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STING, UN MARINAIO A VENEZIA

Sabato 29 Luglio apro il mio regalo di compleanno:  Sting in Piazza San Marco con l'orchestra filarmonica della Fenice diretta da Sarah Hicks. A conclusione della 4° edizione di Venezia Jazz festival , Sir Gordon Matthew Sumner ha fatto il sold out portando nella storica piazza il suo Symphonicity Tour (il nome del tour fa il verso all'ultimo album pubblicato con i Police, Syncronicity del 1983). Apertura cancelli ore 20.40, un'ora esatta dopo l'ex insegnante sale sul palco subito dopo l'orchestra, con lui il suo chitarrista da più di vent'anni Dominic Miller, Rhani Krija alle percussioni, Jo Lawry ai cori,  Ira Coleman al basso.

sting

Cala la sera e s'illumina il palco: Sting apre con Every Little thing she does is magic canzone scritta da lui in un periodo romantico all'epoca degli esordi dei Police, emblematica la strofa  "Do I have to tell the story Of a thousand rainy days since we first met? It's a big enough umbrella but it's always me that ends up getting wet..." che è presente in ben  tre sue canzoni, segue English man in New York,con l' assolo di clarinetto di Alessandro Fantini e tutti a ripetere  "BE YOURSELF, NO MATTER WHAT THEY SAY" - "Sii te stesso, non importa quello che dicono". Luci rosse e la bella direttrice d'orchestra lancia le note di Roxanne, seguono, Russians (che già ha origine da un'aria di S.Prokofiev, ma con l'orchestra diventa ancora più sorprendente),  When we dance.

sting

Presenta Why should I cry for you brano da The soul cages, album interamente dedicato ai suoi genitori e scritto come cura per l'anima nel '91,ci racconta com'è nata questa canzone:

 "-finita la scòla diventa uno marinaio"  questo fu il consiglio dato da babbo Sumner al giovane Sting, da fan so che suo padre aveva un carattere forte, da "lupo di mare", che il suo rapporto con il figlio è stato molto contrastato, "ti ho amato a modo mio" canta Sting per conto del padre in questa canzone, "perché devo piangere per te" si chiede lui-figlio.

Seguono Whenever I say your name , I hung my head e Fields of gold le luci dorate  del palco si riflettono sui mosaici di San Marco. Il cantante di Newcastle ci introduce un giovane artista guarda caso suo figlio, Joe Sumner che ha cantato Two sisters:  nella timbrica è simile al padre,onestamente se avessi dovuto scegliere che figlio far esibire avrei preferito I Blame  Coco. Sting divertito gli fa i cori, poi dà il cambio al figlio e parte con Nexto to you ,Shape of My heart; con This cowboy song lui, Miller, il figlio e la corista si scatenano in un ballo country.

 

sting

 

sting

Rimanendo nel tema agreste Sting introduce End of the game scritta osservando due volpi  durante un loro inseguimento in una battuta di caccia, da good english man la canzone ha radici letterarie (O.Wilde) le due volpi sono un'allegoria di due innamorati.

sting

Da cowboy Mattew si trasforma in vampiro e ulula con la voce e il theremin in Moon over bourbon street, segue King of pain, nemmeno l'acqua alta disturba più di tanto, il pubblico è in estasi, quasi non se ne accorge. O meglio questo professionista ci lascia giusto qualche secondo per lamentarci e mimando un pòpe intona Every breath you take  capiamo che siamo quasi alla fine del gioco e magicamente cantando molti di noi abbandonano il proprio posto per avvicinarsi a quest'icona piena di saggezza: una fiumana di persone corre sotto il palco o sale sopra le sedie: il potere della musica è questo!Lui che è sul palco da 40 anni lo sa e rende la situazione ancora più divertente con Desert rose dalle note indianeggianti  e il ritmo incalzante, balla e tutti noi lo imitiamo, diventa tutto così liberatorio e divertente, non c'è nulla che ci costringa, siamo liberi ... avanti con She's too good for me e lo shuffle ci cattura, nessuno stà più fermo,Sting sembra sorpreso, eppure di esperienza ne ha, ma come lui stesso ha ribadito ."E' la mia prima volta a Venezia, San Marco".

sting

 

sting

Ed è l'ora di Fragile suonata con la sua piccola chitarra, subito dopo sempre in acustica con le note di Message in a bottle  , le nostre mani  fluttuano, le  luci ora illuminano noi, le telecamere presenti mostrano i nostri volti felici sul megaschermo. Tanti anni fa qualcuno ha scritto un messaggio in una bottiglia e l'ha gettato in mare, credeva di essere l'unico naufrago, invece ha trovato cento miliardi di bottiglie che lanciavano l' S.O.S  e si è ritrovato a dover fare da marinaio, indicandoci a volte la strada con la sua musica e le sue parole.

Grazie di cuore per questo regalo caro Gianluca!


                                            grazie all'utente assove di youtube!!!

                                                                         

                                                                                           Elisabetta Donaggio

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Commenti al Post:
crazy_navigator
crazy_navigator il 03/08/11 alle 10:25 via WEB
A real englishman in Venice !!!
 
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