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JOHN MAYNARD KEYNES

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LA TRAPPOLA DELLA LIQUIDITA'

Post n°1292 pubblicato il 08 Gennaio 2024 da fresbe
 
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La trappola della liquidità (Liquidity trap) è un concetto elaborato negli anni trenta da John Maynard Keynes. La “trappola” è una situazione in cui la politica monetaria non riesce più ad esercitare alcuna influenza sulla domanda, e dunque sull'economia.

La politica monetaria ha la possibilità di agevolare la crescita economica aumentando l'offerta di moneta in circolazione e abbassando i tassi di interesse. Da questa operazione ne consegue che le imprese sono incentivate ad indebitarsi e quindi ad investire e nel contempo, si riduce la propensione delle famiglie al risparmio, aumentandone la propensione al consumo.
"È possibile portare un cammello all'abbeveratoio, ma non lo si può costringere a bere" (J.M. Keynes) La spiegazione tipica delle cause della trappola della liquidità indica le aspettative da parte degli operatori economici di eventi negativi (come deflazione, conflitti internazionali, caduta della domanda aggregata) che li inducono ad una maggiore preferenza per la liquidità. 
N.B.: Nell’attuale condizione storica, la propensione al risparmio sarebbe stata alta se non fossero intervenuti dei fattori esterni che hanno destabilizzato il mercato dalla parte dell’offerta. L’aumento spropositato del costo dell’energia, voluto più che capitato, è stato scontato dai cittadini che hanno dovuto attingere al risparmio privato ed al disinvestimento. Assestatosi in seguito a correttivi statali ed europei, che hanno ristabilito le scorte ed allontanato lo spettro dell’azzeramento energetico, il risparmio si è indirizzato verso il titoli di Stato a reddito fisso, contribuendo a rendere l’Italia meno ricattabile dai mercati e dalla UE. Si suole affermare che il debito pubblico equivalga al risparmio dei cittadini. In Giappone (con un rapporto debito-Pil al 250%) questo avviene da tempo con il debito pubblico sottoscritto quasi interamente dagli stessi giapponesi, con il vantaggio, per il Giappone, di poter emettere moneta per quanto necessita, in totale libertà ed un occhio alla inflazione.
Il segno distintivo della trappola è la caduta dei tassi di interesse a breve vicino a zero e il verificarsi della circostanza che variazioni della base monetaria non si riflettono in corrispondenti variazioni nell'indice generale dei prezzi. In questa situazione, con i tassi d’interesse nominali ormai zero o vicini a zero, le Banche Centrali (quando esistevano...) non possono farli scendere ulteriormente, e gli strumenti a disposizione della politica monetaria si esauriscono. Il vero motore dei consumi, infatti, come aveva intuito J.M. Keynes, risiede nella fiducia prima ancora che nei tassi. Se la fiducia viene meno, nemmeno tassi di interesse nulli o un aumento della base monetaria possono far ripartire i consumi. Quando le aspettative negative si diffondono all'intera economia, esse tendono ad autoalimentarsi in un circolo vizioso. Accumulando liquidità anziché spendere, gli operatori economici inconsapevolmente realizzano le loro peggiori aspettative: senza domanda di beni, si innesca la recessione, che conduce ad un aumento della disoccupazione, a minori redditi, e dunque a minori consumi e investimenti, e così via, in una spirale deflattiva che si autoalimenta.

 
 
 

INDUSTRY 4.0: IL VALORE DELLA PREVISIONE

Post n°1291 pubblicato il 03 Gennaio 2024 da fresbe
 
Foto di fresbe

Sapete quanto vale una previsione? In base alla precisione ed al tempo (in anticipo) sul verificarsi dell’evento/i futuri, avversi o meno.

Il futuro del lavoro delineato dal report “Future of Jobs 2020” del World Economic Forum, relaziona circa le dinamiche in atto, definendo le skills necessarie a competere nella crisi economica che sta accelerando il cambiamento della produzione, della logistica e del lavoro.
N.B.: Parzialmente vero. Lo stravolgimento del mercato del lavoro, era già previsto ed evidente dal 2017, con la progressiva scomparsa delle professioni, con accorpamenti di skills e la creazione del professionista con competenze orizzontali/trasversali dal contabile, al legale, al gestionale ed orientato al “Problem Solving” (Industry 4.0)
Una percentuale crescente di aziende progetta modifiche organizzative per gestire i diversi volumi di domanda. Automazione e digitalizzazione guidano il cambiamento. Rispetto a un anno fa, però, le previsioni sul rapporto tra posti di lavoro creati e perduti peggiora se proiettato nel 2025.
N.B.: I dati erano ben noti dal 2017. Era perciò compito dell’imprenditore “meno che improvvisato”, adeguarsi alle nuove regole e richiesta del mercato. (Industry 4.0)
La domanda di occupazione qualificata con skills miste si scontra con la velocità del cambiamento tecnologico. Così, il report “Future of Jobs 2020” del World Economic Forum delinea trend di resilienza, opportunità e rischi per il prossimo decennio, anche per il nostro paese. La premessa dell’AD del del WEF, Klaus Schwaab (facente parte della cupola mafiosa mondiale) specifica come i processi di automazione industriale e le ricadute della recessione economica, abbiano acuito le disuguaglianze esistenti nei mercati, invertendo i guadagni occupazionali realizzati nel post crisi finanziaria globale nel 2007-2008”. (Come è noto dopo una crisi che distrugge, si ricostruisce!)
N.B.: Il tutto non avviene certo per caso, ma è frutto di un delinquenziale progetto anti umano, profittevole finchè si voglia, realizzato a discapito della qualità della vita delle popolazioni: in sintesi iniziativa criminale!
Quali sono le caratteristiche fondamentali del lavoro del futuro che emergono dalla analisi del WEF, basata sulle risposte di oltre 300 manager? Sono le capacità di pensiero analitico e creatività che saranno esaltate nei nuovi assetti organizzativi. 
La domanda per le professioni emergenti, ad alto livello di digitalizzazione, è destinata a crescere contemporaneamente alla adozione di nuove tecnologie nei processi di produzione di beni e servizi. Il podio tecnologico è occupato da cloud computing, big data analytics (esperto nella analisi/estrazione dei dati) in grado di estrarre informazioni dal esame dei testi scritti con l’ausilio di algoritimi all’uopo progettati) e Internet of Things. (internet delle cose), che riguardano la domotica e l’automazione applicata alla casa ed agli elettrodomestici. A seguire cybersecurity, intelligenza artificiale e commercio digitale e robotizzazione. 
Nella mia pubblicazione risalente al 2017, (Industry 4.0) mi occupai opportunamente della materia. Ricordo che presenziando alla discussione di Laurea di mia figlia (Ingegneria Gestionale con Tesi sul Text Mining) presso la Facoltà in Pisa, rimasi sorpreso nel notare il manifesto che annunciava la prossima conferenza in merito ad Industry 4.0, fenomeno del quale avevo già lungamente scritto e pubblicato, dal basso della mia sconosciuta (e forse) un poco ignorata competenza. Si verificherà una perdita di occupazione nel settore delle professioni, con recupero (non totale in termini numerici) attraverso la generazione di nuove competenze tecniche. Crescerà e si formerà una nuova figura professionale, dotata di competenze trasversali informatiche, legali, contabili, gestionali e persino archivistiche e statistiche. Ci siamo!

 
 
 

DA SAPERE!

Post n°1290 pubblicato il 25 Dicembre 2023 da fresbe
 
Foto di fresbe

Per tutti quelli che straparlano di Economia senza capirci un beato... 

Le previsioni, di quelli che “tutto sanno” (senza sapere un c....), anticipano il ritorno ad una inflazione di circa il 2% nell’area Euro nel 2024. Ma che sarà mai successo? Non lo spiegano perchè non lo sanno o forse perchè non vogliono rappresentare il nuovo equilibrio raggiunto nelle forniture di energia fossile russa? La Guerra e la beota chiusura al gas, petrolio, carbone e fertilizzanti russi, è all’origine dell’inflazione e dell’aumento esponenziale delle nostre bollette. Naturalmente la bilancia dei pagamenti Russa non è mai stata così florida! Abbiamo pagato “noi” le decisioni “ad minchiam” degli schiavi degli USA. Implementate la triangolazioni con Paesi terzi, con l’approvvigionamento mediato delle fonti di energia, ha generato costi maggiori restituendo equilibrio e la tranquillità ai mercati. Qualcuno si domanderà: ma i prezzi scenderanno? No, cari signori, i prezzi ce li terremo raddoppiati fornendo la certezza che il 2% d’inflazione rappresenta l’ennesima fake di un sistema informativo corrotto!

 
 
 

IL NO AL MES

Post n°1289 pubblicato il 22 Dicembre 2023 da fresbe
 


Foto di cannibale3

Facendo seguito ad altro ed articolato post in merito, per semplificare, specifico due punti fondamentali che rappresentano il NO della Camera dei Deputati al MES, quale atto corretto ed opportuno per la salvaguardia  degli interessi dell’Italia.

L’Italia è posta nell'elenco dei “cattivi” nonostante sia tra le tre Nazioni fondatrici del sistema. Germania e Francia hanno diritto di veto con la maggioranza qualificata fissata al 80% avendo rispettivamente il 27% ed il 21%. L’Italia è accreditata del 17% e sarebbe nelle condizioni di venire depredata come la Grecia senza avere diritto di veto (servirebbe minimo il 21%). Praticamente il Mes opera avendo come riferimento dei valori di “rating fissi” a tutto beneficio di “mimì e cocò” (Germania e Francia). La Germania è stata scoperta nelle mani nel sacco avendo falsificato i bilanci per anni, con le sue Banche principali in pre-fallimento sostenute illegalmente dallo Stato con trasferimenti e supporti con il sistema Assicurativo prossimo ad implodere. Dopo non essere stata sanzionata per eccesso di “surplus” praticamente da sempre dalla UE, ora con le pezze al sedere vorrebbe che fosse l’Italia a ripianare la sua “mala gestio” con una operazione delinquenziale simile a quella praticata alla Grecia. Naturalmente il PD ha votato a favore giacchè è impestato dagli insigniti della “Legion d’Onore” Francese, conferito ai traditori che operano contro i nostri ed a favore dei loro interessi, in probabile condizione di peculato (interesse privato in atti d’ufficio). Da ora a sei mesi, il quesito (SI-NO al Mes) potrà essere riproposto prima di finire nel dimenticatoio. Ciò che ci attendiamo dal nostro Governo è sempre la difesa dell’interesse Nazionale!

 

 
 
 

IL MES

Post n°1288 pubblicato il 12 Dicembre 2023 da fresbe
 
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10 motivi per cui NON dobbiamo ratificare la riforma del MES. 

1) Ratificare la riforma significa APPROVARE SPECIFICAMENTE TUTTO IL TRATTATO, comprese le sue parti più assurde, fatte votare da Monti a un distratto Parlamento nell'estate del 2012 
2) La riforma del MES PEGGIORA uno strumento già famigerato perché figlio degli interventi di austerità contro la Grecia. I paesi UE vengono divisi fra "buoni" e "cattivi". L'Italia è, guarda caso, fra i cattivi. 
3) Il MES potrà intervenire nei salvataggi delle banche (nota bene, non dei risparmiatori perché PRIMA va fatto il bail-in) e non si può DECIDERE di non farlo. Se una grande banca tedesca o francese va in crisi il MES interviene e i soldi degli italiani verranno usati per pagare i suoi creditori. 
4) Il nuovo trattato MES scrive chiaramente che in caso di intervento sarà possibile prevedere un taglio del valore dei titoli di Stato in mano ai risparmiatori. 
5) Il nuovo trattato MES obbliga ad inserire nei titoli di Stato delle clausole (cosiddette CACS) che ne rendano più facile il taglio del valore. 
6) Se il MES fosse operativo, in caso di crisi sui mercati, vedi ad esempio durante la pandemia, la BCE non interverrebbe più lasciando invece azionare il MES con tutte le conseguenze del caso. 
7) Il MES diventerebbe una specie di "agenzia di rating" con il potere di decidere sulla sostenibilità o meno del debito. In pratica potrebbe CAUSARE una crisi dichiarando a suo piacimento che un debito è insostenibile. 
8) I dirigenti del MES, a fronte di questi poteri enormi (il direttore potrebbe chiederci il versamento del capitale impegnato, oltre CENTODIECI MILIARDI ENTRO UNA SETTIMANA), sono ESENTI DA QUALSIASI GIURISDIZIONE (davvero, c'è scritto proprio così). Non gli si potrà far causa, non dovranno rendere conto a nessuno delle loro azioni, nessuna autorità può violare gli uffici del MES, i loro stipendi sono esentasse. 
9) La soglia della maggioranza qualificata, 80%, usata per numerose situazioni, è calibrata in modo da lasciare fuori l'Italia (che "pesa" il 17% mentre Germania (27%) e Francia (21%  ) guarda caso hanno quote sufficienti per diritto di veto assoluto. 
10)  Non è vero che si può ratificare ma non usare il MES. Una volta attivate le modifiche esse diventano direttamente impegnative, vedi salvataggi banche, e se l'Italia perdesse l'accesso ai mercati non ci sarebbe nessuna scelta possibile se non farne uso. In sostanza il MES è uno strumento di dominio e di sottomissione, non porta NESSUN VANTAGGIO per l'Italia, meno che mai nella nuova versione. Non va ratificato perché non è nell'interesse dell'Italia e la ratifica non è assolutamente un atto dovuto bensì un fondamentale passaggio nell'accettazione di un trattato. 
(di Claudio Borghi Aquilini Senatore della Repubblica)

 
 
 
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