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LA MENTALITà

     La nostra, e una mentalità decadente?

   

Provo a rispondere io, sperando che anche voi darete la vostra risposta. 

 No! Ma, se si va avanti così lo sarà. Il pesce puzza dalla testa, sì e sempre detto. La politica in quanto tale, non esiste a Crispano. Esiste invece la politica dell’arroganza, dell’odio personale, dell’egocentrismo e dell’ignoranza (vedi i voti acquisiti con salsicce e costolette di maiale).

Tutti i politici di Crispano, a qualunque schieramento appartengono, rispecchiano questo tipo di politica. Il cinquanta per cento della decadenza mentale esistente e dovuto a loro.

Per quanto riguarda il resto, la situazione Crispanese somiglia molto al film i “I magnifici sette”.

Il popolo di un piccolo paese messicano e vittima di continue scorribande di Calvera e dei suoi banditos, che, quando arrivano, si prendono tutto il loro raccolto, il vino e se le trovano approfittano delle loro donne.

Un giorno, asfissiati da queste continue razzie da parte dei banditos, una loro delegazione va al confine per assumere dei cowboys, n'assumono sette e tornano in paese. Questo popolo, era abituato a vivere dentro la paura e a nascondersi in chiesa tutte le volte che c’era un pericolo. I magnifici sette, che rappresentavano il coraggio, la scaltrezza, la voglia di giustizia, la libertà, l’intelligenza, l'unita, e l'amore per gli altri. Istruirono e aiutarono questo piccolo popolo a difendersi da solo, invece di chiudersi in chiesa tutte le volte.

Alla fine ci riuscirono, uomini donne e bambini uniti, si difesero e si liberarono dalle scorribande sempre più frequenti di Calvera e dei suoi banditos.

 Anche a Crispano, da quando sono arrivati Calvera e i banditos (molti anni ormai) la maggior parte dei Crispanesi si chiude in chiesa, o nel Katecumenio, andiamo a cercare i magnifici sette? 

              

 
 
 

 

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Post n°128 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da satiricus1
 

Totò Cuffaro che festeggia la sua condanna a cinque anni con i cannoli, lo ritroveremo in senato con la benedizione di Casini.

Mastella stronca magistrati e governo, poi, fa il poeta pensando allo psiconano nazionale.

Lo psiconano e topogigioveltroni hanno fatto l'inciucio a danno di tutti gli Italiani.

Nei prossimi 60 giorni ci scoglioneranno in tv e sui giornali con la campagna elettorale, fregandosene dei tre o quattro morti al giorno sul lavoro del precariato e gli stipendi che non si arriva a fine mese.

Non so voi, io come Italiano ho una nauseante rabbia in corpo, non mi riesce ne di guardarli ne di sentirli.

Doppio buco nero

buconero.jpg

 Mi associo a questi giovani laureati e lavoratori che li hanno mandati affanculo in diretta ad Annozero.

A Crispano le Liste Civiche che stanno per proporci fanno venire ancora di più la nausea, verso chi vuole prendere per il culo i Crispanesi, sto aspettando la pubblicazione delle liste con nomi e cognomi dei candidati a sindaco (forse 5 o 6) per poterli sputtanare a ruota libera, per cui chi ha le serpi nel manico non si venga poi a lamentare o a tentare di far censurare i post, chi non vuole che si parli di lui (lei) allora non si candida, nel frattempo vi mando un vaffanculo a priori per le schifezze che state combinando nella preparazione delle liste. 

A presto.

Nel post 124 invito i giovani Crispanesi ad esprimersi sulla rete.

"Fatelo anche voi, soprattutto voi, giovani e ragazze, dite la vostra, usate la ricchezza mentale, la fantasia e l’immaginazione, registrate gli sfoghi Crispanesi con telefonini, web cam, videocamere e pubblicate su You Tube  al tag  “Valvola di sfogo” quelli più impegnati e interessanti li pubblicherò anche io su questo blog."

Vi presento alcuni video culturalmente molto espressivi ed impegnati dei nostri giovani Crispanesi.

         

  

Se volete qui  http://it.youtube.com/user/Rionesip

potete vedere il resto.

Meditiamo Crispanesi  meditiamo. 

P.S. Vi propongo lo spot dei ragazzi del meetup di Napoli e vi invito tutti a partecipare sabato prossimo 23 febbraio al giorno del "Rifiuto" a piazza Dante, venite Crispanesi venite.

 MEETUP NAPOLI

liste_civiche.jpg

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/02/08 alle 17:48 via WEB
Caro Giovanni, nè a destra nè a sinistra, solo volare alto, te lo prometto. Fraternamente Oscar
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/02/08 alle 18:53 via WEB
La giusta rabbia Scrive Aristotele: "Adirarsi è facile, ne sono tutti capaci, ma non è assolutamente facile e soprattutto non è da tutti adirarsi con la persona giusta, nella misura giusta, nel modo giusto, nel momento giusto e per la giusta causa" L'unica cosa che ho da dire sulla rabbia è che prima o poi ti abbatte, ti indebolisce, non scompare, anche se sembra non manifestarsi con lo stesso vigore dei primi tempi. Io convivo da dieci anni con la rabbia, e ormai sono stanca, tanto da non riuscire più ad arrabbiarmi, da non avere più la voglia di alzare la voce, neanche per difendermi. Credo che tutto questo accada perché non ci si sfoga: io ho avuto tante di quelle occasioni per urlare, per alzare le mani, anche solo verso il cielo; ma non ho mai reagito. Per ora vivo non riconoscendomi più. La mattina sono nervosa, intrattabile; il pomeriggio invece l'opposto, passo il mio tempo a dormire, se sono sveglia vago per quelle quattro mura che costituiscono il luogo in cui vivo, che non riesco a chiamare casa, e non apro bocca; la notte sto nel letto a bermi le lacrime che non ho potuto o voluto sfogare quando ce n'era bisogno. All'inizio di quest'anno tutti i miei cambiamenti mi piacevano perché, dopo un periodo passato sentendomi vuota, cava di sentimenti, provavo emozioni forti... Ma ora basta. Piangere è bruttissimo, orripilante; la situazione peggiore che possa succedere è proprio farsi beccare a piangere, o magari sapere che tua madre in quel momento ti ascolta, ma ha paura di avvicinarsi. È brutto covare rabbia essendo stanca di essere arrabbiata, perché so che da un giorno all'altro cederanno le barriere, scoppiando e sfogando tutto il mio dolore, vomitando i miei guai, urlando le grida che ho tenuto nascoste. Non ne avrò per nessuno: per mio padre, la rappresentazione di tutto ciò che non voglio essere. Da cui voglio fuggire. Non sarò mai quella che tu vuoi che io sia. Stai crescendo una serpe in seno, papà? Non ce ne sarà per la mia mamma, il nostro amore incondizionato annegato nella sua ignoranza e nella sua paura; né per mia sorella, che ha cercato di privarmi dell'unica cosa che mi ha fatto sentire viva, che tempo fa mi allontanò da quel vuoto, da quella voglia di morire. Mi hai voluto negare la felicità, la pura essenza di quello che sono: una creatura apollinea e dionisiaca, come la mia fonte di felicità. Il giorno in cui sputerò loro in faccia tutta la mia rabbia, essa scomparirà definitivamente, e tornerò io, come ero un tempo. No, com'era un tempo non tornerà più. Perché il suo è un rito (rabbioso) di passaggio in cui si abbandona l'amore fusionale con i propri familiari per aprirsi a quella non-famiglia che è la società. Dove non ci sono padri, madri e sorelle disposti a capire quel che noi stessi non capiamo, ma concorrenti anche abbastanza feroci nella competizione della vita. Per staccarci da quel "sentimento oceanico", come lo chiama Freud, che ci lega ai nostri familiari, occorre la forza che negativizza tutto quello che un tempo abbiamo amato, che fa urlare in casa, ci fa piangere e sbattere la porta. Sottesa alla rabbia c'è un conflitto con il mondo esterno o con se stessi che controlliamo poco e maneggiamo peggio perché in preda alla rabbia non siamo più padroni delle nostre azioni. Per questa sua componente irrazionale, la rabbia, come ci ricorda Aristotele, non è da confondere con l'odio che può raggiungere i suoi scopi distruttivi solo percorrendo rigorosamente le vie della razionalità. Proprio perché estranea alla sfera della razionalità, la rabbia è percepita come qualcosa d'altro da noi, che può impossessarsi di noi, facendoci perdere la capacità di controllo e l'uso della ragione. C'è dunque nella considerazione che abbiamo della rabbia qualcosa di significatamente immorale, nel senso che ciascuno di noi si identifica con la parte irrazionale e ben educata di sé e rifiuta di riconoscere come propria la parte passionale, della cui attivazione è sempre responsabile l'altro. In realtà le passioni sono dinamiche del corpo che lo danneggiano sia quando vengono eccessivamente compresse, sia quando vengono scatenate senza limiti. Per cui la rabbia compressa che preme contro le pareti del nostro io senza sfondarle, nella fantasia popolare genera il cancro, così come il suo scatenamento aumenta la pressione, provoca l'attacco cardiaco o il colpo apoplettico. Facciamoci carico delle nostre passioni e, invece di comprimerle come il senso comune, l'ipocrisia e una cattiva scuola religiosa ci hanno insegnato, diamo loro espressione avendo cura della "giusta misura". Ma soprattutto non limitiamoci alle rabbie private e non condanniamo troppo frettolosamente le rabbie collettive come quelle che il popolo di Seattle esprime in occasione dei vari G8, o come quelle dei palestinesi che il 6 febbraio di ogni anno celebrano il "giorno della rabbia", per dire che ci sono questioni che esigono giustizia e la chiedono con l'unica forza a disposizione di chi non ha potere: la forza dell'emozione, che dobbiamo imparare non solo a conoscere ma anche a capire, per evitare che la deprecazione della rabbia nasconda l'ingiustizia, e il rispetto delle buone maniere occulti, fino a renderli invisibili, i più nefandi giochi di potere.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/02/08 alle 18:40 via WEB
caro giovanni il problema grande di questo paese è che ci sono troppe persone come oscar che pensano di volare in alto forse anche troppo e si sono dimenticati il camminare ho paura per loro che un giorno si ritroveranno nell'iperspazio un amico sincero di questo blog L.R.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/02/08 alle 12:30 via WEB
HO PARLATO DI VOLARE ALTO CARO AMICO, NON DI VOLARE IN ALTO. SIGNIFICA IN POCHE PAROLE GUARDARE DA UN'ALTRA PROSPETTIVA. CARO GIOVANNI LA DONNA CHE TI HA SCRITTO NON è DI CRISPANO, SE VEDI BENE L' INTERVENTO TI RENDI CONTO TRATTASI DI UNA LETTERA A CUI è STATA DATA UNA RISPOSTA. HO VOLUTO AMPLIFICARLA NELLA RETE.FRATERNAMENTE OSCAR
 
 
satiricus1
satiricus1 il 16/02/08 alle 14:37 via WEB
Ok oscar, comunque confermo che e una donna coraggiosa. Per favore, la prossima volta ti prego di specificare, dato che non era firmata in qualche modo ho pensato fosse diretta al blog, penso di pubblicarla come post in futuro, anche per incoraggiare i tanti giovani e ragazze che vivono lo stesso disagio sia in generale che a Crispano ad esprimerlo nella rete.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/02/08 alle 09:22 via WEB
MADRE TERRA Figli/ Febbre senza piaga Che non amate più la battaglia/ Addormentati nel chiuso/ Steli persi in una paglia sparsa al vento/ Nei vostri cuori non c’è più il fango che vi fa tutti uguali?/ Fanciulli/ Troppo assuefatti agli anniversari/ Piegate spesso la vostra fronte sotto il sole squallido/ Del mio sangue ormai vecchio/ Non sapete più spiare le stelle nel chiarore del cero/ Non attingete sotto questo velo la pronuncia del linguaggio vero/ La percossa di Cristo non vi fa più male?/ Cigni tarlati/ La purezza copre il vostro cuore/ Erba però non prato/ Popolo impotente e macilento/ Uno stupido dio/ il guadagno di un amore senza sofferenza/ Ti tiene sotto il suo calcagno/ Io sono la madre terra che non sente più il vostro lamento/ L’atarassia non l’ ingiustizia è il nemico del mio grembo/ L'omertà non il sopruso è il mio supplizio/
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/02/08 alle 16:38 via WEB
LE illusioni elettorali sbriciolate dall'economia e dalla politica mondiale. IL parlamentarismo è in crisi storica da quando la borghesia ha ultimato la sua ascesa rivoluzionaria,è divenuta classe dominante e si è trasformata in borghesia imperialista.Il novecento è l'era della democrazia imperialista,dove colossali concentrazioni dell'industria e delle finanze si battono allo stremo per la spartizione dei mercati mondiali,e piegano a questo scopo gli stati,i partiti e le ideologie,fino a quando non sono gli eserciti a decidere i limiti dell'influenza reciproca.Nell'era della democrazia imperialista i parlamenti sono vuota nchiacchera,oscuro mercato della spesa clientelare per un perassitismo crescente,oppure mera propaganda dell'ideologia che le masse devono accettare passivamente nel voto.Le decisioni che contano sono prese altrove nei gabinetti degli esecutivi,tra i capi delle commissioni,nei consigli delle banche centrali,tra i tecnocrati e i grandi commiss. delle amministrazioni.é li che si spende l'influenza dei grandi gruppi borghesi,posto che sempre è la contesa mondiale a dettare legge.La democrazia televisiva esalta, se possibile i tratti delinearidi un parlamentarismo in crisi irrimediabile:Tutto vi è chiacchiera,apparenza buffoneria,messa in scena e superficiale manipolazione, senza distinzione di schieramento.Il nostro astensionismo strategico se sarà è l'opposto della passività elettorale.é riflessione e lotta cosciente. Lanterna rossa e gruppo autonomo 79
 
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"NOI SIAMO ACQUA"

"Noi siamo acqua"

Quando l’’artista si fa strumento, coscienza collettiva, imputato e obiettore di una società cosi detta “evoluta”, ciò che è espressione visiva penetra l’osservatore interagendo con lui fino al coinvolgimento.

L’acqua e l ‘inizio, la vita, la parte fluida del cosmo  l ‘acqua e primordiale.

“Noi siamo acqua”.L’acqua, un archetipo potente e importante come quello del sole.Un elemento che, come la terra e l ‘energia (il fuoco) già da diversi anni bisogna comprarla.

Un'opera come “Noi siamo acqua”, più che essere spiegata, in qualche modo pone una domanda forte e consapevole.

Quelli che verranno dopo di noi ,cammineranno per strada con le maschere antigas e andranno a fare la fila al supermercato per comprare L’aria ?

 

NON MI AVRETE MAI COME VOLETE VOI

No, non mi avrete mai come volete voi!

Non sono come voleva mio padre, non sono e non sarò come vuole mia madre (cara) non posso, non sono come vorrebbero i miei fratelli e le mie sorelle, non sono come vuole la mia donna, neanche come vogliono i miei figli, non sono come vorrebbero gli altri parenti, non sono nemmeno come vorrebbero i miei amici, non sono come volevano i miei insegnanti a scuola, sono un operaio, non riuscirò mai ad essere come vogliono questi datori di lavoro, non posso essere come vuole questa televisione e informazione, non sono come vuole questa politica, non sono come vogliono i politici di Crispano, ne come vuole la mentalità camorristica, non sono come vuole la chiesa, non potrò mai essere come vuole il parroco di Crispano.

Sono come vogliono il sole, la luna, le stelle, come vuole il mare e l’alta montagna, sono come vuole il vento la natura la terra, come vogliono gli animali.

Scusate tanto, non mi avrete mai come volete voi!

 

IL MIO APPELLO LA MIA SFIDA

Stamattina vado in giro per crispano per pubblicizzare questo blog,cercherò di farlo sapere a quanti più Crispanesi mi sarà possibile.

Il mio appello va a tutti i Crispanesi che verranno a visitare il blog, per favore comunicatelo a tutti i crispanesi che conoscete.

Questo blog sarà dei crispanesi, scrivete commentate mandatemi le vostre foto, che sostituirò con la mia e le altre periodicamente, il mio intento e di far capire che il Crispanese sia tutta crispano, voglio dire,siamo più di dodicimila abitanti e quando si parla male di Crispano non interessa nessuno, difendiamo Crispano come se tutta la popolazione fosse uno solo, il Crispanese.

Sarebbe bello l'intervento dell'altra metà del cielo, le Crispanesi. Per adesso, non sono riuscito a trovare l'indirizzo web dei giornalisti del mattino, se qualcuno di voi ha facoltà mandategli questo blog oppure fatemi sapere come rintracciarli che me la vedo io.

La mia Sfida va

A tutti i politici di Crispano degli ultimi venti anni e più, ovviamente del c.destra e del c. sinistra scrivetemi se avete coraggio.

Ai camorristi crispanesi scrivetemi provate a usare la parola se avete coraggio.

 
 

LA MIA ANIMA

Era lì, davanti a me, con l’aria di chi vuole interrogarti, forse per timidezza o perché avevo aperto la porta mezzo nudo, non lo fece. Con movimenti molto impacciati sostenne che mi avrebbe aspettato al parco alla solita panchina, e senza darmi il tempo di rispondere volò via.

Questo mi mise addosso una certa agitazione, al punto che guardandomi fra gli occhi nello specchio la mia fronte diventò un piccolo schermo. Dapprima nebbiosamente, poi più nitida vidi la sua figura, in piedi su uno sgabello, e di spalle Io che gli allungo una mano per farla scendere.

La guardavo nel cuore degli occhi sperando che, oltre alle mie parole ascoltasse anche il mio pensiero:

 “…….SEI UNA DONNA

PER ME SEI TUTTE LE DONNE

SEI LA LUCE DEL FARO

CHE ILLUMINA GLI SCOGLI

DELLA MIA ANIMA

ED ANCHE SE A VOLTE NON  VOGLIO                                                                  

MI GUIDI… E MI PROTEGGI

NEL FANTASTICO VIAGGIO DELLA VITA.”

 

G. M.

 

"RESISTENZA PASSIVA"

In questi giorni si sono accesi i riflettori dei media su Napoli città. E la provincia?

A Crispano non ci sono più di 20 camorristi.

Uno e mezzo per ogni 1000 abitanti.

Li conosciamo. Prima di tutto sono esseri umani, sono genitori, mariti, fratelli, figli, e in quanto esseri umani amano, le mogli, i figli, i fratelli.

Per questo noi li amiamo.

Per quanto riguarda il resto, sono i nostri peggiori nemici, rappresentano la peggiore decadenza mentale che possa ricadere su un piccolo comune come Crispano. (di riflesso in tutta la provincia di Napoli e la Campania)

Che cosa significa resistenza passiva contro costoro?

Nessun rispetto, niente legami, niente favori, niente di niente, non cagarli proprio, non dargli nessuna importanza, non avere mai bisogno di loro, soprattutto non avere paura, al massimo dato che sono esseri umani e anche loro amano, un buongiorno e buonasera niente di più.

Questo deve fare la cosiddetta società civile!

Lo stato, la magistratura e gli organi di polizia, lo sanno chi sono, e solo loro possono sequestrare i soldi e i beni della camorra, l’unica vera risposta che può dare lo stato.

 

La società civile gli toglie il potere, lo stato gli toglie i soldi e i beni e li distribuisce, facendo aumentare il benessere  la cultura anticamorristica, questa e resistenza passiva, e tanto utopistico?

 

 

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