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LA TERZA GUERRA MONDIALE

Post n°1107 pubblicato il 24 Marzo 2020 da fresbe
 
Foto di fresbe

La pandemia sta eliminando la vita, tagliando i rami più deboli procedendo come una macchina infernale e mentre assistiamo alla carneficina, dobbiamo anche pensare a pianificare la ripresa Economica Mondiale, perchè la successiva pandemia potrebbe essere di tipo economico.

Viene in aiuto la storia con i suoi insegnamenti a ricordarci come successivamente ad ogni guerra mondiale, ci sia stata la potente ripresa economica della “ricostruzione”. Si tratta di eventi ciclici che si innescano alla conclusione dei disastri mondiali, tra i quali le Guerre ne rappresentano la massima espressione. Lo scrittore DAVID QUAMMEN nel suo libro Spillover è stato in grado di profetizzare l’epidemia attuale che avrebbe colpito il mondo, definendola The Next Big One. Ha immaginato il diffondersi di un virus che sarebbe stato generato da una foresta pluviale o da un mercato cittadino della Cina meridionale. Esiste il concreto sospetto che la scienza prevedesse questo evento malefico.
Dopo la Cina, la Korea ed il Giappone, la pandemia è dilagata in Europa dalla porta del Nord dell’Italia dove ad oggi 24 Marzo 2020, ha già provocato seimila decessi. 
Il timore che il virus possa diffondersi nel nostro Sud, meno organizzato strutturalmente dal punto di vista sanitario, è terrificante. Esiste inoltre l’ipotesi che dovranno probabilmente essere Africa e U.S.A. a subire gli effetti maggiormente devastanti con motivazioni differenti. L’Africa è povera, sottosviluppata a causa della criminale volontà delle Nazioni ricche di sfruttarla, mantenendola “a galla” attraverso sussidi evitando che la stessa potesse progredire. Alla stato attuale 6.500.000 cinesi l’hanno colonizzata e qualcuno di loro avrebbe potuto essere portatore asintomatico del Covid19 ed in assenza di controlli e prevenzioni, si potrebbe verificare una tragedia di immane proporzioni. Negli U.S.A. (sopratutto in città come New York e Los Angeles) la densità abitativa e le abitudini di socialità, rappresentano l’ambiente purtroppo ideale per la diffusione indiscriminata della pandemia.
Il timore di danneggiare il sistema economico, ha comportato evidenti ritardi nell’implementare le attività di sbarramento e prevenzione. Inizialmente il pericolo è stato sottostimato dall’Italia, Francia, Germania, Inghilterra e... USA, non consci della realtà. I Governi hanno cercato di difendere l’indifendibile (economia reale) accumulando colpevoli ritardi nella difesa del difendibile (la salute dei cittadini) “Non potrà piovere per sempre”, ed un bel giorno questo incubo finirà, ci riprenderemo le nostre vite preoccupandoci di sopravvivere con ridotte risorse finanziarie. Le attività produttive in Italia (e nel resto d'Europa) hanno cessato di esistere. Sono in “stand by” e sono crollate le regole “ad minchiam” che hanno distrutto la DOMANDA interna nei paesi dell’Unione. Pareggio di bilancio. rapporto debito PIL entro il 3%, appaiono per quello che sono: stupidaggini! La Germania ha annunciato al mondo l’intenzione di creare debito per il considerevole importo di 550 miliardi di euro. Anche “gli altri”, liberati dal giogo della UE, faranno interventi di finanziamento alle famiglie, alle imprese, professionisti ed artigiani.
“La Storia racconta di come il cinque del mese di Giugno 1947, all’Università di Harvard, il segretario di Stato statunitense G. Marshall tenne un celebre discorso in cui annunciò la decisione del Paese di intraprendere il piano che da lui prese il nome. 
Il piano Marshall rappresentò una svolta nella politica americana per la ricostruzione, con il superamento dell’approccio disorganico che aveva caratterizzato i programmi di sostegno alimentare – messi in atto con il Government Aid and Relief in Occupied Areas – e la definizione di una strategia effettiva per promuovere la ripresa economica del continente europeo. Nell’aprile del 1948 il presidente statunitense H. Truman istituì l’Economic Cooperation Administration (ECA), ente incaricato di definire le politiche di aiuto, e l’European Recovery Program (ERP), che aveva il compito specifico di gestire gli stanziamenti al interno di ciascun Paese. Il piano venne avviato nella primavera del 1948 e si concluse formalmente nel giugno 1952, anche se, di fatto, terminò la propria attività nella primavera del 1951. Si ebbero risultati positivi nel rilancio dell’iniziativa imprenditoriale, nel consolidamento di una logica concorrenziale e nell’apertura commerciale, nonché nella promozione dell’integrazione tra le economie europee. Per rispondere alle pressioni provenienti dagli USA a favore di una maggiore integrazione, i governi europei beneficiari del programma istituirono nel 1948 l’Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea (OECE). Sotto il profilo quantitativo, il piano comportò uno stanziamento di diciasette miliardi di dollari, che vennero erogati nell’arco di un quadriennio” (wikipedia)
“Mentre ogni Paese fronteggia come può la pandemia negli ospedali e si svuotano le città europee, spettrali e silenziose, fanno rumore le cure economiche messe in campo dalle cancellerie: Francia, Gran Bretagna, Spagna, Italia, muovono centinaia di miliardi nel tentativo di arginare il peggio fuori dagli ospedali, con una crisi economica accentuata sia sul lato dell'offerta sia sul lato della domanda”. 
Come durante le guerre, i parametri di bilancio nazionali ed europei, verranno disattesi. Ritorna attuale l’ipotesi di Giulio TREMONTI della emissione degli EURO BOND, o “CORONA BOND”. Servirà “stampare moneta” quanto basta per spegnere l’incendio perchè quando la casa brucia, non possiamo contare i litri d’acqua necessari per spegnere le fiamme. Milton FRIEDMAN dalla “nuvoletta” sorriderà al verificarsi in concreto della sua “ipotesi di scuola” e provocazione: L’Helicopter Money è attualità. I Governi finanzieranno con aiuti diretti i cittadini, le famiglie e le imprese, bypassando Finanza e Banche. Abbiamo in conclusione, bisogno della nostra moneta, del ritorno alla sovranità monetaria per poter superare questa crisi che incombe come una vera e propria terza guerra mondiale. Combattiamo uniti, perchè questo nemico non farà prigionieri!

 
 
 
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