Creato da maryrose.ms il 14/05/2008

CONTROESODO

BREVI PAUSE PER RIPRENDERE FIATO

 

 

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NON UCCIDERE

Post n°34 pubblicato il 27 Luglio 2008 da maryrose.ms
 
Tag: persone





http://www.eccomimandame.it/cellule/IMAGES/Gesu_che_predica.jpg

di Renato Farina
Tratto da Il Sussidiario.net il 25 luglio 2008


Quanta tristezza c’è a scrivere ancora oggi di Eluana. Mi rendo conto:
chi ne scrive può farlo senza sprofondare solo se è disponibile a dare
la sua vita per lei. Io non so. Però lo desidero. Non per altruismo, ma
perché questo è ciò che mi è stato insegnato dall’unico in cui c’è
speranza, e non spreco altre parole.

Ora sta prevalendo questo
discorso: l’invocazione del silenzio. Eluana ha diritto al silenzio. Lo
si rivendica quasi con rabbia, come se chiedere di non lasciarla
uccidere sia una violenza sul corpo inerme di lei.

Bisogna
stare attenti a questi discorsi suggestivi. È necessario avere il
coraggio con semplicità di reclamare il diritto di dar voce a lei che
non ha voce. Amplificando le parole delle persone che dedicano a questa
ragazza, da anni, il loro tempo, la loro tenerezza, accarezzandola,
nutrendola. Sono le suore di Lecco. Bisogna rendersi conto che quando
si chiede di staccare la spina, di eliminare la macchina in realtà non
si vuole strappare un filo elettrico, togliere elettricità ad un
marchingegno elettronico, ma solo tagliare via le mani che si accostano
a Eluana, le frizionano la schiena, la portano a prendere un po’ di
sole.

L’umanità, il rapporto d’amore non proclamato
sentimentalmente, ma vissuto nelle ore e nei giorni, è quello che nel
caso di Eluana viene denominato falsamente accanimento terapeutico.


Dinanzi a questo anche Berlusconi chiede che si faccia una legge. Non
lo ritengo necessario, anzi temo si risolva in una corrida dove alla
fine il toro sarà infilzato, ed il toro sono i malati senza coscienza
apparente, ridotti - come si dice - allo stato vegetativo, per cui sarà
consentita l’eliminazione.

Che cosa serve una legge? Basta oggi quella che dice: non uccidere.


Colpisce che personalità di destra e di sinistra la pensino in maniera
simile: vuoi per difendere Eluana da chi vuol strapparle il cibo e
l’acqua, vuoi per sostenere la necessità che la si faccia finita con un
corpo che non c’entrerebbe più nulla con la ragazza. Tra coloro che la
vorrebbero già in agonia, prevale una strana concezione spiritualista o
dualista. Per cui esisterebbe una Eluana che non c’entra con il suo
corpo, una Eluana spirituale che è già morta, e che è la proprietaria
di un corpo indipendente da lei, e siccome lei se n’è andata lo si può
seppellire o cremare, tanto lì non c’è Eluana.

In realtà noi
siamo il nostro corpo. Siamo più grandi di esso, abbiamo desideri
infiniti, ma noi su questa terra siamo questa faccia, questa voce: non
esiste l’io se non situato dentro la carne, se non fatto carne. Così
come Dio non aveva un corpo a prestito, ma era quel grumo di sangue nel
seno di Maria. Non c’è bisogno di essere cattolici per riconoscere
questo dato di realtà.

O se proprio non riesci ad accettare
questo, e cioè che Eluana sia ancora questo corpo, e che la sua dignità
non sia legata alla coscienza (apparente) ma al fatto che è una
persona! Comunque sia capace di intendere e di volere! Ella è in stato
vegetativo apparente, ma non è un vegetale!

Se non accetti
questo, come ha scritto sul Tempo Giorgio Stracquadanio, e se hai il
dubbio, e non capisci, e non sai che cosa sia davvero quello che è
sotto i tuoi occhi; nel dubbio che dietro il cespuglio ci sia un uomo o
un coniglio, magari un dubbio piccolissimo, non sparare è la cosa più
razionale, non uccidere resta un imperativo senza se e senza ma.




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«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
 

LA MADRE

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Ciò che mi preoccupa principalmente della vicenda del sito islamico legato ad Al Qaeda in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed io siamo stati minacciati di morte, indicati come "due morti che camminano, proprio come si autodefiniva Falcone", è la sottovalutazione del fatto che si tratta di un testo in lingua italiana e che l’autore è verosilmente un italiano convertito all’islam terroristico di Osama bin Laden.
La mia impressione è che in generale, a livello di potere esecutivo, legislativo e giudiziario, immaginando che questo terrorismo islamico "Made in Italy" potrebbe essere l’opera di una testa calda e magari di un cane sciolto, nel senso di un fanatico non organico a un gruppo terroristico noto, il pericolo viene valutato al ribasso e si ritiene quindi che non ci si debba preoccupare più di tanto. Questo è un errore gravissimo. Non si comprende che anche se fosse presente un solo aspirante terrorista e magari un terrorista suicida, sarebbe di per sé sufficiente per avere la certezza che si tratta della punta di un iceberg, dove l’iceberg è una realtà ben radicata territorialmente e ideologicamente che dovrebbe preoccuparci." Magdi Cristiano Allam
 
 

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