Non si tratta solo di una percentuale, sulla quale si può discutere e confrontarsi. L'elemento innovativo deve essere individuato nella "qualità" degli interventi.
Una Unione Europea che fosse gestita nell'interesse dei cittadini e non del sistema finanziario, non si sarebbe attivata tramite il "vecchio alcolizzato con la sciatica" ed il rappresentante del paesello lussemburghese (così poco rilevante da non possedere una lingua...) in critiche avventate, pretestuose e prevenute. La Francia sfora da molti anni, la Germania realizza surplus oltre il 6%, ma non iniziano le procedure per sanzionare queste evidenti irregolarità. La UE è "cosa loro" e dopo la Grecia, vorrebbero "mangiarsi" anche l'Italia. C'è una sostanziale differenza: senza l'Italia non esisterà più la UE, e Maggio 2019 è vicino con una probabile affermazione dei movimenti "euro-scettici" ed una sostituzione quasi totale dei parrucconi servi della finanza, dai ruoli del potere. O si cambia o salta tutto, con buona pace dei "sodali"!
N.B.:
La “quota” destinata agli investimenti, per messa in sicurezza del territorio e manutenzione del nostro patrimonio artistico, avrà il compito di generare una “leva” per l’aumento della domanda interna (aggregata), attivando il “moltiplicatore keynesiano” con prevedibili influenze positive sul Pil.
Inviato da: cannibale3
il 14/10/2024 alle 14:52
Inviato da: fresbe
il 31/05/2024 alle 12:46
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il 08/01/2024 alle 12:40
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il 08/01/2024 alle 12:37
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il 03/01/2024 alle 17:00