CIVETTERIE
TRACCE D'ANIMA...le creazioni e il blog di una Interior designer con la passione per il cucito, il disegno, l'arredamento, la pittura, il modellato...e non solo. Manuale, diario di bordo...di tutto un pò.
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Eppure….tu, Frida, piccola donna apparentemente indifesa, nonostante tutto il tuo dolore fisico e le avversità, date oltretutto, da un rapporto affettivo contrastato e offeso, hai inneggiato alla vita con quella allegria che hai sempre ostentato in pubblico per nascondere invece, tristezza, dolore, angoscia e paure che hai lasciato esplodere invece nelle tue opere. Sei stata un misto di dolore e forza, quella forza che ti faceva andare oltre, anche in situazioni che sembravano non avere rimedio e che avrebbero potuto distruggere ogni comune mortale. Questo forse avrà avuto origine dal carattere della tua esistenza che fin da piccola si è manifestato attraverso una donna dalle misteriose pulsioni, anche forti, anche violente, che dissimulavi e contenevi dietro a una candida maschera di ragazza di buona famiglia. Il tuo animo passionale alle volte erompeva, nonostante tutto, senza freno. Un essere di fuoco, di contrasti, di sogni e sembravi vivere in una costante urgenza, e se non riuscivi sempre a contenere questo animo di fuoco, questo animo incendiario, che alle volte ti travolgeva portandoti poi a pagare un caro prezzo fatto di altrettante conseguenze distruttive. Ma tutto veniva alla fine incanalato e racchiuso nella tua espressività artistica e nella creativa. Eppure tu, nonostante tutto amavi profondamente la vita…e fino all’ultimo hai gridato ‘VIVA LA VIDA!’ fino all’ultimo giorno. Il rosso vivo ricorrente nei tuoi quadri era manifestazione di questa forza, di questa passionalità, e non hai rinunciato a vivere a pieno e a vivere la vita come una vera dea pagana. Alla cattiva sorte facevi buon viso e non perdevi occasione per offrire banchetti e convivialità agli amici e diventando dedita a tutto ciò che ti piaceva e che per te era essenziale. Tutto questo ti mostrava al mondo come essere pieno di luce e ti aiutava a contrastare le tue sofferenze e le cicatrici che esse producevano…anche se il tutto poi era effimero e illusorio…ma serviva. Hai compreso che la vita non è un mistero da capire ma da assaporare giorno per giorno, istante per istante. Godere di ogni attimo concesso e lo facevi costringendo le tue sofferenze in un unico spazio…in una ristretta superfice…la tua tela. Fuori da quello spazio, non concedevi alle avversità e al dolore, di andare. Hai fermato e fissato tutto lì rendendo il tutto terribilmente sublime per chi osserva le tue opere. Registravi il tutto come ad incidere una pellicola della memoria assorbendo ed esorcizzando ogni pensiero, anche il più viscerale e distruttivo. Nelle tele affogavi i sentimenti umani, le debolezze, il desiderio, le colpe, la pura, l’amore, il tradimento La tua arte diventa scudo e così facevi anche con il tuo abbigliarti che altrettanto serviva a nascondere arrivando quasi ad indossare un costume di scena, arrivando pure all’esagerazione costruendo il tutto in ore e ore di contemplazione dinnanzi al tuo specchio…..Il tuo stile si irradiava anche fra le mura della tua casa, una casa azzurra oggi museo, il tuo nido, il tuo laboratorio, il laboratorio della tua interiorità, della tua anima, il tuo rifugio. Rifugio che hai condiviso con l’uomo della tua vita Diego Rivera un artista che fu anche tuo maestro di arte e di vita, la tua guida, la tua forza…la spinta che ha dato modo di innescare in te una esplosione di espressività. Certo il tuo rapporto con lui è stato contrastato, e lo hai spesso riportato nei tuoi lavori; un rapporto contrastato di oscillazioni fra passionalità forte e distacchi e riunioni, di tradimenti vili vicendevoli, ma che ha sempre e comunque segnato grande affinità e affettività, nonché ammirazione profondamente reciproca. A lui ti sei avvinta forse per l’impossibilità di ‘possedere’ davvero quello che fu anche figura fondamentale della tua esistenza e che fino all’ultimo a suo modo ti è stato accanto amandoti profondamente, di un amore che andava oltre quello che gli occhi e gli orecchi non devono dolorosamente cogliere. Ma tutto, come dicevo, alla fin fine viene incanalato in una sola direzione dai tuoi colori dalle tue visioni che lasciano senza fiato. Tutto questo ci ha lasciato opere che oggi noi gustiamo magari anche inconsapevoli di quello che ti sono costate. A noi spesso sfugge e spesso per un niente affondiamo e ci lasciamo andare alla sconfitta, senza nemmeno cercare una via di fuga…via di fuga che c’è, basta volerlo…visto che solo alla morte non c’è rimedio…Grazie…hai saputo donarci capolavori e non solo…forse anche a tuo modo sei stata un esempio. VIVA LA VIDA!A Frida.
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