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Post n°418 pubblicato il 28 Aprile 2019 da cineforumborgo
LA FAVORITA Titolo originale: The Favourite Inizio del XVIII secolo. L'Inghilterra è in guerra con i francesi. Tuttavia, la corsa dell'anatra e il consumo di ananas stanno prosperando. Le cugine Abigail Masham e Sarah Churchill sfruttano la situazione politica per diventare la favorita della fragile Regina Anna. Difficile, se non impossibile, ravvisare pecche in quello che è a oggi il film più spassoso e, al contempo, feroce di Lanthimos, acuto parallelo tra il conflitto che dilania l’Europa e le devastanti schermaglie interne alla corte della regina; orgoglioso del proprio fasto estetico, connubio del talento del DP Robbie Ryan - che mescola deformazioni grandangolari e fisheye a filologica illuminazione naturale - e di quello della costumista Sandy Powell, “La Favorita” appaga occhio, mente e cuore con i suoi dialoghi sagaci e le spettacolari performance delle protagoniste. Lanthimos ha sempre ribadito come tutti i suoi film siano, a dispetto dei toni spesso tragici, delle commedie; nel caso della sua ultima, calligrafica opera, la precisazione andrebbe ribaltata: l’ironia dissacrante dello script nasconde, appena sotto la superficie, una stratificazione emozionale che affonda le proprie radici nel dramma straziante dello squilibrio mentale, della gelosia feroce e della brama di potere. Un potere che, mai come in questo caso, logora chi non ce l’ha senza però garantire soddisfazione a chi l’abbia conquistato. Tre donne, rivali fra loro, in lotta per la supremazia e per l'amore, manipolatrici di tutto ciò che le circonda, con gli uomini ridotti a pure appendici, pupazzi imbellettati e, va da sé, imbelli. Tre psicologie al femminile esplorate in una gamma che va dalla perfidia alla capacità seduttiva, dalla rabbia alla gelosia e alla vendetta, e dove non si arretra dinanzi a nulla pur di ottenere ciò che si ritiene dovuto, il potere come risarcimento del vivere. Lanthimos, cinematograficamente parlando, non è la ‘nostra tazza di tè’, espressione inglese appropriata visto che “La Favorita” è ambientato nella Gran Bretagna del XVIII secolo, quando sul trono degli Stuart è la regina Anne. Qui però si è rivelato di mano felice, per nulla presuntuoso, come in “L'uccisione del cervo sacro”', per niente pretestuoso come in “The Lobster”. L'avere a che fare con una realtà storica precisa gli ha giovato quanto a stringatezza, evitandogli l'eccesso di metafore e di simbolismi. (…...) Costruito come una sorta di ‘farsa in camera da letto’, tragedia comica e insieme storia d'amore, “La Favorita” ha il suo punto di forza nel fantastico terzetto di attrici chiamato a comporlo: Olivia Colman, Rachel Weisz e Emma Stone, rispettivamente la regina, la favorita, la spodestatrice. (…...) I costumi di Sandy Powell, tre Oscar all'attivo (…...) fanno il resto, reinventando una corte bislacca dove Whigs e Tories si imparruccano e si ingaglioffiscono all'ombra del trono. YORGOS LANTHIMOS Martedì 7 maggio 2019:
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