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LA MENTALITà
La nostra, e una mentalità decadente?
Provo a rispondere io, sperando che anche voi darete la vostra risposta.
No! Ma, se si va avanti così lo sarà. Il pesce puzza dalla testa, sì e sempre detto. La politica in quanto tale, non esiste a Crispano. Esiste invece la politica dell’arroganza, dell’odio personale, dell’egocentrismo e dell’ignoranza (vedi i voti acquisiti con salsicce e costolette di maiale).
Tutti i politici di Crispano, a qualunque schieramento appartengono, rispecchiano questo tipo di politica. Il cinquanta per cento della decadenza mentale esistente e dovuto a loro.
Per quanto riguarda il resto, la situazione Crispanese somiglia molto al film i “I magnifici sette”.
Il popolo di un piccolo paese messicano e vittima di continue scorribande di Calvera e dei suoi banditos, che, quando arrivano, si prendono tutto il loro raccolto, il vino e se le trovano approfittano delle loro donne.
Un giorno, asfissiati da queste continue razzie da parte dei banditos, una loro delegazione va al confine per assumere dei cowboys, n'assumono sette e tornano in paese. Questo popolo, era abituato a vivere dentro la paura e a nascondersi in chiesa tutte le volte che c’era un pericolo. I magnifici sette, che rappresentavano il coraggio, la scaltrezza, la voglia di giustizia, la libertà, l’intelligenza, l'unita, e l'amore per gli altri. Istruirono e aiutarono questo piccolo popolo a difendersi da solo, invece di chiudersi in chiesa tutte le volte.
Alla fine ci riuscirono, uomini donne e bambini uniti, si difesero e si liberarono dalle scorribande sempre più frequenti di Calvera e dei suoi banditos.
Anche a Crispano, da quando sono arrivati Calvera e i banditos (molti anni ormai) la maggior parte dei Crispanesi si chiude in chiesa, o nel Katecumenio, andiamo a cercare i magnifici sette?
Post n°60 pubblicato il 07 Dicembre 2006 da satiricus1
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Post n°59 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da satiricus1
E maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più Crispanesi e meno italiani.
Se è cosa difficile essere italiano, difficilissima cosa è l’esser Crispanese . E non già perché noi Crispanesi siamo migliori o peggiori degli altri, italiani o stranieri, ma perché, grazie a Dio, siamo diversi da ogni altra nazione . Nessuno ci vuole bene (e a dirla fra noi non ce ne importa nulla). E se è vero che nessuno ci disprezza (non essendo ancora nato, e forse non nascerà mai, l’uomo che possa disprezzare i Crispanesi), è pur vero che tutti ci hanno in sospetto. Forse perché non si sentono compagni a noi (compagno, in lingua Crispanese, vuol dire eguale) . Il sospetto e l’inimicizia degli altri popoli, italiani e stranieri, ci fanno senza dubbio onore, essendo segni manifesti di rispetto e di stima . In se stesso il Crispanese ha fiducia, pur senza orgoglio, ma negli uomini, nella pianta uomo, no . E non per la loro cattiveria [...], ma per la loro stupidità. Degli stupidi il Crispanese ha ribrezzo, perché non si sa mai cosa possa venir fuori da uno stupido . Che tutti gli italiani siano intelligenti, ma che i Crispanesi siano di gran lunga più intelligenti di tutti gli altri italiani, è cosa che tutti sanno, ma che pochi vogliono ammettere. Non so se per gelosia, o per ignoranza di quel che sia veramente l’intelligenza: la quale non è furbizia, come si crede comunemente in Italia, ma un modo di abbracciar con la mente le cose, di comprenderle, cioè, e di penetrarle, mentre la furbizia è soltanto quello che il batter delle ciglia è in confronto con lo sguardo . La libertà è un fatto dell’intelligenza: ed è quella che dipende da questa, non l’intelligenza dalla libertà. Dirò che, nel concetto dei Crispanesi, chi non è un uomo libero è un uomo grullo. Può darsi che i Crispanesi abbiano torto, ma la schiavitù è sempre, ai loro occhi, una forma d’imbecillità: intelligenza e libertà essendo, a Crispano, sinonimi . Non può essere, infatti, per un puro caso che i Crispanesi siano sempre stati un popolo libero, il solo, in Italia, che non abbia mai sofferto schiavitù straniera, e si sia sempre governato da sé, con la propria testa o con le proprie palle . E se qualche volta è capitata a noi pure la disgrazia d’esser governati da tiranni, bisogna riconoscere che una tal disgrazia è sempre durata poco, e che i tiranni ce li siamo sempre scelti in famiglia, eran di casa . Talché quei popoli che non son liberi paiono, agli occhi dei Crispanesi, popoli stupidi. Naturalmente i popoli stupidi non ne vogliono saper di quei sinonimi, intelligenza e libertà, e pretendono di essere schiavi non per mancanza d'intelligenza, ma per forza maggiore. Il che è una riprova della loro stupidità, perché non c’è forza che resista all’acido e alla lima dell’intelligenza: tanto è vero che le tirannie non temono gli uomini forti, nerboruti, muscolosi, e stupidi, ma gli uomini intelligenti, sian pur magri, deboli, e di poche spalle . Dovevan proprio venire i piemontesi di Cavour, liberali e codini, i milanesi del Caffè, e i bacchettoni, i barbogi, i parrucconi, gli ipocriti di tutta Italia, a torcere il naso davanti alla sboccata insolenza dei Crispanesi. A sentir quegli “italiani”, l’Italia vera non era quella sana, schietta, popolare che dice “’ioboia”, ma quella a quella a modino, di boccuccia stretta, di manine bianche, di nasino a ricciolo, di voce scivolosa, che dice “permio”, l’Italia, insomma, manzoniana. E chi sa che cosa sarebbe diventata l’Italia in mano a quei signori, se i Crispanesi non avessero salvato l’antica e nobile tradizione di un’Italia popolare, sfrontata e sboccata, allegra e insolente, che è poi la sola Italia degna di rispetto, almeno agli occhi dei Crispanesi, che di certe cose s’intendono più di tutti gli altri italiani . Gran fortuna per tutti, in Italia, che i Crispanesi siano uomini intelligenti, e perciò liberi. E maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più Crispanesi e meno italiani . A esser italiani tutti son boni: ci son riusciti perfino i piemontesi e i siciliani! Ma provati a esser Crispanese, e Napoletano, se ti riesce .
(omaggio sfrontato a Curzio Malaparte(scusa)toscano)
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Assegni familiari (Imprenditori edili, fabbriche di scarpe e abbigliamento, ditte di tutti i generi, grandi piccole e altri) E molto di moda a Napoli e in provincia, che, i datori di lavoro quando assumono qualcuno regolarmente, deve lasciare a lui gli assegni familiari e tredicesima, la cassa edile se parliamo d'edilizia. Bisognerebbe capire, se succede anche nel resto della Campania e in altre parti d’Italia? Non lo so. A Napoli e provincia e così. Denunciare schifezze del genere non fa ne caldo ne freddo, i lavoratori sono con l’acqua alla gola e accettano di tutto, si schifano tra loro. Quelli che accettano, lavorano stanno zitti, e subiscono. Quelli che non accettano, o non lavorano, o lo fanno a nero, e c’e l’anno a morte con gli altri (guerre tra poveri). I datori di lavoro ne approfittano, si consiglino tra di loro, si fanno consigliare dai professionisti (fiscalisti, consulenti, avvocati e altri) e alla fine il lavoro a loro, costa pochissimo, massimo 50 euro al giorno tutto compreso. Questa e CremaCamorra allo stato puro, molto più subdola di quella di strada. Denunciare schifezze del genere, senza che ci sia qualcuno, o molti, che lo facciano veramente e legalmente non serve a niente. Il falegname che ben sapete non può aiutarmi, lui, o lavora a nero, o non lavora affatto, quando gli propongono di inquadrarlo a quella condizione non accetta e basta che c…o denuncia? I sindacati sanno benissimo che questo succede, se n'escono che loro non possono fare niente perché nessuna denuncia, avvantaggiando i CremaCamorristi. Che fare? Le iene! Usiamo occhiali che nascondono minuscole telecamere, usiamo potenti microfoni nascosti da qualche parte, che i sindacalisti facciano da Registi e non stiano lì a grattarsi la pancia e a prendersi lo stipendio senza fare un C…o. Denunciamoli senza mezzi termini……………ma poi? Pacheranno?... P.S. e notizia d'oggi, che, un falegname di Genova dopo tre mesi che non prendeva lo stipendio, quando e andato a chiederlo al suo datore di lavoro, per tutta risposta e stato preso a calci e pugni come un morto di fame che va a chiedere l’elemosina a un ricco signore disturbandolo…… Vogliamo provare a denunciare su questo blog?......Forza.......... |
Post n°53 pubblicato il 17 Novembre 2006 da satiricus1
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Post n°49 pubblicato il 06 Novembre 2006 da satiricus1
Un giorno Zarathustra s’era addormentato sotto un fico, oppresso dal caldo, con le braccia incrociate sul capo. Una vipera gli si appressò e lo morse nel collo, tanto che Zarathustra, riscosso, mandò un grido. Quando ebbe scostato le braccia dal volto, guardò la vipera: allora essa riconobbe gli occhi di Zarathustra e tentò goffamente di sfuggirgli. “ Ma no” disse Zarathustra, “ancora non hai avuto il mio ringraziamento! Tu mi destasti proprio in tempo: il mio cammino è lungo”. “ Il tuo cammino è molto breve ancora” – disse la vipera afflitta- “il mio veleno uccide”. Zarathustra sorrise. “ Quando mai un drago morì del veleno d’un serpente? “ – disse. “ Ma riprenditi il tuo veleno! Tu non sei ricca abbastanza per regalarlo a me”. Allora la vipera gli si gettò attorno al collo e gli lambì la ferita. Quando Zarathustra raccontò questo ai suoi discepoli, essi gli dissero: “ E quale , o Zarathustra, è la morale di cotesto racconto? “. Zarathustra rispose così: “ Distruttore della morale mi chiamano i buoni ed i giusti: il mio racconto è immorale. E se v’è stato fatto un grave torto, ricambiatelo subito con cinque torti leggeri ! V’era questo già noto? Il torto diviso equivale a mezzo diritto. E il torto deve addossarselo colui che sa portarlo ! Una piccola vendetta e cosa più umana che nessuna vendetta. V’ha maggior dignità nel dare torto a sé stesso che non nel volere avere ragione, specialmente quando si ha ragione. Soltanto bisogna esser molto ricchi per far ciò. Ditemi, dove si trova la giustizia che vede con gli occhi dell’amore? Ma come potrei io esser giusto sinceramente? Come potrei dare ad ognuno il suo? Mi basta questo: io do a ciascuno il mio. Infine, fratelli miei, guardatevi bene dal recar torto ai solitari! Come un solitario potrebbe dimenticare? Come potrebbe contraccambiarvi? Simile a un pozzo profondo è il solitario. E facile gettarvi dentro un sasso: ma una volta che ha toccato il fondo chi potrebbe più trarnelo fuori? Guardatevi dal recer offesa a un solitario. Ma se l’avete fatto, ebbene compite l’opera vostra: uccidetelo”. Così parlò Zarathustra. F. Nietzsche |
Post n°48 pubblicato il 02 Novembre 2006 da satiricus1
In questi giorni si sono accesi i riflettori dei media su Napoli città. E la provincia? A Crispano non ci sono più di 20 camorristi. Uno e mezzo per ogni 1000 abitanti. Li conosciamo. Prima di tutto sono esseri umani, sono genitori, mariti, fratelli, figli, e in quanto esseri umani amano, le mogli, i figli, i fratelli. Per questo noi li amiamo. Per quanto riguarda il resto, sono i nostri peggiori nemici, rappresentano la peggiore decadenza mentale che possa ricadere su un piccolo comune come Crispano. (di riflesso in tutta la provincia di Napoli e la Campania) Che cosa significa resistenza passiva contro costoro? Nessun rispetto, niente legami, niente favori, niente di niente, non cagarli proprio, non dargli nessuna importanza, non avere mai bisogno di loro, soprattutto non avere paura, al massimo dato che sono esseri umani e anche loro amano, un buongiorno e buonasera niente di più. Questo deve fare la cosiddetta società civile! Lo stato, la magistratura e gli organi di polizia, lo sanno chi sono, e solo loro possono sequestrare i soldi e i beni della camorra, l’unica vera risposta che può dare lo stato.
La società civile gli toglie il potere, lo stato gli toglie i soldi e i beni e li distribuisce, facendo aumentare il benessere la cultura anticamorristica, questa e resistenza passiva, e tanto utopistico?
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Post n°46 pubblicato il 28 Ottobre 2006 da satiricus1
TABACCAIO REAGISCE A RAPINA: UN MORTO, FERITO UN 16ENNE NAPOLI - Un rapinatore ucciso, il complice 16enne ferito e catturato dai carabinieri: è accaduto stasera a Crispano, comune dell'hinterland settentrionale di Napoli, dove un tabaccaio ha reagito a un tentativo di rapina messo in atto poco prima della chiusura del negozio. Un bandito armato spalleggiato da un complice ha fatto irruzione nella tabaccheria; forse per intimidire la vittima, il rapinatore ha esploso un colpo che ha mandato in frantumi la vetrina. "NESSUN COMMENTO IO, VOI?.." |
Post n°45 pubblicato il 26 Ottobre 2006 da satiricus1
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Post n°43 pubblicato il 22 Ottobre 2006 da satiricus1
Io sono, l’inconscio e la coscienza collettiva Crispanese, Io sono SATIRICUS! Lasciate stare G.M. quel poveretto del falegname, e solo un mio strumento, ho scelto lui semplicemente per rompere l’anima a voi, vi prego lasciatelo perdere. Parlate con me, io so, so cosa provate quando passate per la piazza, quando guardate le mosche velenose, che ronzano, ronzano intorno alla merda, la toccano l’annusano ci sguazzano sopra, lo so, non le sopportate più, vi danno la nausea quando si arrocchiano nella torre. Tirate diritto Crispanesi, che le mosche velenosi prima o poi affocheranno nella loro merda. Più avanti nella piazzetta, incontri i pagliacci del mercato, che preparano il prossimo manifesto, pensi, che strano, le sorti di Crispano nelle mani di venti pagliacci. Tirate diritto Crispanesi, i pagliacci sono mosche velenose travestite da pagliacci, prima o poi anche loro affogheranno nella merda. Tirate diritto mie prodi Crispanesi, non dategli più importanza, non cagateli proprio, fate come se non esistessero più, ignorateli e tirate diritto. Lasciate stare quel poveretto del falegname e ascoltate me, Io sono, il vostro inconscio e la vostra coscienza collettiva, Io sono SATIRICUS! Tirate diritto e non cagateli più, alla fine le mosche velenose e i pagliacci del mercato, affocheranno nella loro merda.
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Post n°42 pubblicato il 17 Ottobre 2006 da satiricus1
Confesso il mio peccato, in un primo momento, dato che siamo in Italia, avevo pensato alle solite trovate pubblicitarie dei grandi editori, riguardo alle minacce a Saviano per il libro Gomorra, che non ho ancora letto per validi motivi. L’intervento di Eco, che dice si sanno i nomi e cognomi di chi minaccia, quindi lo stato deve intervenire, mi fa avere una velata fiducia che le minacce camorristiche siano reali. Quindi, solidarietà assoluta. I camorristi non valgono Niente
Copiate questo post o questa frase nei vostri blog per un giorno e ogn’uno la mandi in trackbak e-maile messaggio o commento ad almeno altre dieci persone, vediamo se ci minacciano tutti. I camorristi non valgono Niente |
Post n°41 pubblicato il 14 Ottobre 2006 da satiricus1
“Ripara, o amico nella solitudine! Io ti veggo stordito dallo strepitio degli uomini grandi e punto dagli aculei dei piccoli. Il bosco e il monte sapranno degnamente tacere con te. Sii simile all’albero che tu ami, all’albero dai rami diffusi; egli pende sul mare, silenzioso, in ascolto. Dove finisce la solitudine, ivi incomincia il mercato; e dove incomincia il mercato, ivi incomincia lo strepitio dei grandi commedianti e il ronzio delle mosche velenose. Affollato di pagliacci romorosi e il mercato – e il popolo si pregia dei grandi uomini che possiede! Giacchè per lui costoro sono i padroni del momento. Non essere geloso d questi intransigenti e impazienti, o amico della verità! Mai la verità si attaccò al braccio d’un intransigente. I pozzi profondi acquistano lentamente il loro pregio e la loro conoscenza; devono attendere a lungo prima di sapere che cosa sia caduto in essi. Ripara, amico mio, nella tua solitudine: io ti veggo tutto punzecchiato da mosche velenose. Fuggi la dove soffia il vento rude e impetuoso! Fuggi in solitudine! Troppo sei vissuto vicino ai piccoli e ai miserabili: salvati dalla loro invisibile vendetta! Contro di te essi tutti anelano vendetta. Non alzare più il braccio contro di loro! Essi sono innumerevoli, e tu non devi avere per sorte l’ufficio d’un caccia-mosche. Ti veggo sofferente per le molte mosche velenose, punto a sangue in cento parti: la tua altezza sdegna la collera. Sangue vorrebbero da te, fingendosi ingenue, sangue bramano le loro anime esangui- e perciò punzecchiano senza posa. Ma tu, o profondo, tu soffri troppo crudelmente anche per le piccole ferite; e prima che tu risani, lo stesso verme velenoso riprende a strisciarti sulla mano. Tu sei troppo altero, per uccidere questi avidi vampiretti. Guardati però di non essere costretto poi a sopportare le lor velenose punture! Pur molte volte ti sembreranno amabili. Ma l’amabilità è la prudenza dei vili. Si, i vili sono prudenti! Perché sei mite e giusto, tu dirai:”Essi sono incolpevoli della lor vita meschina”. Invece la loro piccola anima pensa: “ E una colpa ogni grande vita”. La lor miseria arde contro di te nel desiderio di una vendetta invisibile. Si, amico mio, per i tuoi vicini tu rappresenti la cattiva coscienza: poi che essi sono indegni di te. Perciò ti odiano e vogliono succhiare il tuo sangue. Essi saran sempre mosche velenose; ciò che in te e grande non fa che renderli più desiderosi di nuocere. Ripara, amico mio, alla solitudine: là dove spira un vento rude e impetuoso. La sorte tua non è di essere un caccia-mosche”. Così parlò Zarathustra. F. Nietzsche |
Post n°40 pubblicato il 12 Ottobre 2006 da satiricus1
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Post n°38 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da satiricus1
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INFO
"NOI SIAMO ACQUA"
"Noi siamo acqua"
Quando l’’artista si fa strumento, coscienza collettiva, imputato e obiettore di una società cosi detta “evoluta”, ciò che è espressione visiva penetra l’osservatore interagendo con lui fino al coinvolgimento.
L’acqua e l ‘inizio, la vita, la parte fluida del cosmo l ‘acqua e primordiale.
“Noi siamo acqua”.L’acqua, un archetipo potente e importante come quello del sole.Un elemento che, come la terra e l ‘energia (il fuoco) già da diversi anni bisogna comprarla.
Un'opera come “Noi siamo acqua”, più che essere spiegata, in qualche modo pone una domanda forte e consapevole.
Quelli che verranno dopo di noi ,cammineranno per strada con le maschere antigas e andranno a fare la fila al supermercato per comprare L’aria ?
NON MI AVRETE MAI COME VOLETE VOI
No, non mi avrete mai come volete voi!
Non sono come voleva mio padre, non sono e non sarò come vuole mia madre (cara) non posso, non sono come vorrebbero i miei fratelli e le mie sorelle, non sono come vuole la mia donna, neanche come vogliono i miei figli, non sono come vorrebbero gli altri parenti, non sono nemmeno come vorrebbero i miei amici, non sono come volevano i miei insegnanti a scuola, sono un operaio, non riuscirò mai ad essere come vogliono questi datori di lavoro, non posso essere come vuole questa televisione e informazione, non sono come vuole questa politica, non sono come vogliono i politici di Crispano, ne come vuole la mentalità camorristica, non sono come vuole la chiesa, non potrò mai essere come vuole il parroco di Crispano.
Sono come vogliono il sole, la luna, le stelle, come vuole il mare e l’alta montagna, sono come vuole il vento la natura la terra, come vogliono gli animali.
Scusate tanto, non mi avrete mai come volete voi!
IL MIO APPELLO LA MIA SFIDA
Stamattina vado in giro per crispano per pubblicizzare questo blog,cercherò di farlo sapere a quanti più Crispanesi mi sarà possibile.
Il mio appello va a tutti i Crispanesi che verranno a visitare il blog, per favore comunicatelo a tutti i crispanesi che conoscete.
Questo blog sarà dei crispanesi, scrivete commentate mandatemi le vostre foto, che sostituirò con la mia e le altre periodicamente, il mio intento e di far capire che il Crispanese sia tutta crispano, voglio dire,siamo più di dodicimila abitanti e quando si parla male di Crispano non interessa nessuno, difendiamo Crispano come se tutta la popolazione fosse uno solo, il Crispanese.
Sarebbe bello l'intervento dell'altra metà del cielo, le Crispanesi. Per adesso, non sono riuscito a trovare l'indirizzo web dei giornalisti del mattino, se qualcuno di voi ha facoltà mandategli questo blog oppure fatemi sapere come rintracciarli che me la vedo io.
La mia Sfida va
A tutti i politici di Crispano degli ultimi venti anni e più, ovviamente del c.destra e del c. sinistra scrivetemi se avete coraggio.
Ai camorristi crispanesi scrivetemi provate a usare la parola se avete coraggio.
LA MIA ANIMA
Era lì, davanti a me, con l’aria di chi vuole interrogarti, forse per timidezza o perché avevo aperto la porta mezzo nudo, non lo fece. Con movimenti molto impacciati sostenne che mi avrebbe aspettato al parco alla solita panchina, e senza darmi il tempo di rispondere volò via.
Questo mi mise addosso una certa agitazione, al punto che guardandomi fra gli occhi nello specchio la mia fronte diventò un piccolo schermo. Dapprima nebbiosamente, poi più nitida vidi la sua figura, in piedi su uno sgabello, e di spalle Io che gli allungo una mano per farla scendere.
La guardavo nel cuore degli occhi sperando che, oltre alle mie parole ascoltasse anche il mio pensiero:
“…….SEI UNA DONNA
PER ME SEI TUTTE LE DONNE
SEI LA LUCE DEL FARO
CHE ILLUMINA GLI SCOGLI
DELLA MIA ANIMA
ED ANCHE SE A VOLTE NON VOGLIO
MI GUIDI… E MI PROTEGGI
NEL FANTASTICO VIAGGIO DELLA VITA.”
G. M.
"RESISTENZA PASSIVA"
In questi giorni si sono accesi i riflettori dei media su Napoli città. E la provincia?
A Crispano non ci sono più di 20 camorristi.
Uno e mezzo per ogni 1000 abitanti.
Li conosciamo. Prima di tutto sono esseri umani, sono genitori, mariti, fratelli, figli, e in quanto esseri umani amano, le mogli, i figli, i fratelli.
Per questo noi li amiamo.
Per quanto riguarda il resto, sono i nostri peggiori nemici, rappresentano la peggiore decadenza mentale che possa ricadere su un piccolo comune come Crispano. (di riflesso in tutta la provincia di Napoli e la Campania)
Che cosa significa resistenza passiva contro costoro?
Nessun rispetto, niente legami, niente favori, niente di niente, non cagarli proprio, non dargli nessuna importanza, non avere mai bisogno di loro, soprattutto non avere paura, al massimo dato che sono esseri umani e anche loro amano, un buongiorno e buonasera niente di più.
Questo deve fare la cosiddetta società civile!
Lo stato, la magistratura e gli organi di polizia, lo sanno chi sono, e solo loro possono sequestrare i soldi e i beni della camorra, l’unica vera risposta che può dare lo stato.
La società civile gli toglie il potere, lo stato gli toglie i soldi e i beni e li distribuisce, facendo aumentare il benessere la cultura anticamorristica, questa e resistenza passiva, e tanto utopistico?
Inviato da: jamaika62
il 11/10/2009 alle 00:45
Inviato da: Anonimo
il 19/07/2009 alle 19:06
Inviato da: jamaika62
il 20/06/2009 alle 01:25
Inviato da: jamaika62
il 20/06/2009 alle 01:23
Inviato da: jamaika62
il 20/06/2009 alle 01:21