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« L'impronunciabile guerra civilelegge bavaglio »

Spero che un sogno così non ritorni mai più.

Post n°99 pubblicato il 10 Giugno 2010 da Giuseppe_Cotta
 

Tempo addietro ho fatto un sogno particolarissimo ma non da incubo; un sogno che ricordo benissimo dall’inizio alla fine.

Tutto è iniziato con una telefonata che mi annunciava un evento drammatico: “una persona si è tolta la vita; per motivi legali la data del funerale sarà comunicata in seguito.” Nella miglior prassi dei sogni ad una notizia o un’azione per la quale si prova angoscia e dolore segue una reazione che provoca il brusco risveglio e la presa d’atto che si tratta di un sogno.

Per me non è stato così; sono rimasto incredulo, esterrefatto, sbalordito ma non mi sono svegliato.

Ho atteso con ansia di sapere il giorno e l’ora della mesta cerimonia e intanto mi preparavo per affrontare il viaggio.

Parecchie volte, nei miei sogni, le strade che percorro sono da prima larghe, a due o tre corsie, poi si fanno sempre più strette e tortuose; fino a finire in vicoli impercorribili che si perdono nel nulla.

E’ stato così anche questa volta con la differenza che il vicolo finale mi ha portato sulla piazza della chiesa e poi ancora su verso il cimitero del paese e tra le tombe con i nomi e le foto di gente che ricordi o pensi di riconoscere facendo i debiti accostamenti anche a persone che sai ancora viventi.

Senza soluzione di continuità mi sono ritrovato a seguire il feretro, prima verso la chiesa poi nuovamente su verso il luogo dell’eterno riposo.    

Mi sono visto nella piccola chiesa a servire messa come ai tempi dell’infanzia e del collegio, ad un prete che cambiava volto tutte le volte che lo guardavo e al contempo tra coloro che per scelta o impossibilità ad entrarvi erano rimasti fuori, sulla piazza o nel vicolo.  

Nessuna stretta di mano convenevole. Nessuna gioia trasparente neppure nel rivedere una persona assente alla mia vista da molto tempo  Perlopiù incrocio di sguardi e scambio di saluti a fil di voce.

In aggiunta anche tanti pensieri sul perché di un tale gesto; sul perché non sia stato possibile da parte di tutti di evitarlo: perché è possibile; deve essere possibile, che azioni così estreme sulla propria persona o su altre persone possano; debbano essere  evitate.

E’ a questo punto, prima che il pensiero vagasse alla ricerca di uno o più “colpevoli” del tragico evento che mi sono svegliato.

E’ a questo punto che mi sono reso conto che avevo vissuto un brutto sogno.

O forse non è stato un sogno? 

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Commenti al Post:
annarel_la
annarel_la il 10/06/10 alle 09:18 via WEB
Spero per te che sia stato un sogno ^__^ sogno... sarebbe meglio chiamarlo incubo!!
La morte ti coglie sempre impreparato anche quando è annunciata, nel caso di un suicidio... allo stupore si aggiunge anche il non capire...
Buona giornata :)) Annarella
 
Giuseppe_Cotta
Giuseppe_Cotta il 13/06/10 alle 22:38 via WEB
Ciao Annarel_la, avrei preferito fosse stao un sogno o anche un incubo
 
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