Creato da Discriminare il 20/05/2012
 

IMMANENTE TRASCENDE

Metafisica del III° millennio

 

 

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A COLLOQUIO CON MARCO TODESCHINI

Post n°11 pubblicato il 20 Giugno 2012 da Discriminare
 
Foto di Discriminare

 «“Buon giorno caro Marco, come stai? Scusa se ti disturbo…”

Molto bene, grazie; sarò felice di rispondere alle tue domande, anche se le stesse mi sono state poste negli anni passati da giornalisti di varie testate nazionali ed estere, e da fisici e premi Nobel di larga fama mondiale. Con te, caro Vincenzo, sarò felice di riprendere i soliti discorsi e le solite dimostrazioni matematiche dal punto di vista leggermente più esoterico, in modo da affiancarmi di più alle tue tesi, anche se, spiritualmente, non possiamo che concordare così come lo hai esposto giorni fa e secondo ciò che di te ho letto della bozza del “Messaggio” lasciata la settimana scorsa.

“Mi fai felice oltremodo, perché non pensavo che avessi avuto il tempo di leggere il mio manoscritto e addirittura porlo a confronto con la tua Scienza Universale! Ne approfitto subito e ti chiedo di parlarmi della dimostrazione di quel fluido universale che si è sempre chiamato etere, che hai specificato meglio come spaziofluidodinamico e che il mio modesto scritto ha chiamato Ordine Esplicato del Puro Amore, mentre Bohm ha chiamato Ordine Esplicato del Campo con Potenziale Q, che ho inserito come forma particolare di Energia Cinetica dal Traspazio al tuo Spazio, come hai potuto leggere dal calcolo da me sviluppato secondo la tua interpretazione dell’equazione di Schrödinger.”

Ho letto e apprezzato. In effetti, Vincenzo, si trattava di dimostrare più che l’esistenza dell’etere, direi la giusta interpretazione del noto esperimento fatto dal prof. A. Michelson nel 1881 con l’intento dichiarato, poi travisato da alcuni fisici, di verificare se questo etere, esistente e da tutti ammesso, fosse immobile o mobile! Quali risultati avrebbe dovuto ottenere l’esperimento se il nostro pianeta fosse stato immerso in una corrente di etere che lo spingesse a rivoluire intorno al Sole alla sua stessa velocità V di circa 30 Km/sec, come risulta anche dalla mia teoria? È chiaro che in tal caso la velocità di rivoluzione della Terra è uguale a quella della corrente fluida di etere in cui è immersa, cioè non vi è velocità relativa tra il nostro globo ed il fluido circostante, essi formano un tutt’unico che si sposta alla stessa velocità intorno al Sole!

Ebbene, con l’interferometro da lui inventato, Michelson trovò esattamente che i due raggi di luce lanciati contemporaneamente uno in senso longitudinale alla Terra e l’altro lanciato in senso trasversale ortogonale al primo, compirono i due uguali percorsi nello stesso tempo, non in tempi diversi come invece si aspettavano nella ipotesi preconcetta della immobilità dell’etere rispetto alla Terra! Senza addentrarmi nella dimostrazione matematica, semplice peraltro, che si può trovare nelle pagine della mia opera, la “Psicobiofisica” al capitolo X°, ti dico solo, caro Vincenzo, che tale famoso esperimento non ha fatto altro che confermare l’esistenza dell’etere, e dimostrato che una corrente di esso si sposta compatta assieme alla Terra nel suo moto di rivoluzione attorno al Sole, come detto. Il risultato incontrovertibile di tale esperimento è in perfetta armonia con l’aberrazione astronomica della luce, come ho scoperto e ampiamente dimostrato. Se Einstein ha ritenuto erroneamente che il risultato di questo esperimento di Michelson fosse in contrasto con l’aberrazione astronomica e per sanare tale contrasto negò arbitrariamente l’esistenza dell’etere, ciò non toglie che entrambi gli esperimenti ottici in parola seguitino a confermare la esistenza di tale mezzo fluido universale e NON a negarla, come ritengono inopinatamente ancora oggi alcuni fisici sostenitori ad oltranza della sua pseudorelatività ristretta e generale. La relatività di Cartesio quindi, ci conferma che è adatta a rendere invarianti le leggi fenomeniche dal sistema di riferimento e che per tale scopo non vi è alcun bisogno di introdurre teorie che variano le leggi a seconda del sistema di riferimento!

Poiché l’esperimento Michelson ha dimostrato, con migliaia di esperimenti compiuti, l’uguaglianza dei tempi dei due raggi di luce, allora NON ha smentito l’esistenza dell’etere come ritenuto erroneamente ma, viceversa, ha confermato l’esistenza di tale fluido universale in modo incontrovertibile!

A proposito del tuo scritto Vincenzo, mi è parso che il tuo concetto dell’Amore quale fluido scientifico universale e sostrato basilare del fluido eterico, sia alquanto tirato per i capelli, intendo scientificamente, perché impossibile da dimostrare come per lo spazio eterico

“Vedi caro Marco, quell’Amore “che muove il Sole e l’altre stelle” non serve dimostrarLo, come invece è servito per l’etere, perché l’Amore è nella natura delle cose esistenti, è un’assioma ineludibile a priori ad ogni esistente, la cui natura è Sat-Cit-Ananda, cioè Esistenza-Intelligenza-Beatitudine, di cui bisogna un giorno tenerNe conto anche nelle analisi sperimentali della scienza dei fenomeni, i più materialistici, perché, anche se non se Ne è coscienti, Esso sempre c’è, è come il prezzemolo in ogni minestra, allora è meglio tenerNe conto con consapevolezza e scienza; a quel punto il nuovo paradigma farà cambiare i cuori, quindi i modi di pensare e di agire non solo delle cime scientifiche, ma ANCHE e soprattutto della gente comune che “non mastica scienza”, ne sono convinto!”

Si, non sbagli caro Vincenzo, perché prima o poi il Bene prevarrà.

“Certo che prevarrà! Come Verità onnipervadente il Cosmo, perché lo scopo principale dell’essere umano è quello di praticare e propagare il valore vitale della verità e tu, caro Marco, sei un buon esempio da imitare, perché la tua vita dimostra inconfutabilmente che prima di predicare la verità la si deve praticare; tu lo dimostri in ogni attimo della giornata. Qualunque cosa accada bisogna avere il coraggio e la convinzione di seguire la via della verità, anche a costo della vita di scienziato e, soprattutto, di uomo. Il tuo viso splendente e pulito riverbera la saggezza che hai nel cuore, che ti ha sempre guidato in tutti gli atti pensativi e operativi, il che mi conforta ulteriormente e mi convince oltremodo che si deve essere pronti a mettere in pratica la verità e la rettitudine anche a costo della propria vita. Grazie di tutto Marco, che Dio te ne renda merito per tutto ciò che fai e continui a fare per l’umanità. Anche se non sei stato onorato come meritavi, sono certo che prima o poi la comunità scientifica tornerà sui suoi passi e te ne renderà merito pienamente.

La scienza sta già ipotizzando un sostrato universale, e con la Meccanica Quantistica di David Bohm la spiritualità sta facendo passi da gigante nella fisica e nella matematica. Il tuo geniale Principio Unifenomenico sta facendo grandi passi nel sostrato dei vari ragionamenti scientifici, vedrai che prima o poi esploderà alla luce del Sole e sarà a tutti chiaro il tuo merito!

Ho qui con me il libro della tua Psicobiofisica. Vorresti autografarmelo per favore? Ne sarei onoratissimo.”

“Certo Vincenzo, ecco fatto. Ancora un paio di chiarimenti. Da come parli delle sensazioni ho l’impressione che ti poni in contraddizione con la mia Psicobiofisica, perché poni le sensazioni nella materia oggettiva, mentre sappiamo che esse vengono suscitate nella psiche solo a seguito dell’onda esterna. Puoi farmi capire meglio, per favore?

“In effetti le sensazioni non vengono solamente suscitate nella psiche perché ivi “nascono” a seguito dell’urto esterno, ma sono anche nell’onda elettronica esterna che urta gli organi sensori i quali, eccitati in un certo modo, suscitano nella psiche sensazioni già poste nel subconscio e/o nel conscio.

Sarebbe più corretto dire che risvegliano sensazioni assopite non che nascono solo al momento nella mente, perché allora non si capirebbe esattamente, restando nel vago, l’interfaccia tra la corrente che arriva e la corrispondente sensazione che essa suscita nell’organo mentale. Mi sono quindi posto la domanda

Come nasce, di fatto, la sensazione?

La mia spiegazione tratta dal vedanta, è vero che sembra contraddire la tua Psicobiofisica, ma invero, ragionandoci su bene, l’avvalora ulteriormente!

Vediamo come. Le cinque sensazioni principali sono non solo soggettive e in, ossia operatori spiritali-psichici dello spazio mentale, ma sono anche oggettive ed out, ossia operatori materiali oggettivi in sintonia con quelli psichici: ad ogni ElementoS [1] corrisponde una Sensazione.

 

 

 

La corrente elettronica di “S = maout, (dove S è l’apparente forza che genera ciascuna sensazione, m è la massa elettronica che investe gli organi sensori, ed a la sua decelerazione), può suscitare nella psiche le sensazioni in perché esse sono anche qualità sottili della stessa massa oggettiva elettronica out, la quale emette le onde elettromagnetiche eccitanti le invisibili sensazioni della mente; ciò è possibile perché vale anche nel particolare l’Immanenza di ciò che è Universale, nel senso che il Universale è lo stesso Incarnato, quindi come il Cosmico svela il Soggettivo Incarnato, così le Qualità oggettive immanenti svelano le Qualità soggettive chiamate Sensazioni, site già nella Mente;

come dire che solamente il Cosmico può svelare il Incarnato, quindi solamente le Sensazioni Oggettive possono svelare quelle Soggettive già ivi residenti a livello conscio, ma soprattutto subconscio; pur restando, bada bene, la Mente Ordinaria incapace della Sintesi Cosmica, prerogativa della sola Intuizione del Sé Incarnato. Anche tu, del resto, parli della “Mente di Dio”, quindi è sempre da Dio che vengono suscitate le sensazioni!

La differenza tra le nostre definizioni sta principalmente nel fatto che io considero l’Universo una esplicazione di Dio, tu invece poni Dio come Persona Creatore dell’Universo e da esso separato!

Il mio punto di vista è confermato pienamente dal testo evangelico di Giovanni e, in particolare, da quello vedico: “Colui che vede tutti gli esseri nel Sé e il Sé in tutti gli esseri…” (Isa upanisad: 6). Infatti, il Signore che è in tutti i cuori è lo stesso Signore della Totalità, cioè degli Universi grossolani e sottili, e non è una entità distinta da essi. Il Signore (Isvara = Cristo) è onnisciente, perché attraverso tutti gli stati di coscienza di veglia, sogno e sonno profondo, risiede, come Conoscenza in ogni individualità e quindi è sempre il Signore che permette e svela la percezione oggettiva.

La mente si proietta all’esterno tramite gli Organi di Senso, si lega agli oggetti e, al tempo stesso, in virtù di questo atto, ne assume la forma; questo processo viene chiamato Funzione Mentale (vritti).

Gli oggetti conoscibili vengono conosciuti unicamente per mezzo degli Organi dei cinque sensi, quindi la sperimentazione del mondo avviene attraverso questi strumenti che agiscono da intermediari tra il conoscitore (anima o jiva) e il conoscibile. La capacità interiore di conoscere gli oggetti viene chiamata “mente” (manas). La mente, però, NON è intelligente e quindi non lo sono neppure le sue trasformazioni ed elaborazioni.

Dunque la mente, che è priva di intelligenza (acetana), NON può conoscere la Intelligenza Suprema (Cetana) che pervade l’Universo!

La Forza Motrice che attiva gli strumenti interni del corpo fisico è Dio, è il Signore posto nel cuore. Ma la cosa che più potrebbe meravigliare è il fatto che la Entità Eterna è IMMOBILE, quindi non è sottoposta ai tre impulsi (guna[2]: sattva, rajas, tamas) della manifestazione, in quanto in perfetto equilibrio, né impartisce ordini ai sensi per un qualche scopo. Allora sorge una domanda:

la mente, l’energia vitale, la parola e tutti i sensi, svolgono le loro rispettive funzioni spinti dalla Legge di causa-effetto, oppure agiscono così perché mossi dalla Volontà di una Forza Consapevole?

Quando la mente, per mezzo dei sensi di percezione, si estroverte e avvolge gli oggetti, nasce la conoscenza; dunque, sia i cinque sensi che la mente sono solo STRUMENTI DI CONOSCENZA, ma come possono svolgere questa funzione intelligente se, per loro natura, SONO OTTUSI? La risposta ovvia è questa:

possono svolgere quella Funzione Mentale grazie alla PRESENZA DELLO SPIRITO (il o Atma), che riflette il Suo splendore sull’Organo Interno (Antahkarana), ossia sul complesso mente-ego-intelletto.

L’Atma è, dunque, il Motore del Movimento, la Macchina della Macchina, ovvero la Luce, lo Splendore dell’Atma è l’Orecchio delle orecchie, l’Occhio degli occhi, la Corrente che mette in azione ogni cosa!

Ma l’aspetto più stupefacente è che lo Spirito ( o Atma) è INATTIVO E PRIVO DI QUALSIASI ATTRIBUTO, quindi NON ha niente a che fare con la mente e con i sensi che, tuttavia, vengono attivati dalla Sua Presenza; quindi l’Atma NON è responsabile dell’uso dei sensi, nel bene e nel male, di ciò è colpevole il Suo riflesso: l’anima!

Non esiste un conoscitore che sia in grado di conoscere l’Atma perché Egli è la Pura Conoscenza Stessa, quindi non può essere conosciuto da un conoscitore perché è il Conoscitore! Ogni altra cosa può essere conosciuta tramite il processo conoscitivo, ma NON la Conoscenza Stessa!”

Va bene, ho capito meglio il tuo pensiero; ma in tal caso non incorri nel panteismo? Non ti pare?

“No caro Marco, non mi pare, perché Dio è Immanente ma è anche Trascendente.”

Dell’altra cosa che volevo sapere mi hai già risposto. Non sono daccordo sulla immanenza perché la mia cultura è cristiana.

“Scusami, non volevo arrivare a questo punto, tanto meno offendere la tua sensibilità religiosa; specifichiamo meglio però: cattolica, che è anche cristiana. Vedi amico mio, tu non credi nell’immanenza di Dio, eppure ogni cosa che ci circonda parla di Dio, la stessa Bibbia parla di un Dio immanente, come mai tu non Lo vedi?”

Perché, caro Vincenzo, io Lo vedo con gli occhi della mia fede cattolica, come hai voluto, giustamente, specificare, tu invece, da ciò che dici e scrivi, non ti professi cattolico, anche se ti dichiari essere cristiano. Onestamente mi dai l’impressione di seguire il Buddismo. Comunque, non è per discriminare le varie religioni che ci siamo incontrati, no?

“Vero, tuttavia il mio scritto si basa sui testi vedantici, e per forza deve coinvolgere anche il discorso umanistico delle religioni.

A proposito del Dio Creatore e non Immanente. Ci crederei pure se qualcuno mi potesse dire dove questo Dio si trovi, in quale “parte dell’Universo immenso” è residente? Se rispondi che si trova nella nostra Immagine spirituale, nella nostra Anima, allora è dello stesso Dio che parliamo, perché dire della Sua Immagine in noi è come dire della Sua Immanenza negli esseri umani, allora fai ancora un piccolo passettino e vedrai che Lo ritrovi anche Immanente nella materia dell’Universo; guarda bene e Lo trovi anche nel nucleo dell’atomo!”

No, non si può arrivare a tanto, con qualsiasi tipo di scienza, perché noi siamo solo dei piccoli uomini!

“Mi spiace contraddirti caro Marco, ma come disse lo stesso Gesù Cristo: Voi siete Dèi[3], noi siamo Divini, anche se non ne siamo ancora pienamente consapevoli. Grazie della squisita ospitalità ma è ora che vada, non voglio stancarti troppo amico mio. Vedo già tua figlia che si avvicina premurosa… Grazie di tutto. Verrò ancora a farti visita per abbeverarmi direttamente alla tua Scienza Spaziodinamica, magari mi parlerai dell’Aberrazione delle stelle.”

Vieni tutte le volte che lo riterrai opportuno, amico mio, sarai benvenuto sempre! Buon ritorno a casa, arrivederci a presto.”

“Arrivederci a presto Marco, che Dio ti benedica!”

 

Bergamo,  07 giugno 1980 »



[1] I 5 Sensi sono legati ai 5 Elementi Sottili indicati come ElementiS e sono: Spazio, Aria, Fuoco, Acqua e Terra.

[2] Guna o triguna: attributi che determinano le propretà di tutte le cose create:

       Sattva = puro, buono, nobile, spirituale, calmo;

                Rajas = passionale, agitato, attivo, mondano;

                Tamas = inerte, ottuso, oscuro, ignorante.

[3] Citazione di Gesù: Vangelo di Giovanni 10, 34 citando Salmo 82, 6 del Vecchio Testamento.

 
 
 
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