CINEFORUM BORGO

I film, i personaggi e i commenti della stagione 2019/2020

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

FACEBOOK

 
 

 

« Cineforum 2018/2019 | 13...Cineforum 2018/2019 | 27... »

Cineforum 2018/2019 | 20 novembre 2018

Foto di cineforumborgo

 

AMMORE E MALAVITA

Regia: Manetti Bros., Michelangelo La Neve
Soggetto: Michelangelo La Neve, Antonio Manetti, Marco Manetti, Carlo Macchitella
Sceneggiatura: Antonio Manetti, Marco Manetti, Michelangelo La Neve
Fotografia: Francesca Amitrano
Musiche: Pivio, Aldo De Scalzi; la canzone “Bang bang” (musica di Pivio & Aldo De Scalzi, testi di Nelson) è interpretata da Serena Rossi, Franco Ricciardi, Giampaolo Morelli.
Montaggio: Federico Maria Maneschi
Scenografia: Noemi Marchica
Costumi: Daniela Salernitano
Effetti: Palantir Digital Media
Suono: Lavinia Burcheri (presa diretta), Simone Costantino (microfonista), Claudio Spinelli (montaggio), Gianluca Basili (creazione suoni), Sergio Basili (creazione suoni), Nadia Paone (mix)
Interpreti: Giampaolo Morelli (Ciro), Serena Rossi (Fatima), Claudia Gerini (Donna Maria), Carlo Buccirosso (Don Vincenzo), Raiz (Rosario), Franco Ricciardi (Gennaro), Antonio Buonuomo (zio Mimmo), Ivan Granatino, Andrea D'Alessio, Pino Mauro, Antonino Iuorio, Rosalia Porcaro, Lucianna De Falco, Graziella Marina, Antonio Fiorillo
Produzione: Carlo Macchitelli, Manetti Bros. per Madeleine/Manetti Bros. Film, con Rai Cinema, in collaborazione con Tam Tam Fotografie/Mompracem
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 134'
Origine: Italia, 2016
Data uscita: 5 ottobre 2017
Premio Francesco Pasinetti-SNGCI e il premio speciale Soundtrack Stars alla 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2017); David di Donatello 2018 PER: miglior film, migliore attrice non protagonista (Claudia Gerini), musicista, canzone originale (“Bang Bang”), costumista.

Napoli. Ciro è un temuto killer. Insieme a Rosario è una delle due ‘tigri’ al servizio di don Vincenzo, "o' re do pesce", e della sua astuta moglie, donna Maria. Fatima è una sognatrice, una giovane infermiera. Due mondi in apparenza così distanti, ma destinati a incontrarsi, di nuovo. Una notte Fatima si trova nel posto sbagliato nel momento sbagliato. A Ciro viene dato l'incarico di sbarazzarsi di quella ragazza che ha visto troppo. Ma le cose non vanno come previsto. I due si trovano faccia a faccia, si riconoscono e riscoprono, l'uno nell'altra, l'amore mai dimenticato della loro adolescenza. Per Ciro c'è una sola soluzione: tradire don Vincenzo e donna Maria e uccidere chi li vuole uccidere. Nessuno può fermare l'amore. Inizia così una lotta senza quartiere tra gli splendidi scenari dei vicoli di Napoli e il mare del golfo. Tra musica e azione, amore e pallottole.
Non si fa in tempo a pensare “quanto poco credibile è la Gerini in lacrime, in questa scena del funerale” che subito scopriamo che il suo personaggio piange lacrime false: il morto nella bara non è suo marito, don Vincenzo, grande boss del mercato ittico, ma un sosia.
Come in “Agente 007 - Si vive solo due volte”, il decesso è semplicemente una messa in scena. La vedova Donna Maria, che da serva ha sposato il suo padrone, deve alla propria cinefilia quest’idea geniale. I Manetti, proprio grazie all’eterogeneità dei loro gusti cinematografici e della loro carriera, tra film, spot e tv, trovano in “Ammore e malavita” un equilibrio instabile ma sorprendente. La colonna sonora è da segnalare, sia per l’efficacia con cui le canzoni, quasi sempre intradiegetiche, raccontano i personaggi, anche nelle loro violente interazioni (menzione speciale per la cover di “What A Feeling” in napoletano), sia per come spazia dalla musica neomelodica al funk, dalla disco music al rock, dall’r&b all’hip hop. Tra ralenti, split screen, inquadrature oblique, pianisequenza in steadicam, soggettive, transizioni a tendina, rossi accesi e blu elettrici, luci livide, verdastre, si sorride per i riferimenti parodici a “Gomorra” e al turismo della paura a Scampia. Tra gli interpreti, a parte il solito impagabile Buccirosso e Claudia Gerini nei momenti di canto e ballo, è apprezzabile Raiz degli Almamegretta, in un ruolo truce da sicario. Meno esuberante il Morelli di Coliandro, che scansa le pallottole come in “Matrix”. Ambientato a Napoli, com’era anche il precedente “Song’e Napule”, il film non è privo di difetti, dalla lunghezza eccessiva alle svolte narrative a tratti poco convincenti. Eppure, merita grande considerazione, non fosse altro che per la freschezza e la leggerezza con cui ingredienti della più disparata provenienza si mescolano ironicamente. Tanti gli omaggi alla gloriosa tradizione della sceneggiata napoletana, con l’apparizione indimenticabile di uno dei suoi re, Pino Mauro. La commedia (si cita “Il marchese del grillo”, ma anche “Notting Hill”), il cinema di sparatorie e tradimenti di Hong Kong, i migliori film d’azione e thriller americani (la stanza di “Panic Room”, il confronto a distanza tra ‘animali’ simili di “Heat - La sfida”) e il musical vero e proprio, con tanto di balletti, neanche fossimo a Bollywood, si fondono. Il piatto potrebbe risultare di difficile digestione, ma è una sorta di street food ‘fusion’, da servire a un pubblico vasto e popolare, quello che solitamente si tiene lontano dalle boutique del gusto del cinema d’autore più presuntuoso e vacuo.
Francesco Grieco, Mediacritica.it

Ciro (Giampaolo Morelli) e Rosario (Raiz) sono due sicari, due tigri armate di Uzi, al soldo di don Vincenzo) (Carlo Buccirosso), ‘o re d’o pesce, e la moglie Maria (Claudia Gerini). Spietati, fedeli e inappuntabili, finché Ciro non ritrova una sua fiamma, Fatima (Serena Rossi): la ragazza rischia di mandare a monte il piano di don Vincenzo e va eliminata, che farà la tigre innamorata?
(……) il cinema italiano piange miseria, e la colpa non è (tutta) degli spettatori: il film della riscossa può e deve essere questo “Ammore e malavita” dei Manetti Bros., un musical libero e sorprendente, capace di frullare sotto il Vesuvio “La La Land” e Hong Kong, “Gomorra” e Mario Merola, “Grease” e “Un posto al sole”. Già alfieri per distacco della via italiana al genere, Antonio e Marco fanno sul serio, associando all’abituale facilità - e felicità - di regia una coralità di interpreti, registri e mood senza eguali nel panorama nazionale. Pivio & Aldo De Scalzi allo spartito, Nelson alle liriche, Luca Tomassini per le coreografie, “Ammore e malavita” alla Mostra di Venezia è stato molto applaudito: c’è coraggio, intuizione e divertimento, dategli una chance.
Federico Pontiggia, Il Fatto Quotidiano

MANETTI BROS.
Filmografia
:
De-generazione (1994), Torino Boys (2000), Zora la vampira (2000), Piano 17 (2005), L'arrivo di Wang (2011), Paura (2012), Song'e Napule (2013), Ammore e malavita (2016)

Martedì 27 novembre 2018:
DETROIT di Kathryn Bigelow, con
John Boyega, Will Poulter, Anthony Mackie, Hannah Murray, Jack Reynor

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: cineforumborgo
Data di creazione: 29/09/2007
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cineforumborgodada2llifedericodisarocarocciemanueleluciosgdaunfiorePaceyIVacquasalata111giuliana.sodaandmaggriccixaltaitaliaaquilagozzanocristina_a2016
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963