ChioggiaTv

...Il titolo del post si riferisce semplicemente alla presenza di due capitelli (anzi, per essere precisi: un capitello e un'immagine sacra) nella stessa calle, della quale non vi dirò il nome se non a fine post .

Eccovi intanto la prima foto:

Sotto c'è l'incisione: anno mariano 1954.

E questa è la seconda:

Qui sotto appare la scritta: 1987 anno mariano....

Ma che ricchezza nelle nostre calli!

Ah, domenticavo: se volete ammirare dal vivo questi piccoli capolavori, recatevi in calle Seminario!

di Viviana Terzulli

Quando pensiamo ad arco e frecce, senz' altro la prima immagine che ci viene in mente è quella di Robin Hood, il celebre eroe in calzamaglia che ruba ai ricchi per dare ai poveri. Indimenticabile l'interpretazione del bravissimo e bellissimo Kevin Kostner, che scaglia le sue frecce nella foresta di Sherwood e conquista la sua Lady Marian, sulle note della romanticissima Every Thingh I do (I Do it for You), di Bryan Adams.

Ma vedere ed immaginare è una cosa. Provare e sentire è tutta un'altra storia. Per questo qualche settimana fa io e i blogger Laura, Elisabetta (la fotografa!) e Luca (con la splendida Agnese!) siamo andati a conoscere gli Arcieri del Grifone, una associazione storico-culturale attiva a Chioggia dal 1988, nata da un gruppo di amatori dell'epoca medioevale, che conta oggi circa 65 soci tra arcieri e figuranti, non semplici “soci”, ma amici. “Amicitia, Cupiditas, Sinceritas” è il loro motto. 

Questi arcieri fanno parte della FIARC, Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna. Mentre la FITTARCO si dedica al tiro olimpionico e utilizza archi con mirino e stabilizzatore, chi fa parte della FIARC vive l’arco appieno in tutto il suo mondo; compie ricerche storiche, ricostruisce ambienti, e il settore agonistico consiste in simulazioni venatorie, situazioni di caccia dinamiche con l'utilizzo di sagome tridimensionali di animali, con bersagli in movimento o bersagli a tempo, difficoltà di tiro in terreni non lineari e giochi di luce nella boscaglia, con frecce sempre a diverse distanze, rigorosamente sconosciute, sempre nel rispetto dell'equilibrio naturale.

Il Presidente Giuseppe Pagan insieme a Pierluigi De Perini (responsabile della istruzione e del gruppo storico come maestro d’armi) e Milko Gandolfo, ci spiegano con entusiasmo la storia del gruppo, ci fanno vedere e toccare i loro archi, quelli storici, i ricurvi, i Long Bow, i Compound (tecnologico) o il famoso Kyudo (arco giapponese), le punte preistoriche e le punte medievali, che sibilano nella loro corsa.

Ci raccontano che in epoca medievale a Chioggia e nella laguna per cacciare non si usavano frecce ma palle di ceramica, lo sapevate? La maggior parte degli archi da loro utilizzati sono costruiti da Dino Scabin, artigiano di Taglio di Po. Archi e frecce vengono realizzati con amore con diverse essenze, tra cui tiglio, cedro e acero.

Dopo le loro interessanti spiegazioni teoriche, gli arcieri ci hanno onorato di una breve ma emozionante lezione pratica.

Una lezione di vita. Perchè la vita è fatta di piccoli e grandi obiettivi. Ed il tiro con l’arco ti insegna a raggiungerli, con pazienza ed umiltà, istinto personale e concentrazione. Bersagli lontani che, con determinazione, diventano sempre più vicini.
L’arco infonde un senso di energia e di potenza. Risveglia metaforici istinti ancestrali di caccia e conquista. E’ difficile raccontare il brivido che si prova la prima volta che tieni un arco in mano, e il tuo corpo si tende con esso all’unisono, come due amanti che si sfiorano tremando.
Difficile esprimere la sensazione di eterno quando ti prepari a colpire, mentre trattieni il respiro, il battito rallenta, i tuoi occhi si chiudono un istante e immaginano il bersaglio e poi si schiudono lentamente fino a spalancarsi. Difficile a parole far sentire l’adrenalina che ti scorre dentro quando finalmente lasci andare, e il tuo cuore riprende a battere veloce, come la freccia che si allontana rapida da te parte e colpisce, l’ aria che esce dai polmoni e la vita che riprende.

Sono molte le attività svolte dagli Arcieri del Grifone. Ad esempio i corsi di didattica presso le scuole, come La Galileo Galilei, la scuola di Pellestrina e il Liceo scientifico sportivo a Padova. Corsi per adulti e bambini direttamente al campo di tiro che si trova a Chioggia, in zona portuale (www.arcieridelgrifone.com). Da ricordare anche le azioni di volontariato, come l’importantissima iniziativa Una Freccia per la Vita, a favore dell’ AISM.  

Senz’altro memorabili le loro moltissime partecipazioni ad importanti manifestazioni in tutta Italia. Rappresentazioni teatrali che offrono un salto nel passato e ricordi di un tempo, quando gli arcieri entravano nel campo al suono del corno; l’ emozione dei tiri di battaglia e giochi di abilità, frecce infuocate di notte e frecce fischianti di giorno, la lettura delle magiche Rune, un fuoco che si accende con l'acciarino, prove di abilità nella "Giostra del Drago". Un piccolo mondo antico che rivive, regalando agli spettatori attimi di gioia e stupore.

In occasione di queste rivisitazioni storiche i nostri Arcieri con orgoglio offrono pesce fritto (gentilmente offerto dalla ditta Clam) ed altri prodotti chioggiotti, promuovendo in maniera genuina e del tutto gratuita e spontanea la nostra splendida città e il suo bello stemma. Abbiamo visto gli Arcieri del Grifone anche in alcune passate edizioni della nostra Marciliana, dove speriamo di poterli rivedere presto, perchè un tesoro simile merita massima visibilità e soddisfazione.

Perchè emozioni simili ti colpiscono sempre. Dritto al cuore.

Sara F, Luca S e Agnese, Laura M, Elisabetta D.

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Per finire in spensieratezza, beccatevi il Trailer del nuovo Robin Hood... coming soon...

La settimana scorsa vi ho presentato la tradizionale Sagra di San Giorgio a Cavanella d'Adige organizzata dal Comitato Civico.

Eccovi ora alcune immagini dello scorso weekend, in particolare delle serate che sono state dedicate a musica e buon cibo il tutto in compagnia del bravissimo staff:

Vi ricordo che il prossimo weekend ci saranno:

Venerdì 21 --> JOHN SEE A DAY + THE MEXICAN WHI-SKY
Sabato 22 --> BAIARDI e i MAKARENA
Domenica 23 --> LA NUOVA MUSICA e l'estrazione della lotteria!!! Da non perdere!!!

di Chiara Tiozzo

Solitamente non mi occupo di moda maschile, ma mi sembra doveroso farlo. Diciamolo in passerella ho visto testimonial da togliere il fiato come Jesus Luz e David Gandy, quindi non mi è affatto dispiaciuto entrare in questo universo maschile.

Proprio con questi due modelli d'eccezione Dolce e Gabbana hanno presentato a Milano la collezione primavera estate 010. Protagonista indiscusso è il jeans . Si può dire che è resistente nella trama e nelle mode, non conosce mai crisi. E' il capo passe-partout per ogni stagione ed ogni occasione. Quello che cambia sono i lavaggi che per questa stagione sono molto "used look". Vengono strappati , consumati , scoloriti . Si portano in versione bermuda o pratici short , a gamba dritta o svasata insomma ce n'è per tutti i gusti per un total look che non lascia indifferenti nemmeno gli accessori: dalle borse alle sneakers, ai mocassini. Nella collezione D & G trionfano i jeans malmenati, un ritorno allo stile grunge ma rivisitato. Si indossano con giacche, blazer, cravatte etc. Il jeans è protagonista anche nella collezione di John Richmond  abbinato a t-shirt con stampe con colori che spaziano dal grigio al rosa shocking. Un richiamo allo stile rock punk degli anni ottanta, con borchie, ricami e blazer da sera. Dsquared2 punta molto sul jeans strappati e macchiati come di erba fresca ma anche su  bermuda con tasche e pantaloni larghi, In passerella presenta  una specie di ranger,un uomo che ama viaggiare. Oltre al jeans Dsquared2 presenta una collezione he si ispira alla vita all'aria aperta e al summer camp e da vita ad un moderno boyscout Camicie in cotone o jersey con patch ispirati alle uniformi dei college, pantaloni e bermuda multi tasche,  da portare con carsdigan  in jersey melange. Molto spazio è dedicato ad ampie mantelle in nylon e cappelli antipioggia arricchiti da pins che coprono maxi zaini, borse e marsupi di tessuto gommato.  

D&G, John Richmond, Dsquared2.

Oltre all'uomo da campeggio , gli stilisti hanno presentano anche i look "preppy" ispirati a quei "bravi ragazzi" anglo-americani che alla fine degli anni '50 frequentavano le scuole più prestigiose, vestivano casual chic, che tra un ballo di fine anno e una lezione di economia si preparavano a conquistare il mondo! Quindi soffia forte il vento della nostalgia sulla collezione di Henry Cottons che presenta  un ragazzo bon ton con tanto di camicia  ben abbottonata con cravatta, polo con  grafiche che  si rifanno agli e atenei di Harvard University le Oxford. I colori si rifanno a quelli portabandiera degli sport universitari: rosso, giallo, verde, blu in perfetta sintonia con le tonalità neutre e militari protagonisti della stagione .Molto gettonti anche i colori pastello. Il look si completa con mocassini, calzini in vista, occhiali bordati di nero stile nerd e cartellina porta documenti. D&G esagerano presentando addirittura la pochette da uomo...forse un po troppo...In passerella poi non mancano le classiche fantasie da scolaretto, dunque via libera a rombi, righe e scacchi, proposti, naturalmente, su cravatte sottili e papillon. Ecco la moda "preppy" di :Frankie Morello , Coveri, Trussadi, Cavalli , Hugo Boss, Louis Vuitton, Pignatelli, Vivienne Westwood.

Siamo andati a toccare con mano la moda uomo giovane da "Made in Europe" in piazza Italia. Greta ci ha commentato le vetrine dove protagonista è il brand danese Jack & Jones che deve il suo successo alla qualità e semplicità dei suoi capi proposti sempre a prezzi competitivi. La sua collezione si ispira al surf americano degli anni 50 con  tante polo , t shirt con stampe  e camicie a quadri abbinate a bermuda e jeans  .

Vetrina "Made in Europe". Camicie a quadri ,cardigan "Jack & Jones", jeans "Gas"; Camicie m/m "Jack & Jones", a destra jeans "Gas" e polo "Mods".

Gruppo Liliana ha sapientemente mixato la collezione Jack & Jones con le borse di Gola e le polo di Mods e Gas. Un must la kefiah da indossare su tutto e da non perdere le borse di Gola limited edition dedicate al grande Micheal Jackson  .

Borse "Gola", kefiah "Jack & Jones".

Alberto di Hula hoop ci ha presentato un uomo molto curato e attento agli abbinamenti. Abbiamo chiesto quali sono i capi must da avere nell'armadio .

Prima di tutto non possono mancare i pantaloni "sbragati" ( o come li definisce Alberto "scazzati") . Sono morbidi in cotone con cavallo basso e gamba stretta, da indossare tutti i giorni o con gli accessori giusti anche per le occasioni speciali. Van portati con disinvoltura e se volete osate le bretelle, vi daranno un tocco retro-chic. Le nuance vanno dal beige , grigio  al verde militare i colori base delle collezioni estive.

Pantalone "Arsenal".

Secondo must la giacca asciutta. Non è impegnativa, non ha spalline e non è la classica giacca che vi comporta un look per forza elegante. Va abbinata ai panntaloni "sbragati" o ai bermuda o ai classici jeans. Notate il contrasto della fantasia del collo abbinata al fazzolettino nel taschino.

Giacca "Jey Coleman"

Lo abbiamo visto protagonista già nella stagione passata stiamo parlando del gilet. Lo potete portare su tutto. Su una t-shirt con stampe per un look informale o su una camicia per un look più raffinato. Potete aggiungerci una sciarpa per dare un tocco glam a vostro look. Ricordate che l'accessorio fa la differenza.

Gilet "Arsenal" con t-shirt "Frankie Garage" e con camicia "Caos".

Per un look casual sportivo, per un uomo che vuole osare, Alberto propone la "tuta non sudata" . Troopo bella per andare in palestra e quindi la si usa abbinata a polo o t-shirt con  sneakers o ,per chi sa portarla ,con camicia e giacca con mocassino.

A sinistra pantaloni in felpa "It's" con giacca "Virtus", a destra abbinati con polo "Armani".

Vetrina Hula Hoop. Foto a sinistra: borsa "Armani", giacca "Jey Coleman", camicia "Caos", polo "Peuterrey", pantaloni "It's". Foto a destra: bermuda e camicia  "Peutery", giacca "Armani"; gilet  e pantaloni "Arsenal", polo "Armani", maglia e giacca "Virtus".

La prossima stagione estiva sarà per tutti gli uomini molto particolare, fatta di capi differenti, capaci di mettere in risalto ogni qualità, noi vi abbiamo dato le dritte giuste per essere al top, ora uomini tocca a voi!

di Elisa Boscolo "Forcola"

Per molti bambini (e per molti adulti purtroppo), quando sui loro piatti compaiono le verdure, e’ una tragedia immensa. Più che orto in tavola, per loro e’ l’orco in tavola...

La verdura invece è davvero un qualcosa di indispensabile nella alimentazione umana, una fonte incredibile di acqua, vitamine, sali minerali. Un arricchimento salutare che dovrebbe essere quotidiano, per una rigenerazione continua.

L’orticoltura di Chioggia, lo sapete bene, già dal tempo dei romani, è conosciuta un po’ ovunque nel mondo per la qualità e bontà. Chi non conosce il Carciofo Violetto di Chioggia, dal quale si ottengono le prelibate castraure, e la la celebre “Rosa Rossa” di Chioggia, il Radicchio rosso a palla che recentemente ha ottenuto l’IGP, il famoso marchio europeo che ne attesta la produzione di provenienza dal luogo di origine.

Dopo il successo dell’anno scorso, giovedi 20 maggio ci sarà il via via della II edizione della Festa dell' Ortolano che per 4 giorni, dal 20 al 23 maggio, animerà Piazzetta Todaro con uno stand gastronomico "Sapori di Chioggia" e le " specialità dell' Ortolano", musica e iniziative culturali ed educative per promuovere il territorio e le sue peculiarità.

Ecco per voi il video Chioggia Tv della scorsa edizione 2009....

Nel centro della piazza Todaro verrà allestito un piccolo orto, con varie piante e ortaggi.
e una area sarà dedicata ai bambini delle scuole, dove potranno fare un esperienza come ortolani, per sensibilizzarli ad amare e la terra e apprezzarne i frutti.

Ecco il programma in dettaglio:

20 maggio: kararoke con Radio Clodia
21 maggio: alle ore 18 inaugurazione della Mostra sull' Ortolano e poi a partire dalle 21.30 rassegna corale Coro Popolare Chioggiotto e Coro Gospel  j24.
22 maggio: alle ore 9.00  laboratorio "orto in piazza" per gli alunni della Scuola Todaro e alla sera spettacolo del simpaticissimo Pippo Zaccaria "Ciosoti se nase"
Gran finale 23 maggio ore 21 30 coi Ragazzi di strada che rirpongono la musica degli anni '60!

Per tutto sabato e domenica ci sarà l’ esposizione  e vendita dei prodotti agricoli locali dalle 8 alle 23 e ci sara il consueto Farmers’ Market dalle 8 alle 13. 

Iniziativa

Veneto Agricoltura, Comune di Chioggia e Cooperativa HYLA

Presto vi daremo ancora tante info sul nostro blog Chioggiotti per Passione!!perchè Chioggia Tv ci sarà con le sue telecamere,le sue macchine fotografiche e il suo block notes per raccontarvi questo imperdibile appuntamento.... Non mancate!!!

Sara Ferro

Anche a Chioggia sventola una bandiera blu speciale. E’ quella ottenuta della Darsena Le Saline che ha ricevuto il riconoscimento 2010 per gli approdi turistici accanto ad altre sei realtà diportistiche venete.

“Il consueto appuntamento annuale con i tanto ambiti vessilli attribuiti dalla Fee (Federazione per l'educazione ambientale) ha premiato anche la nostra realtà turistica – commenta il sindaco Romano Tiozzo – Purtroppo la nostra località balneare non ha conseguito il riconoscimento perché l’unico motivo per cui non è possibile nemmeno presentare la richiesta della Bandiera Blu, non riguarda tanto le piste ciclabili, l’accessibilità alla spiaggia o la raccolta differenziata, ma la qualità delle acque di balneazione”.

Il sindaco ha quindi voluto incontrare questa mattina in Municipio il responsabile amministrativo della Darsena Le Saline Marco Boscolo, per premiare con una targa il lavoro di promozione e l’importante obiettivo raggiunto da questa impresa privata, che ha portato inevitabili ricadute positive per l’immagine complessiva della realtà diportistica chioggiotta.

Il Sindaco Romano Tiozzo premia il Responsabile Amministrativo della Darsena Le Saline di Chioggia, Dott. Marco Boscolo "Buleghin"

Questa prima decade del mese di maggio sembra passare alla storia come la più fredda e piovosa a memoria d'uomo. Ma è proprio vero? Iniziamo subito guardando i dati meteo e confrontandoli con gli anni precedenti.

Caldo o fresco?
Innanzitutto la temperatura media è stata di 16,2°C e cioè ben 1,6°C inferiore rispetto alla media del mese di maggio, un valore abbastanza rilevante. D'accordo che la media è calcolata su tutti i 31 giorni e che normalmente nella terza decade si raggiungono temperature estive (lampante l'esempio dell'anno scorso, il 2009: il 25 maggio si è rilevata la temperatura più alta di tutto l'anno e cioè ben 34,2°C, un valore che in termini assoluti non si raggiungeva dal 19/07/29007!!!) però nel 2007 la temperatura media della prima decade di maggio è stata di 18,2°C (due gradi più di quest'anno), nel 2008 è stata di 17,6°C e nel 2009 di 17,7°C.

Piovoso o normale?
In questi dieci giorni del 2010 sono caduti 49,4mm di pioggia in 8 giorni piovosi: la media mensile è di 56,8mm, quindi l'84%. Nel 2007 erano caduti 34,9mm (aveva piovuto in 6 giorni), nel 2008 solo 2mm (un giorno piovoso solo) mentre nel 2009 15,3mm (in 3 giorni).

Con questi numeri va da sè che l'umidità è decisamente superiore rispetto agli altri anni: 76% contro i 72% del 2007, i 63% del 2008 e i 68% del 2009.

Per esserci così tante precipitazioni bisogna che ci siano basse pressioni in gioco: infatti la pressione atmosferica media è stata di 1006hPa contro i 1010hPa del 2007, i 1017hPa del 2008 e del 2009. 

Con le basse pressioni c'è anche più vento: la velocità media è stata di 7,8km/h, contro i 7km/h del 2007, i 6km/h del 2008 e i 5km/h del 2009.

^{foto tratta da internet}

Che cosa ha determinato questo periodo così perturbato?
L'alta pressione delle Azzorre (un'area di aria moderatamente calda e stabile) inizia proprio ai primi di maggio a farsi vedere sul Mediterraneo e a garantirci giornate da spiaggia. Quest'anno ha deciso di restare in pieno oceano Atlantico, anzi: di migrare verso l'Islanda e la Groenlandia. In questo modo ha spinto le propaggini più meridionali del Vortice Polare (un'area di aria fredda che normalmente staziona ben oltre il Circolo Polare) ad abbandonare la loro sede abituale e di spingersi fino ai Pirenei creando così la condizione perchè il tempo sulla nostre regioni sia brutto e resti tale per parecchi giorni. Una situazione che il 4 maggio ha fatto cadere circa 30cm di neve perfino in alcune zone della Francia meridionale a quote di circa 100mt slm. In buona sostanza è la stessa situazione che ci ha regalato giorni nevosi in dicembre e in gennaio in Pianura Padana.

^{articolo sulla neve in Francia tratto da internet}

Quanto durerà?
Premetto che la nube di cenere dell'ormai famoso vulcano islandese dal nome impronunciabile non ha alcun effetto sul clima in quanto, come abbiamo potuto vedere nei giorni scorsi: bastano solo 3-4 giorni perchè si dissolva. 
"Quanto durerà?" è la domanda che mi sento rivolgere parecchie volte al giorno e alla quale rispondo sempre: "Spero ancora poco!". Ebbene si: anche se personalmente preferisco la neve e le giornate perturbate, a maggio sarebbe anche ora di sentire il caldo del sole sulla pelle standosene pacificamente sdraiati in spiaggia!!! I modelli meteo (dai quali si ricavano le previsioni) vengono emessi 4 volte al giorno ogni 6 ore precise e ad ogni elaborazione la fine di questa fase di maltempo viene spostata sempre oltre la settimana di previsione cioè oltre il limite entro il quale i modelli perdono praticamente tutta la loro attendibilità. Ovviamente una fase così non è eterna e quindi presumibilmente non si dovrebbe andare oltre il 20-22 di questo mese. E' una stima che si basa sia su dati matematici ma anche su interpretazioni personali. 

Per concludere, qualche giornata piovosa in più non è certamente un danno in questi anni in cui il clima sembra riscaldarsi: questa pioggia è neve che si accumula nei ghiacciai d'alta quota e ci garantisce riserve idriche per affrontare l'estate senza dover fare i conti con le autobotti come successo poche estati fa proprio qui a Chioggia. E poi è meglio che piova ora che non in pieno luglio con la stagione turistica in svolgimento.

di Luca Sassetto

Sabato 8 Maggio alle ore 11 il Mercato Ittico di Chioggia ha festeggiato ufficialmente, alla presenza delle autorità, il suo 50° anniversario.

L’AMIC, l’associazione Mercato Ittico di Chioggia (la cui presidente è Paola

Camuffo), ha iniziato i festeggiamenti già sabato 1° Maggio.

Proprio il 1° Maggio del 1960 nacque il Mercato Ittico, una costruzione che nonostante qualche problema legato appunto alla sua età, continua ad essere una realtà produttiva importante. Locato sull’ Isola Cantieri, ai piedi del ponte translagunare che unisce Chioggia a Sottomarina, si trova  tra i due porti canale del Lusenzo e San Domenico. Ha una superficie di circa 11.000 mq, 5000 solo di padiglione centrale; in esso si commercializzano prodotti locali freschi e di importazione (surgelati, lavorati, ecc…).

                                         momenti di festa

Il pescato proviene da  Italia, Scozia, Svezia, Norvegia, Olanda, Danimarca, Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Croazia, Slovenia, Grecia, Turchia, Marocco, Senagal, Mauritania, Tunisia, Algeria, Ghana, India, Tailandia, Giappone, Argentina, Brasile, Canada, Florida. Ci sono 14 posteggi per i commissionari, 45 box per i commercianti, un servizio bar-ristoro, un servizio di cassa mercato, 40 addetti al facchinaggio, un servizio di fornitura ghiaccio.

Molto suggestive le 2 ASTE GIORNALIERE (mattina e pomeriggio); il sistema di contrattazione è particolare: (quante volte le tv hanno immortalato quei momenti!), la trattativa è diretta con sussurro all’orecchio per singolo lotto e per partita intera. Gli acquirenti sono ristoratori, dettaglianti, grossisti e la grande distribuzione.

Lunga vita al Mercato Ittico! Tanti auguri da Chioggiatv!

                                                                                    Elisabetta Donaggio

Sabato 8 maggio, la compagnia di danza Gruppo Chòrea di Chioggia si è esibita nel prestigioso Teatro Civico di Cittadella (PD) in occasione della rassegna Profondo Blu presentata annualmente da Aquaclub Nautilus.
Nel corso della serata sono stati presentati tre video-documentari. Alberto Penna ha mostrato come i pescatori subacquei Filippini si immergano con singolari attrezzature. Enzo Cicognani ha mostrato quanto c'è ancora da scoprire nello strordinario mondo delle lagune e Gian Melchiori infine ha presentato un simpaticissimo viaggio subacqueo in cui ha fatto parlare i personaggi marini.
Novità voluta dagli organizzatori dell'evento, una coinvolgente rappresentazione di danza del Gruppo Chòrea di Chioggia. Sulla scena sono stati portati i movimenti armoniosi della danza contemporanea unitamente alla proiezione, su maxi-schermo, delle sempre suggestive immagini di Piero Mescalchin. I colorati organismi del fondale marino di Chioggia hanno fatto da sfondo alle storie delle donne di mare. Sono due i pezzi presentati dalla compagnia diretta da Francesca Serafini e Patrizia Aricò: con "Donne ciosote" è stata portata in scena la grande consapevolezza delle donne di Chioggia che, nei loro gesti e posture, raccontano tutta l’intensità, la forza, la speranza di una struggente attesa. Un omaggio quindi a Chioggia, alla sua cultura e alle sue donne. Il secondo pezzo, che ha concluso la serata,  è un estratto da "De Aqua", con il quale si è voluto raccontare come tutto inizia dall’elemento acqua. Un racconto attraverso il mito, la poesia, la musica e soprattutto il gesto, la fisicità, le sensazioni che l' acqua suscita in noi, nella nostra storia e nella storia universale. Acqua, principio cosmico femminile, anima del mondo, generatrice di Vita.
Una bellissima serata dunque ed un pubblico coinvolto ed entusiasta, che è scoppiato in un caloroso applauso a fine spettacolo, con i ringraziamenti degli organizzatori, che hanno omaggiato danzatrici e coreografe con mazzi di fiori.
Per chi si fosse incuriosito e volesse vedere ballare queste ragazze, ricordo che il 26 maggio proporranno "De Aqua" all'Auditorium San Nicolò di Chioggia e nei giorni successivi saranno ospiti addirittura a Saint Tropez.
Io, dal canto mio, mi son goduta la serata da spettatrice, ma non solo, mi sono occupata del trucco scenico delle giovanissime ragazze che hanno danzato e recitato: Roberta Cattozzo, Francesca Perini, Laura Mazzaro, Lara Ballarin, Giorgia De Bellis, Giorgia Vianelli, Valentina Bighin e Laura Bonaldo. Un trucco tetrale in cui ho evidenziato lo sguardo rendendo l'occhio più grande ed intenso usando solo due colori d'ombretto, il bianco ed il nero. L'effetto voluto ha fortunatamente ben reso in scena e l'ho potuto riscontrare anche dal video. Ho poi abbondato con il mascara ed evidenziato gli zigomi. Il trucco teatrale è ben diverso dal trucco per tutti i giorni,  a teatro bisogna considerare diversi fattori come la distanza tra attori/danzatori e spettatori, le luci di scena, il tipo di resa che si vuole, in base al personaggio che si deve interpretare; questi, sono solo alcuni esempi. A tal proposito non mancherò prossimamente di presentare qualche tutorial mirato al trucco teatrale, visto anche il numero notevole di persone che a Chioggia si dedicano alla recitazione!
Buona visione ;)

Sara Scarpa