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LA MENTALITà

     La nostra, e una mentalità decadente?

   

Provo a rispondere io, sperando che anche voi darete la vostra risposta. 

 No! Ma, se si va avanti così lo sarà. Il pesce puzza dalla testa, sì e sempre detto. La politica in quanto tale, non esiste a Crispano. Esiste invece la politica dell’arroganza, dell’odio personale, dell’egocentrismo e dell’ignoranza (vedi i voti acquisiti con salsicce e costolette di maiale).

Tutti i politici di Crispano, a qualunque schieramento appartengono, rispecchiano questo tipo di politica. Il cinquanta per cento della decadenza mentale esistente e dovuto a loro.

Per quanto riguarda il resto, la situazione Crispanese somiglia molto al film i “I magnifici sette”.

Il popolo di un piccolo paese messicano e vittima di continue scorribande di Calvera e dei suoi banditos, che, quando arrivano, si prendono tutto il loro raccolto, il vino e se le trovano approfittano delle loro donne.

Un giorno, asfissiati da queste continue razzie da parte dei banditos, una loro delegazione va al confine per assumere dei cowboys, n'assumono sette e tornano in paese. Questo popolo, era abituato a vivere dentro la paura e a nascondersi in chiesa tutte le volte che c’era un pericolo. I magnifici sette, che rappresentavano il coraggio, la scaltrezza, la voglia di giustizia, la libertà, l’intelligenza, l'unita, e l'amore per gli altri. Istruirono e aiutarono questo piccolo popolo a difendersi da solo, invece di chiudersi in chiesa tutte le volte.

Alla fine ci riuscirono, uomini donne e bambini uniti, si difesero e si liberarono dalle scorribande sempre più frequenti di Calvera e dei suoi banditos.

 Anche a Crispano, da quando sono arrivati Calvera e i banditos (molti anni ormai) la maggior parte dei Crispanesi si chiude in chiesa, o nel Katecumenio, andiamo a cercare i magnifici sette? 

              

 
 
 

 

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    Camorra quotidiana  (camorra di strada) 4

Post n°67 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da satiricus1
 

Mentalità Decadente

 

Un adolescente di circa 15 anni si fidanza con una ragazzina, dopo qualche mese la ragazza si rende conto che con lui non e cosa e lo lascia.

Il ragazzo, figlio di un “è miezz a via”, la ragazza, figlia di una famiglia media, i genitori lavorano lei va al liceo e sogna di laurearsi.

Il padre del ragazzo e una mezza calzetta, ma e stato alcune volte dentro e si vanta di conoscere camorristi di alto livello, il ragazzo, ha lasciato la scuola alle medie, ripetendo due volte la prima e due la seconda, sogna da grande di essere un camorrista.

Il ragazzo, deluso fortemente di quello che gli aveva fatto la ragazza lasciandolo, reagisce in malo modo, andando a gridare e schiamazzare nei pressi della sua casa dicendo anche parolacce.

La famiglia della ragazza, che, non pensa neanche lontanamente di chiamare i carabinieri per non mettersi sulla bocca di tutti, cerca di allontanarlo, ma lui, anche andando via, ritorna nei giorni seguenti e continua a gridare ingiuriare e dire parolacce.

Non potete immaginare che cosa succede psicologicamente ad una famiglia che gli capita un fatto del genere.Il padre, che e una persona per bene, vorrebbe andare a parlare con il padre del ragazzo e dirgli di imparare l’educazione al figlio, ma la moglie dice: “ dove vai, chell’è gente malamente e sono abituati a litigare con tutti, con chi ti metti, lascia perdere”. Chiamare la forza pubblica, non e cosa, in provincia e non solo, l’omertà e incarnita nella mente, non si e abituati, tra l’altro hanno un politico in famiglia.

Interviene lo zio della ragazza, dice che gli va a parlare lui e via dicendo, infatti, qualche giorno dopo lo zio che e con un cugino in auto, vede il ragazzo per strada, si ferma e cerca di parlargli civilmente, il ragazzo, per tutta risposta gli risponde male e inizia ad alzare la voce, lo zio a questo punto ne ha piena la misura, l’istinto di parentela e di adulto gli fa sferrare uno schiaffo al ragazzo pentendosene subito, apriti cielo, non potete immaginare questo, che si fa afferrare, piange, minaccia di farlo sparare dal padre, si sbatte ma a distanza, comunque, lo schiaffo ha fatto il suo effetto, ed esce fuori il meccosiello che e in lui, il cugino dello zio della ragazza spinge lo schiaffeggiatore in auto dicendogli di lasciar perdere.

Successo questo fatto, provate ad immaginare ancora una volta come si sente una famiglia quando gli cade addosso una cosa del genere.

Nel frattempo che lo zio e il cugino tornano a casa, il ragazzo, ha già telefonato e minacciato di farlo sparare dal padre.

La famiglia intera compreso i bambini nel panico assoluto.

Di chiamare la forza pubblica non se ne parla nemmeno.

Lo zio della ragazza quella notte non dorme, ad un tratto, gli viene in mente che un suo amico d’infanzia ha un fratello che e diventato un camorrista.

Di prima mattina lo raggiunge sul lavoro, gli spiega il fatto e l’amico lo prende a cuore e gli promette di parlarne al fratello.

Inizia la trattativa.

Il fratello dell’amico dello zio della ragazza, si impegna, organizza un summit, dato che il ragazzo e stato battezzato da un camorrista suo amico.

Tengo a precisare che se il ragazzo non avrebbe avuto nessuna conoscenza camorristica avrebbe preso un cumulo di mazzate.

Adesso fate ancora uno sforzo e cercate di immaginare la riunione.

In una stanza qualunque, in un appartamento qualunque, di un comune nella zona nord di Napoli, il ragazzo e il padre già sono lì, il compare di battesimo del ragazzo, (il camorrista) va avanti e indietro con un bicchiere in mano.

Entra nella stanza l’amico dello zio della ragazza ed esclama: “chi vuole sparare allo zio della ragazza deve sparare prima a me”, in quel momento entra in scena il fratello camorrista che si riconosce con l’altro camorrista, si salutano e si abbracciano mentre entra lo zio della ragazza e il cugino, succede che il padre del ragazzo, si rivolge allo zio della ragazza e dice “ma com' tu appartieni a chist”, riferendosi al fratello dell’amico dello zio della ragazza, “ma allora qual’e o problem”, diede uno schiaffone al ragazzo a sorpresa e davanti a tutti e disse  “chiedi scusa allo zio della ragazza”, il ragazzo lo fece.

Lo zio della ragazza l’amico e il cugino andarono via subito, il ragazzo e il padre andarono via dieci minuti dopo, i due camorristi, che avevano risolto un problema sociale, rimasero a parlare d'affari……..

 

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Un blog di: satiricus1
Data di creazione: 13/07/2006
 
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"NOI SIAMO ACQUA"

"Noi siamo acqua"

Quando l’’artista si fa strumento, coscienza collettiva, imputato e obiettore di una società cosi detta “evoluta”, ciò che è espressione visiva penetra l’osservatore interagendo con lui fino al coinvolgimento.

L’acqua e l ‘inizio, la vita, la parte fluida del cosmo  l ‘acqua e primordiale.

“Noi siamo acqua”.L’acqua, un archetipo potente e importante come quello del sole.Un elemento che, come la terra e l ‘energia (il fuoco) già da diversi anni bisogna comprarla.

Un'opera come “Noi siamo acqua”, più che essere spiegata, in qualche modo pone una domanda forte e consapevole.

Quelli che verranno dopo di noi ,cammineranno per strada con le maschere antigas e andranno a fare la fila al supermercato per comprare L’aria ?

 

NON MI AVRETE MAI COME VOLETE VOI

No, non mi avrete mai come volete voi!

Non sono come voleva mio padre, non sono e non sarò come vuole mia madre (cara) non posso, non sono come vorrebbero i miei fratelli e le mie sorelle, non sono come vuole la mia donna, neanche come vogliono i miei figli, non sono come vorrebbero gli altri parenti, non sono nemmeno come vorrebbero i miei amici, non sono come volevano i miei insegnanti a scuola, sono un operaio, non riuscirò mai ad essere come vogliono questi datori di lavoro, non posso essere come vuole questa televisione e informazione, non sono come vuole questa politica, non sono come vogliono i politici di Crispano, ne come vuole la mentalità camorristica, non sono come vuole la chiesa, non potrò mai essere come vuole il parroco di Crispano.

Sono come vogliono il sole, la luna, le stelle, come vuole il mare e l’alta montagna, sono come vuole il vento la natura la terra, come vogliono gli animali.

Scusate tanto, non mi avrete mai come volete voi!

 

IL MIO APPELLO LA MIA SFIDA

Stamattina vado in giro per crispano per pubblicizzare questo blog,cercherò di farlo sapere a quanti più Crispanesi mi sarà possibile.

Il mio appello va a tutti i Crispanesi che verranno a visitare il blog, per favore comunicatelo a tutti i crispanesi che conoscete.

Questo blog sarà dei crispanesi, scrivete commentate mandatemi le vostre foto, che sostituirò con la mia e le altre periodicamente, il mio intento e di far capire che il Crispanese sia tutta crispano, voglio dire,siamo più di dodicimila abitanti e quando si parla male di Crispano non interessa nessuno, difendiamo Crispano come se tutta la popolazione fosse uno solo, il Crispanese.

Sarebbe bello l'intervento dell'altra metà del cielo, le Crispanesi. Per adesso, non sono riuscito a trovare l'indirizzo web dei giornalisti del mattino, se qualcuno di voi ha facoltà mandategli questo blog oppure fatemi sapere come rintracciarli che me la vedo io.

La mia Sfida va

A tutti i politici di Crispano degli ultimi venti anni e più, ovviamente del c.destra e del c. sinistra scrivetemi se avete coraggio.

Ai camorristi crispanesi scrivetemi provate a usare la parola se avete coraggio.

 
 

LA MIA ANIMA

Era lì, davanti a me, con l’aria di chi vuole interrogarti, forse per timidezza o perché avevo aperto la porta mezzo nudo, non lo fece. Con movimenti molto impacciati sostenne che mi avrebbe aspettato al parco alla solita panchina, e senza darmi il tempo di rispondere volò via.

Questo mi mise addosso una certa agitazione, al punto che guardandomi fra gli occhi nello specchio la mia fronte diventò un piccolo schermo. Dapprima nebbiosamente, poi più nitida vidi la sua figura, in piedi su uno sgabello, e di spalle Io che gli allungo una mano per farla scendere.

La guardavo nel cuore degli occhi sperando che, oltre alle mie parole ascoltasse anche il mio pensiero:

 “…….SEI UNA DONNA

PER ME SEI TUTTE LE DONNE

SEI LA LUCE DEL FARO

CHE ILLUMINA GLI SCOGLI

DELLA MIA ANIMA

ED ANCHE SE A VOLTE NON  VOGLIO                                                                  

MI GUIDI… E MI PROTEGGI

NEL FANTASTICO VIAGGIO DELLA VITA.”

 

G. M.

 

"RESISTENZA PASSIVA"

In questi giorni si sono accesi i riflettori dei media su Napoli città. E la provincia?

A Crispano non ci sono più di 20 camorristi.

Uno e mezzo per ogni 1000 abitanti.

Li conosciamo. Prima di tutto sono esseri umani, sono genitori, mariti, fratelli, figli, e in quanto esseri umani amano, le mogli, i figli, i fratelli.

Per questo noi li amiamo.

Per quanto riguarda il resto, sono i nostri peggiori nemici, rappresentano la peggiore decadenza mentale che possa ricadere su un piccolo comune come Crispano. (di riflesso in tutta la provincia di Napoli e la Campania)

Che cosa significa resistenza passiva contro costoro?

Nessun rispetto, niente legami, niente favori, niente di niente, non cagarli proprio, non dargli nessuna importanza, non avere mai bisogno di loro, soprattutto non avere paura, al massimo dato che sono esseri umani e anche loro amano, un buongiorno e buonasera niente di più.

Questo deve fare la cosiddetta società civile!

Lo stato, la magistratura e gli organi di polizia, lo sanno chi sono, e solo loro possono sequestrare i soldi e i beni della camorra, l’unica vera risposta che può dare lo stato.

 

La società civile gli toglie il potere, lo stato gli toglie i soldi e i beni e li distribuisce, facendo aumentare il benessere  la cultura anticamorristica, questa e resistenza passiva, e tanto utopistico?

 

 

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