Creato da Clandestinaperchi il 11/02/2006
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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 11 Febbraio 2006 da Clandestinaperchi

Piccolo aggiornamento sul Pompino

Come forse alcuni già sanno in passato ho dedicato un intero post al mitico pompino, tuttavia questo squisito argomento sembra meritare più spazio. Mi sono accorta infatti che nel post “Pompino perfetto versus Pompino improvvisato” (9 novembre 2003) ho completamente tralasciato la delicata questione della sottomissione.

Ma poi, cos'è un pompino? "Un giuramento fatto un poco più da presso, un più preciso patto, una confessione che sigillar si vuole, […] un segreto detto sulla bocca, […] un mezzo di potersi respirare un po' il cuore e assaporarsi l'anima a fior di labbra!". Non ho molti dubbi sul fatto che Cirano pensasse alla più saporita delle rese a un uomo mentre recitava queste parole alla sua Rossana. A quei tempi le cose più sporcaccione venivano dette tra le righe di componimenti raffinatissimi. I favori di una donna venivano domandati cortesemente con una poesia scritta appositamente, con una serenata sotto al balcone, e un bel pompino lo si doveva conquistare per bene, meritarselo! Mica come oggi che a quanto pare il massimo della sofisticazione maschile nel porgere una richiesta di fellatio si esprime nella posizione supino, mani dietro la nuca e sguardo inconfondibile, che si sposta cioè ripetutamente dai vostri occhi al beniamino in attesa.

Ed è proprio a causa di deplorevoli attitudini come la posa da pompa che questa sublime pratica è ancora oggi considerata dispregiativamente (e a torto) come una forma di sottomissione. Ciò è da considerarsi un intollerabile scandalo, un pericoloso luogo comune e un insulto all'amore. Per esempio, come qualcuno ha fatto notare in un commento proprio su questo blog, pare che sia trapelata dalla stampa scandalistica inglese la notizia di un rapporto orale tra il Principe Carlo e il suo maggiordomo. Lo scandalo starebbe però nel fatto che a praticare la fellatio sia stato proprio il Principe, "sottomettendosi" così a un semplice servitore, e infangando i fondamentali principi gerarchici su cui incredibilmente ancora oggi si tiene in piedi una monarchia. Questo pettegolezzo (oltre che ripugnante, d'accordo, a causa del principe meno azzurro che esista) è emblematico e mette in luce quanto poco siamo consapevoli dell'intima connessione tra sesso e amore. Possibile che non sia ancora chiaro che il sesso NON E' un esercizio di potere ma esattamente il contrario? Non si dovrebbe mai parlare di sottomissione e/o dominio ma, ancora una volta romanticamente, di resa. Soprattutto durante un pompino, dove arrendersi è e dovrebbe sempre essere qualcosa di assolutamente reciproco, e dove infatti perché si raggiunga il massimo del piacere è indispensabile il coinvolgimento arrapato di chi lo esegue.

Azzarderò a questo proposito una personale interpretazione di Gola profonda. Il film, uscito per la prima volta negli Stati Uniti nel 1972 e perfettamente interpretato dalla talentosa Linda Lovelace, racconta la storia di una tizia che a causa di un'anomalia congenita ha il clitoride posizionato in fondo alla gola. Per questa donna l'unico modo di provare un orgasmo clitorideo (caratterizzato notoriamente da una scarica di piacere pazzesca, un concentrato di godimento senza pari) è fare un pompino. Ebbene, si tratta secondo me di una geniale e forse involontaria allegoria, felice e spontaneo frutto dei tempi in cui dalla ribellione nascevano la gioia, la fantasia e il valore satirico del sesso! Il vero messaggio di Gola profonda (purtroppo all'avanguardia ancora oggi) è: il più bel pompino è quello in cui si gode in due.

E c’è un’altra cosa da dire: quando qualcuno per esempio me la lecca come si deve, più mi fa godere, e più mi trasformo in una schiavetta d’amore, non viceversa. Più di una volta durante un bel cunnilinguo mi sono sorpresa a spergiurare mari e monti: “Se continui ti porto l’acqua con le orecchie, ti pulisco casa gratis, ti spompino finchè non dici BASTA!”. E infatti mentre mi cimento in un’allegra pompa sono arrapata (in caso contrario mi astengo rigorosamente), ma conservo una certa lucidità. Quando invece qualcuno me la lecca in grazia di dio perdo ogni possibilità di raziocinio: l’imminenza dell’orgasmo clitorideo mi trasforma senza pudore in un essere privo di volontà, ma pieno di desiderio per l’altro. Le energie mi si moltiplicano e a orgasmo avvenuto anziché crollare mi scateno. Come si spiega questa cosa? Si spiega con l’affermazione che praticare sesso orale non è un atto di sottomissione, il riceverlo semmai è una dolce resa, perché l’unico modo di godere il sesso orale con qualcuno è capitolare di fronte al desiderio totale di perdersi in presenza della lucidità dell’altro.

 
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