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Cineforum - 3 marzo 2009

Post n°55 pubblicato il 25 Febbraio 2009 da cineforumborgo
 

BIÙTIFUL CAUNTRI

Regia: Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Giuseppe Ruggiero
Soggetto: Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Giuseppe Ruggiero
Fotografia: Alessandro Abate
Musiche: Valerio Camporini Faggioni (Paranza Vibes), Guido Zen (Paranza Vibes); la canzone “In Campania” è dei Paranza Vibes
Montaggio: Esmeralda Calabria
Interpreti: Raffaele Del Giudice, Mario Gerlando, Patrizia Gerlando, Mario Cannavacciuolo, Sabatino Cannavacciuolo, Antonio Montesarchio, Donato Ceglie, Giulio Treccagnoli, Umberto Arena, Salvatore Picone
Produzione: Lionello Cerri per Lumiere & Co.
Distribuzione: Lumiere & Co.
Durata: 72’
Origine: Italia, 2007

Un film-documentario a tre voci. Una è di una nota e spesso premiata montatrice, Esmeralda Calabria. Un'altra è di un regista anche docente di linguaggio del cinema in Campania, Andrea D'Ambrosio. La terza è di un giornalista responsabile della comunicazione di Legambiente Campania, Peppe Ruggiero. L'argomento sembrerebbe arcinoto perché stampa e TV se ne occupano quasi quotidianamente, l'emergenza rifiuti in Campania; il film invece - oggettivo, cronistico, senza un solo dato non accertato - ce lo ripropone sviscerandolo in tutti i suoi aspetti. Dal vero, ascoltando i tanti che ne sono vittime e i magistrati che, commentandolo, non esitano a mettere bene in chiaro le responsabilità di tutti, la camorra (anche con intercettazioni telefoniche), l'imprenditoria deviata, pronta, come la camorra, a ricavare ingenti guadagni dalla gestione delle discariche abusive, e infine, non per ultime, le istituzioni colluse, contro le quali solo adesso la legge sembra muoversi.
Un disastro ambientale (e sociale) di cui si è cominciato a discutere di recente, ma che dura da anni, devastando territori prima fiorenti e in grado, all'inizio, di smerciare prodotti che da qualche tempo, invece, finendo nelle nostre catene alimentari sono terribilmente nocivi per la salute.
Il film, nella sua indagine, spazia da Acerra a Villaricca, da Giugliano a Qualiano (località, appunto, di cui ci parlano di continuo le cronache) ascoltando gli abitanti, svelando i traffici illegali anche solo mostrando certe discariche, sostando sulle carneficine di pecore uccise dalla diossina e non più suscettibili né di offrire il loro latte né di diventare possibile nutrimento. Fra la disperazione degli allevatori, fra la miseria che, come conseguenza, dilaga, tra bambini malnutriti e sempre a rischio di malattia, in un clima in cui l'aria è diventata irresponsabile. Con la scarsa partecipazione di quanti dovrebbero trovare rimedi.
Una polemica vibrata. Con il merito di non mentire e di non esagerare un solo dettaglio, e con un valore cinematografico che riesce, ad ogni inquadratura, nei ritmi, nelle musiche a commento (e anche nei voluti, plumbei silenzi) a dar vita a un film di qualità rigorose. Lo attraversano interviste che sono sempre dei veri e propri incontri dal vivo, lo illustrano delle immagini che, pur con il tono del cinema verità, sono sempre "costruite" e sapienti. Con il dono di parlare e gridare. Nella fiducia che, convincendo, inducano ad agire. Riparando ad orrori che ci disonorano.
Gian Luigi Rondi, Il Tempo

A un mare di parole sull'emergenza rifiuti («dovremo, faremo...») si arriva ai fatti con “Biùtiful Cauntri” di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Peppe Ruggiero, rispettivamente montatrice, cineasta e giornalista, uniti con l'obiettivo di smistare almeno un po’ teoricamente queste discariche, pantani inquinati, copertoni nascosti dalle frasche, animali avvelenati. Quello che non ci dice mai la televisione pur con i suoi continui servizi che aggiungono ulteriore immondizia mediatica (la colpa è dei napoletani, sembra essere sempre la conclusione) ce lo può dare il cinema e, a dimostrazione di quanto il livello dei documentari in Italia sia molto più alto dei film di finzione per lo più pilotati dalle produzioni, il film esce in pellicola nella sale ((Lumière & Co), un film potente e drammatico. Ai tre registi si aggiunge come protagonista Raffaele Del Giudice, responsabile del circolo campano di Legambiente che ci accompagna nella zona di Acerra, Qualiano, Giugliano, Villaricca, tutti comuni a 25 km da Napoli. Si pedinano gli scaricatori di rifiuti che ogni due o tre giorni arrivano con i camion. I colpevoli? Li possiamo facilmente individuare attraverso le intercettazioni telefoniche: voci dall'accento del nord prendono contatti con altri dall'accento campano, ovvero gli industriali furboni azzerano i costi dello smaltimento con le organizzazioni camorristiche che aggiungono al loro portfolio miliardario, accanto a droga e prostituzione, anche i rifiuti tossici. Un nome emerge tra i responsabili, la Fibe Impregilo, vincitrice di gara d'appalto nel 2000 accusata di «truffa e frode in pubbliche forniture». Si ripete il sacco del Meridione dei tempi dell'Unità (mai risarcito). La militanza di Del Giudice dura da anni contro le discariche abusive. Obiettivo principale, che sia riconosciuto il reato contro l'ambiente. Nell'inferno del territorio, come dopo una battaglia, un periodo di pestilenza, si aggirano i pastori e i contadini, che tengono a freno la disperazione con grande dignità e amore per una terra che avevano i nonni e i padri prima di loro, raccogliendo le bestie avvelenate, distruggendo il raccolto.
Silvana Silvestri, Il Manifesto

ESMERALDA CALABRIA, ANDREA D’AMBROSIO E GIUSEPPE RUGGIERO
Filmografia:
Biùtiful cauntri (2007)

 

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Commenti al Post:
zapping2007
zapping2007 il 03/03/09 alle 14:41 via WEB
A Borgomanero, invece, si fa così: COSA STA SUCCEDENDO NELL’AREA DELLA CASCINA BEATRICE DI BORGOMANERO? La “nuova” Amministrazione comunale di Borgomanero (NO), durante il Consiglio Comunale del 29 Maggio 2008, ha deciso di individuare nell’area della Cascina Beatrice di Borgomanero (planimetria sul retro), un Piano di Insediamenti Produttivi (P.I.P.) avviando così la costruzione di un “area ecologicamente attrezzata” detta “BORGO-BEATRICE” che si inserisce, quale Comune capofila del Programma Territoriale Integrato (P.T.I.), nel più vasto progetto denominato poeticamente “INDUSTRIA & NATURA”: dal distretto alla rete locale per l’innovazione. Peccato che quella zona, è ALTAMENTE INQUINATA IN MANIERA DIFFUSA DA 40 ANNI ed è uno dei siti PIU’ CONTAMINATI della Regione PIEMONTE (Anagrafe regionale dei siti contaminati). L’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici della Repubblica Italiana (www.apat.gov.it) definisce con il termine “SITO CONTAMINATO” tutte quelle aree nelle quali, in seguito ad attività umane svolte o in corso, è stata accertata un’alterazione delle caratteristiche qualitative dei terreni, delle acque superficiali e sotterranee (falde acquifere, pozzi, ecc.), le cui concentrazioni superano quelle imposte dalla normativa. Inoltre la Legge Regionale n. 42 del 7 Aprile 2000 - “Bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati”, oltre ad indicare specifiche competenze tra Regione-Provincia-Comune, sancisce che CHI INQUINA, PAGA e inoltre da Diritto ai Proprietari dei terreni inquinati di ricevere un risarcimento danni. A nord dell’area della Cascina Beatrice, come tutti sanno, c’è il “Distretto dei Rubinetti”. Il 25 Giugno 2008 presso la sala consigliare del Comune di Borgomanero, si è svolta una conferenza stampa per illustrare il nuovo progetto di riqualificazione dell’area Cascina Beatrice, perchè, a detta del Sindaco Anna TINIVELLA: “l’obiettivo è quello di servire sempre e comunque la comunità e gli interessi generali”. Durante l’incontro pubblico, alla fine principalmente per gli addetti ai lavori, è emerso in maniera rassicurante, oltre che dal Sindaco, anche dall’Assessore Pierfranco MIRIZIO e dall’Assessore Provinciale Bruno LATTANZI, che prima di iniziare a costruire, verrà completata la BONIFICA E IL RIPRISTINO AMBIENTALE dei luoghi interessati. Nel 2004, la precedente Amministrazione guidata dal Sindaco Pierluigi PASTORE, ha approvato il progetto di bonifica per il ripristino ambientale di una parte di territorio inquinato, concludendo la prima fase nel dicembre 2007. Ad oggi (marzo 2009), è stata approvata la seconda fase. Dato che c’è ancora chi ha il coraggio di liquidare l’argomento della Cascina Beatrice con la solita scusa “della polemica”, per la cronaca, da 15 ANNI circa è attivo un Comitato spontaneo chiamato “Comitato Rio Lagone”, che palesemente ignorato dalle Istituzioni, di propria iniziativa, ha abbondantemente raccolto e documentato (con fotografie, atti, dichiarazioni, ricerche universitarie, ecc.) queste ed altre informazioni a riguardo dell’area Cascina Beatrice. Attualmente CHI HA INQUINATO NON HA PAGATO, quindi come hanno fatto ad avviare questa "pseudo-bonifica"? Nel frattempo sono iniziate le fasi di esproprio. I Proprietari dei terreni inquinati, sono stati informati dettagliatamente della situazione? Anche perchè se andiamo a fare un giro nell’area della Cascina Beatrice, ci rendiamo conto che i fatti sono un po’ diversi da come, apparentemente, ci vengono, ogni tanto, raccontati...
 
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