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NON KERMESSE MA ESPERIENZA
Alcuni
Certamente l’immagine di
Sidney non serve a dare una diagnosi completa della situazione della Chiesa. Vanno inseriti molti altri fattori nell’equazione, perché la Chiesa è grande e varia, affronta circostanze diverse nella geografia del mondo, e vi convivono germogli primaverili con rami già nodosi. Detto questo, la scena di Sidney rivela alcune cose che molti analisti professionisti non vogliono vedere, o perlomeno nascondono con interesse sospetto: la connessione con la gioventù non ha motivo di perdersi nella Chiesa (dipende dalla proposta che viene fatta); ci sono percorsi educativi capaci di suscitare e accompagnare la fede nel mondo di oggi; la diversità di carismi non divide ma costruisce; e, soprattutto, la parola e la testimonianza di Pietro continuano a essere il più potente richiamo di cui dispone la Chiesa per proporre al mondo la propria esperienza. Certamente
Arrivati a questo
punto, mi domando se gli opinionisti hanno guardato e ascoltato realmente quello che è successo a Sidney, o se seguono solamente una traccia precedentemente scritta. Quello che è successo lì è lo spettacolo della corrispondenza imponente dell’annuncio cristiano con l’attesa del cuore dell’uomo, con il suo desiderio enorme di felicità, con la sua nostaglia di unità e la sua esigenza di giustizia. «Chi soddisfa questo desiderio umano essenziale ad essere uno, ad essere immerso nella comunione, ad essere edificato, ad essere guidato alla verità?»: questa è la sfida radicale che Benedetto XVI è tornato a proporre in nome di tutta la Chiesa: chi può soddisfare la vostra sete di Infinito? E per rispondere a questo non servono le buone intenzioni: qui si rompono le false promesse e gli idoli di ieri e di oggi. Soddisfare questo desiderio è possibile a Colui che lo ha messo nel cuore di ogni uomo, e che ha voluto accompagnarlo nella sua turbolenta avventura. È l’opera di Cristo, che lo Spirito Santo compie nella storia. Il Papa si è rivolto
Ai giovani che
già si preparavano a tornare alle loro lontane case, il Papa ha tracciato questa appassionante rotta: «Che l’amore unificatore sia la vostra meta, l’amore duraturo la vostra sfida e l’amore che attira la vostra missione». Ma come potranno farlo nelle ore amare, nelle aspre controversie della vita o all’interno della propria comunità cristiana, molte volte appesantita da inerzia e sfiducia? Il Papa dà la risposta: «Quello che costituisce la nostra fede non è principalmente quello che facciamo, ma ciò che riceviamo». Questo è il segreto del rinnovamento della Chiesa e questa è anche la ragione di tanti esperimenti pastorali falliti di coloro che ora intonano i loro distinguo al posto di restare ancorati alla gratituità. Ascoltando
In
ogni caso è chiaro che la Chiesa si rinnova quando tira fuori ed espone al mondo la Verità, che è il suo nervo e il suo cuore più profondo, e questo accadrà tra tre anni a Madrid, nonostante le discussioni pesanti dei “saggi”. Rallegrarsi non è segno di conformismo, ma l’inizio di una vera responsabilità. José Luis Restan -IlSussidiario
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Ciò che mi preoccupa principalmente della vicenda del sito islamico legato ad Al Qaeda in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed io siamo stati minacciati di morte, indicati come "due morti che camminano, proprio come si autodefiniva Falcone", è la sottovalutazione del fatto che si tratta di un testo in lingua italiana e che l’autore è verosilmente un italiano convertito all’islam terroristico di Osama bin Laden.
La mia impressione è che in generale, a livello di potere esecutivo, legislativo e giudiziario, immaginando che questo terrorismo islamico "Made in Italy" potrebbe essere l’opera di una testa calda e magari di un cane sciolto, nel senso di un fanatico non organico a un gruppo terroristico noto, il pericolo viene valutato al ribasso e si ritiene quindi che non ci si debba preoccupare più di tanto. Questo è un errore gravissimo. Non si comprende che anche se fosse presente un solo aspirante terrorista e magari un terrorista suicida, sarebbe di per sé sufficiente per avere la certezza che si tratta della punta di un iceberg, dove l’iceberg è una realtà ben radicata territorialmente e ideologicamente che dovrebbe preoccuparci." Magdi Cristiano Allam
Inviato da: maryrose.ms
il 28/08/2008 alle 14:18
Inviato da: dadino22
il 28/08/2008 alle 13:40
Inviato da: maryrose.ms
il 20/05/2008 alle 16:53
Inviato da: frizzoli_na
il 19/05/2008 alle 20:14