Creato da: CinaViaggio il 09/02/2010
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Opera di Pechino

Post n°36 pubblicato il 16 Luglio 2010 da CinaViaggio
 

Cinaviaggio vi presenta l'opera di Pechino, che è il tesoro nazionale della cultura cinese.

Il nome dell’opera di Pechino in cinese è Jing ju. Jing significa Beijing cioè Pechino, Ju significa dramma. Ma l’opera di Pechino non può essere solo intesa come opera originaria di Beijing. E dunque che cos’è in realtà? Gli abitanti di Pechino che amano la loro opera parlano di andare a “sentire” un’opera piuttosto che di andarla a “vedere”. Al contrario, coloro che non hanno ancora acquisito un pò di familiarità con essa possono trovarsi leggermente in difficoltà all’inizio. Ma una buona infarinatura generale può facilitare le cose. Naturalmente non si potrà essere ancora in grado di seguire le parole e le tonalità alte in cui l’opera è cantata potrebbero risultare, all’inizio, troppo poco familiari per essere pienamente apprezzate. Conoscere l’opera di Pechino è un primo passo nell’avventura di capire questo quarto della popolazione mondiale.

 

L’Opera di Pechino è un sintesi di canti, recitazione, danza, acrobazia, un insieme di musica, costumi, letteratura, arte figurativa e scenagrafia, un riuscito connubio tra simbolismo e realismo. Nel canto, gli schemi sono fissi, ma il ritmo è ricco e vario, capace di esprimere i sentimenti e la psicologia dei differenti personaggi in differenti situazioni. Le parti recitate comprendono dialoghi e monologhi. Va ricordato che sia i dialoghi sia i monologhi sono composti nel dialetto di Pechino. Qualche volta un brano bene interpretato o anche un frase iniziale ben recitata in tono di dialetto di Pechino scatena l’entusiasmo del pubblico e scoppia l’applauso e il grido di BRAVO.

 

L’Opera di Pechino segue regole e movimenti fissi, come lisciare la barba, aggiustare il cappello, rimboccare una manica e fare un passo. I costumi sono sempre quelli della dinastia Ming, anche se l’azione si svolge in un altro periodo e sono adeguati alla posizione sociale e alle caratteristiche del personaggio, imperatore, funzionario o generale, gente comune, ragazza che ha del talento, principessa, studioso, spadaccino, vecchio e giovane, uomo o donna, leale o perfido. Le armi usate sono stilizzate e anche gli altri oggetti che appaiono sulla scena non sono realistici, in quanto non interferiscono nella rappresentazione. Il suonatore di tamburino, usato solamente per l’Opera di Pechino, è il direttore di orchestra, composta da strumenti a percusione, a corda e a fiato, e nello stesso tempo è anche il direttore degli attori.

 

In linea di massima, si possono distinguere quattro ruoli principali:

Sheng-l’Uomo; Dan-la Donna, Jing-la Faccia Dipinta, Chou-il Clown.

 

Queste due ultime categorie di personaggi portano un trucco molto pesante simile a una maschera che , in base al diverso simbolismo dei colori, rivela il carattere del personaggio.

Il rosso:               la fedeltà.

Il rosso chiaro:         l’onestà e l’anzianità.

Il purpureo:           la serietà e la prudenza.

Il nero:               la risolutezza e l’inflessibilità.

Il bianco:              l’astuzia e la saggezza.

Il giallo:               l’abilità e la ferocia.

Il blu:                 l’audacia e l’arroganza.

Il verde:               l’indomabilità e la crudeltà.

 

Nell’Opera di Pechino, particolarmente spettacolari sono le scene di combattimento, che richiedono agli attori una grandissima abilità acrobatica e fanno intuire agli spettatori quanto sia lunga e difficile la loro preparazione. Un modo di dire molto significativo dice: un minuto di esibizione sopra il palcoscenico ha bisogno di dieci anni di esercizi sotto il palcoscenico.

Per ulteriori informazioni clicca www.cinaviaggio.com

 
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