Christian

CITTA’
DEL VATICANO - L'elezione di Barack Obama a presidente degli Stati
Uniti sarebbe piaciuta anche a Giovanni XXIII. Ad esserne sicuro e'
Monsignor Loris Capovilla, suo segretario personale dal 1953 fino alla
morte, dieci anni dopo, e che da allora si e' occupato di preservare la
memoria di Papa Roncalli. ''E' un passo avanti - dice - quando nelle
nostre coscienze cadono i muri della segregazione'' e spiega che questa
notte, all'elezione del primo presidente americano di colore, ha
provato ''la stessa emozione sperimentata quando Giovanni XXIII ordino'
il primo Cardinale africano Lauren Rugambwa, un grandissimo uomo''. Era
il 1960, pochi mesi prima dell'elezione di John Fitzgerald Kennedy,
primo cattolico alla guida degli Stati Uniti, anche lui come Obama,
ricorda monsignor Capovilla, tacciato di essere troppo giovane. ''Ma se
un giovane uomo e' retto, preparato e umile - osserva - puo' fare bene
il suo compito''. A Papa Giovanni piaceva il giovane Kennedy e avrebbe
dovuto incontrarlo nel maggio del 1963 ma poi si ammalo' e mori'. Il
presidente riusci' a visitare a luglio Paolo VI prima di essere
assassinato a Dallas il 22 novembre dello stesso anno. ''Ma non e'
morto per niente - osserva Monsignor Capovilla -. I semi sono stati
posti nel terreno''. E forse in parte sono germogliati in questi
giorni. Alcune delle parole di Obama hanno colpito l'ex segretario di
papa Roncalli (che ora ha 93 anni e si e' ritirato a Sotto il Monte,
paese natale del pontefice, dal 1988 quando lascio' l'incarico di
arcivescovo di Loreto). Parlando dei suoi avversari ''Obama - spiega -
ha detto: 'siamo diversi non siamo nemici'. Questa e' una grande
lezione''. E poi c'e' anche la parola chiave della campagna elettorale
''change - spiega - cioe' cambiamento, la stessa cosa che significa
perestrojka. C'e' anche nel Vangelo: convertire, cioe' cambiare
direzione''. E il mondo un po' ha cambiato direzione, secondo monsignor
Capovilla, ha compiuto ''un passo avanti''. ''Il fatto che milioni di
americani siano stati disposti a votare un uomo di provenienza kenyota
- dice - e' un evento civile e religioso. Gli Stati Uniti questa notte
hanno dato prova di fiducia nell'uomo'', perche' ''non esiste l'uomo
buono o cattivo, esiste l'uomo''. E' la stessa fiducia dimostrata da
Papa Roncalli quando nomino' il primo cardinale di colore, e anche il
primo santo di colore, fra Martin de Porres, nel maggio del 1962. Per
questo, secondo il suo segretario, Giovanni XXIII sarebbe stato
contento di questa elezione.

Fonte:www.papanews.it