Creato da popmusic80 il 31/10/2007

Caffè 80

Tutto sulla musica anni 80 e non solo....

 

 

Torna POPmusic il programma di musica anni 80.

Post n°33 pubblicato il 12 Aprile 2008 da popmusic80
 
Tag: Radio

Ebbene si, non potevo stare ancora lontano dalla radiofonia. Cosi ho contattato gli amici di GOLDENRADIO Italia e .... si ricomincia.
Rivivi la magia degli anni 80....
Goldenradio Italia....Back to the 80s.

Una radio tutto dedicata ai mitici anni 80, ventiquattro ore di sola musica anni 80.
Il posto ideale per rimettere in pista POPMUSIC l'unico programma dedicato alla musica anni 80.

Rimanete sintonizzati, tra qualche giorno vi comunichero giorno e orari di messa in onda.

 
 
 

Il ritorno di Donna Summer,la regina della disco music

Post n°32 pubblicato il 14 Marzo 2008 da popmusic80
 
Tag: Artisti

Chi non ricorda 'Hot Stuff', canzone degli anni Settanta rispolverata e riscattata da milioni di appassionati dopo il traino di 'Full Monty', uno dei film più divertenti e scanzonati degli ultimi anni. Donna Summer, la regina della disco music, è tornata: il 20 maggio esce il suo primo album di studio dopo 17 anni, intitolato 'Crayons', come i famosi pastelli.

 Alla soglia dei sessant'anni ecco la nuova fatica. L'album raccoglie materiale composto dalla stessa Donna, autrice della maggior parte delle hit che la resero famosa negli anni '70 e '80. E' una miscela sapiente di ballate e canzoni ritmate. Con lei hanno lavorato compositori e produttori molto noti come Greg Kurstin (Pink) e Lester Menduez, produttore di Shakira e Santana. Ma soprattutto Evan Bogart, co-autore del successo di Rihanna 'SOS', nonché figlio del leggendario fondatore della Casablanca Records e mentore di Donna.

Donna Summer rappresenta una rarità nel mondo della disco music degli anni Settanta, dal momento che la sua carriera cominciò ben prima della popolarità planetaria del genere. Aveva alle spalle una lunga gavetta, cominciata come cantante in 'Hair',  memorabile musical. Il suo vero nome è Donna Andrea Gaines, il nome artistico è la forma anglicizzata del marito Helmut Sommer, che conobbe a Monaco di Baviera e da cui ha avuto anche una figlia. Il salto della sua carriera avvenne nel 1974, quando cominciò il sodalizio con Giorgio Moroder, il compositore di origini trentine che negli Stati Uniti aveva il tocco di re Mida come talent scout e arrangiatore.

La coppia sfornò successi a ripetizione: Love the Love You Baby, Hot Stuff, I Feel Love e tante altre. Negli anni Novanta preferisce esibirsi in duetti (celebre quello con Liza Minnelli) e in cover (tra cui 'Con te partirò') e sforna anche alcuni singoli azzeccati. Tra questi 'Love is the Healer', con il quale vince il primo Grammy come miglior singolo dance. Alcuni famosi artisti a partire dal 2000 ripresero e campionarono delle canzoni di Donna Summer. Tra i rimaneggiamenti più popolari ricordiamo quello di Beyoncé, Madonna, Pussycat Dolls. Nel 2004 entra per la prima volta nella Dance Music Hall of Fame, insieme ai Bee Gees e a Barry White. Al 2005 ha vinto cinque Grammy award e sei American Music Award, 24 dischi d'oro e di platino negli Stati Uniti e 19 dischi d'argento in Gran Bretagna. Ha venduto olte cento milioni di copie in tutto il mondo ed è stata insignita di una stella Hollywood Walk of Fame nel 1994.

Fonte QN quotidiano.net

 
 
 

INTERVISTA AD ALBERTO STYLOO

Post n°31 pubblicato il 11 Marzo 2008 da popmusic80
 

Tornano le grandi interviste di caffè 80, questo appuntamento vede protagonista Alberto Signorini leader degli Styloo, gruppo dance italiano rimasto nella memoria di tutti noi grazie al loro successo "Pretty face".

Sempre seduto al tavolo del nostro caffè, attendo con impazienza l’arrivo di Alberto. Come sempre puntualissimo mi raggiunge al tavolo tutto infreddolito, fuori ci saranno si e no 1/2 gradi e la nebbia copre ormai la bassa milanese.
Dopo i saluti di rito e la prima ordinazione,direi di iniziare parlando del tuo rapporto con la musica.


D. Chi erano gli Styloo?
R. Gli Styloo erano formati oltre me, da Tullio Colombo e da Maurizio Lucci. Avevo studiato pianoforte, la mia formazione era classica. Tullio invece veniva dalla scuola cantautorale. Maurizio era il rockettaro! Quello che ci accomunava era la passione per l’elettronica. Mmmh, Maurizio storcerà il naso… daiii lo so che uscivi matto per gli Iron Maiden!!!  Comunque questa era la formazione originale. Maurizio lasciò la band poco prima dell’esordio su disco e il suo posto venne preso da Ryn’o.


D. Come vi conosceste e come nacque il nome d'arte Styloo?
R. nel più classico dei modi, in discoteca. Pensare di formare una band, il passo è stato breve. Io e Tullio incidemmo dei demo con una batteria elettronica Korg. Quando la Korg cominciò ad esserci stretta, chiamammo Maurizio.
Il nome Styloo nacque come battuta. Quando Roberto Turatti ci chiese come volevamo chiamarci, gli risposi “Hai già denaro (=Den Harrow) e gioiello (=Joe Yellow), ti manca una stilo per firmarci gli assegni!
 

D. Perchè avete scelto la musica dance? Forse perchè all'epoca era il tipo di musica più "immediata" e in grado di raggiungere rapidamente un vasto pubblico?
R. buona questa, si, potrebbe essere! In realtà ho sempre cantato e composto le mie canzoni in inglese, inoltre trovavo poco “appetibile” la scena musicale italiana, non mi ci identificavo. All’epoca pensavo che fare in Italia l’elettronica e la new wave era un “suicidio” annunciato. Optai per una via di mezzo. Potevo cantare in una lingua che sentivo mia, con un genere che non mi dispiaceva e che sarebbe potuto piacere anche da noi, e nel contempo mirare al pubblico estero.


D. Parliamo del vostro grande successo "Pretty Face"
R. È stato relativamente semplice arrivare ad inciderlo. Era il mio primo disco, ed ero abbastanza sfiduciato da Tony Carrasco – che avrebbe dovuto produrlo. Tony in quel periodo stava lavorando all’album di Amanda Lear, penso fosse “Diamonds for breakfast”. Non credendo molto al progetto Styloo, ma piacendogli il pezzo, mi chiese “Pretty Face” per Amanda. Fu in quel frangente che avvenne l’incontro con Roberto Turatti. La demo era cantata in finto inglese per cui, quando venne il momento di scrivere il testo, forse un po’ per rabbia, parafrasai il titolo di un album di Amanda, “Never trust a pretty face”, che divenne “Never can kill my pretty face”, cioè la prima frase del ritornello! Non credo che Amanda sia al corrente di questa storia che la vede suo malgrado coinvolta!
Comunque il disco venne pubblicato in oltre 20 nazioni, dagli Stati Uniti alla Norvegia! Pensavo di aver visto giusto, difficilmente chi canta in italiano è stampato in così tante nazioni!

D. Pretty face fu prodotta da Turatti e Chieregato, parlaci dei tuoi rapporti con loro, passati ed attuali.
R. lavorare con loro è stato davvero bello. Sono coinvolgenti e nel loro fermento di idee ti coinvolgono facendo nascere ulteriori idee. E sono divertentissimi! Roberto lo vedo più spesso. Micky mi sa che è diventato più “casalingo”! (non me ne volereee, Micky!)

D. Quante copie ha venduto Pretty face?
R. non saprei dirti con esattezza, all’epoca all’incirca oltre le 400.000. Attualmente visto le continue ristampe che fanno ogni anno in varie compilation, credo che la cifra sia notevolmente differente!

 
D. Il vostro secondo singolo fu "I miss you" che non riuscì però a ripetere il successo di "Pretty face"; come mai secondo te?
R. beh, però vendette bene comunque! Si chiama “Miss You”, non è un errore. Tutti al Baby Studio dicevano che era fortissimo ed era meglio di “Pretty Face”. A pensarci oggi, forse era un po’ troppo elaborato, se preferisci, più “complicato” nella costruzione nonostante una melodia semplice e accattivante.


D. Dopo “Miss You” un paio di anni di silenzio; Il ritorno nel 1986 con "Why", prodotto dal duo Farina-Crivellente e i ben informati dissero che fu proprio Farina a cantarla. È vero?

R. un silenzio “forzato”, ero stato coinvolto in un grave incidente stradale, oltre un lutto in famiglia.
La storia di Farina è corretta solo in parte. Io incisi il pezzo, ma il produttore del disco fece doppiare la mia voce da Mauro Farina lasciandola in primo piano, mentre alla mia viene dato risalto solo all’inizio e alla fine del mix.


D. Alcuni artisti che negli anni 80 erano protagonisti della dance italiana hanno dichiarato da più parti che non ascoltavano il genere di musica che producevano o cantavano al di fuori degli studi di registrazione ; tu nel tempo libero ascoltavi musica dance italiana o avevi altri gusti?
R.  in verità, ho sempre ascoltato di tutto, dal rock alla dance. La predilezione l’avevo (e l’ho tutt’ora) per l’elettronica e la musica di ricerca/avanguardia.


D. Ed ora cosa ascolti nei momenti liberi?
R. esattamente come sopra, di tutto, con un occhio di riguardo ai nuovi nomi.

D. Ti sei trasformato in produttore, cosa ti ha spinto a passare dall’altra parte del vetro?
R. l’aver scritto dei brani che non reputavo adatti a me. Fu così che nacque “Good Times” -anche se il mio label manager (Lombardoni) insistette parecchio perché la cantassi io!
Poi mi sono trovato bene nel ruolo di produttore, ora lo alterno.


D. Alcuni artisti si rifiutano di cantare, oggi, i loro brani vecchi di successo mentre altri lo fanno e ne sono anche fieri. Tu a quale categoria appartieni?
R. alla seconda. È la mia storia, non la rinnego di certo! Posso però capire l’altra categoria.


D. Perché si sciolse il tuo legame artistico con gli altri membri del gruppo?
R. si era perso lo spirito originale che ci aveva accomunato.


D. Vuoi parlarci del tuo ultimo singolo realizzato insieme ad un'altra star degli anni 80, ovvero Valerie Dore? Come vi siete incontrati e com'è nata l'idea di fare un pezzo insieme?
R. il management di Garbo mi contattò chiedendomi se ero disposto a partecipare all’album tributo che gli stavano organizzando. La risposta era ovvia, accettai. Passai in rassegna alcuni album di Garbo per trovare un brano in inglese non conosciuto dal grande pubblico. La scelta cadde su “How Do I Get To Mars?”, veramente un grande brano, ma un duetto. A quel punto pensai a Valerie, la chiamai e lei accettò di realizzare con me il duetto.

D. e come mai hai rifatto Doot Doot?
R. Doot Doot è un pezzo che amo da sempre, mi piace l’atmosfera. È uno di quei pezzi che avrei voluto scrivere io, tanto lo sento mio quando lo canto! Era già da tanto che pensavo di rifarla e l’occasione è arrivata ad uno spettacolo che ho fatto per Natale. Volevo fare una “sorta” di regalo a chi mi segue. Poi, visto il riscontro ottenuto, l’ho cantata ancora in seguito. Non verrà pubblicata su disco.

D. avevi detto che non avresti fatto spettacoli fino all’uscita del tuo prossimo disco e invece sei appena tornato dalla Grecia… Com’è andata? E che differenze ci sono fra il pubblico italiano e quello straniero?
R. è vero, ma la Grecia è la Grecia… come potevo rinunciare? Ho passato dei giorni bellissimi inoltre – a differenza di qui – lì c’è caldo! Comunque lo spettacolo è andato benissimo, e per la discoteca è stato sold-out, tutto esaurito, quindi sono felicissimo! Mi hanno scritto persone che non sono riuscite ad entrare, mi dispiace.
Sostanzialmente non ho mai riscontrato grosse differenze tra il pubblico italiano e quello straniero, quando la gente vuole divertirsi, semplicemente lo fa! O forse sono sempre stato molto fortunato a trovato un pubblico molto caldo!

D. cosa stai facendo adesso?
R. sto lavorando insieme a Garbo al suo nuovo disco che si chiamerà “Come Il Vetro”. Appena terminato, lavoreremo sul mio.


 
D. Com’è Alberto Signorini nella vita di tutti i giorni?
R. sono un “indisciplinato”, e non riesco mai a stare fermo più di 30 secondi consecutivi…! Sono iperattivo, ma quando il tempo me lo consente, mi piace moltissimo leggere e dipingere. Cose che  ultimamente ho dovuto trascurare, devo dedicare molto tempo a seguire la Disciplinemusica, l’etichetta che abbiamo costituito io, Garbo e Luca Urbani dei Soerba. Siamo impegnati sulle nostre produzioni che vedranno luce quest’anno.

D. Cosa nascondi nel cassetto????
R. direi niente, è sempre tutto lì, in bella vista.

D. Cosa ti aspetti dal nuovo anno????
R. non ci penso nemmeno ad aspettare, prendo tutto quello che arriva.

D. Grazie mille Alberto, sei stato gentilissimo come sempre a presto
R. grazie a te!


Se volete contattare Alberto Styloo, ecco l’indirizzo del suo SPACE. Dove potete anche ascoltare l’ultimo singolo HOW DO I GET TO MARS e l’inedito DOOT DOOT

http://www.myspace.com/albertostyloo


Ed ora il video di "Pretty Face"


 
 
 

Proviamo a vedere come la nostra mente interpreta l'immagine!

Post n°30 pubblicato il 04 Marzo 2008 da popmusic80
Foto di popmusic80

Clicca sull'immagine e poi dimmi cosa vedi.

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da popmusic80

EH EH EH EH !!!!!

 
 
 

SUBBUTEO

Post n°28 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da popmusic80
 
Tag: Anni 80

Quanti bei ricordi! Si stendeva il panno verde sul tavolo (dopo averlo stirato per bene), si sistemavano le due porte, si sceglieva la squadra e si dava il fischio d'inizio.
Il Subbuteo e' un gioco in cui tu sei il protagonista assoluto, tutto dipende dalla tua abilita' e la fortuna ha un ruolo marginale... e rispetto al calcio vero non e' affatto stancante!

 
 
 

Due grandi amici....

Post n°27 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da popmusic80
 

Ryan Paris & Alberto Styloo

Io presentavo!!!!!!

 
 
 

Ed Arnold si è sposato....

Post n°26 pubblicato il 21 Febbraio 2008 da popmusic80
 

Chi è che non si ricorda il piccolo Arnold, al secolo Gary Coleman protagonista di una delle più belle serie TV degli anni 80? Ebbene, dopo vari problemi, fisici  è congolato a giuse nozze alle soglie dei 40 anni. La cerimonia si è svolta nell’agosto del 2007 ma solo ora è stata resa nota grazie ad un’intervista alla rivista Inside Magazine che pubblica le foto. La sposa si chiama Shannon Price ed ha 22 anni.Coleman, che oggi fa la guardia giurata ha conocorso anche in passato come governatore dello Stato della California, Avversario politico l' altro Arnold Schwarzenegger.

La serie TV comunque andò decisamente male per i protagonisti, il mitico Willis interpretato da Todd Bridges,   ebbe questioni legali: fu più volte invischiato in traffico di armi e di droga, Kimberly (Dana Plato) è morta per overdose di droga nel 1999.

Tratto da   http://omd1969.splinder.com/

 
 
 

I MIGLIORI ANNI

Post n°25 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da popmusic80
 
Tag: Artisti

Ciao a tutti, riesco a rubare pochi minuti al mio sempre meno tempo libero, per comunicarvi che SABATO 23 Febbraio su RAI DUE a "I MIGLIORI ANNI" programma condotto da Carlo Conti, sara ospite il "MITICO" Ryan Paris.

Non perdete l'appuntamento e soprattutto, non arrivate in ritardo.

Alla prox.

 
 
 

TORNANO GLI YAZOO

Post n°24 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da popmusic80
 
Tag: Artisti

ne avevamo parlato giusto una settimana fa, senza sapere che tra poco....

Dopo le varie reunion degli scorsi mesi, ritenute una più improbabile dell’altra fino al giorno della comunicazione ufficiale, se ne aggiunge un’altra che pareva altamente improbabile. Gli Yazoo, il duo britannico electropop che si sciolse nel 1983 dopo una breve ma bruciante serie di successi, hanno deciso di tornare assieme. Alison Moyet, eccezionale vocalist dalla carriera solista molto altalenante, e Vince Clarke, poi confluito negli Erasure con Andy Bell, compiranno un tour estivo in occasione della pubblicazione di un lavoro antologico comprendente anche rarità e “lati B” intitolato “In your room”. Il CD, un quadruplo, sarà pubblicato nel prossimo maggio. La serie di date, ancora in definizione, inizierà il 4 giugno da Glasgow. Appuntamento londinese il 18 giugno all’Hammersmith Apollo. Non si sa se il duo si spingerà anche nel resto del continente, ma pare altamente probabile che compirà una puntata negli USA dove, per motivi di registrazione di marchio, è conosciuto come Yaz.

Fonte www.rockol.it

 
 
 

INTERVISTE

Post n°22 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da popmusic80
 

Appena rientrato da Atene dove ha tenuto uno show andato benissimo, abbiamo incontrato Alberto Signorini leader degli Styloo.... tra pochi giorni l'intervista.

Naturalmente sempre al tavolo di CAFFE' 80.

Non dimenticarlo, non essere in ritardo......

 
 
 

YAZOO

Post n°21 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da popmusic80
 
Tag: Artisti

Dopo qualche settimana di relax, torniamo a parlare dei mitici anni 80, parlando di un gruppo che sicuramente è rimasto nella memoria di tutti i patiti del genere, sto parlando propio degli...YAZOO

1982: Genevieve Alison "Alf" Moyet (Vocalist) e Steve Clarke (Keyboards) danno vita agli Yazoo. Alison Moyet ha un passato da cantante R&B nei Vicars e nei Vipers; Clarke ha invece avuto una recente esperienza con i Depeche Mode nei quali occupava il ruolo centrale di compositore. Steve Clarke è stato infatti l'autore dei primi tre successi dei Depeche Mode: "Dreaming Of Me", "New Life" e "Just Can't Get Enough", nonchè di gran parte dell'album "Speak And Spell".

Gli Yazoo però hanno trovate molto più originali del previsto, proponendo uno strano incrocio tra tecno pop ed R&B, sostenuti da un ottimo Vince Clarke alle tastiere e dalla calda voce bluesy di Alison Moyet. Nell'arco di un anno il gruppo conquista il mercato con tre canzoni: "Only You", che giunge al secondo posto in classifica, "Don't Go", alla quale spetta il terzo posto e ancora "Situation". Poi la band si cimenta con una tournèe ed esce nei negozi di dischi con l'ellepi "Upstairs At Eric's", pubblicato per la Mute Records. Arrivati con il tour a New York i due sono costretti ad esibirsi con il nome Yaz: Yazoo è infatti anche il nome di una etichetta discografica di musica etnica newyorkese.

1983: Gli Yazoo tornano sotto i riflettori con un nuovo album: "You And Me Both", trascinato in classifica dai 45 giri "The Other Side Of Love" e "Nobody's Diary". Il rinnovato successo però non basta per tenere i due insieme: gli Yazzo si sciolgono infatti per dar spazio alla carriera da solista di Alf.

1984: Gli esordi da solista di Alison Moyet sono unici: con due nuovi singoli, "Love Resurrection" e "All Cried Out", Alison si assicura la Top 10 inglese, trasportando l'album "Alf" in vetta alle classifiche inglesi ed americane. L'ellepi ha perso le sonorità elettroniche, ma tuttavia risulta più orientato verso ritmi dance, richiamando a tratti la black music. Vince Clarke invece fonda un nuovo gruppo: gli Assembly insieme ad Eric Radcliff e l'ex Undertones Feargal Sharkey, anche se i tre si fermano un solo 45 giri: "Never Never".

Il 1985 è un anno particolare per Alison Moyet: Alf infatti si dirige verso il Jazz, pubblicando una nuova versione di "That Ol' Devil Called Love", celebre successo di Billie Holiday. Il singolo giungerà al secondo posto in classifica. Lo stesso anno Alison si esibisce al "Live Aid" in duetto con Paul Young cantando "That's The way That Love Is" e con Paul McCartney in "Let It Be". Parallelamente alla carriera di Alison Moyet, Vince Clarke durante l'85 produce un effimero singolo con Paul Quinn, chitarrista dei Saxon intitolandolo "One Day".

Nell'86 Alf partecipa poi al "Prince's Trust Concert", mentre Vince trova finalmente una collaborazione stabile con il cantante Andy Bell, dando vita agli Erasure e pubblicando l'album "Wonderland".

1987: Alison Moyet torna durante l'anno con un pop più leggero con l'album "Raindancing", dal quale trae i singoli "Weak In The Presence Of Beauty" e "Is This Love". Questi due brani, insieme con "Love Letters", raggiungono facilmente la Top 10. Lo stesso anno canta poi la canzone "The Coventry Carol" sull'album uscito a Natale: "A Very Special Christmas", al quale partecipano numerosi artisti.

Alison tornerà però solo nel 1991 con il cd "Hoodoo", portando con sè tre bei singoli: "It Won't Be Long", "Wishing You Were Here" e "This House"

Dopo tre anni poi ricompare nel '94 con un nuovo album intitolato "Essex". A sostenerlo stavolta sono le canzoni "Falling", "Whispering Your Name", "Getting Into Something" e "Ode To Boy II".

Nel 1995 viene invece stampato un best of intitolato "Singles", che viene seguito nel 1996 dall'album "Singles Live", un ottimo doppio contenente anche un bonus cd.

Discografia (Yazoo):

1982 - Upstairs Ar Eric's

1983 - You And Me Both

2000 - The Best Of

Discografia (Alison Moyet):

1984 - Alf

1987 - Raindancing

1991 - Hoodoo

1994 - Essex

1995 - Singles

1996 - Singles Live (+ Bonus Cd)

 
 
 

AUGURI!!!

Post n°20 pubblicato il 24 Dicembre 2007 da popmusic80

Tu
che
ne dici
SIGNORE se
in questo Natale
faccio un bell’albero
dentro il mio cuore, e ci
attacco, invece dei regali,
i nomi di tutti i miei amici: gli
amici lontani e gli amici vicini, quelli
vecchi e i nuovi, quelli che vedo ogni gior-
no e quelli che vedo di rado, quelli che ricordo
sempre e quelli a volte dimenticati, quelli costanti
e quelli alterni, quelli che, senza volerlo, ho fatto soffrire
e quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire, quelli che
conosco profondamente e quelli che conosco appena, quelli che mi
devono poco e quelli ai quali devo molto, i miei amici semplici ed i miei
amici importanti, i nomi di tutti quanti sono passati nella mia vita.

Un albero con radici
molto profonde, perché
i loro nomi non escano
mai dal mio cuore; un
albero dai rami molto
grandi, perché i nuovi
nomi venuti da tutto il
mondo si uniscano ai già
esistenti, un albero con
un’ombra molto gradevole
affinché la nostra amicizia,
sia un momento di riposo
durante le lotte della vita


 
 
 

Che orror di film

Post n°19 pubblicato il 10 Dicembre 2007 da popmusic80
 

Si afferma il cinema splatter a partire da Kubrick, Craven, Romero e Dario Argento. Tra i film più rassicuranti "Il tempo delle mele" e "Flashdance"

Se "Pretty woman" (1990) è stato per un decennio il simbolo cinematografico degli Anni 90, a pieno titolo "Flashdance" (1983) si guadagna il premio di mito a 35mm degli Anni 80: costato sette milioni di dollari, ne ha incassati 150 soltanto negli Stati Uniti. Non a caso perfino Nanni Moretti, 11 anni dopo, l'ha citato esplicitamente nel suo "Caro diario" inserendo nel cast l'attrice Jennifer Beals. Certo il premio di film del decennio deve essere diviso, a pari merito, con il più pruriginoso "9 settimane e 1/2" (1985) in cui lo spogliarello di Kim Basinger sulle note del tormentone di Joe Cocker "You can live your hat on" fa ancora oggi parte dell'immaginario erotico di trenta, quaranta e cinquantenni. Simboli, certo, almeno se si parla di prodotti hollywoodiani o di fenomeni da botteghino, perché qui da noi era il periodo dei film divertenti di Troisi e di Verdone. Il 1981 è stato infatti l'anno di "Ricomincio da tre" e di "Un sacco bello". Divertenti appunto, come tutto il filone della commedia all'italiana: un regista su tutti Mario Monicelli, che proprio nel 1980 ha diretto "Il marchese del Grillo" con Alberto Sordi. E negli anni successivi ha rinfrescato per ben due volte il successo di "Amici miei" con il secondo e terzo episodio (diretto quest'ultimo da Nanni Loy) del 1982 e del 1985.

Tutti gli adolescenti di allora ricorderanno però due filmacci: il primo è "Il tempo delle mele" a cui sono legati il brano di Richard Sanderson "Reality", le feste delle medie e un'esordiente - già procace - Sophie Marceau. Il secondo è "Et, l'extraterrestre" del regista più sopravvalutato della Storia del cinema, Steven Spielberg . Per lui il decennio sembra non finire mai. E così ci regala la saga di Indiana Jones, nell'81 con "I predatori dell'arca perduta" cui fanno seguito nell'84 "Indiana Jones e il tempio maledetto" e nel 1989 "Indiana Jones e l'ultima crociata". L'85 è per Spielberg ancora cinema per ragazzi con "I goonies" (di cui scrive soltanto il soggetto per lasciare l'"onore" della regia a Richard Donner), ma anche di impegno sociale con "Il colore viola".

Ma per fortuna le opere che hanno lasciato davvero il segno nelle sale cinematografiche Anni 80 sono altre. A partire dagli ultimi due film"L'ultimo metro" (1980) e "La signora della porta accanto" (1981) che il regista simbolo della nouvelle vague François Truffaut diresse prima della morte. L'inizio del decennio è segnato soprattutto dal capolavoro di Stanley Kubrick "Shining" (1980) e da "Blade Runner" (1982) di Ridley Scott. Sulla scia del filone fantascientifico, lascia un segno il secondo episodio della saga di "Star wars", "Il ritorno dello Jedi" diretto da Richard Marquand (chi era costui?) dopo il primo episodio di George Lucas. Sempre nell'82 Peter Greenaway gira un film strepitoso: "I misteri del giardino di Compton House". Nel 1985 Terry Gilliam ci regala il mirabolante "Brazil" (da qualche mese anche in DVD in italiano), Martin Scorsese "Fuori orario" e Woody Allen "La rosa purpurea del cairo". L'86 è l'anno di "Platoon" di Oliver Stone. Per arrivare l'anno successivo a "Il cielo sopra Berlino" di Wim Wenders e a "Full metal jacket" sempre di Kubrick. Dall'Italia, nell'88 Giuseppe Tornatore dirige "Nuovo cinema Paradiso" destinato a ricevere l'Oscar come miglior film straniero. A concludere il decennio arriva Roberto Benigni che fa arrivare dagli Usa nientemeno che Walter Matthau per divertire il suo pubblico con "Il piccolo diavolo".

 
 
 

INTERVISTA

Post n°18 pubblicato il 29 Novembre 2007 da popmusic80
 

Come promesso ecco l'intervista con uno dei protagonisti negli anni 80.

Il nostro viaggio nel mondo anni 80 inizia con un'intervista a Ryan Paris, rimasto nella memoria di tutti noi grazie al successo "Dolce Vita".

Sono al tavolo del Caffè 80, che aspetto l'amico Fabio Roscioli sorseggiano una tazza di caffè.

Fabio arriva puntualissimo all'appuntamento.

Lo trovo in ottima forma, sarà la pasta integrale che mangia.....

Dopo un abbraccio amichevole lo invito al tavolo e subito gli ordino un the verde orientale.

Alla prima zolletta di zucchero che cade nel the, parto con l'intervista:


D.: Ciao Ryan, allora, chi è Ryan Paris?

-Fabio Roscioli, chitarrista , compositore , cantante e amante della vita

D.: Come nacque il nome d'arte Ryan Paris?

-Lo trovai insieme con la mia corista

D.: Tu cosa facevi prima di intraprendere la carriera musicale?

-Musica

D.: Dolce Vita fu prodotta da Pierluigi Giombini. In che modo avvenne l‘incontro tra di voi?

-Cercavo un tastierista per il primo festival rock italiano, mi ero classificato con la mia band ma il tastierista doveva partire per il militare . Incontrai fabio Liberatori degli Stadio e lui mi diede il numero di Giombini

D.: Quante copie ha venduto Dolce Vita? Ebbe successo anche all'estero?

-5 milione e strano a dirsi numero 13 in iItalia e numero uno in tantissime nazioni e soprattutto numero 3 in Germania e 5 In Inghilterra

D.: Realizzaste un video?

-Fu la BBc inglese che fece il video a Parigi

D.: Perchè si sciolse il tuo legame artistico con Giombini? In che rapporti siete tuttora?

-Buoni rapporti, siamo amici ( siamo andati su strade diverse )

D.: Il tuo secondo singolo fu "Fall in love" che non riuscì però a ripetere il successo di "Dolce Vita"; come mai secondo te?

-non era adatto a me

D.: Dopo questi due singoli, in Italia, anni di silenzio; cos'era successo?


-Ho fatto voto di silenzio e lo sciolgo nel 2008

D.: Per te cosa sono stati e cosa sono ancora adesso gli anni 80? Sei uno di quelli che si voltano ogni tanto indietro oppure non ami il passato, pur glorioso, e preferisci sempre guardare al presente e al futuro? Inoltre come spieghi questo ritorno di moda degli 80’s?

-Un periodo in cui ci furono i produttori indipendenti e i primi synths quindi creativissimo e veloce . Mi piace la musica degli anni 80 mi piace la musica non esiste un passato esiste una musica che mi piace

D.: Alcuni artisti si rifiutano di cantare, oggi, i loro brani vecchi di successo mentre altri lo fanno e ne sono anche fieri. Tu a quale categoria appartieni?

-La seconda

D.: Qual è il sentimento che prevale in te quando ripensi agli anni 80? Nostalgia, rimpianto, gioia o cos'altro?

-Gioia

D.: Hai un aneddoto relativo agli anni 80 e alla carriera di Ryan Paris che vuoi raccontare agli amici di Caffè 80 che seguono questa rubrica?

-Una volta era appena uscita dolce vita mi scontrai all angolo con un tipo : era Federico Fellini

D.: C'è un produttore o un artista con cui ti sarebbe piaciuto lavorare?

-Non ci ho mai pensato

D.: Cosa pensi della situazione attuale della musica dance e della musica in generale?

-Musica dance e molto down penso , ma ritornera con strumenti piu veri e la musica e sempre la musica

D.: Com'è Fabio Roscioli nella vita di tutti i giorni? Sei sposato? Hai figli?

-Separato, un figlio

D.: E come ultima domanda, cosa nascondi nel cassetto per il futuro?

-Grosse sorprese, non dimenticare che il voto del silenzio finisce nel 2008

D.: Grazie mille Ryan e a presto, come sempre gentilissimo. Facci sapere quando potremmo venire ad acoltarti in Italia.

Mi saluta e scappa velocemente sul taxi che lo riportera all'aeroporto, dove un aereo lo accompagnera dinuovo in Germania, dove lui ora abita.

Se volete contattare Ryan questo è l'indirizzo del suo space:

http://www.myspace.com/ryanparisdolcevita  

Ed ora tuffiamoci nel passato con il video della canzone "DOLCE VITA".Nel 1983, prodotto da Pierluigi Giombini ha venduto piu' di 5 milioni di copie (12 dischi d'oro, 2 d' argento 2 di platino ).

RYAN PARIS - DOLCE VITA

 
 
 

Quando per strada girava l'Arna

Post n°17 pubblicato il 27 Novembre 2007 da popmusic80
 
Tag: Anni 80

Le auto più belle, assurde e irripetibili degli anni Ottanta

Nell'immaginario collettivo gli Anni 80 sono ricordati come gli anni rampanti e dell'eccesso. Eccesso nei costumi, nella politica, nel lusso e perché no pure nel mondo delle automobili. Nacquero e prosperarono in quegli anni alcune delle vetture più fortunate, più azzeccate, più innovative, più intelligenti della storia dell'automobile.

Modelli che ancora oggi girano un po' demodée e borbottanti, ma ancora arzilli per le vie delle città che i proprietari, cascasse il mondo, non hanno il coraggio di mandare allo sfasciacarrozze dopo un ventennio e passa di onorato servizio. Macchine indimenticabili.

Ma i pazzi Anni 80 hanno avuto la fortuna-sfortuna di tenere a battesimo anche alcune delle auto più incomprensibili e malriuscite che gli occhi umani possano aver visto. Macchine che magari avranno avuto anche il pregio di presentare qualche novità dal punto di vista meccanico, ma la cui bruttezza è diventata proverbiale.

Ovviamente sarebbe impossibile ricostruire marca per marca lo sconfinato parco auto di quegli anni, per questo i cultori del genere ci perdoneranno se in queste poche righe c'è posto solo per i modelli... più.

Nessuno si scandalizzerà se la parata di auto più eccessive inizia con la Uno e la Panda. Le due Fiat che meritano, numeri alla mano, la palma di vetture più azzeccate della storia. La Uno, nata nel 1982, vanta una serie di record incredibili. È stata per 10 anni la macchina più venduta in Italia (circa 6 milioni di unità con medie di quasi 400mila all'anno) e, come i proprietari sanno, anche la più rubata In certi casi sembrava un'ossessione: all'epoca infatti era facilissimo vederne incolonnate ai semafori almeno 3 o 4 in fila indiana o trovarne parcheggiate una accanto all'altra a mezze dozzine.

Della Panda, nata nel 1980, ne sono state vendute più di 4,5 milioni. Un'utilitaria spartana, in cui c'era tutto quello che serviva persino due sedili che molti ragazzi di allora ricorderanno con piacere. I più schizzinosi l'avevano ribattezzata "lavatrice in centrifuga" per l'inconfondibile rumore del motore quando andava a pieni giri.

Negli Anni 80 apparvero sulle strade altre Fiat di successo: su tutte la Tipo con una linea originale e molta tecnologia di bordo, il Fiorino, la Croma e la Tempra. E poi altri parti decisamente podalici come la Argenta o che a Mirafiori avrebbero preferire tenere nascosto come l'ineffabile Duna. La macchina che è diventata un oggetto di culto e che ormai si è guadagnata i galloni di auto trash per antonomasia.

Un primato che condivide a pari merito con un'altro incubo su 4 ruote: la Arna. Solo chi l'ha posseduta può spiegare cosa volesse dire girare a bordo di quella macchina: gente che si dava di gomito e la mostrava con l'indice non certo perché sedotto dalla carrozzeria spigolosa o dagli interni pseudo-lussuosi. E dire che per mettere insieme un capolavoro così si erano spremuti i migliori cervelli della Alfa e della Nissan . Ad Arese forse anche per esorcizzarne il ricordo partorirono in rapida sequenza la 33, la 75 e la 164: tre macchine vendutissime e che convinsero tutti che anche quando si fanno automobili è meglio stare soli che male accompagnati.

Se poi tra gli eccessi di cui sopra includiamo pure quello di velocità allora bisogna ricordare che in quegli anni sull'asfalto italiano apparvero bolidi come la Ferrari Testarossa, la Maserati Biturbo, la Audi Quattro mentre sul catalogo di "Quattroroute" facevano impressione gli oltre 300 km/h della Lamborghini Countach.

Auto solo per pochi facoltosi appassionati. Per quelli che avrebbero voluto e non potuto, la soluzione poteva essere una fiammante Renault Fuego, che forse solo in penombra poteva dare l'impressione di essere una sportiva dal motore aggressivo, una Ford Orion, una Sierra, una classicissima Lancia Prisma o una Trevi. Berline e berlinette un po' sportive e un po' no, ma dalla linea meno spigolosa di una Volkswagen Jetta o di una Talbot Solara rispetto alle quali hanno decisamente lasciato il segno.

Come il segno hanno lasciato la Y10 (nata nel 1985), la Opel Corsa , due utilitarie esageratamente intelligenti che con opportuni restyling sono vive ancora oggi, mentre della Samba non è rimasto che qualche lontano ricordo e della Citroen Visa quello che tutti tengono a mente non è né la carrozzeria bombata, né il motore che faceva un rumore simile a quello di un aspirapolvere, ma lo slogan: "Ehi Gringo, la macchina va-va-vuma!".

 
 
 

Giocando Giocando

Post n°15 pubblicato il 16 Novembre 2007 da popmusic80
 
Tag: Anni 80
Foto di popmusic80

Negli Anni Ottanta l'industria dei giocattoli si è sbizzarrita, producendo le cose più curiose. Belli o brutti non ha importanza: i giochi di quegli anni sono comunque indimenticabili, specie per chi all'epoca era bambino. Ci furono le riedizioni dei giochi nati nel decennio precedente, come il dolceforno, ribattezzato Nuovo Dolceforno '80 (c'era qualche differenza?). Pezzi cult come il galeone Playmobil, riproposto anche dalla Lego. Le Hotwheels, il Sapientino, il Grillo Parlante, la Pallapazza, i Puffi, gli Snorkies, il flipper che divenne Spinball. I giochi in scatola come Hotel, Crack, Dragon, Brivido, Indovina Chi, Forza Quattro, Gira la Moda, l'Isola di Fuoco. I Transformers, sia robot che macchine. E molto altro.

 
 
 

ANNI 80

Post n°14 pubblicato il 15 Novembre 2007 da popmusic80
 
Tag: Anni 80

By: El_gluca

Dopo aver letto una bella mail ho deciso di farla...VEDERE.

Per tutti i trentenni, o finti tali...Grazie DANI!

Se avete 7 minuti e 38 secondi di tempo, dategli un'occhiata.

 
 
 

I Jefferson

Post n°13 pubblicato il 13 Novembre 2007 da popmusic80
 

George Jefferson ha fatto fortuna, da una piccola lavanderia ne possiede adesso una catena, e per questo decide di trasferirsi, con la paziente moglie Louise, in un lussuoso appartamento di Manhattan. Il problema di George sta nel fatto che è un tremendo "razzista" all'incontrario: non sopporta proprio i bianchi, soprattutto quelli come Tom Willis, il suo vicino che ha sposato una donna di colore (Helen, interpretata da Roxie Roker, la madre di Lenny Kravitz). Figurarsi quando viene a sapere che suo figlio Lionel si è fidanzato con la loro figlia!
A dare filo da torcere a George ci pensa Flo, la cameriera pettegola e scansafatiche, sempre in lite con il tremendo Jefferson.
Serie davvero divertente, con uno Sherman Hemsley (George) davvero straordinario.

 
 
 

INTERVISTA

Post n°12 pubblicato il 13 Novembre 2007 da popmusic80
 

E' quasi pronta l'intervista con uno dei protagonisti del mitico decennio, a lui abbiamo già dedicato questo mese la rubrica “IL VIDEO DEL MESE”, tra le righe di CAFFE’ 80 sarà ospite…. RYAN PARIS.

 
 
 
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