Calcio Montebelluna

Si conclude il campionato Regionale Allievi - Girone “E” - che vede il Montebelluna prima in classifica, imbattuta nelle 26 partite ed a 15 punti dalla seconda. Certo il risultato è opera di bravura ma anche , come in ogni competizione, soprattutto quando la palla è tonda, anche di fortuna. Infatti talento e fortuna sono due ingredienti necessari per vincere lo “scudetto”. Questo è un tema dibattuto (Fortuna e Talento), certo che ad una distanza così dalla seconda classificata (San Paolo PD) si può affermare che la componente bravura dei nostri allievi è nettamente superiore alla buona sorte ! Ma quello che abbiamo notato tutti è che giorno dopo giorno si è formata una vera squadra, un gruppo affiatato dove la capacità collettiva supera le abilità dei singoli, come dire che “l'intero è maggiore della somma delle sue parti”. Questi nostri giovani calciatori, in questo trascorso si sono sentiti partecipi del gioco e della squadra in maniera coinvolgente e divertita, puntando alla gara più che alla sola vittoria, senza la paura del risultato, in una sana competizione, in un clima disteso e sereno ma nello stesso tempo stimolante, di crescita di impegno e passione. Tutto questo ad opera di un MISTER (con nome e cognome), che ha saputo accompagnare i ragazzi in una crescita continua fisico-psichica, che ha saputo valorizzare le diversità del singolo con rapporti positivi ed interdipendenti. Un MISTER che ha fatto accrescere la forza di tutti, facendo loro vivere il piacere di giocare assieme, nel rispetto di regole comuni condivise sia di comportamento sia di tattica attraverso un atteggiamento psicologico sempre propositivo, migliorando il proprio limite partita dopo partita. Cio' che ha legato i giovani giocatori del 1995 allo stesso gruppo è la consapevolezza di poter alzare, partita dopo partita, il proprio limite di miglioramento, il proprio contributo al gruppo, sviluppando con evidenza in alcuni di loro un atteggiamento di assoluta stima e fiducia in se stessi e verso gli altri, dimostrando che possono esserci tanti “PAOLO” del libro “UN CALCIO ALL’AMORE” capaci di comprendere che “si può sbagliare senza che niente di te venga messo in discussione, diventando così una regola per orientarsi nella vita”. Si perché allenare vuol dire prima di tutto educare: in campo si cresce conoscendo se stessi e imparando a conoscere gli altri, un allenatore vera guida del gruppo ed del singolo nelle conoscenze tecnico-tattiche e soprattutto nei principi fondamentali che sono utili in campo come nella vita quotidiana, ovvero umiltà, lealtà, rispetto per i compagni, per gli avversari, consapevoli che prima viene sempre la persona, poi il calciatore. Ecco questo è quanto ritengo sia successo negli allievi del Montebelluna. Per il Mister e per questi ragazzi : IN BOCCA AL LUPO PER IL PROSEGUO !