La Federal Reserve "cerca di raggiungere la massima occupazione e un tasso di inflazione del 2% nel lungo periodo" e per raggiungere questi obiettivi ha deciso di innalzare i tassi d'interesse di 50 punti base portandoli al 4,25%-4,50%.
Si tratta di un ritmo inferiore rispetto ai mesi scorsi quando la Banca Centrale americana ha rialzato i tassi di 75 punti base. La previsione è quella di arrivare ad un tasso di riferimento del 5% nel 2023. Poi i tassi dovrebbero cominciare a scendere. (Lo ha assicurato Babbo Natale)
N.B.: L’Economia mondiale globale è sotto scacco di OFFERTA, a causa del suicidio assistito alla quale le Economie Occidentali si sono rese disponibili. Violato il patto con i cittadini, con la ragione, con il supremo mandato della difesa degli interessi Nazionali.
Indubbio l'impatto restrittivo sulla crescita: il Pil nel 2023 dovrebbe crescere solo di mezzo punto percentuale mentre dovrebbe rallentare anche il mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione è atteso al 4,6 per cento alla fine del prossimo anno. La Banca Centrale prevede inoltre un calo dell'inflazione al 5,6% alla fine di quest'anno, e al 3,1% a fine 2023.
N.B.: Che la FED abbia a cuore la “piena occupazione” è balla colossale, mistificazione plateale, ignobile puttanata. Abbiamo un problema, rappresentato dalle chiusure alle forniture energetiche: poco d’altro!
La mossa più morbida della Banca Centrale, sembra non sia piaciuta agli investitori. Dopo aver viaggiato in rialzo, Wall Street ha invertito la rotta ed è passata in territorio negativo. Questo nell'aumentare i tassi, l'istituto guidato da Jerome Powell ha spiegato ci saranno altri aumenti del costo del dollaro e che "saranno appropriati" per riportare l'inflazione al target del 2%.
(by web)
Naturalmente la FED protegge gli interessi Nazionali ben lungi da avere una visione globale di questo effimero mercato globale. Possono fare tutti i “forum” possibili ed immaginabili, ma quando si è in malafede il risultato sarà sempre negativo. L’Europa è come quel mendicante che attende con il piattino in mano che al ricco obeso cada qualche briciola dall’enorme panino che sta divorando. L’egemonia USA è a rischio e la BRICS avanza, come pure le iniziative per eliminare il dollaro come indicatore negli scambi. Questo è il reale pericolo verso il quale la FED sta reagendo, trascinando la U.E. in caduta libera: la Unione Ebete sta perdendo PIL ed occupazione, vittima sacrificale delle politiche aggressive di un padrone in difficoltà.
Inviato da: fresbe
il 31/05/2024 alle 12:46
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il 08/01/2024 alle 12:40
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il 08/01/2024 alle 12:37
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il 03/01/2024 alle 17:00
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il 03/01/2024 alle 10:54