Costumi e gruppi di appartenenza si succedono sempre più velocemente, insieme alle pseudo-culture dei quali, in una sorta di cause-effetto serpentinea, sono allo stesso tempo figli e genitori. Ma coll’esplodere definitivo della cellulare-mania e media mania, vedo che si assiste a una battuta d’arresto. Ora, per compensare una personalità inesistente, non si gioca più a definirsi parte di un gruppo (sociale,culturale,ideologico o religioso), ma è sufficiente inventarsi una personalità dietro lo schermo del pc (Ciò grazie alla distruzione della società civile ad opera del “modernismo”). E, dovendo più dei ruoli reali questo fare effetto, anzi, deve solo fare effetto (altrimenti che senso avrebbe ?), di conseguenza ci si deve per forza rendere interessanti in un modo o nell’altro. Sia vittimizzandosi che cercando d’ingannare (Es: il leone che si veste da agnello). Forse era così anche prima, solo che dietro c’era uno spessore, o ci si sforzava di averlo. Ora invece si punta solo sull’effetto, perché senza stordire non si può fare rumore. (Tecnica che è già stata messa in uso, ad esempio, negli odierni film d’azione, vere opere degne di un nevrotico).
Ora ci sono diversi tipi di vittimismo: c’è quello mirato solo a proporsi come indifesi in moda da far abbassare la guardia agli altri e ottenere così un vantaggio senza combattere, e quello, diciamo, involontario, perché appare come tale da chi grida lo sdegno in merito a situazioni e norme che avverte nocive per sé e / o altri. Io stesso, mi rendo conto che in questo momento potrei atteggiarmi a vittima, a seconda del gusto soggettivo di ogni singola persona.
Inviato da: motorhomer
il 26/05/2006 alle 10:29
Inviato da: pow_r_toc_h
il 13/05/2006 alle 19:16