« Messaggio #65E tu? »

Lunardi afferma che con la mafia bisogna convivere!!!

Post n°66 pubblicato il 15 Ottobre 2005 da Clubmvfaculoberlusca
 
Tag: Mafia

Attenzione post molto lungo, non adatto alle persone rassegnate, indifferenti  e qualunquiste!!!

Pietro Lunardi

Ministro delle Infrastrutture e titolare di una società di progettazione, rappresenta l'ennesimo caso di conflitto d'interesse, dopo quelli di Berlusconi e Taormina. Parlando delle possibili infiltrazioni mafiose negli appalti per le opere pubbliche, ha detto: "Mafia e camorra (...) purtroppo ci sono e dovremo convivere con questa realtà. (...) Questi problemi di camorra, che ci saranno, per carità, ognuno se li risolverà come vuole". 

Questo governo vuole convivere!!! E infatti per indebolire la lotta alla criminalità organizzata si possono fare alcune cose. Il governo Berlusconi le ha fatte!!!

  1. Per indebolire la lotta alla mafia bisognava fare capire che lo Stato non ha alcun senso di colpa verso i familiari delle vittime;  e che le loro parole hanno un valore esattamente uguale a quelle di qualsiasi suddito. Dunque si scordino di testimoniare a vita: devono tacere o le citeremo in tribunale. Come la vedova Grassi, ad esempio, che crede di potere ancora liberamente interrogare la pubblica opinione su quale sia, presso Cosa nostra, l'effetto del messaggio mandato dal "ministro della convivenza". La signora ha parlato proprio mentre riapriva temerariamente la ditta del marito. Meritava di essere pubblicamente minacciata di querela. E questo è stato fatto.

  2. Per indebolire la lotta alla mafia bisognava far capire che lo Stato non ritiene poi troppo disdicevole difendere con i suoi rappresentanti di governo i killer mafiosi mandati a giudizio nelle aule di Giustizia della Repubblica. E nemmeno far vedere a una moglie, a un figlio, a una madre di un carabiniere o poliziotto morti ammazzati da Cosa nostra o dalle organizzazioni sorelle, che ci va il sottosegretario in persona e con tanto di scorta a difendere il boss finito a processo. Sì, proprio lui. E, diversamente dai familiari delle vittime, senza alcun complesso di colpa. E questo pure è stato fatto.

  3. Per indebolire la lotta alla mafia bisognava poi fare capire che è finita la solfa della legalità, andata così fastidiosamente di moda agli inizi dello scorso decennio. Ma non bisognava solo deprecare gli eccessi prodotti da quel clima incandescente. Se no che messaggio si manda? L'eccesso, il vero eccesso, è stato proprio quella richiesta di legalità tanto estranea ai nostri costumi. Dunque, adeguiamo la legge alle nostre tradizioni. Meglio ancora se ne approfittiamo per far capire che ogni interesse privato è sempre più legittimo dell'interesse pubblico. L'ideale? Depenalizzare il falso in bilancio o fare tornare praticamente gratis e in forma anonima i soldi portati in nero in giro per il mondo. E questo è stato fatto.

  4. Per indebolire la lotta alla mafia bisognava poi fare capire ai magistrati che la pacchia è finita. Che essi non possono più contare su una considerazione e un rispetto innaffiati con il sangue dei loro colleghi uccisi. Naturalmente non bastava stigmatizzare le singole arroganze o ricondurre i chiacchieroni a sobrietà. Se no che messaggio sarebbe? Molto meglio, e più diretto, far capire a tutti che ora debbono pagare ­e salato- per quella fisima del "controllo di legalità" a trecentosessanta gradi. Che essi sono degli eversori. Sappiano ladri e assassini che chi li persegue e li giudica non è poi infinitamente più in alto di loro nella considerazione sociale. E anche questo è stato fatto. Per indebolire la lotta alla mafia bisognava ancora far capire che i magistrati, conseguentemente, non sono più protetti come una volta. Dunque, occorreva tagliare le scorte. Ma non solo combattendo gli abusi o gli impieghi da status-symbol. Se no che messaggio sarebbe? Occorre proprio tagliare. A tutti, dovunque; anche se è stato appena scoperto un progetto di attentato contro un procuratore antimafia. E al tempo stesso far vedere che ministri, sottosegretari e loro nani e ballerine le scorte e le macchine di servizio continuano ad averle. Così che sia chiaro che sono proprio i magistrati a essere meno protetti di una volta; e che lo Stato alla loro pelle ci tiene un po' di meno. E anche questo è stato fatto.

  5. Per indebolire la lotta alla mafia bisognava far vedere che le autorità pubbliche nate da un decennio di lotte e di paure, di umiliazioni e di speranze, sono considerate a pieno titolo -nè più nè meno- posti di potere da spartire, pezzi di domino nello spoil system. Ad esempio il Commissariato contro il racket e l'usura. E occorreva mandar via di lì il primo commerciante che ha organizzato la ribellione contro il racket; lui con i suoi personalissimi rapporti di fiducia con le vittime dell'usura e del pizzo mafioso. O almeno renderlo meno autonomo e meno forte. E anche questo è stato fatto.

  6. Per indebolire la lotta alla mafia bisognava, infine e ovviamente, rendere molto più difficili le investigazioni e i processi. Per esempio intervenendo sui meccanismi di formazione delle prove. E cercando di renderli praticamente proibitivi per chi si azzardi a mettere il naso nei conti all'estero dei padrini e dei loro amici e protettori. Magari arrivando a rendere retroattive tali nuove norme di procedura penale. E anche questo è stato fatto.

 Per indebolire correttamente la lotta alla mafia bisognerebbe ora intervenire sui meccanismi della cultura, della scuola, dell'informazione, della partecipazione religiosa; insomma su tutte quelle attività che sono state utili a mobilitare per la prima volta contro la mafia milioni di cittadini e di giovanissimi in tutta Italia. Occorrerebbe mettere all'indice qualche giornalista libero; così, per dare un segnale. Meglio se è il più autorevole di tutti, un Enzo Biagi, ad esempio, che ha pure raccolto in due libri le dichiarazioni del principe dei traditori, Masino Buscetta. Oppure incominciare ad attaccare i "gargarismi antimafia" che si fanno nelle scuole, magari partendo da un'audizione parlamentare del ministro Moratti. Fatto anche questo. Ancora -questo è vero- non si è riusciti a montare uno scandalo contro un prete di trincea o contro una preside troppo antimafiosa nè a impedire a qualche scrittore troppo impegnato di vincere un premio letterario. Ma sono passati solo cento giorni e qualche cosa. Come si dice nei graziosi quadretti che stanno dietro la scrivania di ogni Capo, "per l'impossibile ci stiamo ancora attrezzando".

(Il Popolo, giovedì 25 ottobre 2001)

Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Commenti al Post:
vogliosoloalbanesi
vogliosoloalbanesi il 15/10/05 alle 17:36 via WEB
ma si certo conviviamoci.....sennò senza la mafia chi fa qudrare i conti dello Stato?????????non aggiungo altro siamo alla frutta
(Rispondi)
Clubmvfaculoberlusca
Clubmvfaculoberlusca il 15/10/05 alle 17:48 via WEB
si amica mia! siamo nella merda!!! siamo una vergogna! una vera vergogna!!!!!
(Rispondi)
crihiphop
crihiphop il 15/10/05 alle 19:38 via WEB
Ciao teso!! ...Non commento su questo post perchè io di politica nn ci capisco niente, mi servono ripetizioni!! hihi ^__^ kisss un abcione e buona serata e buona domenica!!
(Rispondi)
 
Clubmvfaculoberlusca
Clubmvfaculoberlusca il 15/10/05 alle 21:18 via WEB
tesoruccio molto grave!!!! devi leggere e impegnarti!!! è l'indifferenza degli italiani che permette ai politici di pensare che possono tirare avanti all'infinito con questa politica di merda!!! molto grave!!! meriteresti una sculacciata!!!
(Rispondi)
ciemme3
ciemme3 il 15/10/05 alle 21:07 via WEB
mafia e imprenditoria di Stato...ne parlerò col docente d'economia politica...forse ne salta fuori un simpatico seminario hehehehehe (si ride per non piangere)....a proposito! Follini è rinsavito!!
(Rispondi)
 
Clubmvfaculoberlusca
Clubmvfaculoberlusca il 15/10/05 alle 21:28 via WEB
amico mio non commettere questo errore madornale di pensare una cosa del genere!!! è solo una pagliacciata!!! se fosse stata una persona seria sarebbe andato fino in fondo, prima avrebbe votato contro la legge e poi preso atto che la sua posizione nel partito non è condivisa dalla maggioranza si sarebbe dimesso!!! ma no!!! ha votato tutto e continuerà a votare tutto!!! è solo una pagliacciata!!! non solo!!! ma a questo punto dovrebbe intraprendere una lotta interna al partito seria e dovrebbe continuare la lotta contro berlusconi!!! insomma una persona seria , un parlamentare serio, che crede veramente nelle proprie idee avrebbe lottato e continuerebbe a lottare! si sarebbe dovuto dimettere ma dopo aver lottato e dopo le dimissioni dovrebbe continuare a lottare!!! e invece? solo pagliacciate!! vota tutto , continua a votare tutto e poi fa bei discorsi!!! solo chiacchiere!!! non farti prendere in giro amico mio, non cascarci!!! nel prossimo parlamento ci sarà di nuovo l'udc con gli stessi parlamentari e con follini che assumerà un altro ruolo! e ci resterà per i prossimi 50 anni nonostante a parole dica di non essere l'uomo per tutto le stagioni!!! non cascarci amico mio, questi sono giochetti da prima repubblica, visti e rivisti... è la vecchia regola del tutto cambi affinchè nulla cambi!!!!
(Rispondi)
studentessa90
studentessa90 il 16/10/05 alle 11:42 via WEB
nn so cosa dire...nn ho parole...il ke è raro!!!ciao un kissone!!!^__^
(Rispondi)
Clubmvfaculoberlusca
Clubmvfaculoberlusca il 16/10/05 alle 12:45 via WEB
come non hai nulla da dire? ^__^ meriteresti una sculacciata pure te!!!
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 
 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

TVFLASH1hopelove10errea1960paniluvolandfarmlorteyuwTesi89blogdemocraticoambra.albericciventididestraredazione_blog
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963