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Caulonia: l'amministrazione, l'opposizione, la società civile
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Post n°157 pubblicato il 04 Aprile 2009 da luigifuda
AFFRESCO, I LAVORI VANNO RIFATTI Caulonia, l'ordine è arrivato dalla Soprintendenza archeologica Sembra essere finalmente arrivata adun punto di svolta la diatriba burocratico artistica che da mesi ormai ha monopolizzato l’attenzione di buona parte dei cittadini di Caulonia. Da una decina di giorni ormai sembra che tra l’amministrazione Ammendolia e la Soprintendenza dei beni artistici della Calabria si sia finalmente giunti ad un compromesso in grado di salvare una testimonianza antichissima che dopo avere resistito nei secoli ai terremoti, al degrado ambientale e all’incuria delle molte amministrazioni che negli anni hanno governato il piccolo centro dell’alto Jonio reggino rischiava di cadere nei gangli di una burocrazia pretenziosa. La riunione di lunedì scorso negli uffici cosentini della Soprintendenza infatti ha scritto definitivamente la parola fine ad una questione che si trascinava da troppi mesi e che è costata una montagna di soldi all’intera comunità cittadina oltre che una buona fetta di credibilità per i progetti di turismo culturale e sostenibile in una città che del proprio patrimonio storico culturale ha, purtroppo, sempre avuto scarso rispetto. L’ordine categorico di fermare i lavori iniziati abusivamente, emanato dall’ufficio Bat e la successiva concreta minaccia di portare via l’affresco per custodirlo come si conviene all’interno di un museo, ha sortito i suoi frutti; archiviato quindi definitivamente il progetto originale, che prevedeva il rifacimento della piazza antistante il manufatto attraverso la pavimentazione con mattonelle di cotto e colonne doriche di contorno, i tecnici del comune sono tornati sui loro passi “accettando” gli ordini degli architetti conservatori per un progetto – attualmente in fase di studio – che deve essere filologicamente consono ad un’opera costruita nove secoli addietro e che costituisce una straordinaria testimonianza del periodo di dominazione bizantina in Calabria. Ora, i lavori che nei mesi erano andati avanti nonostante le infuocate proteste della Soprintendenza – proteste che se non fossero state confortate da un sopralluogo degli esperti di Cosenza richiesto da un gruppo di cittadini preoccupati sarebbero finite nell’indifferenza generale che da sempre circonda il patrimonio storico del paese – dovranno essere rimossi. Con tutte le cautele del caso. Questo per consentire una nuova ristrutturazione della piazza (sulla base stavolta del lavoro dell’architetto Elena Difede che sull’affresco di Caulonia ha realizzato la propria tesi di laurea) capace di accogliere la nuova copertura a moduli spostabili in acciaio e vetri ultravioletti. Di certo, per ora, rimangono i saldi, già versati, a pagamento dei lavori realizzati senza alcuna autorizzazione che ammontano a circa 104 mila euro divisi in tre diverse trance ai quali si dovranno aggiungere i soldi necessari alla rimozione di quanto finora illegalmente realizzato. Una storia già vista in passato per uno spreco di finanziamenti pubblici che lascia perplessi.
Vincenzo Imperitura
Tratto da Calabria Ora del 3.4.09 |
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