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Nel tempo dei lupi; un itinerario letterario

Post n°148 pubblicato il 16 Agosto 2015 da Giuseppe_Cotta
 

Nel tempo dei lupi; un itinerario letterario

Era moltissimo tempo che aspettavo un avvenimento di questo genere nei nostri luoghi e con i nostri scrittori.
Forse negli anni scorsi può essere che qualcosa del genere si sia verificato anche vicino ad Alassio dove ero a lavorare ma io ho vissuto, fino a questo evento, pensando all'itinerario letterario che si era svolto a Recanati; paese di Leopardi e che comprendeva, tra l'altro, la torre antica dalla quale cantava il passero solitario e la siepe che da tanta parte l'orizzonte al guardo occlude ancora oggi.
Il momento è finalmente arrivato venerdì 7 dello scorso mese di agosto, quando a Realdo ha preso il via il programma messo a punto da Valle Argentina facile da amare e A Vaštéra con il supporto di Realdo vive e il suo rifugio.
Oggi gli itinerari letterari sono ormai diffusi: solo per citarne alcuni si va dalla visita a Vicenza; quello sulle orme di Felice Cavallotti; camminando con Beppe Fenoglio per le vie di San Benedetto Balbo; i parchi letterari siciliani che comprendono Giovanni Verga, Leonardo Sciascia, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, solo per citare i più conosciuti e i premio Nobel.
"La letteratura rappresenta un'autentica isola felice per la fantasia e la creatività ma è anche il risultato della fascinazione esercitata da lingua, storia e cultura del luogo sugli scrittori, dalla cui penna scaturisce."
Questa frase detta da persona più colta di me si adatta benissimo a Giacomo Revelli che facendosi aiutare dai suoi personaggi: un fantomatico Guido, installatore di antenne per la diffusione di internet, in un luogo dove non si riusciva a far funzionare i telefonini portatili buoni solo per le telefonate: un meno fantomatico Giusè, pastore quasi eremita che passava l'estate con le pecore a l'Abenin e che di "stranome" era chiamato Burasca: il Barëghë dër Bola luogo dove doveva essere piazzata l'antenna: una lupa che si aggirava attorno alla Vaštéra; è riuscito a mettere insieme lingua, storia, cultura del luogo esaminato: il territorio brigasco tra Realdo e il confine con la Francia.
Io avevo sempre pensato che gli itinerari letterari si svolgessero con autori che furono. Durante la lettura di alcune pagine di Nel tempo dei Lupi, fatta dalla Sig.ra Laura Guglielmi, anche se si fece cenno ad Italo Calvino e Francesco Biamonti, scrittori liguri scomparsi da poco, si rimaneva legati ad episodi ed autori di oggi.
Sulla base delle mie idee feci presente che non bisognava dimenticarsi di scrittori come Riccardo Bacchelli; che con il suo Viaggio per terra e per mare, ci ha lasciato una stupenda cartolina di Triora.
Poi dissi anche che non bisognava dimenticare neppure Ugo Foscolo, che con le Ultime lettere di Jacopo Ortis descrisse in modo fantasticamente vero ciò che avviene climaticamente nella valle Roja.
Mi fu risposto che non si erano dimenticati questi scrittori, ma che questo itinerario riguardava storia, cultura, e luoghi della Terra Brigasca, cosi come li aveva vissuti Giacomo Revelli.
In chiusura ripasso il percorso da noi fatto; Realdo, partenza alle ore 10.30, sosta presso la chiesa di Sant'Antonio, poi su verso Borniga, altra breve sosta quindi verso il Pin e l'Abenin. Giunti qui era d'obbligo una sosta, anche per permetterci un'individuale pasto al sacco, sotto l'Acero monumentale che si trova in un prato che sembra ricavato solo a questo scopo ma che era un buonissimo pascolo, uno di quelli usato da Giusè Burasca.
Alle 15.30 ritorno a Borniga e da qui giù fino a Realdo, dove ci attendeva una merendina preparata da Gianpiero de Zanet del citato rifugio.

 

 
 
 
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