Questa settimana cambiamo genere sulle pagine del blog. E' uscito da poco il nuovo cd di un nostro concittadino ed ho deciso di intervistarlo per voi e fare un tuffo nel mondo dell'hip-hop! Eccovi Rom Loco e il suo "Down with me"!
- Partiamo dall’inizio, chi è Rom Loco e cosa c’entra con Chioggia??? Ok… Mi chiamo Roberto, aka RoM LocO, MC Italiano classe ’77, da sette anni vivo a Mestre per comodità e vicinanza al posto di lavoro, ma da quando son nato son sempre vissuto a Sottomarina, quindi direi che c’entro eccome... ... ... eheheh!!! - Il tuo nome d’arte è “Rom loco”, da dove nasce? Beh, la sigla ROM è presa dal linguaggio del computer (Read Only Memory) e deriva dal fatto che ho una memoria di ferro, infatti bisogna avere davvero un hard disk interno per ricordare tutti i pezzi rap che ho scritto, specialmente per i live… Loco invece è spagnolo e significa “pazzo”, e chi mi conosce sa che lo sono, nel senso buono, perché mi piace sempre ridere, scherzare, “fare el mona” come si dice a Chioggia!!!
- Fai un genere che, dalle nostre parti, è conosciuto più per il ballo che per la musica vera e propria, come è nata la passione per l’hip hop? Ah bella domanda… allora… Sono “nato” come appassionato di hip hop nei primi Novanta quando, flashato da “Walk this Way” visto casualmente su Videomusic (all’epoca forse non c’era ancora Mtv) e, grazie a ragazzi più grandi di me, cominciai ad apprendere l’ABC della Cultura hip hop. Ai tempi, nella mia zona c’era una crew, la “P38 Posse” dove mossi i primi passi prima come writer (graffiti) ma poi scelsi definitivamente di dedicarmi all’MCing, ovvero l’arte del Rap. Una precisazione riguardo al ballo, dal momento che l’hai citato nella domanda… molti pensano che il ballo Hip Hop sia quello che c’è nelle palestre ma quello non c’entra nulla col vero Hip Hop, che nell specifico si chiama “B-Boyng” e volgarmente detta “Breakdance”.
- Il tuo nuovo album s’intitola “Down with me”, perché questo titolo e quali argomenti affronti? DOWN WITH ME significa letteralmente “Giù con me” ma in slang americano si può intendere come “Assieme a me, in mia compagnia” ed è stato scelto perché appunto non c’è un solo brano solista in tutte le 20 tracce che lo compongono. Gli argomenti sono i più disparati, dai temi sociali tipo i ragazzini che vedono nello spaccio e la violenza l’unico stile di vita (life ain’t no game) al mio rapporto con l’hip hop e a cosa rappresenta per me (Westside ‘till I die, Southsider), alla mia voglia di far festa e casino (Alcoolic Night) ecc ecc…
- In cosa si differenzia dal tuo primo album “Passo dopo passo”? Si differenzia innanzitutto dalle produzioni, mentre Passo dopo passo era stato prodotto interamente dal mio homie Stefano Di Giulio, in questo nuovo lavoro alle basi si alternano beatmakers Francesi, Statunitensi, Ispano-Americani ed Italiani ed è proprio questa amalgama di suoni che secondo me mette Down With Me uno scalino più su rispetto al mio primo lavoro, inoltre la presenza massiccia di ospiti soprattutto internazionali e più “navigati” gli danno valore aggiunto.
- In entrambi gli album ho notato la presenza di tantissimi ospiti, come li hai conosciuti e come fai per registrare con tutti? Il discorso ospiti… Beh diciamo che internet è un canale meraviglioso e che se usato con cognizione di causa specialmente per chi fa musica, è una miniera d’oro… E questo sia per quanto riguarda le conoscenze che il lavorare sui pezzi… Di solito funziona che si propone il featuring, se l’invitato accetta si procede a fornirgli la base e una bozza dell’argomento che si vorrebbe affrontare, se ne discute assieme e si decide, poi lui registra la sua parte mandando le acappella (per il montaggio in studio) e una traccia di riferimento “grezza” per mettere a tempo il suo cantato sul beat. Una volta ottenuto il materiale si va in studio e si registra la propria parte, si edita, si mixa, si fa il master e si esce dallo studio col brano finito. Sembra complicato ma credimi è più facile a farsi che a dirsi!
- Dai ai nostri lettori un motivo per iniziare ad ascoltare musica hip-hop… Beh credo che l’hip hop possa dare a chi ascolta una certa vibra, alcuni possono apprezzarlo, altri schifarlo, ma almeno provateci, come fate a dire che una pietanza non vi piace se non l’avete assaggiata?
- Un saluto per ChioggiaTV… Ok un grande saluto a tutto lo staff, grazie per lo spazio che mi è stato concesso e state DOWN WITH ME!!! PEACE!!! RoM LocO!!"
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