Non la guerra, ma una battaglia l’abbiamo vinta. A Torino come a Roma, a Caserta come a Napoli.
Combattendo contro un nemico, infinitamente più arrogante e più forte, dotato di mezzi di comunicazione e di propaganda molto maggiori dei nostri.
Il 30 giugno è scaduto il termine utile, per i lavoratori dipendenti, di comunicare ai propri datori di lavoro la decisione di far rimanere in azienda (o nel fondo INPS) le somme maturande del trattamento fine rapporto. Se qualcuno non ha espresso esplicitamente questa sua volontà, sulla base del perverso principio del “silenzio assenso”, da noi definito criminale, le proprie somme maturande del tfr finiranno automaticamente nei fondi privati (fondi negoziali chiusi gestiti dai sindacati e fondi aperti gestiti da banche e finanziarie).
Uno scippo in piena regola, nel quale la disinformazione ha fatto da padrona, essendo la base perché il tutto riuscisse, con tanto di messaggi governativi subliminali e allettanti spot televisivi di note compagnie di beneficienza,
Ma qualcosa è andato storto.
Non nutrivamo alcun ottimismo sull’esito finale della campagna di controinformazione, dato che era ben chiaro che i maggiori sindacati, essendo titolari di fondi negoziali che li avrebbero di fatto trasformati in finanziarie da un giorno all’altro, avrebbero spinto i lavoratori dipendenti a non lasciare il TFR in azienda, ma a farselo devolvere.
Inoltre le possibilità pubblicitarie degli istituti privati avrebbero consentito agli stessi di prendersi l’altra metà della torta. I partiti politici hanno mestamente aggirato il problema evitando di parlarne (per lo meno in modo chiaro).
Una netta presa di posizione contraria allo scippo è arrivata solo qualche settimana fa (a giochi fatti e solo per salvare la faccia) da Rifondazione Comunista, partito di maggioranza, che ha fatto finta di chiedere sei mesi di proroga.
Registriamo che gli unici ad avere svolto delle campagne di controinformazione chiare, al pari della nostra, sono stati i COBAS e la CUB.
Contro ogni previsione - e come da noi suggerito - la gente non si è fatta fregare, scegliendo in stragrande maggioranza di non devolvere il proprio TFR agli speculatori privati.
Ci godiamo ora la vittoria, attendendo la reazione dei governanti assassini dello stato sociale.
I loro inganni non sono bastati, ma siamo sicuri che non demorderanno. Nemmeno noi.
Inviato da: niki_gigio
il 31/10/2007 alle 13:35
Inviato da: ninaciminelli
il 30/07/2007 alle 14:11
Inviato da: ladyalainie
il 19/06/2007 alle 16:14
Inviato da: PEANO0
il 10/06/2007 alle 00:32
Inviato da: mimmobeach86
il 09/06/2007 alle 11:23