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« OROSCOPO CIOSOTO DI GINA...Photo Bombing, che mania! »

Oggi intervistiamo Eva Poles!

Un paio di mesi fa vi avevo anticipato l'uscita del primo cd da solista di Eva Poles, voce indimenticabile dei Prozac+ e storica componente dei Rezophonic. Questo progetto mi ha talmente incuriosita che ho intervistato Eva per farmi svelare qualche curiosità...


Per chi non l'avesse letto, ecco il link:
http://blog.libero.it/Chioggiatv/11291061.html

- Ormai fai la cantante ma che lavoro sognavi di fare quand'eri piccola?
All'inizio il mio primissimo sogno era fare l'archeologa. A 13 anni ho conosciuto un'archeologa ed ho cambiato completamente idea. Ho scoperto che il lavoro consisteva prevalentemente nella compilazione di vari saggi e c'era molto poco da Indiana Jones. Il mio secondo sogno era lavorare in ambito artistico ed è quello che ho fatto. Mi sarebbe piaciuto anche fare la concertista, evidentemente così non è stato così ma comunque sono rimasta nell'ambiente.

- Sai suonare qualche strumento visto che volevi fare la concertista?
Suonicchio male il pianoforte. Ho studiato pianoforte ma non mi ritengo una gran pianista. Metto le mani sugli strumenti che mi servono come il basso... niente di più.

- Ho letto che la grafica del cd è tua. Raccontami qualcosa...

Si e ne sono orgogliosissima. Ho fatto studi artistici diplomandomi all'istituto d'arte perciò la grafica non era proprio una cosa lontana da me. Avrei voluto farla fare ad un grafico ma non sono una che si accontenta facilmente ed avevamo poco tempo a disposizione perciò l'ho realizzato in 4 giorni anche non dormendo la notte. Ho lavorato molto e ne sono veramente soddisfatta, ho ricevuto anche molti complimenti.


- Il titolo del cd è "Duramadre", raccontami come ci sei arrivata.
Bhè, è una storia un po' complessa... io ho cercato tanto un titolo che mi piacesse per completare il lavoro del disco però tutte le idee che avevo erano abbastanza banali dal mio punto di vista e quindi non ero mai soddisfatta. Alla fine, una mattina, in dormiveglia, quando mancava ormai poco al termine per consegnare il lavoro mi è venuta in mente questa parola. Non ero sicurissima del significato perciò in un attimo mi sono svegliata, ho preso il computer ed ho cercato "duramadre" ed ho trovato che il significato al quale facevo riferimento io era il significato reale della parola. Si faceva riferimento alla pachimeninge che è una membrana che riveste il cervello e il midollo spinale. Mi piaceva molto questo significato di struttura che protegge il cervello, quindi il nostro centro, la zona dei sentimenti e della nostra crescita, la nostra centrale operativa.
Mi piaceva anche il discorso delle due parole prese così letteralmente che alludevano ad una madre severa: sono due parole in contrasto ma complementari, sono legate al mondo dell'insicurezza, dellla protezione, riportano all'idea di una madre che è severa con i propri figli come lo è la vita, nostra madre-matrigna talvolta severa ed aggressiva nei nostri confronti che ci pone spesso di fronte a prove dure e difficili da superare però, se superate, ci rendono persone più forti e spesso migliori e sono utili alla nostra evoluzione. I due termini "dura" e "madre" mi sembravano funzionali per esprimere i concetti che avevo inserito nei testi del disco dove appunto racconto delle storie di evoluzione, situazioni che dobbiamo affrontare per crescere, ognuno reagisce a suo modo ma comunque si ha un'evoluzione personale. La madre-vita che ci mette di fronte a delle prove per proteggerci ed insegnarci a crescere proprio come la pachimeninge protegge il nostro centro perciò ho espresso il concetto del disco perfettamente senza essere troppo esplicita o banale.

- Hai scritto sia le musiche che i testi, cosa è nato prima?
In realtà di solito inizio un po' a giocare con la tastiera o il basso finchè mi viene in mente qualche melodia ed inizio a canticchiarci sopra. Comincio subito a metterci sopra delle parole senza chiedermi perchè mi vengono proprio quelle parole e pian piano diventano testi e continuo a seguire l'ispirazione.

-Tu cosa ascolti?
Ascolto veramente di tutto, faccio prima a dirti cosa non ascolto. Non ascolto house e metal che non mi piacciono, per il resto ascolto un po' di tutto: jazz, classica, soul, funk, rock... Mi piacciono veramente tantissime cose e sono molto versatile sotto questo aspetto.


- Hai inserito nel cd "Regina veleno", una tua vecchia canzone, però in una versione melodicamente rinnovata. Come mai questa scelta?
All'interno del disco la versione originale non aveva molto senso perciò ho preferito dargli un'altra veste che richiamasse meglio anche gli altri brani del cd.


- E' passato un po'di tempo dall'uscita del cd, quali sono state le prime reazioni di critici, pubblico, amici?

Le persone che mi conoscono mi sono sempre molto vicine e sono stati i miei primi fans quindi hanno avuto una reazione molto positiva, alcuni dei miei amici sono rimasti molto stupiti in senso positivo e tutto questo mi ha fatto molto piacere. Per quanto riguarda la critica mi hanno stupita perchè pensavo di aver fatto un buon lavoro però onestamente non credevo di trovare uan reazione così bella e ne sono entusiasta, ho ricevuto solo complimenti. Il commento che ho sentito più spesso è che è un disco maturo, eterogeneo e con un suo stile molto personale, ottima produzione, belle grafiche. Non potevo chiedere di meglio, sta veramente andando tutto bene.

- In questo cd racconti storie. Quanto sono autobiografiche e quanto, invece, sono cose che hai visto intorno a te?
E' un disco in cui parlo di me, i pezzi nascono proprio dalla mie esigenza di tirare fuori delle cose. Poi c'è sempre la creatività di mezzo, per cui parti da un tuo pensiero e poi lo esasperi oppure lo modelli in base alla direzione che vuoi far prendere al brano. Comunque partono tutti dal mio bisogno di elaborare delle situazioni che mi erano successe, è un disco catartico, ho fatto un'autoanalisi ad emozioni che stavo vivendo. I pezzi più cupi sono i pezzi più vecchi che ho scritto ed arrivano da un mio periodo scuro, buttando fuori il tutto mi ha aiutato ad uscirne.


- C'è un unico pezzo in inglese... Chainless...
Perchè è l'unico pezzo che non ho scritto io. E' di Max Zanotti, il produttore del disco. Era nato con un inglese un po' canticchiato, di quelli che si usano per trovare la melodia giusta. Io ho provato a lavorare su un testo in italiano però non funzionava altrettanto bene perciò mi sono appoggiata ad una scrittrice per tradurre le mie idee sul brano in inglese. Lei è riuscita a interpretarle benissimo e ad inserirle nella linea melodica del pezzo.

- Musicalmente parlando, c'è molto varietà in questo cd. A chi lo consigli?
Bella domanda... sicuramente a chi ama la musica un po' crepuscolare o dark, a chi ama molto le melodie perchè lo trovo un disco molto melodico, anche a chi ha amato i Prozac+.

- Hai detto che questo cd è stato catartico per te, allora mi chiedo: com'è Eva adesso?

Io sono effettivamente cambiata in questi anni, fare questo lavoro mi ha portata a fare un po' il punto della situazione su cosa voglio fare e chi voglio essere.

- Parte il tuo tour, c'è qualcosa di particolare in questi live?

Penso che già il fatto di vedermi in questa veste solista sia una novità per il pubblico. C'è una band che mi seguirà dal vivo e il concerto è stato preparato cercando di portare live il sound del disco perciò anche l'elettronica. Dalle prove mi dà la sensazione che sarà una bomba, veramente un bel concerto. Adesso lavoreremo per aggiungere un po' di brani visto che, con un disco solo, il concerto rischia di essere breve.


- Ho notato che virtualmente sei dappertutto: Fb, twitter, Youtube. E' una tua passione per la tecnologia, una necessità per il tuo lavoro o cosa?
Credo sia che sia la cosa più intelligente da fare. Avevo già tutto, ho aggiunto twitter e il sito. Io sono una fan della rete e la trovo molto utile. Bisogna avere la capacità di usarla, di saper discriminare le informazioni però essere presenti è molto importante. Il web è ciò che la televisione non riesce più ad essere e ti permette di divulgare i tuoi brani, i tuoi video, i tuoi concerti... è un mezzo più democratico.


- Tu sei giovane, sei in un periodo musicale un po' particolare in cui bisognerebbe educare alla musica perchè ne esce tantissima e manca un vero pubblico di ascoltatori. Tu cosa ne pensi?
E' un argomento molto vasto. Tutti notiamo che c'è una situazione musicale diversa rispetto anche a 10 anni fa, allora c'era più movimento in tutte le arti. Adesso è tutto più sterile, il cambio dei media ha messo in difficoltà la discografia sia per il fatto di poter scaricare musica, sia per poter registrarsi e diffondere i propri brani a basso costo. Perciò il lato positivo è un'offerta musicale enorme però non sempre c'è un buon livello qualitativo è questo è l'aspetto negativo. Prima c'era più selezione, se non eri bravo nessuno investiva su di te o comunque se non eri certo di avere delle capcità non spendevi soldi per autoprodurti. Adesso basta un video su YouTube per prendersi uno spazio e magari toglierne a chi è realmente bravo. Bisognerebbe trovare un modo per selezionare e fare cultura. In questo dovrebbero aiutare i giornalisti musicali, alcuni portali indipendenti. Bisognerebbe anche creare una specie di "quote rosa" per i musicisti emergenti, per dargli spazio anche nei programmi musicali più famosi e seguiti. La musica è arte, la cultura è arte, se ognuno di noi si sentisse più responsabilizzato nel segnalare le cose più interessanti si potrebbe affiancare articoli di artisti più popolari ad altri emergenti.

- Tra gli artisti italiani, con chi vorresti duettare?

Mi piacciono molto gli Afterhours, Carmen Consoli, Elisa... con i Rezophonics già lo faccio in parte ed è molto appagante lavorare con altri musicisti, rubacchiare dalle loro esperienze, ti aiuta a migliorare, avere uno sguardo un po' più ampio.

Il disco può essere acquistato su Halidon (http://www.halidon.it/musica-c1-eva_duramadre-g3526-d1.html) o su I Tunes Store (http://itunes.apple.com/it/album/duramadre/id519256123)
Tutte le informazioni sul nuovo sito ufficiale di Eva: www.evamusic.it

di Chiara Tiozzo


Ringrazio Eva Poles e il suo ufficio stampa Parole & dintorni per la disponibilità.
Un ringraziamento speciale a Giangi (Gianluca Conselvan) per tutto e per le foto live del Duramadre tour!

Un'ultima chicca trovata per caso:

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eklide
eklide il 09/08/13 alle 10:54 via WEB
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