penale.


Art. 55 Codice di Procedura Penale - Toga

 

Toga - Legal App

https://app.toga.cloud › codice-di-procedura-penale › art...

 

 

E IN QUEI PAESI OVE NON ESISTE NE’ COMMISSARIATO DI POLIZIA NE’ COMANDO DI CC O DI GUARDIA DI FINANZA, RICORDO AI SIGNORI SINDACI INTERESSATI CHE LORO SONO ANCHE TITOLARI DEI POTERI DI POLIZIA GIUDIZIARIA PREVISTI DALLE NORME SUDDETTE, IN QUANTO LA LEGGE RICONOSCE LORO LA QUALITA’ DI UFFICIALE DI POLIZIA GIUDIZIARIA CHE CONSENTE LORO DI AGIRE LEGALMENTE UTILIZZANDO LE NORME SUDDETTE PRO CITTADINO O CITTADINA DANNEGGIATA.

 

MI CHIEDO QUALE IMPEDIMENTO FINORA HANNO AVUTO TUTTI QUEI SINDACI CHE NELLE CONDIZIONI SUDDETTE, SI SONO ASTENUTI DALL’INTERVENIRE COME UFFICIALI DI POLIZIA GIUDIZIARIA PER IL BENESSERE DELLE PARTI OFFESE COINVOLTE.

 

 

VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

 

Cuneo,li 05.04.2024

 

Rinaldo

 
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SECOLO XXI - ANNO 2024 -GUERRA DI GAZA NON SI RISOLVE CON L'AVVENTO DUE POPOLI E DUE STATI

Post n°1396 pubblicato il 05 Maggio 2024 da Caino2007dgl

 

LA GUERRA IN PALESTINA SCOPPIATA PER COLPA ESCLUSIVA DEL GRUPPO TERRORISTICO DI HAMAS

 

 

SENTO ORMAI COME UNA VECCHIA E STANCANTE LITANIA CHE LA SOLUZIONE DELLA CRISI A GAZA E CISGIORDANIA, SARA’ SOLO SE SI ARRIVERA’ A “DUE POPOLI” E “DUE STATI”.

 

MA NEL DEFINIRE QUESTO MODO DI OTTENERE PACE ED ARMONIA PERMANENTE IN QUELLE ZONE MARTORIATE DA ANNI DI LOTTE E DI UCCISIONI E DI FERITI DA ENTRAMBI LE PARTI, MI PARE CHE TUTTO SIA FATTO IN MODO SUPERFICIALE E SEMPLICISTICO.

 

 

NON CI SARANNO MAI “DUE POPOLI” E “DUE STATI” , PER LA BANALE E SEMPLICE RAGIONE CHE I FATTI TERRIBILI E DISUMANI LEGATI ALL’AGGRESSIONE INGIUSTA MESSA IN ATTO DAL TERRORISMO DI HAMAS CONTRO UNA PARTE DEL POPOLO EBRAICO , E’ STATO POSSIBILE ANCHE GRAZIE AL FAVOREGGIAMENTO ED ALL’APPOGGIO CHE DAL 2006 IN POI, IL GRUPPO BASTAR...E SCHIF...DI HAMAS HA AVUTO DA PARTE DEGLI SCIOCCHI O STUPIDI PALESTINESI DEL POSTO.

 

E L’ODIO ED IL DISPREZZO CHE TALE AGGRESSIONE INUSITATA VIOLENTA E VIGLIACCA CHE HA PRODOTTO MOLTI MORTI E FERITI, ANCHE DI BAMBINI APPENA NATI, NON HA FATTO ALTRO CHE AUMENTARE A DISMISURA I RANCORI E GLI ODI PRESISTENTI.

 

MI CHIEDO ALLORA DI CHE CAVOLO STANNO PARLANDO I GOVERNI OCCIDENTALI E QUELLI ARABI QUANDO PROPONGONO COME SOLUZIONE LA POSSIBILITA’ DI CREAZIONE DI DUE STATI CON DUE POPOLI CHE POSSANO VIVERE IN PACE E RISPETTANDOSI A VICENDA , CON TUTTI QUESTI PREGRESSI DI VIOLENZA E DI BRUTALITA’ COMMESSI ANCHE DAGLI EBREI SPECIALMENTE DAI COLONI DELLA CISGIORDANIA CONTRO I PALESTINESI ?

 

E’ EVIDENTE CHE STANNO PREFIGURANDO UNA POSSIBILITA’ IMPOSSIBILE DA ATTUARE MATERIALMENTE.

 

E QUESTO LO SI RICAVA ANCHE DALLA SEGUENTE RIFLESSIONE CHE PARTE DA LONTANO MA E’ ANCORA ATTUALE E VERA FATTA DAL PSICHIATRA DR. GIANNI GUASTA E CHE SI RIPORTA PER DIMOSTRARE IL MIO ASSUNTO:

 

E CHE QUESTA AMARA CONSTATAZIONE E’ FONDATA E VERA, LO DIMOSTRA ANCHE IL GRUPPO DI HAMAS , NON MOLLERA’ MAI IL GOVERNO CONQUISTATO DOPO IL 2006, CON LA VIOLENZA DELLE SUE ARMI FORNITEGLI DALLA DITTATURA IRANIANA E DA ALTRI SOGGETTI NOSTRI NEMICI PER TENTARE DI ABBATTERE ISRAELE.

 

 

Palestina – Israele: due popoli, due Stati non è la soluzione

30 novembre 2012, di Piergiorgio Grossi

Scriveva a metà novembre, durante la crisi di Gaza, Gianni Guasto (uno psichiatra genovese che ha sposato una docente universitaria di origini palestinesi) [1]: «Non ci sarà mai lo Stato Palestinese. Troppo avanti si è spinta la colonizzazione: ha ormai superato il punto di non-ritorno. Ogni insediamento israeliano è un fatto compiuto dal quale non si ritorna, e nessuna convivenza sarà mai possibile in Cisgiordania, per il troppo odio accumulato. Come potranno mai vivere i palestinesi di Gaza sotto la pena dell’embargo?»

Negli stessi giorni ho letto di un ricercatore palestinese che lavora negli Stati Uniti, Ahmed Moor [2], che ha scritto: «Now I’m working on the idea of federalism in Palestine-Israel, just one model. I am now working on a book together with some Israeli and Palestinian partners. It’s still in the early stages, but it’s about developing a concrete proposal on what a one-state could look like. So what I’m working on is taking the American or Indian models, and thinking about four federal states; the West Bank, the Gaza Strip, and then the Tel-Aviv northern quarter and central Israel and the Negev (with Jerusalem as an independent capital a bit like Washington DC).»

Dopo aver letto queste due osservazioni mi sono chiesto: ma siamo sicuri che la soluzione “due popoli, due Stati” sia la via giusta?

Tutti, dai pacifisti alle diplomazie, sostengono che la soluzione della “questione palestinese”, cioè la convivenza pacifica di israeliani di religione ebraica e arabi di religione musulmana, si raggiungerà solo attraverso la costituzione di due Stati indipendenti, che si riconoscano reciprocamente e con la garanzia internazionale dei rispettivi confini.

Questa “soluzione” incontra difficoltà enormi: (i) gli insediamenti dei coloni ebrei nei territori della Cisgiordania sono ormai numerosissimi e una divisione territoriale su base etnico-religiosa è impraticabile (ii) non c’è continuità territoriale dei territori oggi amministrati dalla Autorità palestinese (iii) non c’è riconoscimento di Israele da parte di Hamas (iv) non c’è maggioranza all’interno di Israele disponibile a concedere sovranità ai palestinesi (v) non c’è una garanzia internazionale credibile che tuteli la sicurezza dei due Stati (vi) non è mai stata firmata una pace tra Israele e Siria per i confini del Golan.

Se a tutti questi motivi aggiungiamo i divergenti interessi delle potenze regionali e mondiali che interferiscono pesantemente in quell’area, ne risulta che il problema è molto complesso.

Per dipanare la matassa proviamo a vedere di trovare nella storia recente degli esempi di pacificazione riusciti per vedere se è possibile ripercorrere strade già sperimentate. La mente va alla pacificazione franco-tedesca in Europa attuata dopo la seconda guerra mondiale. Ci sono sia similitudini che grandi differenze.

Anche in Europa vi erano due nazioni che si erano confrontate in passato in guerre sanguinose. Anche in Europa non c’erano famiglie che non avessero avuto morti, feriti o prigionieri per causa del “nemico”. Anche in Europa lo stato vincitore (la Francia) non voleva la ricostruzione della potenza del vicino tedesco.

Le differenze tra lo scontro israelo-palestinese e quello franco-tedesco consiste nel fatto che:

Francia e Germania sono entità statali consolidate e riconosciute,

  • le differenze etnico-linguistico-religiose non hanno in Europa peso rilevante,

  • alla fine della guerra c’era una Germania sconfitta e occupata dalle truppe alleate

  • c’era un comune nemico, l’URSS.

  • Israele e Palestina non hanno un comune nemico,

  • la Palestina non è mai esistita come stato indipendente,

  • il contrasto religioso pesa fortemente (partiti confessionali),

  • non c’è un paese che ha vinto e uno che ha perso.

Queste differenze vanno considerate, ma prima di affermare che non ci può essere un paragone vediamo quali sono le tappe della riconciliazione franco-tedesca e vediamo se tali tappe potrebbero essere ripercorse in Palestina pur con le diversità esistenti tra le due situazioni.

A fine guerra gli USA lanciarono un piano di ricostruzione dell’Europa (19 miliardi di dollari di allora) a condizione che i fondi fossero gestiti e coordinati da una autorità comune europea (ERP - European Recovery Plan, più noto come Piano Marshall). Questo permise a francesi e tedeschi non solo di affrontare il problema alimentare, ma anche di far ripartire le industrie e le infrastrutture. Essenziale fu la condizione imposta dagli USA di gestire i fondi attraverso una comune autorità, perché questo permise a francesi e tedeschi di lavorare insieme ad un comune progetto dopo sette anni di guerra.

Decisiva ai fini della pace fu però la seconda iniziativa, lanciata da Robert Schuman il 9 maggio del 1950 : unire sotto un’unica autorità la gestione delle risorse carbonifere e siderurgiche di Francia e Germania, proposta da cui nacque la prima comunità europea, la CECA – Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. La proposta di Schuman era frutto di un compromesso intelligente fra l’esigenza di non permettere alla Germania di ridiventare una potenza indipendente e temibile e l’esigenza di sfruttare il potenziale industriale tedesco ai fini dello sviluppo dell’economia europea e del contrasto al pericolo sovietico. La soluzione della CECA permetteva la rinascita della Germania e nello stesso tempo la sicurezza della Francia, in quanto energia (carbone) e industria di base (acciaio) non sarebbero più state in mano a due diversi Stati “nemici”, ma amministrate da un’Autorità sovranazionale nell’interesse di entrambi i popoli.

Ma perché Francia e Germania accettarono di “cedere sovranità” nei due fondamentali campi dell’energia e dell’industria ? Non certo perché lo volessero gli USA (l’Inghilterra infatti ne restò fuori), ma perché la CECA non era fine a sé stessa, ma fin dalla Dichiarazione Schuman era indicata la prospettiva di una unione federale fra i due Stati con pari dignità. Solo in questa prospettiva il tradizionale nazionalismo francese e l’orgoglio ferito della Germania poterono essere messi a tacere.

Piano Marshall, CECA e Prospettiva Federale, hanno creato le condizioni per una pace fra i popoli europei che dura tuttora e che verosimilmente è irreversibile.

Possiamo ripercorrere una via simile anche per i popoli israeliano e palestinese ? Si possono riprodurre le tre condizioni anche in terra palestinese? Io penso che sia una strada percorribile.

Il finanziamento di un “ Piano Marshall “ non è certo un problema: oggi se mettiamo insieme i fondi che USA, Paesi arabi e Unione Europea elargiscono a Israele, Autorità palestinese e Hamas abbiamo una massa finanziaria cospicua; tale massa non è purtroppo indirizzata allo sviluppo (come fu l’ERP) ma prevalentemente ad armare i contendenti, inoltre non è legata ad una unica programmazione (come fu l’ERP) ma disperso in tante iniziative. Se le potenze su indicate che oggi finanziano Israele e Palestinesi concordassero di convogliare i loro finanziamenti in un unico fondo e condizionassero l’elargizione ad una gestione comune pensate che Hamas, Autorità Palestinese e Israele non si siederebbero ad un tavolo di trattativa ?

Mettere in comune le risorse. Anche questo è fattibile; le risorse sono essenzialmente l’acqua e le infrastrutture: un problema più semplice del carbone e dell’acciaio del dopoguerra europeo.

La prospettiva federale. Di fronte allo stallo in cui ci troviamo continuando a insistere sulla soluzione dei due Stati, la prospettiva federale può farsi strada. Il piccolo gruppo di studiosi palestinesi e israeliani che ci sta lavorando negli Stati Uniti e che ho citato all’inizio può essere il germe da cui può nascere una proposta forte a condizione di sostenerli e diffondere la loro idea. Del resto la proposta non è né nuova né bizzarra: era stata in passato sostenuta da Johan Galtung, che citava proprio l’esempio della CECA come esempio di riconciliazione [3].

Uno stato federale Israelo-Palestinese dovrebbe adottare un sistema analogo al bicameralismo USA, con un Senato in cui gli stati sono rappresentati in egual misura indipendentemente dalla popolazione rappresentata, e con una Camera proporzionale alla popolazione. In questo sistema necessariamente i temi della sicurezza e della politica estera sarebbero affidati al solo Senato e le questioni economiche e sociali al bicameralismo. In tal modo si salvaguarderebbero le ossessioni sulla sicurezza degli israeliani da una parte e si garantirebbero scelte democratiche che integrino i palestinesi in uno stato che inevitabilmente sarebbe inizialmente costruito prevalentemente sulla burocrazia israeliana.

Per questa soluzione servirà una reale garanzia internazionale (analoga, per continuare il parallelo, a quella che nel dopoguerra garantirono le truppe USA in Europa). Garanzia non solo economica ma anche militare, per scoraggiare coloro (e ci saranno, ad iniziare dall’IRAN) che fomenteranno ogni forma di opposizione alla riconciliazione. In questo scenario si può anche parlare di “due Stati”, ma solo come passaggio iniziale verso la prospettiva di uno Stato Federale, come già ipotizzato da Uri Avnery nel 2009 [4], che proponeva anche un nome per il nuovo stato “Semitic Union”.

Fonte immagine Flick

Informazioni sull’autore

Piergiorgio Grossi

Attualmente è segretario regionale della sezione MFE - Liguria.

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Note

[2www.resetdoc.org/story/00000022124#.UK1X5Dw3Yk0.facebook Ahmed Moor is a Palestinian-American student at Harvard Kennedy School of Government, co-author of After Zionism: One State for Israel and Palestine and co-organizer of the One State Conference at Harvard University in March 2012

[3http://www.namir.it/KLEE/oriente.htm Johan Galtung è un sociologo e matematico norvegese, fondatore dell’International Peace Research Institute (PRIO) e della rete Transcend per la risoluzione dei conflitti.

[4http://www.transcend.org/tms/2009/11/federation-why-not/ Uri Avnery è un giornalista israeliano fondatore del movimento pacifista Gush Shalom (che significa “Blocco della Pace”)

ELEMENTI INFORMATIVI TRATTI DAL SITO WEB:

 

https://www.eurobull.it/Palestina-Israele-due-popoli-due-Stati-non-e-la-soluzione,05370?lang=fr

 

PER CHI NON NE FOSSE INFORMATO:

 

Che cos'è Hamas?

 

ISPI

https://www.ispionline.it › che-cose-hamas-147295

– 2006: La conquista di Gaza da parte di Hamas è seguita alla sua vittoria alle elezioni parlamentari palestinesi del 2006, ultima volta in cui si sono tenute.

 

Che cos'è Hamas?

 

Wired

https://www.wired.it › Diritti › Terrorismo

9 ott 2023 — Dopo un breve conflitto con Fatah, Hamas ha preso il potere a Gaza ed è ancora al governo. Fatah, invece, continua a governare in Cisgiordania ...

 

 

 

QUINDI DA QUANTO SOPRA SE NE DEDUCE CHIARAMENTE CHE E’ UNA PIA E DRAMMATICA ILLUSIONE CHE IL CASO DI GAZA POTRA’ RISOLVERSI NEL SENSO AUSPICATO DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI GOVERNI OCCIDENTALI E NON SOLO.

HAMAS E’ E RESTERA’, PURTROPPO, L’UNICO PROBLEMA PRINCIPALE NON SCORDANDO CHE NEL SUO STATUTO COME QUELLO DEL MALEDETTO GOVERNO IRANIANO C’E’ SCRITTO CHIARO E TONDO CHE IL LORO PRIMO PUNTO DA ATTUARE E’ LA DISTRUZIONE DELLO STATO EBRAICO.

 

COSA CHE DIVENTERA’ FRA POCO TEMPO DAVVERO INQUIETANTE E TRAGICO VISTO CHE IL PERICOLOSISSIMO ISLAM RADICALE IRANIANO HA PRATICAMENTE GIA’ FATTO ACCORDI CON IL NIGER PER OTTENERE GRANDI QUANTITA’ DI URANIO CHE GLI SERVIRANNO SICURAMENTE ANCHE PER REALIZZARE IL SUO SOGNO DI SEMPRE: COSTRUIRE LA BOMBA ATOMICA E LANCIARLA CONTRO GLI EBREI PER SPAZZARLI VIA PER SEMPRE DALLA TERRA.

 

CHI VIVRA’ VEDRA’ E PUTROPPO SAPRA’

 

CUNEO,LI 05.04.2024

 

RINALDO

 
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