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Messaggi di Settembre 2011

Presentazione del libro sul Forte San Felice

Post n°916 pubblicato il 29 Settembre 2011 da chioggiatv
 

Un alto muro di mattoni e pietre d’Istria, freddo e impenetrabile, ostacola la vista ai passanti che si recano alla diga la domenica pomeriggio per una boccata d’aria, alle coppiette sedute sugli scogli ad osservare il romantico tramonto sulla laguna, ai temerari pescatori solitari delle fredde giornate d’inverno. Come uno scrigno, dietro quel muro è racchiuso un tesoro d’inestimabile valore; pochi nella vita hanno avuto la possibilità di varcare la soglia proibita, che da sempre reca il cartello “Zona Militare, limite invalicabile”.

Forte San Felice


Quante volte, oltre l’esile pontile, avremmo voluto trovare la porta spalancata, qualche giovane guida ad accoglierci e ad accompagnarci oltre, per capire, per vedere…cosa c’è lì dentro? Cosa si nasconde così gelosamente? Per molti concittadini resta un mistero il contenuto del forte San Felice, che esattamente un anno fa è stato “virtualmente” in mostra presso l’Ex-Monte di Pietà a Chioggia.

Oggi quel lavoro di ricerca storica e di studio architettonico è diventato un libro: “Il forte San Felice e le fortificazioni della laguna meridionale di Venezia”, una guida per tutti gli appassionati e curiosi che desiderano entrare in quel luogo misterioso, e tra le righe vedere e respirare l’aria di uno spazio al limite tra la realtà e il sogno.

 

Libro Forte San Felice



Il forte non è un luogo gelido come nell’immaginario collettivo disegniamo le aree miliari, con i soldati che marciano all’unisono e la tromba che squilla al calar del sole. San Felice è un’isola della laguna di Venezia, una gemma straordinaria custodita e nascosta, entro la quale giace il castello della Luppa, di origini medioevali, che ha il fascino e il carattere dei castelli di montagna, ma poggia il suo basamento nel fango lagunare. Le grosse pietre dello zoccolo non tradiscono le Serenissime origini, e rimandano ad un passato glorioso e battagliero. Sembra la torre di Babele, con giardini pensili e rampicanti che l’avviluppano e l’abbracciano in una stretta letale, insinuando le radici in profondità e strappando i mattoni e le pietre d’Istria, che ritroviamo accatastate ai piedi del castello morente.

dalla Torre del Forte



Tutt’attorno a questa lotta tra natura e architettura, assistono una sequenza di edifici minori, costruiti dagli invasori austriaci e francesi, che dimorarono in questo luogo cibandosi delle rovine della Venezia moribonda. Gli alti bastioni che nascondono da fuori la potente struttura, oggi sono una selva di rovi e canne, alta e impenetrabile, rifugio per molte specie di volatili che nelle migrazioni annuali trova riparo sicuro, lontano da occhi indiscreti. Sotto quel muro passano gallerie e polveriere, interrate dalla sabbia, che talvolta si aprono sulla bocca di porto con finestrelle dalle forme più curiose, oggi tamponate.

Forte San Felice

 Il forte San Felice è il punto di partenza di una “sottile linea rossa” di fortificazioni che proteggevano da sud la laguna di Venezia, molti dei quali sono stati pian piano inglobati nel tessuto urbano della città; vi restano oggi solo i toponimi a ricordo della presenza militare (Campo Cannoni, Ridotto Madonna). Nel libro vengono ricostruiti 14 forti nell’area tra Sottomarina e Brondolo, quando questo fronte era una vera e propria macchina da guerra, composta da infiniti ingranaggi, dove ogni parte era a servizio dell’altra, coordinate da un cuore pulsante con sede al forte San Felice. I murazzi univano idealmente le fortificazioni in un’unica linea trincerata, e fungono oggi da cordone ombelicale per giungere alle porte del forte.

 Piantina Forte San Felice

Le autrici, arch. Alessia Boscolo Nata ed arch. Elisa Antico, presenteranno il libro“Il forte San Felice e le fortificazioni della laguna meridionale di Venezia”, Mercoledì 5 Ottobre, alle ore 21:00 presso l’Auditorium San Nicolò a Chioggia; l’incontro sarà introdotto dal prof. arch. Marco Pretelli, docente presso le facoltà di Architettura di Venezia e Bologna, relatore della tesi di laurea sul forte, nonché autore della prefazione al libro stesso.

 

Forte San Felice

 
 
 

"Dannato Vivere"... parola di Negrita!

Post n°915 pubblicato il 28 Settembre 2011 da chioggiatv
 
Foto di chioggiatv

A tre anni di distanza dall’uscita del loro ultimo disco “Helldorado” (disco di platino con oltre 70 mila copie vendute) il 25 ottobre è arrivato nei negozi “Dannato Vivere” il nuovo album di inediti dei NEGRITA. L’uscita del loro nuovo lavoro discografico, la cui produzione artistica è curata da Fabrizio Barbacci, è stata anticipata dal primo singolo “Brucerò per te” il 23 settembre.

Per chi non li conoscesse i Negrita sono un gruppo rock italiano, formatosi all'inizio degli anni novanta a Capolona, in provincia di Arezzo. Prendono il loro nome da una famosa canzone dei Rolling Stones: "Hey! Negrita". La band composta da Pau, Mac, Drigo, Franky e Cristiano Dalla Pellegrina, nel corso degli anni ha riuscito a costituire uno zoccolo duro di fan ma, ad ogni nuovo disco in grado di catturare anche altri sostenitori. Hanno da sempre sottolineato la volontà di voler mescolare suoni e culture per formare una musica il più possibile multiculturale ed innovativa.
Questo è il loro decimo album. "Brucerò per te” racconta un dolore personale ma soprattutto il significato della vulnerabilità umana che emerge in modo molto profondo grazie alla maestria del gruppo.

Il “Dannato Vivere Arena Tour 2012” sarà composto da sole 6 date nei maggiori palasport italiani. Solo 6 occasioni per godersi NEGRITA dal vivo. Solo 6 grandi perfomance!

Ecco le date:
31.01 | Firenze | Mandela Forum
03.02 | Padova | Palafabris
04.02 | Roma | Palalottomatica
07.02 | Torino | Palaolimpico
10.02 | Bologna | Unipol Arena
11.02 | Milano | Mediolanumforum

Nell'attesa di scoprire l'intero nuovo album vi regalo un paio di pezzi della loro storia:



"Che rumore fa la felicità
Insieme, la vita lo sai bene
ti viene come viene, ma brucia nelle vene e viverla insieme
è un brivido è una cura
serenità e paura
coraggio ed avventura,
da vivere insieme, insieme, insieme, insieme … a te"



"
Maledetti fragili
che si fanno scrupoli
che si sciupano da se
siamo vuoti a perdere
Ma stavolta e' colpa tua
prendi al volo e metti via
che di donne come te
lascia stare non ce n'e'!
Sei uguale a me altro che no
sei come me in ogni atomo"

di Chiara Tiozzo

 
 
 

Nicola Fidelfatti, mister settembre.

Post n°914 pubblicato il 27 Settembre 2011 da chioggiatv
 
Foto di chioggiatv

Nicola è il nostro mister settembre! E’ un bel ragazzo sempre sorridente e disponibile. Si definisce sensibile e introspettivo. E’ molto tenace e cerca di raggiungere gli obiettivi che si è preposto nella vita. Nicola sta cercando l’amore, ma occhio cerca quello con la A maiuscola! Conosciamo meglio Nicola in questa intervista.

Nicola Fidelfatti, mister settembre.

Cosa ti ha spinto a partecipare al calendario on line?

E’ stata una sorpresa perchè mi è stato chiesto di farlo direttamente dalla fotografa ( la nostra bravissima Laura Sambo) , e ovviamente non ho esitato a dire di si'!

Avevi già fatto altri servizi fotografici o calendari? Com’è andata con lo staff di Chioggiatv?

Avevo già fatto nel 2009 un book fotografico. L’esperienza con voi è stata molto interessante, lo staff è composto da gente in gamba e professionale e poi mi sono divertito un sacco!


Descriviti in 3 aggettivi

Sensibile, introspettivo e solare.

  


Come vedi il tuo futuro?

Il mio futuro è un qualcosa per cui  ho lottato con unghie e con i denti... ed ora lo vedo come la ricompensa alle mie fatiche.

 

Com’è la tua giornata tipo?

Sveglia , colazione tarda mattina , mi sistemo delle cose per l'università, poi pranzo, biblioteca a studiare, cena, doccia, caffè con gli amici fino a tarda notte!

 

Cosa fai nella vita?

Sono studente universitario in educazione nei servizi sanitari e impartisco ripetizioni tutto l'anno e d'estate svolgo lavori stagionali per pagarmi gli studi

 

Qual è la tua vacanza ideale? Hai gia' fatto le ferie quest'anno?

Le mie vacanze ideali sono di certo un misto tra sole mare spiaggia. Purtroppo quest'anno niente vacanze, come del resto gli anni passati...


Qual è il tuo primo pensiero al mattino appena sveglio?

“….e anche oggi si comincia!!!!! "

Un bel primo piano di Nicola

Qual è la cosa che hai fatto di cui vai piu' orgoglioso?

La cosa che vado piu' orgoglioso è l' aver ripreso in mano la mia vita dopo dure lotte ed essere riuscito ad essere indipendente da tutto e tutti.


La cosa invece che ti urta di piu' i nervi?

Non sopporto la gente che mangia a bocca aperta , la gente ipocrita che vive in maniera sbagliata e quella superficiale perchè non ha il coraggio di affrontare i propri problemi.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Trovare l'amore con la A maiuscola...


Qual’è la cosa più buffa che tu abbia mai combinato?

Convincere una amica a mettere il guttalax nel caffè dei propri datori di lavoro !!!!!! In quel caso io ero la mente e la mia amica il braccio.

Pratichi uno sport? Qual’è il tuo sport preferito?

Si , pallavolo amatoriale

Dal servizio fotografico del calendario online di Chioggiatv

Qual è il ricordo piu' bello dell'estate appena trascorsa?

Il ricordo dell'estate piu' bello è assolutamente il bagno in piscina con i miei colleghi alle 3 di notte!


...i tuoi amici dicono di te...?

Cosa pensano di me??? Di sicuro che dovrei farmi ricoverare in qualche clinica psichiatrica !!!!

Nel servizio fotografico per Chioggiatv Nicola indossa gli abiti di Hula Hop, Gruppo Liliana. 

Quali sono i tuoi hobbies?

Ascoltare musica e guardare telefilm di vario genere.


L'ultimo film visto? Il tuo preferito?

Ultimamente ho visto il film "i Borgia" , il mio preferito è "State buoni se potete".

Hai un passato da ballerino professionista, come mai hai smesso?

Sono stato un ballerino professionista di danze latino americano (genere di "ballando con le stelle") per 14 anni e ho anche  insegnato. Poi un giorno all'improvviso mi sono alzato e sono partito per 1 anno e mezzo in Egitto e Formentera come direttore artistico e coreografo nei villaggi turistici. Ho fatto pure animazione nei villaggi turistici. Al mio ritorno ho intrapreso gli studi .

Nicola durante un'esibizione di ballo

 

Nicola in versione animatore

 
Come ti piace vestire? Descrivi il tuo look tipo .

Adoro lo stile casual. Di solito mi vesto con un jeans e maglietta e il sabato sera preferisco un casual che tende all'elegante.


Vorresti che la gente ti ricordasse per....

Vorrei mi ricordassero per la persona semplice che sono.

PER VEDERE L'INTERO SERVIZIO FOTOGRAFICO DI NICOLA, VAI SU WWW.CHIOGGIATV.IT

Di Elisa Boscolo "Forcola"

 
 
 

GIORGIO CAVAZZANO E LA DISNEY

Post n°913 pubblicato il 26 Settembre 2011 da chioggiatv
 

Giorgio Cavazzano è forse il più famoso disegnatore Disney italiano, ma non tutti probabilmente sanno essere veneziano e miranese di adozione.
Classe ‘47, Cavazzano ha una carriera sorprendente alle spalle (Disney pubblica la sua prima storia nel ’67) che fa di lui uno dei maestri del fumetto italiano e mondiale: molti dei suoi lavori sono realizzati prima per il mercato francese, e poi approdati nella nostra penisola!

Giorgio Cavazzano

Esordisce a dodici anni come assistente di suo cugino Luciano, a quattordici come inchiostratore del grande Romano Scarpa e appena ventenne disegna la prima storia di Topolino.

In breve tempo, grazie al suo “Bel tratto sottile”, alla raffinatezza del segno e ai suoi dettagliatissimi scenari, diventa uno dei disegnatori di punta della Disney Italia.

Paperino

Naturalmente portato alla sperimentazione e alla ricerca, inizia a disegnare saghe comico-demenziali che gli danno notorietà anche al di fuori di casa Disney e allo stesso tempo lo fanno diventare uno dei primi autori di Topolino ad emergere dall’anonimato imposto dalla tradizione Disney.

Innumerevoli sono anche le sue produzioni esterne al mondo disneyano: collabora con Silver per le storie di Eldoleo, con Tiziano Sclavi (futuro papà di Dylan Dog) disegna le storie di Altai & Jonson, due sgangherati detective, con Tito Faraci per Jungle Town… solo per citarne alcune!

Giorgio Cavazzano


Proprio con lo sceneggiatore Tito Faraci entra nel modo dei supereroi Marvel, disegnando un’avventura ambientata a Venezia dell’Uomo Ragno, il Segreto del Vetro del 1995.
Di ben dodici puntate Dragon Lords, splendido fantasy serializzato sulle pagine di Zio Paperone in cui Cavazzano, al solito coadiuvato dall'abile inchiostratore Sandro Zemolin, si presenta ai lettori con il suo splendido stile epico, giusto adattamento di quello di Uderzo al mondo Disney.

Giorgio Cavazzano


Nel 2010 invece torna a disegnare per la Bonelli (dopo aver disegnato Martyn Mistere e Ken Parker): stavolta tocca a Dylan Dog, il personaggio mito dell’universo Bonelli.

 

Giorgio Cavazzano



Nel settembre 2010 Mirano ha avuto l’onore di ospitare la mostra “Giorgio Cavazzano – Tutto Cavazzano“ presso Villa Giustinian Morosini, gestita tra l'altro da Gabriele Cavazzano, giovane architetto e figlio di Giorgio.

 

Tutto cavazzano

 

Un viaggio completo che ripercorre attraverso splendide opere una carriera incredibile che regalerà ancora molte sorprese!

Giorgio Cavazzano e' stato da poco protagonista del volume Hall of Fame nei paesi scandinavi. Un personaggio veneto tutto da celebrare!

 
 
 

La puffetta va ad Hollywood !

“Noi puffi siamo così, noi siamo tutti blu, puffiamo suppergiù due mele o poco più… “ le creaturine blu sono tornate in una trasposizione cinematografica che mescola animazione 3D e attori in carne ed ossa ed è subito Puffomania. In un periodo di grandi revival, i Puffi sono l’ennesimo fenomeno riesumato e riproposto sul grande schermo. Sinceramente non avrei scommesso un euro sul successo di questo lungometraggio, devo dire che mi sbagliavo perchè il risultato segna uno dei punti più alti raggiunti fino ad ora dall'animazione digitale.

In questa nuova avventura però Grande Puffo, Puffetta, Puffo Tontolone e gli altri non sono più nel loro villaggio, ma si ritrovano catapultati a NY a causa di un incantesimo. Nella Grande Mela incontreranno Patrick, in crisi perché sta per diventare papà, e dovranno trovare un modo per tornare a casa prima che li trovi il malvagio Gargamella

  

Creati nel 1958 dal geniale fumettista belga Pierre Culliford, alias Peyo, le piccole creaturine blu (conosciute in originale come Schtroumpfs e nel mondo anglosassone come Smurfs) possiedono il carattere senza tempo dei personaggi delle favole. In Italia hanno ottenuto una particolare fama durante gli anni Ottanta, quando le reti Fininvest iniziarono a trasmettere la serie animata prodotta da Hanna-Barbera e, in parallelo, si diffuse l'ossessiva mania per il collezionismo dei pupazzetti che li ritraevano.

  

Merchandising "puffoso".

 

T shirt con stampa dei Puffi e smalto rigorosamente blu.

I Puffi è uno di quei film concepiti a tavolino attraverso una strategia commerciale a tutto campo, che utilizza il prodotto cinematografico come veicolo per la vendita di gadget, accessori, videogiochi e svariati altri elementi multimediali.  Colette a Parigi, da sempre meta di pellegrinaggio delle vere fashion victim, ha dedicato ai buffi folletti blu una linea speciale di chiavette USB e non solo. La moda ovviamente fa la sua parte con i nuovi ombretti turchesi firmati Dior, e le stravaganze in passerella di casa Gucci, Etro, e altri ancora che hanno dedicato più di un capo al mondo blu dei mitici Puffi. In America è stata subito Puffomania e alla prima del film se ne son viste di tutti i colori ( blu in particolar modo..) a partire da Katy Perry fan dichiarata dei folletti blu nonché voce americana di Puffetta. Kate, oltre all’abito, ha sfoggiato un’acconciatura e una manicure in stile Puffetta.

  

Katy Perry alla prima americana dei Puffi con abito con Puffetta, decoltè blu e ombretto azzurro.

Ombretti Dior ispirati ai Puffi

  

Dalle callezioni Gucci 2011-2012 e adestra una penna usb a forma di Grande Puffo.

Puffetta, l’unica donna del villaggio dei Puffi, è già una star di Hollywood. Nel film la vediamo emulare la diva Marilyn Monroe mentre, su una grata della metropolitana, cerca di evitare che le si sollevi l’abito bianco.

Puffetta, l'unica femminuccia nel film

 

La Puffetta in versione Marilyn

Ok, non è la classica modella perché è alta “2 mele poco più”, ma non importa perché la nota rivista cult Harper’s Bazar le ha dedicato un incredibile servizio fotografico con intervista, facendole indossare i pezzi cult della prossima stagione. Sul suo classico miniabito bianco, Puffetta indossa alcuni accessori di lusso delle collezioni autunnali di Marc Jacobs, Dolce & Gabbana, Louis Vuitton e Lanvin. Puffetta non è la prima modella cartoon ad essere scelta da Harper’s Bazaar: nel 2009 Marge e la famiglia Simpson avevano fatto un servizio di moda a Parigi con la modella Linda Evangelista. Le attrici e le modelle in carne e ossa devono cominciare a tremare !!! Ecco la Puffetta testimonial per il pret-a-porter A/I 2012 di Harper's Bazar.

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Cappello, guanti neri, bracciale e scarpe d'oro della collezione Lanvin.

Borsa in pelle con stelline, coordinata con orecchini e bracciale, di Dolce & Gabbana per un look da "very rockstar".

Borsa in pelliccia bianca  a pois neri di Marc Jacobs abbinata al cappellino con perle nere.

Look grintoso per Puffetta che indossa stivali con plateau e tacco vertiginoso, cappello e borsa in pelle, tutto di Louis Vuitton.

 

di Elisa Boscolo "Forcola"

 

 

 

 
 
 

Autunno al cinema.

Foto di chioggiatv

E' arrivato l'autunno e al cinema multisala Vittoria sono arrivati tanti nuovi film. Ecco la programmazione da sabato 24 a mercoledì 28 settembre. Buona visione!


L'ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE

 

Durata /genere: azione drammatico; 105'.

Cast: James Franco, Tom Felton, Freida Pinto, Andy Serkis, Brian Cox, John Lithgow,

Trama: Will Rodman è uno scienziato che lavora in una grande società farmaceutica che svolge ricerche sulla genetica per sviluppare un virus benigno in grado di ricostituire il tessuto cerebrale danneggiato. L'uomo vuole individuare una cura per l'Alzheimer. Poco prima di dare inizio alla sperimentazione umana di un nuovo farmaco promettente e potenzialmente molto redditizio, le scimmie sulle quali Will sta effettuando i test mostrano all'improvviso un comportamento insolitamente aggressivo....

Lun 26, mart 27, merc 28         ore 21.30

Sab 24              ore 17.30- 21.30

Dom 25          ore 15.00-17.30-19.30- 21.30

***

LA PELLE CHE ABITO

 


Durata/ genere: drammatico; 120'

Cast: Antonio Banderas, Elena Anaya, Marisa Paredes, Bárbara Lennie, Blanca Suárez

Trama: Da quando sua moglie è morta carbonizzata in un incidente automobilistico, il dott. Robert Legard, un eminente chirurgo plastico, si è dedicato alle ricerche per creare quella nuova pelle che avrebbe potuto salvarla. Dopo dodici anni ottiene un'autentica corazza contro qualsiasi aggressione. Oltre agli anni di studi e sperimentazioni, Robert ha avuto bisogno di tre altre cose: nessuno scrupolo, un complice e una cavia umana.....

Sab 24, lun 26, mart 27, merc 28 ore 21.30

Dom 25 ore 17.00- 19.15- 21.15

***

TERRAFERMA

 

Genere/ durata: drammatico; 88'

Cast: Donatella Finocchiaro, Beppe Fiorello, Martina Codecasa, Claudio Santamaria.

Trama: Due donne, un’isolana e una straniera: l’una sconvolge la vita dell’altra. Eppure hanno uno stesso sogno, un futuro diverso per i loro figli, la loro terraferma. Terraferma è l’approdo a cui mira chi naviga, ma è anche un’isola saldamente ancorata a tradizioni ferme nel tempo. È con l’immobilità di questo tempo che la famiglia Pucillo deve confrontarsi....

Sab 24 ore 21.30

***

I PUFFI

 

Genere/ durata: animazione; 103'

Trama: Lo stregone cattivo Gargamella insegue i Puffi fuori del villaggio in cui abitano e loro, attraverso un portale magico, cadono nel nostro mondo, nel bel mezzo di Central Park, a New York. Alti solo tre mele o poco più, si ritrovano proprio nella Grande Mela e devono sbrigarsi a tornare a casa prima che Gargamella li rintracci.

Sab 24 ore 17.30

dom 25 ore 15.00- 17.30

*****

Per gli amanti del calcio:

sabato 24 settembre ore 18.00 BOLOGNA – INTER

domenica 25 settembre ore 15.00 CATANIA – JUVENTUS

domenica 25 settembre ore 20.45 MILAN – CESENA

***

CINEMA MULTISALA VITTORIA

Via San Marco, sottomarina

Tel : 041/405840


di Elisa Boscolo “Forcola”

 
 
 

Cantami o Dj

Settembre. Archiviate le vacanze, è tempo per tutti di rimettersi a studiare. Perché, si sa, gli esami non finiscono mai.
E allora via, una bella colazione con latte aromatizzato all’ iperbole, con una spolveratina di metafore fresche fresche. Aggiungete due fette biscottate con un velo leggero di anafora e magari una bella spremuta vitaminica di metonimia.

ritorno a scuola


Immagino la vostra espressione. No, non si tratta di specialità calabresi. No, non sono nemmeno prodotti dietetici. Al contrario, sono alimenti grassi che vi faranno metter su qualche bel chiletto di conoscenza. Sono le figure retoriche. Siete curiosi? Allora accendete la radio e ascoltate una canzone. Andate oltre la melodia. Concentratevi e ascoltate il testo. Poi prendete il libro “Cantami o Dj” di Matteo De Benedittis e lasciatevi conquistare dai misteri della metrica e della retorica, da tutte quelle “ parole magiche” che “ tirano fuori qualcosa di nuovo, qualcosa che prima non esisteva”, che “cercano di dire quello che è impossibile dire”.

Cantami o Dj


Ho intervistato con grande entusiasmo Matteo de Benedittis, giovane professore di Reggio Emilia che insegna alle scuole secondarie superiori. Le sue lezioni di lingua italiana non passano di certo inosservate. Nelle sue classi il Foscolo e il Leopardi convivono con Jovanotti e J-Ax, la Pausini, Vasco e molti, moltissimi altri cantanti. Matteo attraverso l’ analisi delle canzoni insegna ai suoi studenti il piacere della letteratura.

Perchè "lezioni parecchio alternative d' italiano"?

S. Giovanni Bosco diceva: “Se amate le cose che amano i vostri ragazzi, anche loro ameranno le cose che amate voi.” Lui si riferiva ai doni spirituali, ma credo che anche nella didattica questa regola possa funzionare.
Per questo ho scelto di spiegare le figure retoriche con le canzoni pop e non con le classiche poesie. Le regole poetiche funzionano allo stesso modo per Petrarca e per Jovanotti, per Pascoli e Tiziano Ferro. Una metafora è sempre una metafora, chiunque la usi. Anche gli insulti sono metafore, anche se di bassa qualità. Mi sembra importante dire agli studenti che la poesia ci circonda, è parte integrante della nostra vita: la troviamo nelle canzoni, nella pubblicità, nei film, nelle storie d’amore e quando ci arrabbiamo. E c’è un motivo: la poesia dà voce ai sentimenti. E i sentimenti ce li hanno tutti. Anche gli studenti. 

Matteo De Benedittis

Matteo De Benedittis

 

 “Mentre lascio naufragare un ridicolo pensiero”
(Gli Ostacoli del Cuore- Elisa)


La metafora è una figura retorica bellissima: mette in relazione cose che fra loro non hanno niente a che fare, come un naufragio e i pensieri. Cos’hanno in comune l’azione di pensare e l’azione di naufragare? di solito niente, ma in questo caso invece sì: Elisa e Ligabue lasciano andare alla deriva un pensiero: lo abbandonano, lo lasciano andare in malora, lo lasciano morire. Se era un pensiero ridicolo, allora forse non era così importante da salvarlo.


"E’ una notte da scartare come un pacco di Natale"
(Gli ostacoli del Cuore- Elisa)

regalo di natale


Un paragone: la notte e il regalo di natale hanno in comune la sorpresa che nascondono. E’ una sorpresa che si può trovare solo frugandoci dentro, scartando la notte, togliendo i veli che la coprono, la carta che la avvolge (che altro non è che gli “ostacoli” del titolo).

 
"Siamo nella stessa lacrima, come il sole e una stella,
siamo luce che cade dagli occhi"
(Luce. Tramonti a Nord Est- Elisa)


Gli elementi di questo verso sono due: le lacrime e la luce (sotto forma di sole e stella). Potremmo volgarmente riassumere questo verso con “lacrimare luce”. E’ un’immagine bellissima. Uno dei compiti della poesia è quello di creare immagini mentali nuove ed inedite. In questo caso abbiamo un contrasto: le lacrime sono tristi, la luce è bella. Infatti la canzone racconta di un abbandono: due persone si lasciano, ma sono contente di essere state insieme. Un paradosso, come un sole che tramonta a nordest.

"Una settimana, un giorno, solamente un’ora
a volte vale una vita intera"
(Una Settimana, un Giorno- Bennato)


Un originale anticlimax combinato con un parallelismo: settimana, giorno e ora sono tre elementi simili ma di dimensioni sempre minori, e questo è un climax discendente (o anticlimax). Questa scala discendente è messa a confronto in parallelo con la vita intera: l’elemento A (settimana, giorno, ora) è messo di fianco all’elemento B (la vita)



"Notti uscite da una festa
notti con i bigodini in testa"
(Notti, Baglioni)

Ah, ecco qua una bella antitesi: le notti di festa vengono messe in antitesi con le notti domestiche, passate in casa (è difficile uscire di casa con i bigodini in testa, ancor meno andare ad un party).

"Quasi sempre dietro la collina è il sole"
(La Collina dei Ciliegi- Battisti)

L' inversione, spostare le parole è un’arte raffinata dei poeti: la costruzione normale della frase sarebbe: “il sole è quasi sempre dietro la collina”. Ma spostando l’ordine delle parole mogol permette al verso di fare rima, e di mettere in ultima posizione - quella più importante - la parola più importante, cioè “sole”, che è però quasi sempre nascosto.



"Sorella Terra ascolto te

Ogni conchiglia oceano è"

(Sorella Terra- Pausini)

Conchiglie

Questi due versi splendidi di Laura Pausini contengono ben due anastrofi, un’antitesi, una metafora, una personificazione, una citazione.
Le anastrofi sono l’inversione sintattica di due elementi della frase (“sorella terra, ti ascolto”, sarebbe la costruzione corretta del primo verso; “ogni conchiglia è oceano”, sarebbe la sintassi corretta del secondo).
L’antitesi è la vicinanza di due termini di significato solitamente opposto, in questo caso “terra” e “oceano”.
La metafora unisce la conchiglia e l’oceano. Non sono la stessa cosa, ma hanno qualcosa in comune: il rumore frusciante.
La personificazione dà anche il titolo alla canzone: la terra acquisisce caratteristiche tipicamente umane: in questo caso la famigliarità.
Tale rapporto di sorellanza con la terra è ovviamente una citazione dal cantico delle creature di S. Francesco, come se Laura Pausini volesse aprire un collegamento fra il suo testo e quello del Santo.


Da dove nasce il tuo amore per la lingua italiana? Qual è il suo futuro secondo te?
Il mio amore per la lingua nasce dalle favole che mi raccontavano i miei genitori prima di dormire, dal fatto che non ho mai giocato a calcio e dalla mia passione per le cose che passano inosservate. Le parole sono deboli e potentissime: possono cambiare la vita eppure non sono che un soffio.
Il mio amore per la lingua che parlo è lo stesso che ho per la mia città, la mia mamma, la mia mano e l’odore di autunno. Amo la mia lingua perchè mi ha accompagnato fin da piccolo, perchè ho letto e ascoltato cose bellissime dette nella mia lingua, perchè è il ponte per abbracciare le ragazze e la vita.
Nella mia vita le parole mi hanno aiutato a scegliere: tutte le scelte importanti che ho fatto sono legate a parole che qualcuno mi ha detto e che poi io mi sono detto da solo.
Il futuro della lingua italiana è bellissimo: è quello di crescere, mutare, cambiare, evolvere verso qualcosa di sconosciuto e appassionante, che parlerà ancora d’amore, di rabbia, di vita.
Sono curioso di vedere come evolverà tanto quanto mi incuriosisce studiare la lingua che parlava mia nonna o Dante. La lingua è un organismo vivo e simpatico, col quale si ha una relazione. E dalla relazione che si ha con la lingua dipenderanno anche le nostre relazioni con le persone: saper ascoltare, saper capire, farsi capire.


parole


Si dice che tu abbia sfidato un tuo alunno in una gara di freestyle e che tu abbia perso... come ci si sente ad essere "messo alla prova" come uno studente?

Ottima domanda. Quando penso ai miei studenti sento una grande riconoscenza. Danno il senso alla scuola, al mio lavoro. Secondo me un buon professore deve salvaguardare i ragazzi che hanno voglia di imparare, opponendosi a chi non ha voglia di imparare.  Un buon professore entra in classe contento e fa venire voglia di studiare, voglia di capire, voglia di vivere. Un buon professore sa che la vita va al di là dei voti. Per questo Un professore deve rispondere alle sfide che gli studenti gli propongono. Queste sfide sono un momento importante e faticoso. All’insegnante viene chiesto di mettersi in gioco, cambiare, convertirsi. Il prof soffre la ferita narcisistica di non poter plasmare a sua immagine il microcosmo-classe che ha davanti. E allora? Allora deve accettare i suoi limiti e nello stesso tempo cercare di superarli. Se ci riesce allora può amare i limiti degli studenti e provare ad aiutarli.
Io sono stato fortunato: una di queste sfide si è trasformata in un’occasione imprevista e bellissima. Il freestyle è un’esperienza mistica nella quale i due rapper staccano il cervello e parlano prima di pensare. Ma lo fanno in rima e a tempo. E’ un’arte difficilissima, che richiede grande allenamento e prontezza di riflessi - qualità che io non ho.
E’ un’arte relazionale, che non può essere fatta in solitaria, e che richiede un grande ascolto dell’avversario per riuscire bene.
E’ un’arte divertente e simpatica, proprio perché l’obiettivo è far divertire e applaudire il pubblico.

  

Un esempio di "freestyle"


Vorrei concludere con un altro esempio musicale. L' analisi di un testo ce ne fa comprendere il significato profondo. Di cosa parla la canzone Padre e Madre di Cremonini?

La canzone di Cesare Cremonini racconta una situazione raramente raccontata dai cantanti: il momento in cui il figlio si allontana dai genitori, la sofferenza dei genitori stessi, l’incomprensione fra i tre.
Cesare riesce a cogliere - da figlio - quel momento che solo chi è genitore riesce a sapere: il momento del distacco, in cui ci si rende conto che il figlio non è più tuo, ma della vita.
Cesare, pur non essendo genitore, riesce a mettersi nei panni dei suoi genitori, e a capire il loro dolore.
Sente di aver abbandonato i genitori. Nei romanzi sono i genitori che abbandonano i figli, in questo caso è un figlio che abbandona i genitori, ma non può farne a meno: deve seguire la sua strada.
E allora? Quando si accorge che i suoi genitori stanno male per la sua assenza, cosa fa?
Può fare tante cose: tornare a casa, rinunciando alla sua vita; oppure può disinteressarsene: dopotutto i suoi genitori non possono pretendere che lui rinunci alla sua vita per loro.
Cesare reagisce in altro modo: dedica loro una canzone.
E’ un modo per farli entrare nel suo mondo, per trovare un punto di contatto fra i due aspetti del problema: la musica e i genitori.
E allora prova a farli incontrare, sostituendo la sua presenza con una canzone che parli di lui, e faccia compagnia ai genitori al posto suo.
Una storia in una canzone.

Una storia in una canzone


Cantami o Dj è un libro che non sa di manuale. E’ un frutto dal dolce sapore nato dall’ amore di un ragazzo per la lingua italiana e la musica. Assaporatelo con calma uno dei prossimi pomeriggio autunnali, magari seduti al parco circondati dalle prime foglie giallo-arancio che salgono. Come dite? Si, avete ragione, le foglie non salgono ma cadono. E' che volevo concludere con un ossimoro. D’altronde, quanti di voi vorrebbero poter bloccare il tempo e rivivere le emozioni dell’ estate appena passata?

Sara Ferro


Facciamo un po' di esempi pratici.

 
 
 

Io Sono Li

Post n°909 pubblicato il 22 Settembre 2011 da chioggiatv
 

A partire dal 23 settembre il cineteatro "Don Bosco" proietterà in prima visione il film "Io sono Li" girato a Chioggia.

 

Io Sono Li, Andrea Segre


TRAMA:

Shun Li lavora in un laboratorio tessile della periferia romana per ottenere i documenti e riuscire a far venire in Italia suo figlio di otto anni. All’improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola città isola della laguna veneta per lavorare come barista in un’osteria. Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici “il Poeta”, da anni frequenta quella piccola osteria. Il loro incontro è una fuga poetica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse, ma non più lontane. È un viaggio nel cuore profondo di una laguna, che sa essere madre e culla di identità mai immobili. Ma l’amicizia tra Shun Li e Bepi turba le due comunità, quella cinese e quella chioggiotta, che ostacolano questo nuovo viaggio, di cui forse hanno semplicemente ancora troppa paura.

"Ricordo ancora il mio incontro con una donna che potrebbe essere Shun Li. Era in una tipica osteria veneta, frequentata dai pescatori del luogo da generazioni. Il ricordo di questo volto di donna così estraneo e straniero a questi luoghi ricoperti dalla patina del tempo e dell’abitudine, non mi ha più lasciato. C’era qualcosa di onirico nella sua presenza. Il suo passato, la sua storia, gli spunti per il racconto nascevano guardandola. Quale genere di rapporti avrebbe potuto instaurare in una regione come la mia, così poco abituata ai cambiamenti? Sono partito da questa domanda per cercare di immaginare la sua vita."

Andrea Segre

Qui trovate il trailer del video e una recensione

Ecco la programmazione:

TEATRO DON BOSCO

Ven 23 ore 21.00
Sab 24 ore 21.00
Dom 25 ore 17.00
Mer 28 ore 21.00
Ven 30 ore 21.00
Sab 21 ore 21.00
Mer 5 ore 21.00

 
 
 

Benvenuto... il ritorno di Laura!

Post n°908 pubblicato il 22 Settembre 2011 da chioggiatv
 
Foto di chioggiatv

"Marco se n'è andato e non ritorna più..." invece Laura è tornata!!! Dopo due anni di silenzio infatti ripartirà la grande avventura mondiale di Laura Pausini con il nuovo album "Inedito". Un ritorno iniziato l'11 Gennaio con il suo sito completamente rinnovato (http://laurapausini.com/it/) e che cambia home page ogni mese!


Quest'anno ègià stato e sarà segnato dal numero 11, infatti Laura ha dichiarato: “E’ l’album numero 11 della mia carriera e non potevo non farlo uscire l’11 novembre del 2011. E’ un gioco di numeri che spero porti fortuna, teniamo le dita incrociate”.

Ma vediamo gli altri 11:
- 11 Aprile: Annunciate le nuove date del tour europeo previsto per il 2012
- 11 Luglio: nasce "ILaura" applicazione per IPhone e Ipad
- 11 Agosto: Svelato il titolo e la copertina di "Benvenuto" il primo singolo tratto dal nuovo album inedito in uscita
- 11 Settembre: l'uscita del primo singolo "Benvenuto"
- 11.11.2011 l'uscita del disco "Inedito"
- 11 date del tour

Nell'attesa dell'album eccovi il promo del singolo "Benvenuto" che sta già girando nelle radio. Il brano è stato scritto da Laura Pausini con la collaborazione di Niccolò Agliardi anche per quanto riguarda la musica, composta con Paolo Carta.



BENVENUTO

A te che perdi la strada di casa ma vai
Dove ti portano i piedi e lo sai
Che sei libero
Nelle tue scarpe fradice
A chi ha parole cattive soltanto perchè
Non ha saputo chiarire con sè
A chi supplica
E poi se ne dimentica
A chi non ha un segreto da sussurrare
Ma una bugia da sciogliere
A chi non chiede perdono
Ma lo avrà

Benvenuto a un pianto che commuove
Ad un cielo che promette neve
Benvenuto a chi sorride, a chi lancia sfide
A chi scambia i suoi consigli coi tuoi
Benvenuto a un treno verso il mare
E che arriva in tempo per Natale
Benvenuto ad un artista, alla sua passione
Benvenuto a chi non cambierà mai
A un anno di noi

A questo luna che i sogni li avvera o li da
O li nasconde in opportunità
A chi scivola
A chi si trucca in macchina
E benvenuto sia a questo lungo inverno
Se mai ci aiuta a crescere
A chi ha coraggio
E a chi ancora non ce l’ha

Benvenuto a un pianto che commuove
Ad un cielo che promette neve
Benvenuto a chi si spoglia, per mestiere o voglia
E alle stelle chiede aiuto o pietà
Benvenuto al dubbio delle spose
A un minuto pieno di sorprese
Benvenuto a un musicista, alla sua canzone
E agli accordi che diventano i miei
A un anno di noi

Al resto che verrà (stop stop stop) tutto il resto
A tutto questo che verrà (stop stop stop) tutto questo
A tutto il resto poi chissà (stop stop stop) tutto il resto
E poi…

Stop

A un anno di noi

Benvenuto a un pianto che commuove
Ad un cielo che promette neve
Benvenuto a chi sorride, a chi lancia sfide
E a chi scambia i suoi consigli coi tuoi
Benvenuto a un treno verso il mare
Scintilla e arriva in tempo per Natale
Benvenuto ad un artista, alla sua intuizione
Benvenuto a un nuovo anno per noi
A un anno di noi
Un anno per noi
Per tutto e per noi
Un anno di noi


E, per i più curiosi la tracklist dell'album:

1. Benvenuto
2. Non ho mai smesso
3. Bastava
4. Le cose che non mi aspetto
5. Troppo tempo
6. Mi tengo
7. Ognuno ha la sua matita
8. Inedito
9. Come vivi senza me
10. Nel primo sguardo
11. Nessuno sa
12. Celeste
13. Tutto non fa te
14. Ti dico ciao

Bene, ora aspettiamo tutti l'11.11.2011 per vedere che altre sorprese ci regalerà Laura!!!

di Chiara Tiozzo

 
 
 

Speriamo faccia freddo, molto freddo!

Post n°907 pubblicato il 20 Settembre 2011 da chioggiatv
 
Foto di chioggiatv

E’ iniziato ufficialmente l’autunno e quindi è tempo di mettere mano all’armadio e vedere tutte le novità proposte dagli stilisti per l’uomo che vuole essere sempre perfetto. Spero che l’inverno prossimo sia rigido perché protagonisti saranno: i montoni, giacche in lana cotta, la lana grossa melange e i motivi norvegesi.

La moda proposta in passerella per l A/I 2011-2012.

Per capire meglio le tendenze per l’uomo sono andata da Hula Hop, dove Alberto mi ha mostrato i capi must  per la prossima stagione. Possiamo tranquillamente affermare che le nuove collezioni portano in città la montagna. La maglieria torna alla ribalta e lo fa con fantasie tipiche dello stile norvegese: renne, fiocchi di neve e stelle polari. I cardigan proposti sono morbidi e caldi e si va dalla linea classica, con una doppia serie di bottoni, alla versione più “folk” con gli alamari che si allacciano sul petto.

 

Cardigan in lana con alamari di "Kaos"

 

Parka "Peutery" a sinistra e a destra cardigan doppio petto di "Kaos"

Giaccone in lana cotta blu, jeans used tutto di "Psyco", sciarpa "Altea".

I pantaloni sono asciutti e dai toni della terra con effetto “used” come del resto gli immancabili jeans. Parallelamente alle fantasie norvegesi, vengono proposte quelle più country, grazie ai quadri scozzesi. Cari maschietti nel vostro guardaroba non può mancare una camicia tartan da portare su tutto: sotto le felpe, maglioni e cardigan. Per un look più giovane ed easy, Hula hop propone i leggerissimi piumini in piuma d'oca di "Grifoni".

La vetrina di Hula Hop.

Piumini di "Grifoni".

Se volete osare un look originale mixate cardigan in lana con pantaloni in felpa di Virtus, un mix che però bisogna saper portare altrimenti sembrate uno che sta per andare a fare jogging. Virtus propone una serie limitata di felpe con il cappuccio con un maxi numero stampato sul petto, da portare sotto ai giacconi in lana e montoncini con cappuccio in bella vista.

Look proposto da Hula Hop: pantaloni in felpa di "Virtus", giaccone "Peuterey", cardigan "Kaos", camicia a quadri di "Grifoni".

 

Felpe con cappoccio in edizione limitata di "Virtus"

Nelle collezioni proposte da Hula ho, i toni vanno dal grigio al verde oliva, dal blu intenso ai colori fangosi. D’obbligo le maxi sciarpe e accessori un tempo banditi, come ad esempio le bretelle, gli stivali in pelle "883" e il berrettone in lana a tema tirolese. Per completare il total look indossate i classici scarponcini o le New Balance, da Hula Hop trovate le nuove collezioni in nuance che vanno dal grigio scuro al tabacco.

 

Cardigan in stile norvegese di "Kaos"

Cardigan "Kaos", pantaloni di "Siviglia", camicia "Grifoni".

Guardando le vetrine di Hula hop, mi è subito venuta in mente la foresta, la neve e il freddo. Effettivamente  questa vasta gamma di proposte sono ideali per la vita in città ma anche per le lunghe passeggiate all’aria aperta. Insomma uno sportivo-chic che ama la natura.

 

 

di Elisa Boscolo "Forcola"

 
 
 

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