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Ecco a voi... Herman Medrano!!!

Ritorniamo a parlare di musica in dialetto e questa volta ci spostiamo fuori Chioggia, ma non tantissimo per intervistare Ermanno Menegazzo, meglio noto come Herman Medrano!!!


- Ciao Herman, allora raccontati un po’ ai lettori  del nostro blog che non ti conoscono… partiamo dall’inizio: chi è Herman Medrano e da dove è nato il tuo nome d’arte?

Camponogara, 39 anni, tecnicamente sono un rapper, ma praticamente scrivo di tutto ed espongo le mie robe fra una canzone e l’altra. Qualcuno si è azzardato a definirlo “cabarep”, visto che fa ridere il pubblico, ma non mi piace. Diciamo che il monologo tra una canzone e l’altra è un piacere personale ed una necessità per spacciare meglio la mia tendenza ad essere logorroico. I primi pezzi li ho composti in inglese, era il 1989, poi sono passato all’italiano, il primo demo è uscito nel 1993 con il nome di UNO. Herman Medrano risale al 1998, credo mi sia stato affibbiato da Dj Shocca, quando eravamo a Treviso, mi è subito piaciuto, rispecchia in sintesi quello che sono, il mio nome e un cognome che è un circo! 1998, anno in cui ho composto anche i primi pezzi in padovano.

- Una lunga carriera, compari anche su Wikipedia e sui maggiori siti musicali. Come è iniziata la tua carriera e quali sono le esperienze che ti hanno insegnato di più in questi anni?

Musicalmente la vera carriera con visibilità è iniziata nel 2003 con “Fisso e tacchente”, il rap precedente era in italiano e sebbene ci fosse un grosso impegno ed investimento non è mai decollato come volevamo. Internet ha dato una bella scossa a tutta la musica, figurati proporre rap in dialetto quanto può essere limitante per il web che ha velleità di globalizzare tutto. Invece il web si è rivelato un volano incredibile. Rap in padovano, è stato prima di tutto uno sfogo, poi una sfida e infine una sfiga: tanti lo presero sottogamba perché è dialetto, ho dovuto dimostrare che sono i contenuti a fare la differenza, non il mezzo con cui li esprimi. Mi sono tolto delle soddisfazioni nel proporre le mie cose a chi poteva capirle, ho rischiato ricevendo dei bei complimenti e degli inaspettati appoggi, finendo su Rai 2 a NuRoads, sul palco assieme a Caparezza per più di 10 volte, a Sanremo, nei grossi festival locali... chi lo avrebbe mai detto?

- Tra le varie interviste e partecipazioni radiofoniche e televisive, ho trovato dei video di SanRemo… come ci sei arrivato?

Un giornalista piemontese che mi conosce, mi chiama dicendomi: puoi fare questa cosa, non ti pagano ma vai in onda dal Teatro del Casinò di Sanremo, in diretta su SKY il sabato pomeriggio, ti va? Non c’è un soldo però, ti devi pagare tutto...E’ una bella occasine per farmi notare. Figurati se i nomi importanti e famosi fanno una cosa del genere gratuitamente! Così è accaduto che a rappresentare il Veneto c’ero io! Ma poteva esserci chiunque altro, a volte conosci persone che non sai cosa ti possono proporre, la vita è strana.

- E adesso Herman Medrano non è più solo col suo fedele DJ ma si muove con tutta una band e che Big Band con addirittura i fiati!!! Come vi siete incontrati e cosa ti ha spinto a questo cambiamento?

I Groovy Monkey sono il gruppo che mi accompagna, 7 elementi comprensivi di dj. La proposta me la fece Leo, il trombettista, a settembre 2009, quando volevo smettere in modo definitivo con i live. Eravamo al NoShoes Studio una sera e, sebbene io non sia il tipo di persona che riesce a stare in un gruppo, ho accettato. Dopo alcuni incontri e prove con i ragazzi abbiamo fatto il punto della situazione e deciso cosa proporre e come. Il taglio con lo spettacolo precedente è stato netto, la musica suonata è molto diversa, coinvolge molto di più rispetto ad un live con il dj, dove sono i testi ad avere la scena. Conoscendo già i pezzi il pubblico può apprezzare anche un aspetto che non avevo curato negli anni.

- Nel tempo anche la tua musica ha subito un evoluzione, ascoltavo alcuni pezzi e adesso ti stai spostando verso il funk… una scelta per crescere, per provare o per cambiare pubblico?

Ehi, io sono figlio di James Brown, il funk scorreva a fiumi nella mia autoradio molti anni fa! Il campionamento hip hop pesca a piene mani nel funk, i groove stessi che si costruiscono a computer hanno quel sapore. A dire il vero in ”Te toca ti” la maggior parte dei pezzi ha un tiro reggae, scelta poi diventata la naturale evoluzione della musica suonata col gruppo. Anche a loro piacciono questi stili, ovvio che abbiamo prodotto un suono ibrido in alcuni pezzi e funk puro in altri. Il funk dice dal primo riff: ehi, muovi il culetto!

- Arriviamo ai tuoi testi. Intanto diciamo che sono in dialetto veneto e parlano della nostra quotidianità senza peli sulla lingua. Quali sono gli argomenti su cui scrivi di più? Dove ti ispiri?

Non mi sono mai ispirato a nulla di preciso, però ho dei periodi in cui mi concentro di più su alcuni temi, cosa che si può notare dai titoli dei dischi. Mi piace spaziare fra i tipi umani ed indagarne i comportamenti. Non ci conosciamo mai abbastanza, per me è necessario avere uno specchio, così facendo mi rivedo e posso mostrare degli aspetti che altri non notano. Scrivo prevalentemente sotto stress emotivo, quindi 365 giorni all’anno durante il giorno e la notte. Mi sveglio e scrivo, ne è testimone la mia compagna, devo farlo quando mi viene o perdo l’attimo. Ultimamente scrivo meno testi rap, ma non ho smesso di scrivere. Non ho peli sulla lingua, e vero, dovrei farmi sponsorizzare dalla Gillette!

- Il futuro di Herman… dove ti possiamo venire a sentire quest’estate? C’è in programma un altro cd? Altre news?

Tutti i live si possono trovare sui siti www.medrano.biz  www.myspace.com/hermanmedrano  www.myspace.com/thegroovymonkeys e sul famigerato Facebook. Dovremmo fare un dvd dopo l’estate che raccolga i live di questi due anni della band. Vediamo se ci scappa anche il cd live allegato!!!

Un saluto all'amico Herman e magari speriamo di vederlo presto dalle nostre parti!

di Chiara Tiozzo

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