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Le donne della bibbia - parte seconda

Post n°33 pubblicato il 31 Maggio 2014 da cico1936

 

1.    Eva

(Gn. 2,18-24)

E' la madre di tutti i viventi. A lei si fanno risalire tutti i mali dell'umanità, dimenticando le responsabilità di Adamo. La saggezza, unita alla dote della diplomazia, che permette di risolvere tutte le situazioni, anche le più estreme, sono divenute il sesto senso della donna. Esso si è via via forgiato e temprato nel superare le complesse condizioni di sopravvivenza con cui lei ha dovuto spesso convivere nei secoli passati. Il vero trionfo della donna si ritrova in Maria.

2.    Gezabele 

(2Re 9, 30-37)

Jeu capo dell'esercito del regno di Giuda, vincitore, arrivò in Izreel che è il nome della città e della pianura di Esdrelon nel regno di Israele, ove regnava Gezabele, principessa fenicia, adoratrice di Astarte (dea della fertilità) e vedova di Acab. Appena lei lo seppe si acconciò per farsi bella e si mise alla finestra sperando di incantare Jeu. Jeu alzò lo sguardo, la vide e disse a due eunuchi: "Gettatela giù dal balcone", così fecero e il suo sangue schizzò sul muro e sui cavalli. Jeu passò col carro sul suo corpo ed ordinò: "Prendete quella maledetta e buttatela nel campo di Izreel ove i cani la divoreranno ed i resti saranno come letame, perchè non si possa dire: questo è il posto ove riposa Gezabele".

3.    Giuditta

(Gdt 13, 1-10)

L'eroina è una giovane giudea, virtuosa e vedova, che grazie alla sua bellezza ed alla sua astuzia salvò la città palestinese di Betulia dall'assedio cui l'aveva cinta Oloferne, generale di Nabucodonosor re di Babilonia. Oloferne rimase solo con Giuditta nella sua tenda e, ubriaco fradicio, si addormentò sul divano. Allora Giuditta gli sfilò la scimitarra e, con tutta la forza di cui era capace, gli staccò la testa, che portò a Betulia appendendola alle mura di cinta della città, prima del sorgere del sole. Tutti i nemici, rimasti senza capo e presi da grande spavento, fuggirono nella pianura togliendo l'assedio. A Giuditta, gloria di Gerusalemme, venne detto: "Tu hai operato per Israele e di ciò Dio si è compiaciuto".

4.    Gomer la sposa infedele di Osea

(Os. 1, 1-9)

Quando il Signore cominciò a parlare a Osea disse: "Va e prendi in moglie una prostituta e abbi figli di prostituzione, poiché il paese non fa che prostituirsi e allontanarsi dal Signore sui Dio". Osea andò a prendere Gomer. Essa concepì e partorì Izreel. "Tra poco" - disse il Signore - "vendicherò il sangue di Izreel (per similitudine la pianura di Esdrelon dove venne sterminata la dinastia del re Acab) e sulla casa di Ieu porrò fine al regno di Israele.

1 Parola del SIGNORE rivolta a Osea, figlio di Beeri, al tempo di Uzzia, di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e al tempo di Geroboamo, figlio di Ioas, re d'Israele.

2 Il SIGNORE cominciò a parlare a Osea e gli disse: «Va', prenditi in moglie una prostituta e genera figli di prostituzione; perché il paese si prostituisce, abbandonando il SIGNORE».

3 Egli andò e prese Gomer, figlia di Diblaim; lei concepì, e gli partorì un figlio. 4 Il SIGNORE gli disse: «Chiamalo Izreel, perché tra poco io punirò la casa di Ieu per il sangue versato a Izreel e porrò fine al regno della casa d'Israele. 5 Quel giorno avverrà che io spezzerò l'arco d'Israele nella valle di Izreel».

6 Lei concepì di nuovo e partorì una figlia. Il SIGNORE disse a Osea: «Chiamala Lo-Ruama, perché io non avrò più compassione della casa d'Israele in modo da perdonarla. 7 Ma avrò compassione della casa di Giuda; li salverò mediante il SIGNORE, il loro Dio; non li salverò con l'arco, né con spada, né con la guerra, né con cavalli, né con cavalieri».

8 Quando lei ebbe divezzato Lo-Ruama, concepì e partorì un figlio. 9 Il SIGNORE disse a Osea: «Chiamalo Lo-Ammi, perché voi non siete mio popolo e io non sarò per voi.

5.    I miracoli di Eliseo

(2Re 4, 16-37)

Allora disse: l'anno prossimo, in questa stagione, tu terrai in braccio un figlio. Ora la donna rimase incinta e partorì un figlio, proprio alla data indicata da Eliseo. Il ragazzo poi morì; era steso sul letto. Eliseo entrò e pregò il Signore. Si distese sul ragazzo, pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani nelle mani di lui e si curvò su di lui. Il corpo del bambino riprese colore. Ecco prendi tuo figlio. Prese il figlio ed uscì.

6.    Ioas 

(Cronache 2 - Paralipomeni 24, 1-27)

Quando Ioas divenne Re, aveva sette anni e regnò quaranta anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Sibia e sua padre Acazia. La nonna di Ioas: Athalia, figlia di Gezabele della stirpe di Omri, fu uccisa fuori del Tempio. Anche Ioas fu ucciso per vendicare la morte del figlio di Ioiada. Dopo Ioas e Zaccaria divenne Re di Giuda: Amazia.

7.    Iochebed madre di Mosè

(Esodo 2, 1-10; 6, 20-21)

  2,1 Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie una figlia di Levi.

6,20 Amram prese in moglie Iochebed, sua zia, la quale gli partorì Aronne e Mosè. La madre Iochebed allatta Mosè per una felice coincidenza, quando la figlia del Faraone cerca una nutrice, dopo aver salvato Mosè dalle acque del Nilo.

Davanti alla Piramide di Gizeh le divinità egizie: Ra, il sole; Iside, dea del

8.    La figlia di Erodiade

(Mt. 14, 6-12)

Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodiade danzò in pubblico e piacque tanto ad Erode che promise, con giuramento, di darle tutto quello che avesse domandato. Ed essa, istigata dalla madre, disse: "Dammi, qui su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista". Il Re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali ordinò che le fosse data e mandò a decapitare Giovanni nel carcere.

9.    La figlia di Jefte

(Gdc. 11, 30-40)

Jefte era un uomo forte e valoroso, condottiero di Israele contro gli Ammoniti. Egli fece voto al Signore e disse: "Signore, se tu mi darai nelle mani gli Ammoniti, la prima persona che uscirà di casa mia per venirmi incontro io te la offrirò in olocausto per il Signore". Gli Ammoniti furono sconfitti. Mentre Jefte ritornava a casa, ecco venirgli incontro festante la sua unica figlia. Appena Jefte la vide si stracciò le vesti e disse: "Amata figlia, tu mi hai rovinato. Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarla". "Padre mio", rispose lei "Se hai dato la tua parola al Signore fai di me quanto è usito dalla tua bocca". Da allora ogni anno le fanciulle di Israele vanno a piangere per quattro giorni sulla sua tomba, per ricordare il sacrificio della figlia di Jefte.

10. La moglie di Putifarre

 (Gn. 39,7-15)

Giuseppe, figlio di Giacobbe e Rachele, era in Egitto al servizio del Ministro del Faraone, Putifarre. La moglie del padrone gettò gli occhi su Giuseppe, giovane e bello, e gli disse "Unisciti a me". Ma Giuseppe rifiutò perché era male agli occhi del Signore e grande torto nei confronti del padrone. La moglie di Putifarre afferrò Giuseppe per la veste e ridisse "Unisciti a me". Ma Giuseppe fuggì. Per vendicarsi la donna disse poi al marito "Tu hai condotto in casa un ebreo che si è accostato per unirsi a me, ma io mi sono ribellata e l'ho gridato a gran voce per difendermi". Il padrone prese Giuseppe e lo mise in prigione dove erano i carcerati del Faraone. Poi Giuseppe interpretò i sogni di due carcerati e in seguito quello del Faraone (sette spighe turgide e sette spighe secche - sette vacche magre e sette vacche grasse) e divenne il Ministro del Faraone. 

 

 

 
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Le donne della bibbia - parte prima

Post n°32 pubblicato il 31 Maggio 2014 da cico1936

 

1.    Abigail

 (1 Sam. 25,2-42)

 Vi era in Maon un uomo ricco chiamato Nabal e sua moglie Abigail. La donna era di buon senso e di bell'aspetto, mentre il marito brutale e cattivo. Davide, dopo esser stato "unto" da Samuele, il profeta, fu costretto a fuggire sulle montagne perché il re Saul voleva ucciderlo. Aveva bisogno di cibo per sé e per i suoi fedeli e chiese aiuto a Nabal che però rifiutò sdegnosamente. Per vendetta Davide decise di scendere a valle per distruggere Nabal con tutti i suoi beni. Abigail avvertita delle intenzioni di Davide gli andò incontro a dorso d'asino con molte provviste. Davide, placato, esclamò alla donna: "Benedetto il Signore che ti ha mandato e mi ha impedito di venire al sangue e di fare giustizia da me". Poi Abigail rimase vedova e sposò Davide che alla morte di Saul divenne Re

2.    Abisag la Sunammita

(1 Re 1,1-4)

Davide era vecchio e avanti negli anni e non riusciva a riscaldarsi. I suoi ministri gli suggerirono di cercare una vergine giovinetta per farsi assistere, curare e dormire con lei così da riscaldarsi. Si trovò Abisag da Sunem, giovane molto bella, che curava il re e lo serviva, ma il re non si unì a lei. Poi Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide in Gerusalemme. Il figlio Salomone sedette sul trono di suo padre verso il 970 a.C..

3.    Agar e Ismaele

(Gn. 16,1-4)

 Sara, moglie di Abramo, non gli aveva ancora dato figli. Lei allora prega Abramo di unirsi alla sua schiava Agar per avere un erede da lei, dal momento che Jhwh (Jawéh) gli aveva promesso una numerosa discendenza e il non avere figli era considerta una maledizione. Nasce così Ismaele, figlio della schiava Agar (che veniva considerato figlio della padrona sterile perchè partorito sul suo grembo).

4.    Anna madre di Samuele

(1Sam. 1, 9-28

  Il sacerdote Eli stava nel tempio del Signore mentre Anna, afflitta perché era senza figli, innalzava preghiere a Dio impegnandosi in questo voto: "Signore degli eserciti, se darai alla tua schiava un figlio maschio io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita". Anna si unì al marito e il Signore si ricordò di lei. Anna partorì un figlio che chiamò Samuele. Il fanciullo venne presentato al sacerdote Eli nel tempio per essere ceduto a Dio per tutti i giorni della sua vita. Così Samuele divenne profeta del Signore.

5.    Athalia 

(2Re 11, 1-2) IX sec. a.C. )

Athalia della stirpe di Omri, figlia di Gezabele e di Acab, Re di Israele, divenne regina del regno di Giuda e madre di Acazia (841-835 a.C.). Athalia diventa un mostro di crudeltà, sfida superbamente il Dio degli ebrei e condanna a morte tutta la discendenza reale della stirpe di Giuda. Si salva solo Joas figlio di Acazia, che così assicura la discendenza della casa di Giuda fino a Cristo. Ispirandosi a questi eventi biblici Jean Racine (1639-1699) compose nel 1691 una tragedia (Athaliae). Anche George Friedrich Haendel (1685-1759) compose a nome di Athalia un "oratorio", come pure Felix Mendelssohon-Bartoldy (1809-1847) compose una "ouverture" a lei dedicata.

6.    Betsabea

 (2 Sam. 11,2-5;24-25)

Narrano le Sacre Scritture che un giorno il re Davide, passeggiando sulla terrazza del suo palazzo, vede Betsabea che sta facendo il bagno. Anche se è a conoscenza che essa è moglie di Uria, uno dei suoi soldati attualmente impegnato in guerra, Davide si invaghisce di lei, la invita a casa sua ed ha una relazione con lei. Betsabea rimane incinta ed informa della cosa il re. Davide richiama il marito dalla guerra perché egli dorma con la propria moglie, ma Uria si rifiuta di dormire a casa propria. Il re comanda allora al suo generale di sferrare un attacco e di far mettere Uria in prima fila. Il comandante ubbidisce e Uria muore durante quest'attacco. Così Davide resta libero di prendere in moglie Betsabea.[1]

A questo punto interviene il profeta Natan, inviato da Dio, che rimprovera Davide per il peccato commesso nel provocare la morte di Uria per poter prendere in moglie Betsabea. Davide si pente del male fatto e chiede perdono a Dio. Dio perdona Davide anche se il figlio che nasce dalla relazione con Betsabea muore dopo pochi giorni[2].

Dopo questo figlio, morto prematuramente, dalla relazione tra Davide e Betsabea, nasce un secondo figlio, Salomone[3]. Questo figlio diventa il figlio prediletto di Davide e gli succederà sul trono.

7.    Cantico dei Cantici

(2, 10-12)

Alzati amica mia, mia bella, e vieni, i fiori sono apparsi nei campi. Il tempo del canto è tornato. Alzati amica mia, fammi sentire la tua voce perché la tua voce è soave, perché il tuo viso è leggiadro...

8.    Dalila

(Gdc. 16, 4-21)

Sansone, il grande nemico dei Filistei che dalla madre era stato consacrato a Dio, si innamorò perdutamente di una donna filistea della valle di Sorek che si chiamava Dalila. Ciò era male agli occhi del Signore. I capi dei Filistei che spiavano Sansone per carpirgli il segreto della sua immensa forza, andarono da Dalila e le dissero: "Seducilo! E vedi da dove proviene la sua forza così grande; ti daremo mille e cento sicli d'argento se lo scoprirai". Dopo diversi e vani tentativi l'arte e l'astuzia femminile di Dalila prevalsero e Sansone svelò il segreto. Essa lo addormentò sulle sue ginocchia e fece radere le sette trecce dal capo di Sansone che perse così la sua forza, perchè il Signore si era da lui ritirato. I Filistei allora lo presero, gli cavarono gli occhi e lo legarono alla macina. Dalila, l'ostessa della valle di Sorek finì dimenticata da tutti.

9.    Debora e Giaele

 (Gdc. 4,10-22)

Il Signore mise Israele nelle mani di Iabin, re di Canaan. Il capo del suo esercito, Sisara, opprimeva duramente gli israeliti che anelavano alla riscossa. Il quel tempo era "giudice" d'Israele Debora, la quale diede ordine a Barak e alle sue truppe di marciare contro Sisara, che però riuscì a fuggire nascondendosi nella tenda di Giaele. Quando Sisara si addormentò, Giaele prese un martello ed un picchetto da tenda e lo conficcò nella tempia di Sisara. Ancora una volta, nonostante tutto, Dio aiutò il suo popolo.

10. Ester

(Est. 5, 1-2)

 La protagonista è una bellissima giudea della corte del re persiano Assuero (Serse 1°, 486-465 a.C.). Divenuta regina, sventa con l'aiuto dello zio Mardocheo una congiura che prevedeva l'uccisione di tutti i deportati ebrei. E' così che la Provvidenza di Dio si serve di una fragile donna per salvare il suo popolo; il terzo giorno di penitenza, quando ebbe finito di pregare, Ester si tolse le vesti da schiava e si coprì di tutto il fasto del suo grado. Splendente di bellezza, dopo aver invocato Dio, con il cuore stretto dalla paura si presentò al Re (la regina non poteve, pena la morte, presentarsi al Re se non invitata direttamente da lui N.d.A.). Ma Dio volse a dolcezza lo spirito del Re che la prese tra le braccia. Poi Ester si gettò ai suoi piedi e lo supplicò di impedire il previsto olocausto di tutti gli ebrei. Assuero esaudì la sua richiesta, che provocò la gioia e l'esultanza del popolo ebraico per lo scampato pericolo. Tutto questo grazie ad Ester, che in persiano vuol dire "stella". Gli israeliti commemorano questo evento con una speciale festa annuale.

 

 

 
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Libertà e condizionamenti

Post n°31 pubblicato il 30 Maggio 2014 da cico1936

 

Indole e libertà

Un mite ed un aggressivo prendono uno schiaffo. Il mite subisce. L'aggressivo lo restituisce. Chi è il buono? Chi è il cattivo? Chi è libero e chi è condizionato? Da che cosa?

La morale figlia del suo tempo

Nel medioevo la Chiese scatenò ("Dio lo vuole" ) le guerre delle Crociate. Oggi i Cristiani dell'Egitto (ed anche in altre parti del mondo) subiscono delle violenze, ma la Chiesa, pur protestando blandamente, non incita alla guerra.

Dio vuole due  comportamenti opposti? Due morali? Due libertà di scelta?

La morale figlia del suo tempo

Negli anni cinquanta  (periodo preconciliare)  l'adolescente A confessa  di essersi masturbato e di odiare  un suo compagno. A  proposito del primo peccato, il confessore  gli dice: "Andrai all'inferno" e in più aggiunge: "Diventerai cieco". Sorvola sul secondo peccato. Negli anni duemila l'adolescente B confessa di essersi masturbato e di odiare  un suo compagno. Il confessore gli fa una predicozza  sull'amore del prossimo e sorvola sulla masturbazione..

Dunque, come la mettiamo? Due morali per gli stessi peccati?

 

 

 
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Incarnazione

Post n°30 pubblicato il 27 Maggio 2014 da cico1936
 

Per gli Ortodossi tutto l'edificio teologico del peccato originale e dell'espiazione vicaria (con la sua assoluta necessità di una soddisfazione infinita per un'offesa, e la sua concezione tutto sommato mondana e passionale di giustizia, quasi riconducibile alla vendetta) mette in serio dubbio la bontà di Dio. Può anche essere visto come un pericoloso sintomo di ritorno al paganesimo, con la necessità dell'Incarnazione pari alla Necessità che regolava gli atti degli dei.
Su questa pagina, qualche tempo fa, a proposito dell'incarnazione avevo scritto: "A mio avviso sono tre le ragioni dell'incarnazione: predicazione, morte e resurrezione

  1. completare la rivelazione che parte da Abramo e darle un suggello definitivo: predicazione
  2. condividere con l'umanità la sofferenza : morte in croce 
  3. dare all'umanità una speranza: resurrezione 
Si dice che Gesù è venuto a salvare l'unità dal peccato. Mi sembra una tesi alquanto generica e non priva di obiezioni. Se questa fosse l'unica motivazione, si potrebbe parlare di un fallimento, a meno che non si voglia dire che con la sua venuta Gesù abbia avviato definitivamente la realizzazione del Regno di Dio alla realizzazione finale del quale l'umanità raggiungerà la salvezza: cioè, quando l'umanità raggiungerà la sua finalità (la fine), vi sarà anche il compimento del disegno di salvezza (iniziato con Abramo)."

 
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Ahi serva Italia

Post n°28 pubblicato il 18 Maggio 2014 da cico1936
 
Foto di cico1936

Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!Ahi serva Italia, albergo di dolore, nave senza nocchiero in gran tempesta, non più Signora, esemplare di intere 

 
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