Creato da senzaporteefinestre il 06/02/2007

TEMPO

E' più il non detto di quel che si può rivelare.

 

 

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Post n°128 pubblicato il 05 Settembre 2007 da senzaporteefinestre

 

La macchia nera si allarga. Invade.

Prendo tempo. L'avevo messo da parte.

Lo spezzo con le dita e ne faccio palline.

Come mollica morbida di pane il mio tempo.

Poi lo lascio cadere. E cammino.

Inciampo sui ciottoli,

maledetti questi piedi disabituati al contatto diretto.

Membrane sintetiche a dividerci. Ovunque.

Non mi hai mai spogliato.

Prendevi ago e filo e mi cucivi la pelle.

Mi disegnavi il tuo mondo di dolore addosso.

E diventava mio quel dolore.

La prima volta furono spilli.

Mi guardavi e li infilavi lentamente sotto le unghie.

Paura e desiderio.

La tua bocca è l'immagine del desiderio.

Dentro la tua macchina respiravo il tuo odore,

immobile e silenziosa, aspettavo una carezza.

Un bacio.

Mai. Troppo piccola dicevi.

 

 

Nel buio mi bloccavi con il coltello alla gola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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stupenda. senza tempo.
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