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Messaggi del 09/02/2010

How to Cook "Fritole"

Post n°153 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da chioggiatv
 


Ciao gente! E' arrivato il Carnevale ed è ora di rimpinzarsi  alla grande!

In pochi piccoli passi vi svelerò il segreto per fare delle “fritole” da
paura!

Cercate nelle dispensa o assicuratevi di avere questi ingredienti :
500 g di farina “00”, 100 g di zucchero,acqua q.b, 2 uova intere, grappa o
marsala o liquore dolce, 1 mela, 1 scorza grattugiata di limone e 1 di arancia,
1 busta di uvetta, 1 busta di pinoli, 1 pizzico di sale, lievito vanigliato in
polvere, olio per friggere, zucchero a velo.

Ingredienti Frittelle


Bene, ora prendete una terrina, un mestolo e lavate le manine…lavoriamo!
Nella terrina mettete la farina,un pizzico di sale, lo zucchero, le uova e mescolate, dopo aver ben lavato le uvette, mettetele a bagno nella grappa e dopo un po’ di “infusione” unitele agli ingredienti nella terrina, aggiungeteci ora la mela sbucciata e grattugiata, le scorze di limone e arancia, i pinoli, amalgamate il tutto che  deve risultare omogeneo cremoso e fisso (per intenderci il mestolo posto perpendicolare al centro dell’impasto deve riuscire a stare un po’ in piedi e scivolare lentamente) se risulta troppo denso versate pochissima acqua. Per ultima cosa aggiungete il lievito in polvere e mescolate bene con movimenti che vadano dal basso verso l’alto.

 

Fase 1


Ed ora passiamo alla cottura!
Preparate una pentola a sponde alte (così non ungerete la cucina) e versate l’olio per frittura…che sia abbondante (vi consiglio di usare almeno ½ bottiglia o addirittura 1 intera, perchè le fritole devono girare bene mentre si friggono nell’olio. Quando l’olio è caldo (non mettete la fiamma al massimo perché l’olio MAI deve bruciare) usate il porzionatore per fare le palline del gelato e raccogliete l’impasto con la fritola cruda e rovesciatela adagio sull’olio: nella pentola ne possono stare tante, tutto dipende dal diametro di questa. Vedrete come si doreranno! Mi raccomando non abbandonatele, tenetele  sempre d’occhio, non andate su facebook per chattare, non chiamate nessuno che ne varrà la pena! Se avete dei dubbi sulla cottura pungete una frittella “cavia”  con lo stuzzicadenti, se rimane pulito è cotta.

Fase 2

 

Fase 3

 

Visto??!! Gnam che buone! Per renderle ancora più buone spolveratele di
zucchero a velo e… il Carnevale è servito!
Vi consiglio di abbinare le frittelle con un vino Verduzzo Dolce D.O.C
“LisonPramaggiore”

Curiosità : ai tempi dei nostri nonni e bisnonni il primo giovedì di carnevale era quello dedicato ai “pescaòri” nel quale questi si vestivano in abiti da pesca chic (berretto di lana a forma di calza col fiocco celeste, vestito a quadri, gilet rosso o celeste con grandi tasche, calze di lana, zoccoli, tabarro. I pescatori gettavano confetti alle giovani ferme davanti all’uscio di casa.
“Ziòba grasso”era riservato ai “terieri” contadini, artigiani, operai, che bevevano nelle osterie e regalavano confetti alle ragazze. I fidanzati regalavano “el mandolon” alle morose: un grosso confetto che al centro aveva un fiore disegnato, dentro al mandolon c’era un bigliettino con frasi amorose e tre numeri da giocare al lotto. Altri cibi tipici nel periodo carnevalesco erano: galani, cenci o crostoli, favete, le castagnole e le fritole fatte anche con riso e zucca. Il venerdì grasso le donne cucinavano “i gnòchi” e la “polenta consa”. In città la festa esplodeva il martedì grasso con carri, cortei, lanci di arance e cioccolatini, poi in serata tutto finiva quando veniva “brusà el pupoloto”. Ciosoti e marinanti il primo giorno di Quaresima usavano “soterare el carnevale” a Brondolo per fare le ultime mangiate prima del silenzio.
E io vi faccio una domanda: ve la ricordate la fiaba DEL BARBASUCON? Bene allora prendete fersura, fersurin e fersuron e “bon carnevale a tuti!”

Elisabetta Donaggio

 
 
 

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