Dopo la chiusura del suo intervento, tenuto alla conferenza del Partito Conservatore G.B., del primo ministro Theresa May, Sam Bowman, direttore esecutivo Adam Smith Institute, assume una posizione critica alle sue pretese di pragmatismo, commentando:
Se la Sig.ra Theresa May, fosse stata seriamente ed ideologicamente a favore del pragmatismo, avrebbe dovuto abbandonare la maggior parte delle sue principali iniziative politiche. Per esempio, i tetti tariffari sull’energia. Abbiamo le prove che questi porteranno a minori investimenti, con riduzione della potenza prodotta. Queste politiche possono portare al razionamento di energia elettrica ed alla nazionalizzazione. I prezzi elevati dell'energia, sono per lo più causati da alti prezzi all'ingrosso, e le imprese di energia non realizzano ricavi più elevati, rispetto ad altre grandi imprese di settori differenti.
La rappresentanza dei lavoratori nei consigli di amministrazione, complica l’aspetto e la funzione decisionale, come è successo a Volkswagen, genericamente riducendo il valore di mercato delle imprese Tedesche, di circa il 26%. Non esiste prova, che reprimere l’immigrazione dai Paesi dell’UE, aumenti le possibilità di assunzione per i lavoratori britannici. Il Qe (Quantitative Easing), ha avuto effetti economici peggiorativi, ma l'evidenza suggerisce che senza di essa la recessione post-crisi sarebbe stata più profonda e più duratura nel tempo.
La posizione politico/economica della Sig.ra May, sarebbe l'opposto di pragmatica.
Chiediamo perciò, al Presidente del Consiglio di abbandonare il suo attaccamento ideologico alle politiche economiche interventiste, guardare le prove ed accettare il fatto, che è il libero mercato e non lo Stato, a rappresentare la soluzione ai nostri problemi.
Flora Laven-Morris adamsmith.org
(Tradotto e reso in Italiano corrente, dall'autore di questo blog)
N.B.: Come risulta normale, i liberisti duri e puri dell'ADAM SMITH INSTITUTE, battono il solito tasto, insensibili alle differenti condizioni di approccio al mercato. Sono rimasti al principio della "mano invisibile" che riporterebbe l'equilibrio tra domanda ed offerta in modo naturale.
In realtà, lo Stato DEVE intervenire sul mercato, per abbreviare i tempi della ripresa, per stimolare la crescita e creare "domanda aggregata". La BREXIT ha offerto nuove opportunità alla Gran Bretagna, ben lungi dal rappresentare un problema. Loro hanno importato giovani lavoratori qualificati dalla UE, e quindi non hanno interesse nel licenziarli. Capitali di investitori UE, arriveranno a breve, attirati dagli alti rendimenti e dalla deregulation in atto. Fuori dalla UE c'è vita e si può respirare!
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il 14/10/2024 alle 14:52
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il 31/05/2024 alle 12:46
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