Creato da lo_staff_di_Campus il 04/12/2006
Giovani che intrecciano nodi, tessono relazioni, imparano l'arte della libertà

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ciao ragazzi, scrivo per una giusta causa... un banbino di...
Inviato da: Anonimo
il 03/05/2008 alle 13:15
 
Auguri per una serena e felice Pasqua...Kemper Boyd
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 17:00
 
Auguri di un felice, sereno e splendido Natale dal blog...
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 23:11
 
Scusate ^_^", completamente pieno di erroracci a causa...
Inviato da: io_sono_io90
il 04/12/2007 alle 21:09
 
Nella newlwtter che ho ricevuto c'è il io commento...
Inviato da: Anonimo
il 04/12/2007 alle 21:07
 
 

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 31/05/07 alle 22:46 via WEB
da Pino Masciari Carissimi amici, carissimo voi tutti che mi scrivete, vorrei rispondere ad ognuno di voi singolarmente, ma, purtroppo, la particolarità del momento mi distrae dal farlo. Dunque vi invio un saluto a tutti, riservandomi poi di contattarvi, o meglio di conoscervi se capito da quelle parti uno per uno. Vi ringrazio di vero cuore a nome anche della mia famiglia e le parole che leggo nelle vostre e-mail mi danno “l’energia” per sopportare e reagire alle difficoltà e alle amarezze che quotidianamente mi si presentano (vi assicuro non è facile neanche per me far capire i disagi che ho affrontato e che affronto quotidianamente). Io continuo la mia battaglia, la nostra battaglia, perchè sia rispettato lo stato di diritto di ognuno di noi, nella speranza , quantomeno, di lasciare una eredità morale ai miei due bambini, che hanno vissuto tragicamente questa dura esperienza. Vivo alla giornata, in quanto non so se mi è concesso di aspettare il domani. In gioco non c'è solo la mia vita ma anche quella della mia famiglia. Quello che oggi voglio testimoniare è la rabbia per dover urlare, con voce grossa, le enormi ingiustizie che ho subito e che sto subendo. La rabbia, perchè dall'altra parte il mio interlocutore è un Stato sordo e burocratico! Grazie ancora….sopratutto in questo momento in cui ho la necessità dell'appoggio e della solidarietà di tutti voi. Un Saluto e un abbraccio. Pino Masciari e famiglia
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/05/07 alle 21:50 via WEB
PINO MASCIARI Pubblicato – 24 maggio 2007- Calabria Ora TANGENTI. ALTO MAGISTRATO CONDANNATO DEFINITIVAMENTE A 3 ANNI - Vibo Valentia, 24 mag. – Dopo circa 20 anni si è concluso il processo contro l’alto magistrato Saverio Damiani, intentato nei suoi confronti dall’ex imprenditore vibonese, Giuseppe Masciari, adesso testimone di giustizia. Chiamato a rispondere di concussione, la suprema Corte di Cassazione oggi lo ha condannato a 3 anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, oltre a 62mila euro e ad un risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede. Secondo le accuse di Masciari, Damiani all’epoca dei fatti, magistrato presso il Tar Calabria, negli anni 88 -89, avrebbe preteso una tangente del 6% sui lavori da lui nelle Serre vibonesi da dividere con un comitato d’affari in cui vi erano politici, malavitosi, pezzi delle istituzioni. Dopo quelle accuse Damiani venne trasferito e nominato nominato presidente del Tar Campania, Lazio fino a quando nel 2001 il governo Berlusconi non lo nominò Consigliere di Stato. Oltre a questa percentuale, l’imprenditore veniva continuamente vessato dalle cosche di quasi tutta la Calabria con attentati e richieste di tangenti, , fin quando un giorno non incontrò un giovane maresciallo dei carabinieri, Nazzareno Lopreato, attuale comandante della stazione di Vibo, a cui denunciò tutte le angherie subite e che lo costrinsero a chiudere a chiudere l’impresa che occupava oltre 100 operai. Ammesso al sistema di protezione in una località del Nord e definito dal procuratore antimafia Vigna, uno dei più importanti testimoni di giustizia, molto spesso è stato costretto a protestare in quanto, secondo le sue denunce, non gli veniva consentito di assistere alle udienze dei numerosi processi dai lui intentati e che vedono alla sbarra numerosi capi ‘ndrina, molti sono stati già condannati. Ma la sentenza più attesa era quella odierna. In una occasione è stato scortato dai ragazzi di Libera, mentre ultimamente si è lagnato per non aver potuto presenziare ad un processo che si sta tenendo presso il tribunale di Crotone, altre volte ha lanciato il grido di “attenti alle prescrizioni”.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/05/07 alle 18:48 via WEB
ieri era il 23 meggio, 15 anni dalla morte di govanni Falcone, della moglie Francesca e gli uomini della sua scorta.noi a Gozzano (NO) per ricordarli abbiamo presentato una pubblicazione sulla "presenza mafiosa nel novarese e VCO". in questa serata abbiamo raccontato anche della nostra esperienza a Polistena e attraverso delle foto ti abbaimo presentato alle persone che sono venute ad ascoltare. eravamo contentissimi perchè c'erano veramente tante persone e perchè questo lavoro che abbiamo fatto sarà presentato anche a Novara. tutto ciò e soprattutto aver avuto l'onore di cinoscerti ci danno la forza di continuare in questa lotta, il nostro lavoro per adesso è solo d'informazione sul territorio ma presto, quando nascerà il presidio di Libara a Borgomanero saremmo ancora più attivi nella lotta alla mafia.grazie Pino. Angela
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/05/07 alle 17:22 via WEB
Ciao Pino, sono Angela, mi dispiace per quanto ti succede continuamente. ieri sera è nato ufficilmente il coordinamento di libera a Novara ed era presente Davide Mattiello e ha ricordato alle persone presenti la tua storia; nel sentirla ogni volta ho la voglia di lottare questo grazie al tuo esempio ma purtoppo ci ha anche raccontato che le istituzioni nei tuoi confronti, e verso altri testimoni di giustizia come te, sono sempre assenti. Mi dispiace tantissimo posso dirti che noi tutti ti siamo vicini e che presto nascerà un presidio a Borgomanero, la mia città, e da lì potremmo far conoscere a tutti la tua storia cercando di coivolgere più persone possibili...ti ringrazio per ciò che continui a fare
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/05/07 alle 19:56 via WEB
Vibo Pino Masciari (parte civile) costretto a non presentarsi all'udienza per la mancanza di un'auto blindata Associazione mafiosa ed estorsione, chieste condanne per 98 anni La requisitoria del pm distrettuale Marisa Manzini davanti al Tribunale di Crotone Marialucia Conistabile La storia è quella di sempre; amaramente uguale nonostante siano passati anni e nel frattempo siano cambiati pure i governi. Cambia l'ordine degli addendi ma non il prodotto per i testimoni di giustizia che si ritrovano sempre al punto di partenza. O meglio di non partenza considerato che c'è chi come Pino Masciari, l'imprenditore di Serra San Bruno che dal '97 vive con la famiglia in località protetta, a partire per seguire i processi in cui si è costituito parte civile non riesce proprio. L'ultima "perla" risale a pochi giorni fa. Giorno 11 maggio Masciari avrebbe voluto essere a Crotone dove si svolgeva l'udienza a carico di undici imputati – due rispondono di associazione per delinquere, gli altri a vario titolo di estorsione semplice e di estorsione aggravata dalle modalità mafiose – conclusasi con la requisitoria del pm distrettuale Marisa Manzini. Procedimento che, come gli altri, vede l'ex imprenditore parte civile. Ebbene aveva comunicato la data anzitempo al Nop (Nucleo operativo di protezione) di competenza e anche quelle degli altri processi – il 22 dovrebbe essere a Catanzaro (Corte d'Appello), idem il 30 (ma in Tribunale) e nello stesso giorno a Roma (Cassazione) – ma, nonostante le verifiche effettuate dai militari del Nop, è stato contattato soltanto la vigilia del processo (giovedì 10) e tra l'altro alle 16,30 quando gli è stato detto che avrebbe viaggiato su un'autovettura non blindata. Una storia assurda che è diventata paradossale e grottesca nelle ore successive a seguito del rifiuto di Masciari di viaggiare in quelle condizioni mettendo a repentaglio la sua vita e quella degli accompagnatori. Una storia che l'avvocato Maria Claudia Conidi ha posto all'attenzione della Commissione parlamentare antimafia, del Comitato testi, del ministro dell'Interno e della Commissione centrale ex art. 10 legge 82/91. Una denuncia bella e buona che mette in luce la difficoltà di vivere di Masciari e della sua famiglia, privati di ogni libertà, ma soprattutto della possibilità di essere presente «dove la giustizia intenderebbe chiamarlo». Morale della favola, come accaduto altre volte e come del resto dallo stesso Masciari denunciato pubblicamente in televisione, a quel processo non ci è andato. Per gli altri non si sa. Per quello in corso davanti al Tribunale di Crotone, iniziato nell'ottobre del 2003, la prossima udienza è stata fissata per l'8 giugno. È probabile che i giudici emettano la sentenza. Intanto il pm della Dda di Catanzaro Marisa Manzini ha chiesto pene per complessivi 98 anni più 42mila euro di multe nei confronti degli imputati. Le richieste più pesanti riguardano Pietro Scerbo (16 anni) e Giovanni Trapasso (12 anni), entrambi rispondono di estorsione e associazione. Le altre persone coinvolte sono accusate, a vario titolo, di estorsione semplice e aggravata. Si tratta di: Nicola Arena (9 anni e 6mila euro di multa); Salvatore Vallelunga del '61, Damiano Vallelunga, Antonio Vallelunga e Cosimo Vallelunga (8 anni e 5mila euro ciascuno); Rocco Vallelunga, Giovanni Vallelunga e Cosimo Franzè (7 anni e 4mila euro di ciascuno); Salvatore Vallelunga del '59 (8 anni e 4mila euro). Nei confronti degli stessi imputati è decaduto per intervenuta prescrizione il capo d'imputazione relativo alla violenza privata, mentre per altri reati sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Coinvolti nel procedimento – che rappresenta uno dei diversi tronconi in cui l'inchiesta fu suddivisa – anche Salvatore Cassaro, Cesare Napolitano, Luciano Battaglia e Mario Scarpino per i quali è stato disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione. I reati trattati, infatti, sarebbero stati commessi nel periodo tra il '90 e il '91. "La Gazzetta del Sud" (mercoledì 16 maggio 2007)
 
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Anonimo il 12/05/07 alle 17:46 via WEB
Carissimo Pino, sono Stefano di Asti, ci siamo incontrati quando sei venuto nella mia città, e ho partecipato alla stupenda manifestazione di Polistena. Ti riporto la domanda che una ragazza ha scritto a Pistoia: "Ammiro molto lo spirito di giustizia e democrazia con il quale stai conducendo questa battaglia. Mi chiedo e ti chiedo come si possa comunicare alle tante persone oneste del Sud-Italia e non solo, che non sono sole dal punto di vista umano, e che in fondo l'Italia è unita nell'impegno di solidarietà? Per dargli più forza?" Continua così PINO!! E continuiamo a denunciare ogni fatto e situazione illegali! Un forte abbraccio e un saluto a Francesco e Ottavia. Grazie di tutto.
 
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Anonimo il 12/05/07 alle 11:25 via WEB
Scusami Sara, pechè nel risponderti non ti ho neanche salutata. Volevo dirvi che sono stato molto impegnato in questo periodo, vi premetto che risponderò a tutti il più presto possibile...sono sicuro che mi compredete. Un Abbraccio affettuoso a tutti voi da Pino Masciari
 
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Anonimo il 12/05/07 alle 11:20 via WEB
Cara Sara, ti rispondo dicendoti che da quando sono diventato imprenditore (e anche prima con mio padre, imprenditore pure lui) che non mollo. Soprattutto in questi dieci anni in cui sono stato, e lo sono tuttora, prigioniero della punizione più atroce che mi si poteva dare , l’isolamento e l’avermi tolto ogni diritto civile. Per quanto riguarda la paura, ti confesso che ho veramente paura, oggi più che mai , in particolare per la responsabilità che sento nei confronti dei miei bambini che ho coinvolto senza che loro potessero scegliere. Ogni giorno che passa, a condanne avvenute contro i mafiosi, il rischio aumenta e la paura pure, la dove vedo con grande amarezza l’assenza delle Istituzioni che dovrebbero garantirmi sicurezza. Uscendo dall’isolamento per cercare quanto meno di tutelare la vita della mia famiglia, il silenzio Istituzionale si è fatto più forte, e questo mi preoccupa perché mi sento ancora più in pericolo ( e ovvio che nella località protetta tutti sanno chi sono, anche alle scuole dei miei bambini tutti sanno, ma in ogni luogo saprebbero chi sono, il problema è che la località deve essere protetta con i fatti e non a parole). Mi chiedi se mi sento solo: ho iniziato questo percorso da solo, con l’unico appoggio di mia moglie, dunque ti dico che chi vuole camminare sulla strada della legalità e soprattutto della giustizia , corre questo rischio soprattutto quando c’è chi di legalità e giustizia ne parla ma non la pratica.
 
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Anonimo il 11/05/07 alle 21:20 via WEB
Ciao Pino sono Sara di Torino dell'Assoc. Acmos. Questa è la domanda di un ragazzo di Pistoia. coraggio, volontà, perseveranza sono solo poche prerogative che si devono avere per compiere e pensare, per abbattere quella montagna di sangue e menzogne che sono le mafie e la criminalità. Viene spontanea una grande stima nei tuoi confronti e in quelli di chi combatte. Grazie per dare speranza! Domanda: non hai mai pensato o avuto paura di trovarti solo e dover mollare? Sara
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/05/07 alle 21:11 via WEB
Mi dispiace di quanto successo alla Cooperativa, io vi sono vicina perchè credo in quello che state facendo e che proprio da voi parte la lotta alla mafia, voi che create bene dove c'è stato male, spero che non sia questo ciò che vi fermi...anzi che non ci sia niente che vi fermi...un abbraccio!
 
 
 

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