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« Storia della BirraSPARIZIONI E RIAPPARIZIONI »

MALHEUR 10°

Post n°18 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da darbelli_2008
 

L'azienda che produce le Malheur è molto recente, il proprietario, Emanuel De Landtsteer figlio d'arte con una famiglia di birrai alle spalle, alla morte del padre decide di riprendere la tradizione e dà vita all'azienda, dando un nome alquanto strano ai propri prodotti, malheur in francese vuol dire disgrazia, sventura. Nel 1997 dall'azienda viene fuori la prima birra.
L'azienda oggi produce una gamma piuttosto classica che riprende la denominazione numerica tradizionale basata sul contenuto alcolico (approssimativo), abbiamo quindi le Malheur 6, 8, 10 e 12.
La 10 si presenta nel calice con un color biondo tendente al ramato, molto torbido nonostante l'attenzione nel versarla, la schiuma è molto abbondante, fine e persistente. Al naso offre profumi complessi e articolati, frutta, lieviti e note dolci, in bocca è calda e avvolgente, dolce, fruttata e speziata, fa emergere l'amaro soprattutto nel finale, un amaro piacevole che rimane nel retrogusto. L'alcool, 10% in volume, non è certo facile da nascondere e dà infatti alla birra un carattere leggermente "etilico", che però disturba poco. Mediamente frizzante, ha un corpo non molto pronunciato se si considera la forza della birra.
Birra nel complesso ben strutturata e bilanciata, piacevole da bere ma non certo beverina, io l'ho bevuta da sola, nel dopocena, per accompagnare un libro, consigliabile però un abbinamento con i cibi, anche perché il libro, a meno che non lo divoriate, serve ben poco ad attenuare l'effetto dell'alcool sull'organismo.

Doveroso citare anche le tre birre speciali, prodotte con il metodo champenoise, denominate Bière Brut, Dark Brut e Cevée Royal. Sono dei veri e propri brut, confezonati in bottiglie da spumante da 75cl., adatti come aperitivo o per sostituire uno spumante nelle occasioni speciali. Io ho provato solo la Dark Brut, maturata sei mesi in botti di quercia americana prodotte appositamente per la birreria, è un po' cara ma va provata anche perché, nata da poco, è la prima birra "brut" scura.

Fonti www.ciao.it

 
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