Il Cinecaffettino

La buona tazza di caffè...al gusto di cinema

 

NOTE DELL'AUTORE

Il Cinecaffettino è frutto dell'attività creativa, libera e gratuita dell'autore.
Il suo contenuto appartiene unicamente all'autore e ogni sua pubblicazione (in parte o in toto, commerciale o non commerciale) fuori di questa sede è vietata senza il previo assenso autorizzativo dell'autore medesimo.
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BREZZE PRIMAVERILI: SHUT IN (Schindler, 2015)

Post n°313 pubblicato il 21 Aprile 2025 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Titolo, questo Shut in, assai inflazionato nel mondo del cinema di genere, grazie alla sua capacità di esprimere un senso di prigionia ad ampia veduta.

Il lavoro de quo, inedito nel nostro Paese e noto anche col titolo di Intruders, , può infatti leggersi inizialmente come il tipico esempio di invasione degli spazi domestici, a cui consegue un'impossibilità di fuggire di chi occupa la casa (specificamente, qui, la bellissima e alabastrina Beth Riesgraf).

Ma è la seconda lettura a sorprendere, trasformando i predatori in obiettivi di caccia alla mercé di una mente che nulla ha da invidiare ai personaggi più sinistri della cinematografia del filone.

E così l'abitazione che tanto ha attratto per le fortune economiche che poteva contenere diviene un carcere di massima sicurezza, senza alcuna possibilità d'uscita.

I corpi delle neovittime vengono straziati e le pozze di sangue bagnano i pavimenti specchiati nel dolore di una donna disturbata e che prova a sfogare le proprie frustrazioni attraverso l'omicidio.

Tra gli ospiti indesiderati anche quel Rory Culkin che conosce il genere dai tempi di Signs e che qui si muove in fragile equilibrio su un filo invisibile che unisce le due anime della proprietaria di casa.

Un bel film, pregno di atmosfere tese ma anche scaturigine di riflessioni sull'esistenza vista sotto gli angoli visuali più disparati.

 

 
 
 

BREZZE PRIMAVERILI: AFTER EARTH (Shyamalan, 2013)

Post n°312 pubblicato il 16 Aprile 2025 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Quasi ovunque si guardi, si legga o ci si confronti è difficile se non improbabile riscontrare un giudizio lusinghiero su quest'opus del regista di origini indiane.

Se va bene lo si definisce "passo falso" ma non mancano definizioni e valutazioni più estreme, financo esagerate.

Che non sia il film della vita del "papà" di Signs o di Unbreakable è probabile ma da qui a sporcarlo con la pece...

Impegnato a salvare il padre, un ragazzino deve affrontare ogni impervio ostacolo, naturale e bestiale, sulla Terra, ben lontana da quella che noi conosciamo.

Difatti ormai il nostro pianeta è abitato da poche creature poco ospitali e che hanno saputo adattarsi agli effetti devastanti di fenomeni come terremoti, allagamenti e incendi.

Il ragazzino di cui sopra è Jaden Smith e il genitore è il medesimo nella vita come nel film, si trovano sul pianeta terrestre a causa di un incidente avvenuto durante uno spostamento intergalattico.

Un calarsi nella famiglia in entrambe le realtà, sceniche e extrasceniche, che il giovane (che aveva 15 anni al momento dell'impiego in After Earth) riesce a fare in modo più che discreto.

Will, il cotanto padre, resta tutto il tempo immobile a pilotarne i movimenti, come se fosse in un videogioco dai rischi esiziali e rimanda un po' ad alcuni e più recenti ruoli omologhi di Dolph Lundgren o Steven Seagal, magari imbolsiti e meno smaniosi di protagonismo.

Le sfide alle belve feroci, al monstrum (qui chiamato Ursa) sono le parti migliori di una pellicola che comunque non va disprezzata a priori ma in conserva un godibile senso di genere.

 

 
 
 

ONCE UPON A TIME AT CHRISTMAS (2017)

Post n°311 pubblicato il 19 Dicembre 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Un incrocio tra un tipico slasher tra i freddi e le nevi natalizie e un serial killer movie à la Seven.

Un robusto Santa Claus si fa accompagnare da una donzella in minigonna nelle sue scorribande sanguinose per le strade, le case e i punti di ritrovo della pacifica Woodridge.

Fuori nevica abbondantemente, dentro gli edifici spesso si sanguina a morte, tra colpi d'ascia e "sapienti assestamenti" con mazze da baseball.

Le forze dell'ordine girano inizialmente a vuoto, anche a causa della scarsa collaborazione del primo cittadino, mentre una ragazza incomincia a sospettare che dietro quel costume possa nascondersi una persona legata alla sua famiglia.

Il film di Paul Tanter ha un'ottima resa fotografica e gode di effetti speciali discreti, sebbene spesso non soccorra un'adeguata capacità recitativa (in particolar modo delle figure di secondo piano), dando l'impressione di trovarsi innanzi a un quid piuttosto amatoriale.

Il lato morboso, tipico (talvolta contraddistintivo) di produzioni come questa, non va al di là di qualche bellezza in costume da bagno o senza scarpe tra le mura domestiche (ma sempre con calzettoni pesanti e poco sensuali).

Due anni dopo, il regista britannico ne ha girato un seguito (The nights before Christmas).

 
 
 

ANIMALITA' 2024 - il podio

Post n°310 pubblicato il 03 Settembre 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Al termine della rassegna, alle ore 19 del 2 settembre 2024, sono state aperte le buste contenenti le votazioni relative alle sedici pellicole in gara.
Il podio di ANIMALITA' 2024 è stato pertanto così definito:

1.
THE SILENCE (John R.Leonetti)

2.
SNAKES (Art Names)

3.
BULLET HEAD (Paul Solet)


Grazie a tutti coloro che hanno seguito la manifestazione, sia su queste pagine che sul profilo Instagram _il_visconte_

 
 
 

ANIMALITA' 2024 - diario di viaggio (5)

Post n°309 pubblicato il 03 Settembre 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Ultimi tre titoli in gara, prima di decretare il vincitore di questa torrida rassegna "animalesca".
La Residenza Mco ribolle in attesa dell'acclamazione...

14.
SNAKES (Art Names)

Conosciuto (sic) anche come Fangs, questo strampalato snake-movie ruota attorno alla figura bizzarra di Les "snakey" Tremayne, amante degli ofidi più rari e ribelli e dei mercoledì sera all'insegna della buona musica.
Quando, infatti, il suo compagno di avventure cantanti si sposa e nega la sua presenza a questi appuntamenti, il Nostro si scatena in una vendetta... strisciante!
Morboso al punto giusto, mostra altresì una sequenza indimenticabile, allorquando Bebe Kelly si lascia sedurre da un nugolo di serpenti sdraiata poco vestita sul letto.
Improponibile ai tempi d'oggi, laddove impera un politicamente corretto al limite del ridicolo.

15.
THE SILENCE (John R. Leonetti)

Ecco il film che scuote la platea-
Duro, crudo, apocalittico e senza (troppe) speranze,
Stanley Tucci è pater familias tutto d'un pezzo, che mette a repentaglio la sua vita pur di portare in salvo color che ama.
Il nemico? Uno stuolo di pterodattili preistorici, risvegliati dal torpore attarverso un'avventata spedizione speleologica.
Struggenti momenti di silenzio (anche una delle protagoniste, Kiernan Shipka, è sorda, in piena sintonia col plot) e assalti dall'alto di indubbia efficacia.
Un piccolo cult!

16.
L'ABBRACCIO DEL RAGNO (Fritz Bottger)

Chiude la pletora di lungometraggi in gara un inedito nel Belpaese, di matrice germano-jugoslava e datato 1960.
Alexander D'Arcy e la sua compagnia di ballerine, in viaggio verso il sud della Malesia, precipitano in volo e trovano riparo improvvisato presso un'isoletta apparentemente deserta.
Qui è invece stato compiuto un esperimento con l'uranio e i ragni del luogo hanno subito una tremenda modificazione genetica.
Più monster che eco-vengeance, si concentra maggiormente su balletti e seni al vento, lasciando alla componente horror uno spazio piuttosto esiguo.
Sufficienza di stima...










 
 
 
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INFO


Un blog di: EmmeKing
Data di creazione: 07/02/2013
 

OCCHIO AI COLORI!!!

Se durante la lettura dei post trovate un topolino colorato nell'incipit significa che il Cinecaffettino, in quell'occasione, ha voluto indirizzare la sua proposta ad una specifica fascia di età...
Un topino verde per ciò che riguarda gli argomenti destinati a tutti, uno giallo se le utenze di riferimento riguardano un'età di almeno 14 anni ed infine la maggiore età è consigliata se compare quello rosso.
Questo esperimento grafico è stato utilizzato nei primi nove mesi dell'anno 2016.
Dal Gennaio 2017, invece, è la proposta stessa (ovverosia il titolo del film che ha dato il nome al post) a contraddistinguere i vari suggerimenti di utenza: verde, arancione o rosso, a seconda che sia consigliabile a tutti, ai soggetti maggiori di 14 anni o infine ad un pubblico adulto.

N.B.
Essendo le proposte unicamente indicazioni personali, la legenda testé descritta va interpretata come semplice consiglio.
Sia chiaro che ognuno si comporterà sempre e solo secondo propria coscienza.

 

Ricordo che le locandine dei film, quando inserite, rappresentano immagini di esclusiva titolarità in capo ai legittimi proprietari, qui utilizzate ad esclusivo fine dimostrativo e divulgativo.
Grazie dell'attenzione  e buona lettura.

 
 

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